Tuesday 6 October 2009

Il paese delle favole (con tanti gnomi e pochi nani malefici).

Il Galles e' un paese da fiaba: le case, fuori sembrano castelli e dentro sono di marzapane.
Qui attorno si sono scritte storie favolose, per esempio Alice nel paese delle meraviglie.
La cosa non mi stupisce, perche’ l’altro giorno ho visto passare davanti alla mia macchinetta Elisa una creature cosi’ incomune, alla latitudine sicule: un coniglio tutto bianco.
Dalle mie parti il bianconiglio e’ sempre stato un animale mitologico.
A volte se ne sente parlare ma esso non incrocia mai spontaneamente  la tua strada (tranne nell’accezione “coniglio con le patate a forno” ).
Qui, invece, m’ha attraversato la strada correndo veloce fino alla fine del mondo.
Anzi, quasi fino alla fine della Mondeo che gli ha fatto la Fiesta.
Un paese da favola, il Galles, pieno di creature magiche.....certo se smettessero di dare le indicazioni stradali in Elfico potrei arrivare a casa prima anziche’ perdermi per tutto il Morgannwg.
L’altra volta mi trovavo per esempio a Llandaff , dopo Llanedeyrn e Llanishen, ma molto prima di Llanrumney.
Non sapendo piu’ dove Llandare ho chiesto aiuto ad un buonuomo perfidalbionico-autoctono.
Lui mi ha detto di andare dritto fino al drago nero, poi voltare al drago innocuo (armless dragon) e infine continuare dritto fino alle corone e rose, vicino al braccio del re.
Sinceramente, m’e’ sembrata una strada impervia e pericolosa (che la mia mamma m’ha ditto di stare attento ai draghi). Oggi ho scoperto che qua usane le public houses (per gli amici pub) per dare indicazioni stradali.
Poi ho trovato una chiesa, dove m’hanno prelevato del sangue come donatore e nella cui libreria ho comprato un bel libro fotografico sui Clash.
Ho l’impressione che qui le chiese siano un po’ meno luogo di culto che da noi.
O sara’ che era una chiesa riformata...ma non so ancora cosa significhi di preciso.
La mia ragazza dice che forse significa che non ha passato la visita per il servizio militare. Sara’....


La prossima settimana sono a Liverpool per un corso che si tiene in un castello.
Non vi posso dire di cosa si tratta, ma vi posso dire che ho sempre voluto diventare re (jus primae noctis  compreso). Per cui, non perdetevi il prossimo post.

Tuesday 29 September 2009

Non sono schiattato in una rotonda.

La macchinina ha fatto le sue prime 1000 miglia senza problemi....
Invece ho problemi con internet: sti geni perfidalbionici hanno installato la mia linea telefonica dal mio vicino...cosi' ora lui ha due linee telefoniche ed io mando segnali di fumo dalla testa.
Pertanto pazientate....

Monday 14 September 2009

Fiesta! il sole sorgerà ancora.

Risolto il problema del lavoro e dell'alloggio, rimane quello del mezzo di locomozione.

Vado a provare una macchinina.
Mi siedo e siccome sono intelligente noto subito delle differenze.
Per esempio, non c'è il volante. Mi alzo e prendo posto dal lato destro della macchina.
La macchina è piccolina ma bella. Mi sento pronto a provarla su strada, stiro il braccio destro finchè non trovo il pomello, lo faccio scattare in avanti....si abbassa il finestrino.
Cavolo. Scopro che dovrei cambiare le marce con la mano sinistra: quella mano che anni di evoluzione avevano stabilito servisse soltanto a ciondolare fuori dal finestrino!
Incomincio ad intuire dove stia la perfidia degli albionici.
Comunque questa Ford fiesta blue del 2001 mi piace. La prendo. Si chiamerà E.L.I.S.A.


Il primo giorno uin cui vado in macchina al lavoro sono abbastanza garrulo.
Finchè non giungo alla prima rotonda (rotatoria), che qui si chiama "roundabout" ovvero gira intorno a qualcosa.
Il fatto che il termine sia generico ti fa capire che ci troviamo davanti a un luogo, o meglio un non-luogo magico (per chi non lo sapesse, Stonehenge era la prima rotatoria con corsie di preselezione della storia umana...altro che alieni).
Giungo alla rotatoria, metto la freccia a destra e giro a sinistra (perchè nelle rotatorie inglesi le leggi della fisica e della razionalità non si applicano). Avanzo, giro intorno, ma non trovo l'uscita giusta, o almeno, so che è qui da qualche parte, ma leggendo le scritte il inglese e gallese, più quelle 3-400 indicazioni che costituiscono la segnaletica orizzontale, mi trovo a girare in tondo più volte.
Al terzo giro inizio a riflettere sul significato della vita. Prendo l'uscita da cui vanno fuori meno macchine (sindrome da scout alla ricerca di strade non battute)....ovviamente sbaglio, però all'uscita successiva trovo le indicazioni che cercavo e smetto di errare (nel senso di fare errori).
Visto che riesco a perdermi altre volte (su 6 rotatorie che incontro) e che alla fine della giornata ho fatto 3 volte la distanza che dovevo fare, decido di investire in un navigatore.
Entro in un negozio e ne compro uno.
Il tizio mi dice: "se hai qualunque problema col navigatore satellitare, portacelo domani e te lo cambieremo".
Lo guardo e gli confido che, se non funzionerà, col cavolo che riuscirò a ritrovare la strada per il negozio.
Lo saluto affettuosamente ben sapendo che sarà l'ultima volta che vedrò quel negozio in vita mia.

Il rapporto col navigatore non inizia bene.
Anzichè dirmi fai inversione a "U", mi fa fare un giro assurdo.
Dopo 10 minuti ripasso davanti al parcheggio da dove ero partito.
Simpaticamente dice: "fra 500 yards gira a sinistra". Ovviamente freno di botto e vado a mettere tutti i settaggi giusti: io non ho la minima idea di quanti metri corrispondano a una yarda.
Certe volte sarebbe così semplice comprendersi e invece si tengono in vita tradizioni che creano soltanto fraintendimenti.
Penso a quando stavo in Veneto. Il 50% delle persone parlava il dialetto come prima lingua. Leggo che ora vengono assecondati dalle politiche locali. Io spero soltanto che sappiano altrettanto bene le lingue straniere, altrimenti faranno davvero la fine degli indiani della riserva, causa incapacità di comunicare col mondo.
Penso a tutto ciò a colazione. Poi aggiungo alla tazzona un pò di latte dalla bottiglia di 4,54609 (pari a un gallone).
Non mi abituerò mai a queste misure. Poi decido di andare a nanna, percorro quei 20 piedi che mi separano dal letto che misura mezzo acro e cado in un sonno pesante (ben più di 100 libbre)....guidate con prudenza e buona notte.

Ancora non ho internet nella mia casetta (me lo attaccheranno presto). Voi pazientate ancora un pò.
Le foto della macchinina ELISA le metterò su presto, che al momento ce le ho su un altro computer.

Saturday 29 August 2009

Lavorare stanca, lavorare scanta.

Sono arrivato da 5 minuti nel mio nuovo posto di lavoro e mi hanno gia’ dato un pass ed una scrivania. Mi guardo intorno quando ecco arrivare un omino.
Mi dice: “faccio il
Voodoo” (o qualcosa del genere).
Dico di non avere con me una bambolina con le fattezze dei miei nemici naturali.

SI spiega meglio: mi dice che fa il
VDU Visual Display Unit assessment e mi presenta una poltrona con le ruote e un sacco di manopole.
Mi dice di stare seduto composto con la schiena dritta (ma chi lo manda, mia madre?), mi insegna a regolare la sedia con le sue otto funzioni e ad aggiustare il monitor dei computer che mi hanno dato.

Mentre se ne va io continuo a giocare con la pompa che, nella sedia gonfia il cuscino.


Ore dopo mi hanno dato un sacco di cose da leggere, molti sono documenti riservati.
Mi piace l’idea che abbia accesso a documenti riservati.
Dietro la scrivania ho una di quelle macchinette che distruggono i fogli. In realta’ io non ho nessun dato sensible, ma mi sono sempre piaciute quelle macchinette (anche se meno dei temperamatite automatici).
Allora ogni 5 minuti vado e distruggo un qualche foglio, per il piacere di farlo.
Mentre lo faccio assumo un area molto compita e riservata, smettessi di canticchiare motivetti di film di spionaggio, aggiustandomi la giacca,  credo di potere essere anche credibile.
Qua parlano tutti un po’ segretamente e per sigle.

Per esempio mi sono ritrovato in calendario un NPD meeting.
Ora, io a Dresda i meeting del NPD me li ricordo: camicie cachi, tese rasate e slogan contro gli stranieri e ricordo una poliziotta mi diceva di evitare di passare vicino al corteo con la mia brava sciarpetta rossa.
Poi sono andato in Svizzera ed ho visto che i neo-nazi dell’ NPD aveva fatto scuola: almeno nei manifesti.
Chiedo lumi al mio capo, dice che NPD sta per “new Product Development” ovvero "sviluppo di nuovi prodotti",  poi devo andare a parlare coi ricercatori dell'universita', infine tra qualche ora devo andare a parlare in videoconferenza con l’America.
Voi le dovete dire niente? Io non ho mai parlato ad una nazione cosi' grande.

- Mi devo traferire nella casetta nuova (questa qua). Non so quando mi attiveranno la connessione internet.
Voi comportatevi bene, nel frattempo. Ok?

Friday 21 August 2009

Il matrimonio e’ il giorno piu’ bello di una vita: quella di tua madre.

Una volta, dopo una storia finita male con una ragazza volubile (e dico grandissima volubile perche’ sono un signore), non pensavo che si potessero piu’ fare piani a lungo termine con una persona.
Oggi non temo piu’ il matrimonio, inteso come unione a lungo termine per sbirillare progenie e invecchiare insieme.
Temo invece tanto il matrimonio, inteso proprio come giorno del matrimonio.

In Germania ho visto dei matrimoni molto belli: 2 postadolescenti si recavano in comune si dichiaravano rispetto sempiterno.
Poi con tutti e 13-14 gli invitati si andava in un ristorante con un ottimo vino rosso e un maiale allo spiedo a simbolo e suggello dell’amore eterno (che si sa che il maiale e’ come il rapporto di coppia: non si buttano via nemmeno le cose piu’ dure).

I mesi passati nella mia terra mi hanno fatto capire che l’aspetto conviviale li’ e’ visto in maniera diverso: il maiale va sostituito col pesce e gli invitati diventano 400 (con meno di 400 invitati il matrimonio puo’ essere dichiarato nullo dalla sacra rota). A queste feste tipiche della cultura siciliana (ma anche indiana, foto in alto, solo che gli indiani si vestono di rosso, ballano di piu’ e bevono meno) si invitano pure parenti mai visti e alcune madri si spingono ad assoldare dei figuranti per non fare brutta figura.

Ultimamente, si cerca di mettermi una certa pressione dall’alto....molto in alto.
Per esempio il fatto che San padre pio sia apparso in sogno alla mia ragazza chiedendole di convertirmi e sposarmi, m’e’ parso, invero, un colpo basso, dall’alto (dall’alto verso il basso).
La mia ragazza, inoltre, cerca da tempo di farmi capire che il tempo passa per tutti. Lo fa in maniera molto fantasiosa: per esempio, quando mi fece spegnere in fretta 31 candele accese su una torta gelato che si squagliava capii che  voleva comunicarmi che la vita umana e’ come quella torta, le candele aumentano mentre il gelato diminuisce.

Comunque, per dimostrare che il mio problema e’ piu’ con i 400 invitati (che da grevio anaffettivo non credo nemmeno di conoscere) piuttosto che con la vita di coppia, dico che sono pronto a compiere il gesto estremo:
se il matrimonio e’ avere fiducia nel partner, capacita’ di credere di potere costruire un progetto comune, convivenza nella buona e nella cattiva sorte, amore, cortesia e ampio parcheggio all’ingresso sono pronto a dimostrare la mia fiducia in cio’ che stiamo facendo.
Appena elimineremo i 2000 km che ci separano ti daro’ il pin della mia carta di credito.
Il resto, se ne parla appena finisco l’universita’.

Ps- Forse sul blog youtubedifalloppio ho postato il testo piu' bello che sia mai stato scritto: lo trovate qua.

Sunday 9 August 2009

Diciamo la verita’ sudare fa bene ma non fare niente e’ molto meglio.

Ovvero otium et negotium (ma il negotium e’ chiuso per inventario).
C’e’ davvero tanto caldo e i pericoli si nascondono in ogni anfratto, a ogni pie’ sospinto vicolo stretto, vicolo corto ma sopratutto negli hotel di lusso del parco della Vittoria.
Per esempio c’e’ il pericolo che il mio atletico
fratello mi veda a non fare niente e mi proponga di andarmi ad allenare con lui.
Io, invece ho un sacco di cose da fare: girare i pollici, pettinare le bambole, guardare le nuvole, disegnarci sopra pensieri e coltivare la mia gioiosa solitudine che e’ cosi’ preziosa che non la vorrei condividerei mai con nessuno.
E’ un lavoro duro ma qualcuno lo deve pur fare....e nessuno lo sa fare come me.


Tutto intorno c’e’ gente che corre, suda, si allena ma io so che la carriera di molti atleti raggiunge l’apice, l’acne (o era l’acme?) attorno ai 30 anni, poi declina e giu' dall’apice cresce l’adipe.
Io che di anni ne ho 31 e finora, in carriera non ho mai vinto nemmeno una velina, so quando e’ il momento di smettere di sudare e coltivare la propria vita interiore (infatti dopo i 30 anni la vita si allarga).
L’ha confermato pure un amico mio, gran seduttore di donne che, viene un momento nella vita in cui uno deve smettere con l'esercizio fisico.

Ammetto che ho sofferto per lui quando ha detto che, da ex-seduttore voleva appendere il c*zzo al chiodo.

Mentre ponderavo tutto cio’ mio fratello mi ha sgamato e con ricatti morali mi ha costretto a seguirlo.
Ai 500 metri di allentamento, nonostante la calura, reggevo bene, al km avevo il fiato grosso.
Al 2ndo km ho provato a mascherare la mia insipienza muscolare chiedendo a mio fratello di fermarci per ammirare il volo di una farfalla e le bellezze della natura.

Ai 2,5 km ho iniziato la recita da soldato ferito nella no-man’s land: “lasciami qui e salvati, almeno tu, di alla mamma che le ho voluto bene...e che non credo di arrivare a cena, a meno che non ci siano delle lasagne...” cose cosi’.

Arriviamo in qualche modo al campo di calcio e incontriamo altra gente.
Credo di apparire in affanno perche’ in parecchi mi offrono un passaggio verso casa.
Mio fratello declina a nome mio spiegando che sarebbe contro l’onore della nostra famiglia e la mia autostima.
Vorrei spiegarli di non credere di essere provvisto di un anima, e quindi di dubitare di avere anche autostima e amor proprio. Incomincio a pensare di mentire e rivelargli di essere stato adottato per potere accettare un passaggio
in macchina senza disonorare la famiglia.
Alla fine, con la lingua lunga come quella di un husky in un g
iorno di scirocco, arrivo a casa.
Mio fratello dice: “ok, ora vuoi fare prima i defaticanti o gli esercizi di respirazione?”
Mi allontano in fretta e dicendo che voglio solo andarmi a fare una doccia e  amnagiare un gelato al limone con lo stecco di liquerizia.
Vi avviso che mi sono trasferito nella terra celtica del drago rosso (dove la gente e' davvero celtica (vedi qua)...altro che padani cazzari.

Monday 27 July 2009

Io il romanticismo l'ho studiato così.


Quando mandai un messaggio alla mia (allora da poco) ragazza dicendo: "andiamo a Erice a vedere il tramonto sulle saline, quando il sole si riflette sulle mille vasche e per un attimo tutto diventa rosso".
Lei pensò che fossi un tipo romantico e si congratulò con la sua scelta.
Ammetto che si sorprese non poco quando dietro di noi posteggiò il van del mio cugino bolognese, con altri 6 suoi amici.
Quella sera si rise parecchio..ma non era abbastanza romantico secondo i di lei canoni.

Il giorno dopo promisi una visita romanticissima.
Portai lei e (il cuginame) alle catacombe dei cappuccini a Palermo.
Qui si trovavano, mummificati. i corpi di circa 8000 corpi mummificati con varie tecniche, alcune delle quali non sono ancora ben comprese.
Molti erano di nobili e prelati. Spesso persone che non erano in grado di elaborare il lutto o che volevano conservare a lungo i resti della persona amata, chiedevano che i corpi subissero questo processo di mummificazione.
Tetro quanto vuoi (anche perchè dopo secoli i corpi subiscono i segni del tempo), triste (considerato che in fondo dormire sotto terra è meglio che essere esposti-venduti a turisti non sempre rispettosi).
Però molto interessante e, come feci notare alla mia compagna, corrispondente al topos di amore e morte che connota il romanticismo.
Forse non usai le parole giuste perchè lei (di formazione scientifica) non sembrò apprezzare particolarmente (se passi 5 anni a circoscrivere cerchi in triangoli è chiaro che la capacità d'astrazione viene meno).

Quando proposi un romantico viaggio a Londra la vidi un pò preoccupata.
Andammo a visitare musei molto vivi (per esempio io ho imposto suggerito un posto romantico come il museo delle scienze dove ammirare cose come una copia del LEM, vari razzi vettori e il modulo di rientro originale dell'Apollo 10.
Lei invece mi ha portato a vedere il British Museum, con particolare attenzione alla galleria sull'Egitto con tutte le sue mummie (che io avevo già descritto qua).
Perchè lo scrivo?
Perchè io sono uno che rinfaccia abbastanza (un rinfacciolo), ma visto che ultimamente devo accumulare troppe informazioni e tendo a dimenticare le cose.
Ci tenevo a scriverlo su questa specie di diario....così la prossima volta che mi dicono che ho uno strano concetto di romanticismo potrò ricordarmi chi era che voleva vedere le mummie =)).

Ora vado che è tempo di valigie.

Thursday 16 July 2009

Nella terra dei Caerdydd.

Facendo sponda su Parigi, atterro a Cardiff.
O almeno spero: l’air-bus avrebbe fatto scalo a Glasgow e Cardiff.
Io, come sempre mi addormento sugli aerei, per cui all’arrivo mi viene il dubbio su quale fermata io sia sceso.
Puo’ sembrare un dubbio banale, ma non lo e’ in Gran Bretagna.
Uscendo dall’aeroporto che e’ uguale a tutti gli aeroporti, si trovano pianure verdi delimitate da muretti di pietra o siepi e villette a schiera di cui e’ stata disseminata l’isola con poca possibilità di discriminare tra le due città.
Per fortuna la bandiera bianca e verde su cui campeggia il drago rosso mi conferma che sono in Galles.
Sembra una terra in cui trovare risposte alle grandi domande: per esempio questa, che mi pone una pubblicita’: “sgwrs a rhywun?” merita sicuramente una risposta....ma non vale citare il proprio codice fiscale.
Il giorno dopo ho il primo colloquio di lavoro.
Nel mondo delle biotecnologie, con le aziende ci sono due problemi: le aziende che vanno male si fondono tra loro con repentine riduzioni di personale.
Se invece vanno troppo bene: ne vengono venduti i brevetti e vengono rilocalizzate in Cina (altra terra di draghi) con un quarto della spesa per il personale.
L’azienda per cui faccio un intervista non corre questi rischi.
Dopo l’intervista, vago per la citta’.
La citta’ e’ piena di giuovani coppie di tutti i colori.
I Gallesi non sembrano dissimili da noi italiani, solo con due spalle cosi’, il che spiega perche’ al calcio preferiscano il rugby.
Fenotipicamente, invece si presentano dissimili dagli inglesi che hanno caratteristiche somatiche ben definite quali la pelle trasparente (gli inglesi avrebbero potuto mappare il sistema circolatorio umano senza nemmeno studiare i cadaveri).
La popolazione Gallese si compone anche di molti gabbiani.
Grossi, grossi, che avrebbero fatto paura a quel non-longilineo di Hitchcock.
Ti guardano supponenti, forse sono loro i veri proprietari del Galles.
In generale la citta’ sembra “giovane”, un po’ confusa ma dinamica, quansi in divenire. Esattamente il contrario dell’ultraconservatrice Svizzera, insomma, il Galles e’ un bel posto dove vivere, anche se forse turisticamente meno appariscente.
Il secondo giorno vado all’universita’ per il secondo colloquio(la ricerca sara a meta’ tra universita’ e l’azienda).
Il dipartimento non sembra grande, ma ha due premi Nobel, la gente e’ affabile e cordiale.
Credo che ci siano almeno altri 6 candidati da intervistare.
Arrivo un po’ prima, stanno ancora intervistando il precendente ma non si sente niente.
Entro io, si inizia  a parlare. In realta’ ridiamo per tutto il tempo.
Non riesco a capire se le cose vanno bene cosi’: un intervista di lavoro non dovrebbe essere il massimo del formalismo e della serieta’?
Ad un certo punto mi fanno i complimenti per il mio inglese.
Dico che e’ la prima volta che me lo dicono. Aggiungo che quando facevo teatro in inglese mi facevano sempre fare parti da emigrato maltese, tipo giardiniere. Sono sicuro che potendo vivere fra “native speakers” potrei assurgere ad un ruolo a me piu’ congeniale, tipo re (del mondo).
Finisce l’intervista. Riapassandola a mente non capisco come sia andata.

Il giorno dopo ricevo una mail: li devo ricontattare al piu’ presto.
Chiamo immaginando di avere fatto qualche casino coi rimborsi dei biglietti, in realta’ vogliono sapere quanto vorrei iniziare a lavorare da loro.
Me lo faccio ripetere per essere sicuro.
Quando finisce la domanda: immagino che qualcuno bussi alla porta.
Sono io, armato di pipetta e buona volonta’.
Pronto a ripartire: conquistare il mondo non e’ difficile ma e’ importante trovare un buon punto di partenza.
Io inizio ad Agosto, staro’ li’ almeno 3 anni.
Io vado, voi restate dove siete, ma non crucciatevi, in fondo lo ammetto: le ragazze slave vestite da babbo natale sono un colpo di genio degno delle mie migliori fantasie di bimbo.

Tuesday 7 July 2009

Thursday 2 July 2009

Il sole svedese tramonta a mezzanotte e risorge verso le tre

.Io pensavo che New York fosse la citta’ che non dorme mai  , ma non e’ che a Göteborg  si dorma tanto.
Gli Svedesi dovrebbero imparare a mettere alle finestre le Persiane o le Veneziane (non inteso come donnine), insomma delle tapparelle (ma non inteso come donnine di bassa statura).
La mattina un taxista svedese viene a prendermi.
Si parla del piu’ del meno e di politica.

Mi dice che lui e’ molto favorevole agli immigrati: “noi svedesi passiamo per gente aperta di mente, ma io non dico di si agli immigrati perche’ sono ingenuo: le famiglie di oggi sono meno numerose di quelle di ieri ed io ho bisogno che nuovi lavoratori contribuiscano a mandare avanti il nostro sistema pensionistico”.
Non l’avevo mai vista sotto questo punto di vista, ma e’ vero!
Sopratutto per l’Italia, dove la gente ha una vita media piuttosto lunga (alla CGIL fra un po' saranno piu' pensionati che lavoratori).
Propongo quel taxista per la guida del PD, tanto piu’ o meno e’ lo stesso.


Ad Amsterdam una hostess spinge per fare entrare le valigie nel bagagliaio.
Qualcuno dice: “non pressi ci sono delle piante”.
La hostess ora mette una cura indicibile nell'inserire la valigia.
Gli olandesi sono etnologicamente dei giardinieri davvero dotati.
Idolatrano i bulbi di papavero. Un mio amico (che pero’ non e’ un agricoltore, dice che per certe piante gli olandesi vengono subito dopo i jamaicani).
Sul volo per Roma ci sono 50 preti americani come non se ne vedevano da anni, con la tonaca, vecchia maniera.
Vengono da un seminario texano e vanno a Roma a vedere il papa.
Mi trovo nel mezzo di un gregge di genti nerovestite che dicono: “che mi prenda un colpo se quello non e’ il vecchio Don Jhon”. Penso che sto espiando il fio qualche colpa, o sto accumulando credito per il futuro, poi penso a quel gran fio di un beffardo checkin-o (omino del check-in) che mi ha messo in mezzo a 'ste pecore nere.

L’ultimo aereo va verso Palermo. E’ Alitalia, ritarda di un ora. Un tizio grasso con camicia nera e cravatta rosa dice a un suo amico che se ne sta andando in pensione a 50 anni perche’ dipendente regionale. Non posso fare a meno di pensare a quanti emigranti ci servirebbero per pagargli la pensione.
Dopo 6 voli in meno di 24 ore sono davvero stanco.
Ma ho solo due giorni per preparare un altra intervista. Questa volta il colloquio e’ nella perfida Albione (non perdete il prossimo post dalla terra dei draghi volanti:  a Cardiff.

Friday 26 June 2009

La’ dove il sole non tramonta mai. Goteborg '09

Palermo - Roma Volo Alitalia ma in realta’ finiamo su un aereo Volareweb. Avevo sentito dire che l’Alitalia avesse aperto ai voli low cost , pensavo si riferissero ai prezzi, invece, intendevano gli aerei).
All’arrivo a Roma ci affianca un volo di stato.
Dalla scaletta iniziano a scendere delle persone, anche delle donne in tailleur, tipo delle Marcegaglie. Poco piu’ avanti dei giovani ciarlieri guardano, ammiccano e delusi dicono che speravano di vedere “puttanoni”.
Silvio dice che l’Italia all’estero ha un immagine appannata. A me sembra invece fin troppo ben definita.
Roma - Amsterdam
Questo volo e’ operato dalla KLM. Le hostess della KLM hanno un uniforme molto bella e che, invero, le rende tutte molto uniformi: sono bionde con gli occhi azzurri. I capelli sono racchiusi in una coda o  lasciati liberi. Probabilmene quello serve a indicarne l’esperienza e il grado.
Amsterdam- Göteborg
La Svezia e’ sempre bella. Coi laghi blu e le foreste verdi.
Il mondo ideale e’ la Svezia pero’ senza lo svedese (inteso come lingua...ma anche come maschio scandinavo). All’aeroporto mi vengono a prendere con un taxi-limousine. L’autista e’ di origine estone, dice che sapendo che veniva a prendere un siciliano si aspettava di vedersi apparire qualcosa di diverso. Odio deludere le persone: il prossimo viaggio portero’ sotto il braccio una testa di cavallo mentre con l’altro braccio faro’ roteare sopra la mia testa una pizza.
Il seminario va bene. Se vorro’ potro’ lavorare qui. Il capo e’ in gamba. Il capo ha una quarantina d’anni ed e’ il direttore di un istituto di ricerca. Non ho ancora trovato un capello Bianco, ma per la prima volta mi sono sentito anzniano...e non e’ bello.
Andiamo in un ristorante panoramico. La citta’ e’ bella anche se non c’e’ un qualcosa di particolare che la rende tale: e’ bella la sensazione di generale dinamicita’.
Un altra cosa che ho capito e’ perche’ le svedesi sembrano cosi’ belle e, secondo leggende che risalgono al ciclo norreno, anche disponibili.
Se le si separa dal contesto e si disinnescano i neuroni biondofili, le si trova di una bellezza semplice e non trascendentale. Eppure le svedesi sembrano piu’ belle della media delle donne.
Io ho capito perche’: le svedesi sorridono sempre (foto sopra).
Nel hotel c’e’ anche una conferenza internazionale. Scopro che e’ sulla salute sessuale. Per una giornata giocata sugli stereotipi siamo ai livelli dei film sexy di Pierino degli anni ’70.
Decido che e’ troppo e sono troppo stanco. Mi raccolgo col cucchiaino, finalmente raggiungo la mia stanza, doccia, spengo la luce e a letto dove spero di potere dormire presto e bene.
Ma non ci riesco: qualcuno s’e’ scordato di spegnere il sole.
Il prossimo post, con la seconda parte del viaggio in Svezia verra’ pubblicato Domenica notte. Da lunedi sono nella perfida Albione.

Saturday 20 June 2009

Chiusa parentesi punto e a capo.



Ricordo tante albe in cui tornavo a casa.
Passando il ponte sull’Elba vedevo sorgere il sole e avevo solo voglia di dormire per tre giorni...anche un po’ scazzato, visto che si sperava sempre di potere rimanere a dormire da qualche donnina che vivesse nell’altro lato del fiume.
Era la classica alba da ritorno a casa.
Stamattina, sono andato alasciare i miei all’aeroporto.
Partivano per il Marocco e la Sicilia si congedava mettendo su una luna araba degna delle fiabe delle Hazār afsane Iraniane.
Vedevo la gente della mia citta’, i vecchietti sotto i portici in piazza, quelli che aspettavano gli autobus, gli scaricatori del mercato che sanno che fra due ore lo stesso lavoro sotto un caldo torrido costerebbe molta piu’ fatica.
E’ una bella alba: da un senso di operosa tranquillita’.
E’ un alba da partenza, ma non lo so spiegare meglio di cosi’.
So solo che da un pò vivo un alba da partenza, o da ripartenza.
Dopo mesi di parentesi e riposo, mi sono arrivate 4 richieste di interviste in 4 stati, per lavori diversi.
Mi serviranno una ventina di voli per andare da un posto all’altro, dovrò cercare di non sbagliare seminario.
Non so bene come finira’ o dove sara’ il mio prossimo lavoro.
So solo che in questo momento e’ bello immaginarmi tutto e sopratutto pensarmi felice a costruire qualcosa con la mia ragazza (anzi visto che lei è architetto, lei costruisce ed io supervisiono i lavoro facendo il pignolo con le braccia dietro la schiena).
Forse in futuro avro’ un cane.
Forse in futuro dovro’ comprarmi un altra moto.
Forse dovrei smettere di pensare, godermi l’alba e semplicemente prepararmi a partire.
La prima tappa e’ nel paese delle bionde donne dove la notte non scende mai, le aurore sono boreali e le donne sono bionde (l’avevo gia’ detto? Va beh....e’ che sono molto bionde).
Ale, per il referendum non ci ho capito un granche’: io pensavo che chiedessero altre cose (reintrodurre la preferenza). Comunque io voto solo al terzo e voto “no”.

Thursday 11 June 2009

Ma come suonava bene quell’orchestrina del Titanic!
(Le radici della politica, la politica delle radici).


Guardando i vincitori dell’ultimo festival di Sanremo: Marco Carta, Sal da Vinci, Povia.
Qualcuno disse che era arrivata prima Mediaset poi la camorra infine la chiesa.
Al di la’ del fatto che si potrebbe obiettare sulla similitudine napoletano-camorrista perche’ io conosco dei napoletani che sono onestissimi, simpaticissimi e cordialissimi (e visto che sono emigrati in Spagna approfitto del blog per salutaLi).
Si potrebbe anche obiettare sulla similitudine stolidomofobico-cattofondamentalista perche’ i due fenomeni si presentano anche in forma separata.

Sulla similitudine Marco Carta-Mediaset un po’ di verita’ c’e’.
Perche’ esiste il partito azienda, perche’ se leggi un libro Mondadori, vedi una tv mediaset, da italiano paghi il canone obbligatorio per rete4, vedi giocare il Milan (ma senza Kaka’) su mediaset premium, versi soldi a Mediobanca, leggi “il Giornale” dell'editore Paolo Berlusconi o “Chi” (sempre Mondadori) alla fine ti rendi conto che hai indirettamente sovvenzionato una sola persona.

Questa persona ha legato e al suo modo di fare, di vedere le cose, che ormai tutto vive in funzione di costui.

La stessa persona e’ cosi’ onnipresente da fare diventare tutto, anche un elezione che dovrebbe essere sui temi della futura Europa, un referendum pro e contro di lui (e io alla fine ho votato IdV perche’ in fondo sono forcaiolo).

La mia citta’ e’ l’unica governata da piu’ di 20 anni dal centrosinistra in una provincia con sole amministrazioni di centrodestra.
In questi anni si sono visti bei concerti: 99posse, Almamegretta, Stefano Bollani, MCR e negli ultimi anni Max Gazze’ e Vecchioni.
Mentre mi chiedevo a chi sarebbe toccato quest’anno.
Sperando in Guccini ma caldeggiando anche una PFM....esce il programma e vedo il nome di Marco Carta.
Se Kaka’ si dice abbia spostato 2,5% di preferenze per il PdL, temo quanti ne possa spostare un amico degli amici di “Amici”.

Pero’ c’e’ di peggio: per esempio quello 0,21% che  nella mia citta' ha votato lega Nord (schema qua sopra).
La lega marcia al nord sulle paure della gente. Nella mia citta’ ci sono circa il 10% di stranieri (tra regolari e irregolari) e finora non ci sono mai stati grossi problemi.
La lega e’ convinta che proteggere le radici significhi impedire ad altri di mettere radici nello stesso terreno.
Come se due rose di diverso colore fossero due organismi differenti e mutalmente esclusivi.
Il concetto di difendere le radici e’ anacronistico, antiscientifico e assurdo.
A Milano impediscono a gente di colore di guidaare i mezzi pubblici su cui dovrebbe salire la gente che, secondo loro, va catalogata per colore.
A me mette tutto cio' mette tanta tristezza penso a Palermo, la gente ha una amministrazione di destra tra le peggiori d’Italia (vedi 1, 2, 3, 4, 5).
Eppure per le strade del centro di Palermo le vie sono scritte con una doppia lingua: l’italiano e l’arabo. Nessuno, in questa terra di migranti se ne e’ mai lamentato e secondo me e’ un modo anche questo di difendere le proprie radici, che per qualunque essere umano, vengono dall'Africa e per ogni Siciliano, affondano anche nel dolce mondo arabo.

Io al referendum vado a votare perche’ esprimere la preferenza e’ importantissimo e permette di dare dei forti messaggi alle segreterie di partito tipo questo.
Molte delle foto che ho pubblicato ultimamente sono mie.
I miei partono presto perche' da qualche anno hanno il mal d'Africa, il fratellino e' appena tornato dalla Norvegia (il famoso mal di Scandinavia), io, non vedo l'ora di prendere un aereo e partire.

Friday 5 June 2009

Politica: ovvero l'arte di fare credere a un popolo che sia lui a governare.

Se da piccolo volevo andare al cinema: dovevo chiedere a papa’ un sovvenzionamento: se il film era ritenuto valido, veniva finanziato dal ministero della cultura (mamma).
Altrimenti mi toccava pagarlo di tasca mia (qui spiega perche’ perorai la causa del terribile “Mad Max, Oltre la sfera del tuono” come film di propaganda antinucleare e pertanto culturalmente rilevante).
Lo stesso accadeva con i libri, mentre le figurine le dovevo comperare SEMPRE col sudore della mia fronte (che consisteva nel vincere partite di scopa a mia nonna o nel pulire piu' volte la vecchia fiat 500).
Ricordo che i fumetti all’inizio li dovevo pagare io, poi intervenne mio zio che era un Veltroniano ante-litteram e mi venne finanziato un tot di spese mensili per musica e fumetti.

Il servizio di nettezza urbana (portare fuori casa un sacchettodi immondizia indifferenziata  e metterlo nel cassonetto) veniva ripagato con 500 lire.
Credo che oggi i bambini siano in media piu’ ricchi anche perche’ nella mia citta’, che ha un piano per giungere entro l’anno al 40% di riciclaggio si richiede di gettare molti sacchetti differenziati.
Alcuni dei miei cuginetti non chiedono la paghetta ma invocano “aiuti per le minoranze” (nel senso del loro essere minori) o la cassa del mezzogiorno (visto che si paga il sabato a ora di pranzo).
Vi dico tutto cio’ per farvi capire che, essendo cresciuto in una famiglia che gestisce le spese dei figli come lo stato farebbe con un piccolo comune, non e’ da noi credere che la politica, ovvero l’arte di amministrare sia tutta corrotta per definizione.
Il giorno prima dell’apertura delle votazioni, in genere discutiamo in famigla e spesso votiamo le stesse liste.
Quest’anno, nonostante Nerone sia in pieno cortocircuito morale e dica (senza che nessuno faccia notare la contraddizione) che la sinistra non conta niente, ma la stessa sinistra riesce a muovere tutte le pedine ed essere la causa di tutti i mali.


Nonostante il buon Di Pietro stia portando avanti l’unica opposizione credibile perche’ l’unica priva di opposizioni interne.
Nonostante il PD della Binetti e di D’Alema qui in regione candidi persone in gamba e oneste come Rita Borsellino, Claudio Fava o Rosario Crocetta.
Nonostante tutto cio’ stavolta la tentazione annullare il voto e' davvero forte.
Voto nullo significhera’ dare piu’ potere agli altri che votano o vendono il voto.
Scrivere a pugno duro cio’ che si pensa non risollevera’ le sorti di questa povera Italia... ma quanto meno uno puo' fare sentire la protesta (almeno quanto quella di un cassonetto nella piazza rossa: vedi foto)
Altri due giorni per pensarci.

Tuesday 26 May 2009

Meriggiare pallido arrosto

Sottotitolo (caldone africano - un di' qui sara' tutta citta').
La “scevusa” in siciliano, significa sia “ascesa” che “gelso”.
Al di la’ se sia la festa religiosa dell’ascensione o della fioritura degli alberi e’ una giornata da passare coi parenti in campagna. Puo’ anche capitare di ritrovarsi su un altalena.
La campagna d’estate ha tempi tutti suoi.
Tutto e’ piu’  lento. Il caldo fa apparire i contorni tremuli e perfino le pale eoliche in lontananza, nonostante ostentino tecnologia, si adeguano al caldo indolente muovendosi nei 35 gradi con un che di ipnotico.
Il mio andare su e giu’ con l’altalena fa si che vengano fuori pensieri da citta’, ma appiccicaticci e confusi da questo rigoglioso deserto che e'  la campagna.

Penso alle prossime elezioni europee: al fatto che si possa esprimere la preferenza e che in Lombardia qualcuno potra’ scrivere sulla scheda  Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filibusto Filiberto di Savoia.
Penso al congelatore: mio padre ha comprato 12 gelati, Ne ho mangiato uno, ma dopo tre giorni i gelati erano finiti.
Penso che e’ arrivata l’estate: puzza di creme solari e rumori di flip-flop sul selciato. L'estate mi riporta a quando, da piccolo, prendevo il treno per "scendere" dal Veneto alla Sicilia. Oggi per fare 330 km da Trapani a  Siracusa ci vogliono tra le 9 e le 16 ore. Pero' tutti pensano che il ponte di Messina, costruito sulla faglia sismica tra la placca Indoeruopea e quella Africana risolvera' tutti i nostri problemi.

Penso che mentre tutti dicono che siamo fuori dalla crisi,  in settimana tre artigiani (comunisti e bolscevichi) si sono suicidati  nel trevigiano.  Non hanno trovato posto nei quotidiani (comunisti e bolscevichi). Peggio delle morti bianche.
Sento che mi si e’ smosso un pititto lupigno e che la lucidita’ e’ quella che e’.
Credo’ che dovrei addubbare con qualcosa di fresco.

Ritengo che tra tutti i pensieri, il piu’ importante sia quello che mio fratello s’e’ mangiato tutti i gelati, anche i miei.
Pondero che in estate vi sia un picco d’omicidi, e non trovo che sia un caso.

Campagna
- Questo blog si congratula con Samantha, selezionata come astronauta italiana e le augura di cuore un in bocca al lupo per la sua nuova carriera.
- Ale che cavolo di mezzo a 8 ruote ti sei comprato? bici con 6 ruote sul traino? Sul quando tornare in America tii rispondo presto via mail (appena capisco quando posso).
- Ho ripreso  il blog con l'URL piu' bella del mondo: questa qua.

Wednesday 13 May 2009

Cinisi Ramblin’ Men

C’e’ l’anniversario della morte di Peppino Impastato e il concerto dei Modena City Ramblers a Cinisi.
Di pomeriggio decido che maglietta mettermi.
Quella di Che Guevara, dopo tanti lavaggi sbagliati ha virato al rosa e, nonostante sia molto pop, non vorrei essere frainteso davanti ai gazebi dell’ARCIgay.
Alla fine trovo una camicia rossa cui, causa mal di gola, aggiungo una bandana nera.
Cosi’ rosso e nero, anarchico fiero raggiungo i miei amici.
Gli stolidi mi accolgono cantando: “Milan, Milan sempre con te”.

Da queste piccole cose mi rendo conto quanto la televisione riesca a entrare nella mente delle persone e a cambiarne i riferimenti culturali.
Sarebbe pericoloso se un solo uomo di potere potesse controllare i riferimenti culturali di un paese.
Ma va anche detto che i cinegiornali dell’istituto luce non si possono comparare con i TG odierni, visto che questi ultimi hanno meteorine e veline fighe, per cui mi rasserenato mi dico che non viviamo in un stato di regime.

Arriviamo a Cinisi. C’e’ un sacco di gente. Bandiere rosse, bandiere arcobaleno, gente allegra, ciel l’aiuta e tutto il resto.
Qualcuno dal palco ci chiama “compagni”.
Io mi emoziono perche’ l’ultima volta che m’hanno chiamato compagno fu in terza media. "Compagno di classe" ma non si parlva  di classe sociale.
Compagno e’ proprio una bella parola.
Oggi c’e’ qualcosa di strano: a destra c’e’ chi e’ orgoglioso di chiamarsi camerata fascista e dalle fila del Partito popolare Europeo siede in parlamento  senza che nessuno si scandalizzi.

Eppure i capi dell’opposizione che dovrebbero portare avanti la memoria dei partigiani che hanno combattuto e fatto l’Italia, dotandola di una costituzione democratica, si vergognano a chiamarsi “compagni”.
Certo che a vedere queste 2.500-3000 persone (stima mia, per la questura saranno 300) a uno verrebbe pure in mente che la sinistra non e’ morta.
Poi uno vede le facce: sono sempre le stesse ad ogni concerto come ad ogni primo Maggio a portella della Ginestra.
Ripenso al 61-0 di Forza Italia in Sicilia del 2001 o al 2006 Cuffaro vinse Rita Borsellino (con una sinistra che ancora stava bene) e capisco che in fondo tutto questo concerto e’ solo musica e belle parole, ma le cose non potranno cambiare cosi' facilmente.
Parlare di operai che si uniscono nella lotta, in questa calda serata e’ fuori luogo...e poi in Sicilia di operai ce ne saranno si e no tre.
Uno e’ un cassaintegrato a Termini Imerese, e due sono ammalati di tumore nei poli pertrolchimici di Gela e Priolo.

Le cose cambiano ma oggi le cose piu’ rivoluzionarie passano dai movimenti civili  come “Pizzo free” o l’associazione “Libera”, dalle liste civiche: da chi fa cose di sinistra senza inquadrarsi in un partito i cui vertici sono ormai solo rami secchi che per paura di perdere il potere si rifiutano di rappresentare i movimenti locali.

Thursday 7 May 2009

Temi per mama

C’e’ poco tempo e non sono stato tanto bene a causa della mia vecchia abitudine di rotolarmi nel fango con suini messicani.
Mentre devo fare mille altre cose e mandare cv in giro per il mondo la mia mamma m’ha chiesto qualche idea per un titolo del tema da dare in quinta elementare.
Io ho buttato giu’ questi:

ATTUALITA’ E POLITICA:
La mamma e’ sempre la mamma: “Mater semper certa est, papi no”.

SCIENZE:
La mamma: un mammifero straordinario. Cure parentali e mammelle si rivelarono l’arma vincente per l’affermazione dei mammiferi sulla terra. Oltre a sangue placentare anticorpi e fluidi vari.
Cosa t’ha dato la mamma?

DIRITTO E ECONOMIA
Mammole e bamboccioni: un fenomeno etnologicamente mediterraneo o il risultato di una bolla speculativa e del precariato lavorativo generazionale?

STORIA
Nessuno cucina meglio di mamma, tranne la mamma della mamma.
Io, la mamma e la nonna: tre generazioni a confronto.
Se mi date una mano aggiungendone qualcuno nei commenti mi farete un favore e participerete alla formazione delle generazioni future. Grazie.

Thursday 23 April 2009

Elucubrazioni che vertono principalmente sul mio birillo

Avete presente la sauna? Ci si trova circondati da donnine ignude e si sta tranquilli perche’ il corpo e’ impegnato a usare tutte le sue energie per sopravvivere a una temperatura di 90 gradi e a convincere la sabbia della clessidra a scendere piu’ velocemente.
Poi ci si butta tra la neve e infine ci si abbatte su una sdraio.
Solo in quel momento il corpo si rilassa e gode pensando: “sono sopravvissuto anche stavolta”.
Poi si fa un secondo ciclo di sauna per ricordargli che la vita e’ sofferenza.
Che amarezza: non trovate che sia una strana forma di piacere quella di stressare il corpo per provare la felicita’?

Nella Sicilia araba quando la natura ci portava la sabbia del deserto e la temperatura saliva a 40 gradi, le genti si rinchiudevano nelle cosidette “stanze dello scirocco” dove il vento era convogliato su canali d’acqua e raggiuneva le persone solo quando era diventata una brezza fresca e umida.
Anche oggi, il massimo dolore reale che un siciliano puo’ provare e’ quello di una scarpa allacciata un po’ stretta e gli sbalzi di temperatura maggiore li provo quando mi faccio la doccia.
Mangiamo bene, conosciamo e pratichiamo tutte le mollezze del bel vivere.

Eppure, nei paesi “sauni”, dove si gioca a sopravvivere, la vita e’ tutelata da ogni punto di vista.
Alle nostre latitudini di paesi “fauni”, si vive bene, grazie alla natura e alla famiglia mentre il vero problema e’ la sopravvivenza: e’ difficile parlare di un futuro che va oltre i sei mesi di un contratto a termine.

Sarebbe ora che le cose cominciassero a cambiare.
Ci vuole un segno del cambiamento: abbiamo da sempre le rose, sarebbe ora di avere anche il pane.
Da domani tutti quanti col birillo di fuori! ...e voi donne non inventate scuse per sottrarvi al cambiamento della societa'..

Ps- La mia solidarieta' ai venditori di Kebab milanesi (che citta' triste).

Friday 10 April 2009

Viaggio (in moto) al centro dell’anima (della moto).

Quando la moto cadde, ci rimasi male.

Quando la rialzai e la vidi riversa nell’olio nero, mi preoccupai tantissimo.
Poi ricordo solo la corsa concitata dal meccanico-venditore.
Quindi ore convulse per fare arrivare in tempo i pezzi di ricambio.
Ogni giorno andavo dal meccanico e si parlava.
Il ragazzo ha una faccia da romanzo con una lunga cicatrice che gli attraversa il volto. Non ispira tanta fiducia, la prima volta che lo vedi.
Dopo tanti giorni di frequentazione mi racconta la sua passione per le moto.
Prima le trasformava e ci correva. Poi ci fu una caduta.
C’e’ gente che si perde e altra gente che sulla strada si ritrova.
Smise di giocare, mise su un negozio di moto.
Decise di comprarsi una moto tranquilla e me la fa vedere: è la versione maggiorata di quella mia.
Mi dice che e’ contento di sapere che c’e’ un altra moto come la sua.
Dice che da queste parti queste motociclette non hanno mercato  perche’ la gente vuole moto potenti e appariscenti che richiedono tantissima manutenzione e fanno molto rumore.
Le nostre, invece, hanno un anima grande, basta controllare il livello dell’olio e farle camminare e ti ridanno indietro tutta la felicita’ che possono dare.
E mentre lo dice ha gli occhi che luccicano e pensa di viaggi passati col vento fra i capelli e di viaggi futuri (ma con un po’ meno capelli).
Mentre ho rimesso il carter che avevo spaccato, con le mani ancora nere ritorno verso casa e mi viene i mente una canzone di Endrigo che piaceva a mio padre.
Non avevo mai pensato potesse parlasse anche di motori:
E allora cambio strada e vado a trovare la mia ragazza, che ha un anima grandissima. M’e’ venuta voglia di camminare un po’ con lei a cogliere gerbere, verso il tramonto (le ragazze sono meglio delle moto perchè perchè ti rendono più felici e non devi neanche controllare il livello dell'olio).
Ps1- Buona Pasqua a tutti.
Ps2 – Ale la moto che vuoi tu, il meccanico ha detto che e’ moto da fighetti, fa un pò tu.