Thursday 29 September 2011

Al bimbo che in ognuno di noi (a seconda la dieta)

S’ incomincia con “il fanciullino di Pascoli”, si continua col telefono azzurro, con Tonio Cartonio che ti parla strano come se parlasse proprio con te.
I Teletubbies che ti ripetono le cose tante volte per essere sicuri che i bambini li capiscano bene.
Poi ci sono i Teletubbies che ti ripetono le cose tante volte per essere sicuri che i bambini li capiscano bene....oh, ho capito, sono bambino, mica stolido.


Non crescere mai, rimani sempre bambino.
Ah se tu fossi qualche anno piu’ grande, ma possiamo sempre restare amici.
E poi il proverbio cinese Bimbo mi chiedi cos'è l'amore? Cresci e lo saprai. Bimbo mi chiedi cos'è la felicità? Rimani bimbo e lo saprai.

E ancora i comunisti si mangiano i bambini, la fantasia al potere, vogliamo il mondo ora e subito...e per favore.
Insomma ti riempiono la testa sull’importanza di tenere innocente il bimbo che c’e’ in ogni adulto.
Poi uno, per predisposizione o volonta’ ci riesce veramente ed ecco che inventano la sindrome di Peter Pan del Bamboccione.


Il fatt
o e’ che il week end scorso sono andato a trovare Paoletta che biologa su nelle terre di mezzo (Midlands).
C’era un festival dove, tra gente sui trampoli, aragoste giganti, pesci volanti e fuochi, c’era un maiale di 30 metri dentro cui si svolgeva uno spettacolo.
Ma
solo i bambini potevano vederlo e non sono riuscito a capire cosa vedessero, ma sembrava divertente.
Ed per questo che il bambino che e’ in me c’e’ rimasto male.

Ma sapete che vi dico?
I
o soppravolo e il prossimo anno ci vado bimbomunito.
E sappiate bene che di noi bimbi e’ il mondo.


...e che se non saremo all’altezza a cui ci volete fare dipingere il mondo che voi avete disegnato....all
ora vi dipingeremo le scarpe.

La foto la feci quando abitavo a Dresda, nel 2007, ma spiega bene il concetto. Nevvero?
Ora via a Parigi per il fine settimana.

Friday 23 September 2011

Di Cavalieri che Errano.

I Marziani sono degli ometti verdi, Berlusconi e’ un politico di alta statura e le donne del nord sono procaci e disinibite.
Seguendo le mie vicende non potrete che concordare con me.

Finita la missione sull’isoletta greca, avevo deciso di passare un altro po’ di tempo sul mare.
Le uniche persone che avevano avuto la stessa pinzata erano due ragazze di Stoccolma che avevo incontrato qualche giorno prima.
La loro idea era di fare island hopping: cioe’ saltare da un isola all’altra tornando verso Atene.
Ora ve lo immaginate Falloppio e due Svedesone sull’isola di Ios, l’isola dell’amore? Voglio dire, ci sono film che hanno molta meno sceneggiatura.


Incerto se accettare la profferta consideravo la barriera culturale che contraddistingue i popoli del sud da quelli del nord.
Probabilmente non ero l’unico a porsi il problema.
Mentre mangiavo del pesce, la ragazza svidese mi aveva riempito il bicchiere di vino bianco. Poi con un sorriso imbarazzato mi aveva chiesto se questo fosse accettabile: se non fosse culturalmente disdicevole che una ragazza riempisse il bicchiere di un uomo.
Avevo risposto che non c’era niente di riprovevole, almeno da un paio di secoli a questa parte (chissa’ com le era venuta in testa l’idea che fosse maleducazione).


Anche se mi piace molto viaggiare solo, alla fine accetto.
Iniziamo l’avventura. Confido molto nel mio autocontrollo e nel fatto che si sa che tutte queste storie sulle svedesi sono solo delle favole che si raccontano al ritorno delle vacanze per farsi belli con gli amici: mica e’ vero che le svedesi ti assaltano e ti succhiano come un ghiacciolo.
Mentre si chiacchierava del piu’ e del meno: in particolare raccontavo di come trovassi aberrante l’idea di drive-through per colazione, di quegli interminabili caffe’ americani consumati in solitudine su macchinoni, cui contrapponevo il molto piu’ sociale cornetto e cappucino al baretto, colloquiando con tutti gli astanti.


La svedese mi guarda negli occhi e mi dice you Italians like very much “fika”: a voi italiani piace very much fika.
Preso alla sprovvista fronteggio la situazione con pervicace prontezza: fingo uno svenimento per prendere tempo....e mentre chiudo gli occhi: penso “le donne del nord
sono procaci e disinibite, i verdi Marziani esistono, Berlusconi e’ un gigante.
 

Quando mi riprendo mi spiegano che e’ stato tutto un fraintendimento: in Svezia c’e’ un verbo “fika” che significa  uscire per prendere un caffe’ insieme agli amici (confermato da Wikipedia).
Siccome a noi italiani piace il caffe’, la ragazza aveva semplicemente chiesto se noi italiani avessimo sempre la fika in testa.
....e voi, come me, a pensar male.

A sto punto vi chiederete com’e’ continuato il confronto culturale.
In realta’ le ragazze sono andate spesso in spiaggia a prendere il sole, mentre io, essendo una creatura notturna tendenzialmente lucifuga mi sono perso nei paesini con le case bianche, ho visto chiesette, bevuto caffe’ chiacciati, discusso con altri viaggiatori della vita, dell’universo e il resto. Dopo due settimane di vacanza m'e’ cresciuto un barbone lunghissimo e molti greci mi credevano autoctone chiedendomi cose in greco a cui non sapevo rispondere.
Ho letto due bei libri (
1 e 2).
La sera ho passeggiato, le ragazze, andavano a letto presto, distrutte dal sole e dai loro mal di mare.


Non l’ideale fare island hopping, se si soffre tanto il mal di mare,
Una volta, scesi al porto, vedo una ragazza proprio stremata dal viaggio. Io ho il mio bagaglio leggero con il minimo indispensabile per passare 10 giorni in Grecia e un tascapane per le escursioni. Lei, invece, con un valigione enorme.
Mi offro di portare il suo bagaglio, in cambio lei puo’ portare il mio che e’ una decina di kili piu’ leggero.
Mi guarda stralunata e aggiunge: “non pensi ch’io sia perfettamente in grado di portarlo da me?”.
Dopo avere spiegato che non lo metto in dubbio, ma che visto che non e’ al massimo non c’e’ niente di male se lo porto io e che riconoscendole la sua capacita’ le chiedo, per favore di portare il mio. dopo una lunga discussione accetta e facciamo il cambio.

Siccome questo e’ un blog educativo, supponiamo che il lettore sia un cavaliere che si accinga a liberare una principessa scandinava Ubertosa I (non procace e non disinibita) dal catello in cui e’ stata rinchiusa.
Sappia costui che il femminismo ha fatto danno non indifferenti nella psiche delle genti che vengono dalle terre dove hanno gia' reso realta' la parita’ dei sessi.
Ecco, a costui consiglio di desistere e piuttosto leggere un bel libro.

Sunday 18 September 2011

Di segreti soluti

Mentre sono in Grecia conosco Tomohiro, dal Giappone.

I Giapponesi che ho incontrato si sono sempre rivelati gente riservata, grandi pensatori, estremamente educati.
Tomo non fa eccezione.

Non parla troppo, anzi quasi niente, ma e’ sempre con noi, anche quando si fa bisboccia alle tre di notte nelle taverne dell’isoletta greche al grido di “viva la Fix” e Ouzo.

Tomo tira tardi, ma non interagisce troppo.
Sembra quasi sospeso, perso dietro i suoi pensieri,come se una bolla invisibile gli impedisse di parlare con noi. Come se una luce fosforescente e innata lo tenesse separato dal resto di noi.
L’ipotesi alternativa e’ che guardi con interessato disgusto le mollezze dell’occidente mediterraneo.



Una delle ultime sere, anziche’ il solito the' ordina anche lui una bottiglia di ouzo.
Ora, sara’ perche’ gli asiatici hanno una variante genetica inattiva dell'aldeide deidrogenasi e quindi hanno difficolta’ a catabolizzare l’alcool, ma sta di fatto che finalmente si scioglie e mi chiede:
Mi sono chiesto come il Giappone e' visto dal resto del mondo.

Abbiamo deluso tutti, sporcandolo con il nostro nucleare?
Cosa vedete quando vedete un orientale, vi chiedete se sia radioattivo?


Alla fine era questo il suo segreto?
Gli dico, di no (mi sento particolarmente benevolo, dovendo parlare a nome di tutta l'umanita'). Dico che nessuno, come persona e’ responsabile delle scelte dei governi. Comunque la grande stima che si nutre nei confronti del Giappone fa si che ora si  guardi con interesse il fatto che la grande tecnologia nipponica verra' investita nella ricerca di energie alternative**.
E glielo dico guardandolo negli occhi. Tutti e tre*


Piu’ tardi mi si avvicina un americano.
Mi dice: tu sei l’unico italiano, qua. Ti devo chiedere una cosa.
Ci sono degli italiani nel mio lab, mi hanno affibiato dei, dicono, simpatici sopranomi. Che significa “sfigato”?
Penso, Sfigato, in inglese sarebbe ”loser”, ma non e’ carino da dire.
Per evitare ai miei compatrioti di avere problemi dico una bugia bianca ”lo sfigato e una figura mitica, quasi mitologica. Si dice di colui che con molta filosofia riesce a sorpassare ogni vicessitudine della vita”.


Il tizio sembra soddisfatto, fa per allontanarsi, poi mi chiede, un altro sopranome: “mi

chiamano figlio di puttana”. Che significa?
 Come spiegare? Prendo tempo, mi viene in mente Giovanna, che un volta si senti definita “vecchia puttana” per scherzare e lei rispose: “vecchia a chi?”.
Inizio con “l’epiteto evidenzia l' estrema socialita’ della tua genitrice”....non so continuare, cerco una via di fuga.
Ecco che arriva un trenino/catena di gente che balla il sirtaki.
La gente che balla prende quella seduta.
Quardo la ragazza scandinava che guida il ballo e faccio i Bambi’s eyes per essere portato via da sto rompic***oni sfigato.
La ragazza mi invita a ballare e via....viva la fuga.
Pensavo di averla fatta franca non sapendo quello che sarebbe successo da li' a poco.

* No, non aveva tre occhi, ma non e’ che fossi proprio lucido lucido.

**Fra me penso che anche noi abbiamo avuto problemi coi terremoti, che l’ospedale dell’Aquila era costruito con sabbia anziche’ cemento.
E risposta del nostro governo  cosa e’ stata?
Abbiamo affidato alla stessa ditta l’applato del ponte di Messina,
No, nessuno e’ responsabile per lo schifo: la gente e’ migliore di chi la governa. Sarebbe bello che la gente potesse governare.
Ma questa sarebbe democrazia, invece abbiamo sto porcellum.

Monday 12 September 2011

Mediterraneo

Nel momento esatto in cui esco dall’aereo, un aria calda penetra i polmoni e li fa bruciare. Sento l’odore del mare, le voci gridate, un movimento caotico. Tutto e’ cosi’ "Mediterraneo".
Il caos e’ creato da uno sciopero in corso: la metro non funziona. Come faro’ ad andare al porto del Pireo?
Ho visto che ci sono vari autobus che si dirigono al Pireo, ma qual’e’ quello diretto?
Mi metto in fila per ricevere delle informazioni da un impiegato dell'ufficio informazioni.
L'impiegato e' anziano: immagino che non parli inglese.

Rimugino frasi dal “prontuario d’emergenza delle lingue morte” del liceo.
Dribblo “ubi est mensa pauperorum” e mi concentro sul greco: voglio dire “il bus piu’ veloce”.
Il piu’ veloce sara’ takustatos. Ma Bus? Come si diceva bus nell’attica dell’8 secolo a.C.? Che faccio? Provo a dire auto-carro? Alla fine dico “Bus direct Pireous”.
L’anziano impiegato mi risponde in perfetto inglese e mi da tutte le informazioni con un aria come a dire ”pero’ la prossima volta impariamolo st’inglese”.


Sono frastornato: perche’ ho pensato che non dovesse sapere l’inglese? Non e’ forse razzismo anche questo?
In realta’, in 10 giorni in Grecia non ho trovato qualcuno che non sapesse parlare un buon livello d’inglese.
Molto meglio che in Italia, dove ancora c’e’ chi vuole investire nel dialetto quando l’inglese lo conoscono in pochi, contr
ibuendo a fare apparire il nostro paese come un paese linguisticamente ignorante.
 Un altra considerazione sul tempo che ho investito per imparare le lingue....ma se ormai tutti parlano inglese. A che mi servono le lingue morte? a parlare con la gente morta?

Prendo un autobus e arrivo al porto, il mare e’ blu come solo nei sogni.
Sono arrivato tardi: ho perso l’aliscafo (che si chiamava qualcosa tipo “delfino curioso”), e dovro’ prendere il catamarano (cavallo goloso).
Devo aspettare. Prendo un Ouzo ghiacciato.
Bevo la bevanda, che con il ghiaccio diventa di un Bianco che perfettamente contrasta col cielo azzurro e il mare blu dello sf
ondo.
Che io lo so che il mare e’ cosi’, anche quando sono via e non lo guardo.
Solo che come un carcerato piace a pensare che fuori piova, per non sentirsi troppo fuori dal bello della vita, mi abituo a credere che sia sempre grigio e triste.
Invece almeno una volta all’anno torno a guardare il Mediterraneo, cosi’ non perdo l’anima, la mia cultura e ricordo chi sono.
Il tempo passa lento e nella mia testa riecheggiano le note di questo testo di Serrat:

"Sara’ perche’ la mia infanzia ancora gioca sul mare
E perduto tra i canneti dorme il mio primo amore
Porto il sapore e l’odore per ogni dove io vada
e perso nella tua arena guardo amori, giochi e pena.


Io che nella pelle ho il sapore amaro del pianto eterno
Che han versato a te in migliaia da Algeciras a Istambul
Con cui dipingi l’ azzurro, le lunghe no
tti d’inverno

A forza di sventure l’anima e’ fonda e scura
Ai tuoi tramonti piu rossi si adattarono i miei occhi
come la curva alla strada
Sono cantore e mercante, mi piace il gioco e il vino
ho un cuore da marinaio

e tutto questo perche’, sono del Mediterraneo.

E ti avvicini e vai via baciando il mio paese
Giocando con la marea che viene per ritorn
are
Sei come una donna che profuma di pece
Che si conosce e si teme

Che s’interroga e si ignora
Se un giorno per mia sventura verra’ la bianca signora
Mettero’ in mare la barca con un levante autunnale
Aspettero’ che il temporale apra le sue ali bianche
Per seppellirmi sereno la’ tra la terra e il cielo
Sul lato della collina, piu’ in alto dell’orizzonte
Voglio avere buona vista
Diventero’ sentiero, saro’ il verde del pino, il giallo della ginestra
Vicino al mare perche’ sono del Mediterraneo".
La canzone nell'MP3 e' cantata da Chiara Riondino con al microfono Mirko Guerrini, l'ho estratto dal Podcast del Dottor Djembe di Radio 3 rai del 6/01/2009 (che io sappia non esiste altra versione). Spero di non avere fatto torto a nessuno.

Thursday 1 September 2011

Back to the roots: Greece, here we come!

Volevo continuare a scrivervi dell’America.
Certamente 20 giorni in America non possono essere liquidati con un paio di post veloci, magari tornero' a parlarne perche' e’ una cosa che cambia la  prospettiva esistenziale.
Credo sia vero anche il contrario perche’ da quando ho salutato New York si sono abbattuti sulla citta’ terremoti, uragano (poi declassati ad acquazzone estivo) e infine le dimissioni di S. Jobs dalla Apple.
Continuate con questa politica ottusa e miope e un giorno vi ritroverete tutti senza casa e, cosa che e’ peggio, senza iPad.


Ma torniamo a noi, si va (ancora una volta) in Grecia (yuppih).
 Sto pomeriggio vado al British Museum a vedere I Marmi di Elgin e poi domani volero’ ad Atene (cosi’ posso dire di avere visto il Partenone completo).

Ricordo che al liceo Classico il prof. ci domandava se ci sentivamo piu’ uno spirito Greco o uno spirito Latino, Sofista o Epicureo, apollineo o dionisiaco.
Io mi definivo ovviamente uno spirito Greco etil-sofista di tendenza ma con evidenti  venature di stampo apollineo.
Il mio compagno si definiva uno spirito Latino epicureo-dionisiaco…e ora e’ il presidente di un fan club di Ricky Martin (La vida l’oca!).


Mi mandano in missione* su un isoletta.
Adoro le isolette greche. Le amiamo di famiglia, come potrebbero testimoniare gli illiadici cuginetti Ettore ed Elena (che pero’ sta andando a fare il secondo liceo in Irlanda), la amano perfino i gatti di casa che si chiamano: Zorba e Bouboulina**.

Uno studia la storia e capisce dove va il suo futuro.
La Grecia di oggi e' ridotta male a causa di anni di corruzione e mal governo.
Sul Fb di Renzo Bossi hanno notato che il giuovine ha fatto sapere che e' andato ad Arcore per discutere la manovra di governo.
All’improvviso mi sento rassicurato.

Italiani-Greci mia faza, mia razza.


Viste come vanno le cose e considerate le previsioni future, quasi quasi vado in Ellade, con un paio di sterline compro un isola greca, mi autonomino Basileus e instauro un regime di deboscia, crapula e nudismo (tanto presto saremo tutti in mutande).
Cosi’ quando voi italiani dovrete emigrare e giungerete sull’isola vi troverete gia’ a vostro agio e non dovrete subire shock culturali.
...e poi non dite che non vi voglio bene.

Vi lascio con una lezione di vita: Ouzo e Sambuca non si diluiscono con acqua.
Il Pastis, invece, si. Ve lo dico perche’ io mica l’ho scoperto subito.
Va beh, domani saro’ su una nave per un isoletta Greca. Ritorno per Heathrow, l’11.
Αντίο (arrivederci).

Ps- Ora passa Ale e dice che io in quanto Elimo discenderei da Ilio, quindi al massimo le mie radici si possono trovare in Turchia. A costui farei notare che il mio naso (profilo Attico) denota sicuramente un origine Achea.
* Si, chiaiamola cosi' =)

** Questi sono nomi eiroici da dare a gatti; diffidate di chi chiama gli altezzosi felidi Pallina et similia….e’ umiliante e dimostra come la gente tenda a trasformare animali in giocattoli.

Un po’ come quell lupo che si lascio addomesticare dall’uomo che, con incroci ed evoluzioni lo trasformo’ in un incazzoso chiwawa.

Friday 26 August 2011

Ho conosciuto l' astronauta pasticcione.

Io il primo giorno di scuola ero proprio contento.
Attorno a me gli altri bambini piangevano perche’ non volevano lasciare i genitori. Io ero contento. Forse anche per il fatto che tutti gli altri piangevano; la qual cosa ingenera allegria nel sottoscritto.


Il 5 Agosto siamo su una macchina che va verso Cape Canaveral. La mia amica russa guida, il suo ragazzo americano ascolta la musica ed io infastidisco tutti facendo notare che su quella macchina ci sono le prime 3 nazionalita’ che misero su un satellite: il Russo Sputnik, l’americano Explorer (di soli 15 cm), l’italiano San Marco. Nessuno condivide il mio entusiasmo.

Oh no, s’e’ fatto tardi, siamo gia’ nella finestra di lancio e il navigatore segna 15 km dalla spiaggia da dove assisteremo al lancio.
Invece no, perche’ la fortuna arride a coloro che dormono troppo: una barchetta e’ entrata nella zona in cui cadono i razzi (booster) a propellente solido che mandano su l’Atlas e la Nasa, anziche’ affondarla (come in realta’ meriterebbe) decide di bloccare la procedura di partenza.
Arriviamo in tempo...ed ecco che parte il razzo (video). Poderoso. Silenzioso.


Anzi no, ecco che arriva il suono, molto dopo la sua partenza.
Il suono sembra diventare piu’ forte...niente niente che sta tornando indietro? (magari ha dimenticato aperto il gas).
La procedura d’emergenza, in questi casi prevede di prendere la postura a Wile Coyote e aprire l’apposito ombrellino (foto sopra).
Minuti dopo sappiamo dalla radio che Juno e’ uscita dal razzo ed e’ partita verso Giove, dove arrivera’ fra 5 anni. Buon viaggio piccolina.


Ci dirigiamo al Centro turistico della NASA.
E’ pieno di gente. M’impressiona la navetta sovietica Vostok, me pare lo scaldabagno che avevo a Palermo, all’universita’. Ma con piu’ fili scoperti. Io non ci vorrei andare nello spazio in uno scaldabagno.
Ma anche le navette americane sono incredibilmente poco tecnologiche e strettissime.
Il Saturno 5, invece e’ un gigate disteso di 115 m.


Mi chiedo cosa pensaserro gli astronauti prima di partire, se erano coscienti dei rischi, di come si stringessero nelle loro tute pensando al fatto che fossero seduti su una tanica gigantesca di propellente.
Ancora una volta coraggio umano e tecnologia.
Il pensiero stringe il cuore. Ma anche, e parecchio, il culo.


Qualche anno fa un lunacomplottista approccio’ Buzz Aldrin chiedendogli di giurare sulla bibbia che fosse davvero stato sulla luna. Il vecchio Buzz gli mollo’ un cazzotto.
Fece bene: uomini come lui hanno rischiato la vita e visto morire colleghi. Non devono piu’ dimostrare niente a gaglioffi del genere.
Eppure vedo che nell’auditorium per incontrare gli astronauti ci saranno un centinaio di posti, mentre in nel padiglione dedicato a Star Trek sembra esserci molta piu’ gente.
A me non sembra giusto che preferiscono vedere attori piuttosto che chi ha rischiato davvero la vita. Verrebbe da prenderli a calci in culo, sti fanatici della fantascenza da paccotiglia.

Per fortuna che sono un Jedi e pertanto mi controllo.

Incontriamo Fred Gregory: uno dei primi astronauti Afroamericani.
Fece 3 missioni shuttle.
Racconta della vita nello shuttle e spiega come si va in bagno in assenza di gravita’: con le cinture di sicurezza perche’ ogni fuoriuscita di gas provocherebbe un moto nella direzione opposta e spiega anche altre cose (defecare senza gravita’ non e’ facile come sembra).
Uno da un astronauta si aspetta richiami alti e poesia. Invece Fred ci parla di bagni.


Pero’ mi ha ricordato qualcosa. Consulto gli archivi e trovo:
Fred ha fatto 3 missioni: una di queste la STS-33 avevano uno scopo segreto per il ministero della difesa americana (praticamente hanno messo un satellite spia in orbita geostazionaria* sull’URSS per ascoltare le conversazioni).
A meta’ missione esplose la toilette dello Shuttle Discovery...
Per come la vedo io, senza voler del male agli astronauti, ma chi usa la piu’ sofisticata tecnologia solo per sfruttare lo spazio per dei scopi politici cosi’ terra-terra-terrestri, il minimo che gli si possa augurare e’ che gli scoppi il cesso (che senza gravita' l'e' un bel volare di merda)....altro che quelle fandonie dei cosmonauti perduti.

* che si muove alla stessa velocita’ della rotazione terrestre e pertanto permane sulla stessa posizione rispetto alla terra.

Friday 19 August 2011

Classificazione socio-fenotipica delle Floride Poppone

Miami Florida;  si caratterizza da una fauna di donne poppute che con le loro cupole arcitettoniche sfidano le leggi della fisica puntando allo spazio profondo, incuranti della gravita’.
Quando cammini per Lincoln Avenue vedi occhieggiare sorridenti gli  elementi tipici di questa fauna locale.

2 anni fa Laura si doveva trasferira a Miami e mi raccontava con orrore  e raccapriccio tutte questi fenomeni che lei definiva da incubo.
Chissa' come mai, ma io, ancora oggi, non mi sento oppresso o minacciato da cotali visioni.

La fauna maschile (il fauno) tipico, invece e’ un formato piu’ grande e piu' plasticato di Big Jim, abbronzato e solocchialuto, anche in mancanza di luce....

Dovendo lavorare per un po’ qua, cosciente dell’importanza
di non evidenziare le differenze culturali, mi travesto da indigeno (nel senso dell’autoctono, non dell’indiano). Indiano pellirossa, non Indiano dell’India....insomma mi metto una bella camicia a fiori e gli occhiali da sole. Quando sei a Roma, fai come i Romani. Quando sei a Miami fai come i Maiami.
Sinceramente sembro un magnaccia (imprenditore che trae profitto da risorse umane dopo emolumento di adeguate risorse finanziarie) e un po’ me ne vergogno.


Mi avvicino con fare irrisoluto alla portineria.
Dico il mio nome, sono sull'elenco dei visitatori.
Mi chiede se ho bisogno di una escort.


Rimango basito e dentro me rimugino: Ok, mi hanno creduto fin troppo. Ed ora che faccio? Se dico no, si offendono, se dico si la mia ragazza mi offende (corporalmente).
Ma davvero si puo’ ususfruire di codesti servizi di donnini compiacenti?
Li posso mettere in conto spese?  E sotto che voce? Personal Development?


Mentre, ancora puzzlato (sarebbe puzzled che in ignlese rende, in Italiano, meno) mi si avvicina Justin.
Dice che garantisce per me e non ho bisogno di essere scortato in giro.
Mentre penso “ffffiutttt”, capisco cosa intendevano uno/a scortatrice che ti scorta in giro.

Certo che hai voglia a fare l’Internazionale Ammericano.
La tara culturali di essere italiano del mio tempo, provinciale ma egocentrico, povero ma amministrato da puttanieri e ministre escortanti esuberanti, baca le menti piu’ brillanti della mia generazione, quindi figuratevi la mia....

Monday 8 August 2011

Life, the universe and everything

Sono su uno Shuttle che fa rotta su Jupiter*.
Konstantin Ziolkovsky una volta disse: “” La terra e’ la culla dell’umanita’, ma non si puo’ vivere nella culla per sempre...ed io in questo momento lo capisco.


Vedere il lento innalzarsi di un razzo da Cape Canaveral, vedere le fiamme che bilanciano con inane sforzo la gravita’ e alla fine giungono sopra le nuvole portando su la cosa piu’ bella che l’uomo abbia mai prodotto: la sua intelligenza.
C’e’ chi vede l’eccellenza dell’uomo nell’arte o nella capacita’ dell’astrazione che si riflette nella letteratura.
Sara’ che sono nato nel mio tempo, dove il massimo dell’arte e’ una zuppa Campbell e i libri piu’ venduti parlano di cucina...


Io vedo l’affermazione dell’uomo nella sua scienza. Che porta a vedere gli elementi del microscopico e oggetti a volare nell’infinito, al di la’ di ogni astrazione letteraria.

Si, lo spazio e’ freddo e senza limite visibile, e tende a schiacciare l’uomo mostrandone la sue capacita’ limitate.
Ma il cosmonauta rappresenta qualcosa di ben piu’ grande del singolo uomo: e' la capacita’ di ideare e mettere in pratica piani, il coraggio di mettere la propria vita nelle capacita’ dei propri simili come gli ingegneri e i tecnici che costruiscono le astronavi.
E all’improvviso, non si e’ piu’ cosi’ insignificanti, nell’universo.

Guardando giu’ la terra sembra piccola e fragile...eppure cosi’ bella.
Il 96% delle specie che ha popolato la terra non esiste piu’. L’estinzione di massa e’ una regola e per quanto ci ostiniamo a dimostrare il contrario non siamo nemmeno la specie dominante sul pianeta, visto che gli insetti hanno dimostrato l’evoluzione piu’ sofisticata, colonizzando e adattandosi a tutti gli ambienti, e visto che sopravviverebbero perfino a un nostro olocausto nucleare.


Pero’ stasera questo non importa.
Perche’ sto guardando l’oceano, e il mare ha lo stesso identico canto di quel piccolo lago che chiamano Mediterraneo, e che io conoso cosi’ bene.
Sembra piu’ grande e scuro, ma ha la stessa voce, per cui che importa...
E le stelle appaiono strane, viste dall’equatore, sono tutte spostate, ma sono le solite benevole lanterne nel buio di quando giocavo da piccolo, o di quando le cercavo nel giardino, il giorno dopo la notte delle stelle cadenti, per cui che importa...quando hanno lo stesso sguardo.
La spiaggia e’ buia perche’ le tartarughe marine attraversano l’oceano per deporvi le uova.
Per ritrovare il posto dove sono nate, si orientano col campo magnetico terr
estre, una cosa che e’ molto piu’ grande di loro, e su cui non hanno nessuna influenza.
Che era li’ molto prima della loro esistenza e creava aurore boreali fin dalla notte dei tempi, quando nessuno ancora poteva vederle.
Eppure questo non disturba le tartarughe che lo usano per deporre le uova, e perpetrare il ciclo della vita.


Proprio come l’uomo, che compie prodigi e s’innalza oltre la termosfera  per capire l’universo e spesso trova solo se stesso comprendendo la sua natura.
Come me che in questo momento, davanti a un mare sonosciuto, circondato da stelle mai viste, cosciente della mia fragilita’, incuriosito da cio’ che non capisco, non mi sento fuori posto.
Affronto cio’ che viene, dando risposte a una domanda alla volta....per esempio, sulla spiaggia di
Jupiter (Florida) ho una birra fredda nella mia mano destra, ma non trovo piu’ il cavatappi che avevo in tasca fino a qualche minuto fa.



* Jupiter e’ una cittadina della Florida, e lo shuttle e’ solo un treno....ma che importa.

 

Friday 29 July 2011

In Partenza....

 


















E' un po' che non scrivo, lo so.
Ma il periodo e' un po' incasinato.
Nelle prossime settimane saro' in America.




Se volete provare a indovianare il mio itinerario, queste sono le citta' (clicca sui numeri per vedere i link).

1, 2, 3, 4, 5, 6.

:ǝuoıznlos
ɹɐɯɐɹıɯ -1
ɹǝʇıdnɾ -2
ɹǝʇuǝɔ ǝɔɐds ʎpǝuuǝʞ -3
ɐʇuɐlʇɐ -4
ɹǝʇsǝɥɔoɹ -5
ıɯɐıɯ -6



Saturday 9 July 2011

Accumulo di pensieri squinquernati causati dalle inascoltate richieste mattutine di laridi recentemente schiusisi

E’ estate e i pensieri vanno in giro in maniera casuale.
E’ difficile metterne tre in croce sui pezzi di carta scribacchio idee che iu’ che idee sono brandelli di pensieri estratti alla calura umida e al sonno estivo.


Su uno ho scritto: “i gabbiani sono come gli omarelli: i pensionati che sembrano osservare il mondo intorno”.
I gabbiani che vedo sono grossi, volano di rado ma piu’ spesso camminano impettiti con le ali incrociati dietro (la tipica posa da omarello osservante).
Sembrano interessarsi al mondo degli umani, e forse se ne sentono parte.
L’altro giorno quando l’altoparlante della stazione ha detto che il treno sarebbe arrivato in ritardo ho visto nell’occhio del gabbiano uno sguardo di rabbioso disappunto.


Poi il treno e’ arrivato, ha aperto le porte, lui ha girato un po’ in tondo e infine e’ volato via in direzione del mare.
Da piccolo mi chiedevo chi informasse Babbo Natale dei nostri comportamenti, e dopo la prima comunione chiesi come facevano in paradiso a sapere chi era stato buono e chi no.
Secondo me i gabbiani lavorano per i servizi segreti del principale (dio o Babbo Natale, fate voi).

Su un altro pizzino ho scritto qualcosa sul fatto che: "ora ltalia m’e’ diventata comunista e che un opportunita’ di lavoro potrebbe essere fare il posteggiatore dei cavalli dei cosacchi che prima o poi sono certo, si verranno ad abbeverare alle fontane di piazza san Pietro".
Mi viene un dubbio: io di fontane a San Pietro, non me ne ricordo....ci avranno preso di nuovo per il culo?
A proposito di lavoro e’ tempo di iniziare a vedere cosa fare da grande....sta cosa la dico sempre tanto che mi sa che lo capiro’ cosa fare da grande 5 minuti prima di andare in pensione.
Che poi e’ sempre cosi’: una volta i ventenni mi sembravano anziani mentre ora vedo certi trentenni che ancora devono crescere.
Se guardo i miei coetanei, ricercatori, pochi hanno trovato la stabilita’....ma cio’ non impedisce loro di essere felici.
I miei genitori a 27 anni avevano un lavoro fisso ed erano sposati: erano felici, poi ebbero me e le cose cambiarono (non nel senso che non erano piu’ felici....credo); anche se la prima volta che chiesi come venivano fatti i bambini mi dissero che quando una coppia era felice, gli mandavano sulla terra un bambino.
Li’ per li’ pensai che fosse a sugellare la felicita’ anche se ora che ci penso bene, forse quando me l’hanno detto era ironici.
...e cio’ nonostante io dormissi tantissimo la notte (allora, come oggi) quindi dal punto di vista neo-genitoriale ero un ottmo bambino.
Ora io non ricordo come doveva finire sto post, perche’ invece ultimamente mi manca il sonno e i pensieri vengono fuori un po’ cosi’.


Diciamo cosi’: l’avete presente “Dialogo della Natura e di un Islandese” di Leopardi? L’operetta morale in cui la Natura e’ dipinta come la causa dell'infelicità umana?
 
Ecco, due gabbiani erano felici e allora hanno ricevuto dei figli (tramite cicogna).
Sta di fatto che ogni mattina appena albeggia inizio a sentire i piccoli gabbiani garrire e un po’ di dubbi sulla natura malevola della Natura incomincio a nutrirli pure io che disconosco il pessimismo cosmico e chi lo persegue (e spande).
Poi a volte arriva la madre al nido e li nutre. Altre volte la colazione la faccio io (nel senso che mi alzo e inizio prima la giornata alle 4, non che nutro i gabbiani).
Non vedo l’ora che i piccoli crescano e lascino il nido per andare a giudicare le genti di questo mondo come gli angeli de “il cielo sopra Berlino”.

Poi decidano d’innamorarsi, abbandonino le ali e finiscano come Colombo.
...ed ora mi addormo.

Monday 20 June 2011

Docce Scozzese, doce Italia

Da piccolo giocavo spesso con dinosauri cavalieri e robot.
Tutti insieme; incurante delle incongruenze storiche rappresentate da questi s-oggetti.
Eppure quando ho visto il castello di Edinburgo m’e’ sembrato di trovarmi in uno di quei posti dove le incongruenze diventano la normalita'.

Costruire una rocca, un grande castello difensivo, nel cono di un vulcano spentosi in epoca preistorica, eppure ancora nero e minaccioso lo rende un posto speciale, perfetto per la difesa e pieno di un austera magia che un po' e' quella dei cavalieri, un po' e' quella del tempo e della natura.
Del resto che la Scozia fosse un luogo strano, l'avevo capito tempo fa ne avevo parlandone tempo fa col mio amico Fardeen.
Per esempio, da noi in Sicilia si frigge tutto.
Io mi sveglio al mattino e chiedo a mia madre di friggermi la colazione, ma non siamo mai
giunti a friggere l’infriggibile: la barretta di Mars.
S
apere che esiste un posto dove imburrano e friggono le barrette di Mars m'aveva sconvolto,
mi ero sentito sorpassato a destra....che pero’ da queste parti e’ la normalita’.
Chiedetti a Deen a chi e’ mai potesse essere venuto in mente di fare cio': mi risponde che nessuno lo sapeva, ma in Scozia si beve parecchio.
Ricordo che provocatoriamente chiesi se avessero mai provato a friggere altre barrette di cioccolato....mi guardo' male, come se avessi proposto di fare la pasta col ketchup a un italiano.

Poi aveva estratto la daga da sotto il suo kilt (era una serata in abiti di gala) e aveva iniziato a giochicchiarci. Poi ho ordinato altre due pinte.
Deen, riprendendo il discorso mi disse che non e’ l’unico piatto tipico della cucina scozzese: c’era anche l’haggis: uno stufato di fegato, cuore e polmoni di mucca mischiato con orzo e cipolle cotto nello stomaco di una mucca.
Ridevo sottoi baffi di queste rozze cucine barbare, mentre pensavo ai nostri piu' nobili, pani con la milza (piu' spesso polmoni), cervello, e intestini (stigghiola et quarume).
Comunque, Edinburgo e’ una citta’ molto bella.
Glasgow, non me la ricordo bene, per cui non deve avere lasciato un segno.
In generale la Scozia m’e’ sembrata bella e molto diversa dall’Inghilterra, non solo per l’accento, le sterline scozzese, i castelli coi fantasmi e cose del genere....sembra un posto piu' a misura d'uomo.
 Mi piacerebbe tornarci per il festival del teatro, fra un anno o giu’ di li’.

...e poi niente: in questo post vi volevo parlare di un paese strano, difficile da comprendere, ma capace di grandi sorprese, di anni buissimi e di immediate accelerazioni, pieno di tradizioni e attraversato da movimenti e sommovimenti contraddittori e in conflitto tra loro.
Eppure questo paese, talvolta l'energia inizia a spingere tutta insieme e come gia' successo in passato riesce a cmpiere l'impossibile, fermare eserciti invasori, creare movimenti culturali che possono fare rinascere la cultura e l'umanesimo, un paese sempre all'avanguardia, per cio' che riguarda la difesa dei valori sociali.
E’ un paese bello, in cui i valori fondamentali come la democrazia vengono lasciati annerire e raffreddarsi, eppure di tanto in tanto un alito di vento nella giusta direzione e' in grado di risvegliare il fuoco che s'era creduto spento e riaccendere il fuoco della giustizia che brilla nei camini scaldando i cuori.
Prima o poi mi ci dovro' trasferire, in questo paese.

Il quadro e' preso da questo sito.

Saturday 11 June 2011

Referendum

In questi giorni s'e' parlato tanto dei referendum.
Vi dico come la penso io.

Acqua: abito in un paese dove piove sempre...mi aspettavo di pagare una cifra irrisoria per l'acqua.
Quest'anno per il mio appartamento ho pagato l'equivalente di 656.02 Euro.
Non ho un castello, ne' vivo nella famosa casa sulla cascata (dove l'acqua esce da un rubinetto costantemente aperto). Il prezzo assurdo e' si risultato delle privatizzazioni della Tatcher.
Uno pensa, se privatizzano ci sara' concorrenza tra privati. Giusto? Con l'Acqua non e' cosi': un consorzio distribuisce e l'acqua e tu puoi pagare, oppure farti passare un tubo da una nazione vicina, e pagare il giusto d'acqua. l'ingiusto di idraulico, per l'impianto.
Per quanto riguarda l'efficenza, i privati, una volta acquisito il monopolio non hanno interesse a migliorare la rete idrica, come riportato piu' volte.
La destra ha provato a comprare i voti con i 10 Euro dell'ecopass?
La compravendita dei voti e' una pratica terribile, ma fatevi un po' di conti: il vostro voto, questa volta ha una valore economico enorme.

Acqua - Votate Si, Si perche' a me brucia ancora il culo dall'ultima bolletta.
Nucleare. Probabilmente verra' fatto nel Nord Italia dove le condizioni politiche sono piu' favorevoli (per esempio la Lega Nord non e' affatto contraria).
Allora io che vengo dal Sud e zona sismica dovrei essere favorevole?
No: il nucleare non conviene per vari motivi.
L'uranio viene dalla Russia e la cosa non e' politicamente vantaggiosa.
L'energia la compriamo dalla Francia, ma a prezzi di mercato vantaggiosi (visto che in sovrapproduzione), con i 30 miliardi hai voglia di comprare energia e nel frattempo sviluppare le energie alternative.
Ma al di la' di questo ricordatevi che le scorie normali, non riusciamo a buttarle a cusa degli interessi, immaginatevi il giro di interessi attorno alle scorie nucleari.
Ogni volta che ci sono interessi ci sono sempre i soliti che "mangiano".
Il ponte di Messina e' stato appaltato alla stessa ditta che aveva fatto l'ospedale dell'Aquila, quello crollato perche' anziche' usare cemento avevano messo sabbia.
Volete che in un paese cosi' bloccato dai conflitti di interessi e favori reciproci si costruiscano delle centrali atomiche? Io no:


ricordate quanto ridevano pensando a quanto c'era da ricostruire? immaginate cosa farebbero dopo un danno maggiore.
Nucleare- Votate si, per salvare il vostro culo.
Leggittimo impedimento.
La legge e' uguale per tutti e qualunque capo di governo implicato in faccende poco chiare per prima cosa ha il dovere di chiarire, poi di governare.
Se non puo' fare le due cose, prima si faccia processare, chiarisca, poi governi, se proprio deve.
Il legittimo impedimento non deve esiste: ognuno deve prendersi le sue responsabilita'.

Legittimo impedimento- Votate si perche' e' ora di smetterla di usare la giustizia come una cloaca e fare leggi a prova di (un) culo.

Detto cio' voi vi chiederete se io torno per votare.
La risposta e' no.
Pero' ho fatto in parte il mio dovere, mando mia nonna, che non vota ai referendum dai tempi del divorzio (il referendum del 74, non quello di mia nonna).
Io: - Nonna come stai?
Nonna: - ma...che ti devo dire: "come una vecchia di 80 anni"
Io: - Perfetto: allora bene, visto che di anni ne hai 86!
Nonna: - ma chi ta ddiri.
Io: - Senti un po', non e' che andresti a votare? Mando mio fratello a prenderti: ne va del nostro futuro.
Nonna: - Se e' per il nostro futuro, allora va bene.

Mia nonna e' una grande.
Certo se mia nonna a 86 anni va a votare e tu non ci vai devi proprio sentirti in colpa.

Friday 27 May 2011

Il sol dell’avvenire, quello vero.

Avete presente le palestre? Questi luoghi dove si bruciano i grassi (i lipidi, non le persone in sovrappeso) su strani macchinari, mentre schermi ti mostrano dei tamarri rappanti circondati da culi che "cantano"?Gli schermi servono a creare l’effetto asino-carota e motivare gli atleti che vogliono diventare come gli uomini dei video (indi tamarri), mentre le donne si immedesimano nel bel canto.
Mi sono trovato in uno di questi postacci.
Alla lezione di spinning l’istruttrice ci chiede di immedesimarci sull’attrezzo e invita a capirlo e dare il nostro meglio.
La gente accanto a me sembra infervorata, sicuramente pensano di essere ciclisti (dopati) al giro d’Italia.
Sara’ che io non ho capito lo spirito.
Infatti la bici che immagino va principalemnte in discesa ed e’ carica di cose per fare un bel picnic, almeno nella mia immaginazione.
Al vogatore non va meglio, visto che m’immedesimo nella canoa, e in particolare in quella volta che senza volerlo ho beccato una papera tedesca con un remo e (forse l'ho ammazzata)....son ricordi brutti.

Il motivo per cui sono in palestra e’ che si devono fare dei km con gli attrezzi per una charity.
Sta cosa delle charity e’ molto diffusa in UK, dove il governo e’ inefficente o taglia molti servizi e tutto viene gestito (meglio) dalle charities.
Per paragonare la situazione e’ simile a quello che fa Telethon in Italia: il governo dovrebbe investire nella ricerca, ma non lo fa, allora la gente la sovvenziona privatamente per mezzo di una fondazione.
Per questo io sono stato incastrato dal mio gruppo per correre/pedalare/vogare per 500 km in 3 giorni (10 persone).

Solo che qui hanno milioni di fondazioni, da quelle piu’ serie a quelle che ai miei occhi appaiono quanto meno deliterie.
Una delle piu’ famose, per esempio raccoglie fondi per i soldati.
In cambio della “donazione per gli eroi” si riceve un papavero rosso.
Io non l’ho mai preso: penso che i soldi per i soldati, per curare i problemi dei reduci, per le pensione dei mutilati debba venire dal governo.

Invece per un governo conservatore come quello che c’e’ in Gran Bretagna e’ normale tagliare servizi e delegare al buon cuore della gente....ma e’ anche possibile farlo a fronte di ordinativi per vari miliardi per portaerei nucleari etc.
Gia’ in passato i servizi sono stati privatizzati e, seppur piu’ efficienti, ormai hanno costi davvero assurdi beni primari come acqua, trasporto via treno, energia e perfino l'istruzione (retta universitaria 9000 sterline/anno escluso affitto etc.)
Penso alla situazione italiana, penso a quello che si vuole fare e quale futuri immagina la destra populista che al momento detta legge.
Ora sono in palestra all’alba. Non c’e’ nessuno e mi viene molto piu’ facile correre senza tutti quei culi che ti distraggono.
L’ho fatta all’alba perche’ mi piace correre in silenzio e vedere sorgere il sole dietro il verde, sapendo che in fondo alla collina c’e’ il mare....il sol dell’avvenire.

Io la mia parte di km l’ho fatta (in realta’ anche un po’ di piu’).
Se non vi volete ritrovare a correre all’alba per garantire i servizi minimi a voi e ai vostri figli, correte a votare questo fine settimana e votate ai referendum.

Che il sol dell’avvenire riscalda, chi reclama i suoi diritti fondamentali e li fa amministrare da chi ha la moralita’ richiesta.

Vado che stasera esordisco ad Holyrood

Friday 13 May 2011

Sugli adorabili cretini di oggi (inteso in senso buono).

Un mio amico, mandato supplente all’istituto agrario entro’ serio in classe (i supplenti devono guadagnarsi il rispetto) e annuncio’ con voce solenne: “oggi leggeremo un racconto di Pilo”.
Mentre lui inizio’ a leggere un racconto che narrava le vicende di Rosolino Pilo e del Risorgimento italiano, noto’ l’entusiasmo della classe che pensava che gli venisse letto un racconto erotico (ovvero raccontu di pilu- in dialetto siciliano).
Un entusiasmo ancora maggiore venne riscontrato dall’insegnante di Musica delle medie che, nei rientri pomeridiani aveva annunciate di volere mettere in scena l’opera di Schicchi.
Una volta partite le ole di tifo, vai a spiegare ai giuovini (hormonally unbalanced) che si riferiva a un opera di Puccini e non ai film con Cicciolina.
 
La verita’ e’ che a me i giovani sembrano cretini.
Pero’ non lo intendo come un offesa.

Anche se a volte penso che noi alla loro eta’ non eravamo cosi’ cretini volgio dire che ognuno e’ cretino a modo suo…ed e’ giusto che sia cosi’, anzi ognuno ha il diritto ad esserlo.
Del resto anche essere cretini e’ una conquista sociale (socio-culturale?) recente che una volta la gente non aveva il tempo per essere cretina.
Mio nonno inizio’ a lavorare giovanissimo e non arrivo' nemmeno a godersi la pensione.
Mio padre studiava e lavorava in una tipografia etc.

Seguendo questo trend i miei figli avranno un sacco di tempo per essere cretini…sempre detto in senso buono.
Che piu’ si allena a giocare senza pensieri, e piu’, crescendo, ci si sapra’ farsi gioco dei pensieri pesanti.

L’unico problema delle nuove generazioni, in questo senso e’ che non possono essere liberamente cretine: si trovano a ricevere gli stimoli di un mondo che hanno disegnato le generazioni precedenti e in parte ne rimangono condizionati.
Come spiegarsi la fascinazione che, sopratutto fra i giuovini d’oggi ha riscontrato il matrimonio regale con tutte le sue conseguenze (non so voi, ma quando io vedo un matrimonio inglese mi prende un irrefrenabile desiderio di comperarmi dei paralumi).
Io credo che ad esser cretini di sognano favole

E le favole hanno regole antiche e precise (come spiegavo qua).
Nelle fiabe le figure femminil finiscono con il raggiungere l’autodeterminazione tramite lo sposalizio con una persona importante (in genere il principe).
Mai una che inizi una carriera indipendente e sia riconosciuta per meriti propri (come oggi Zaha Hadid o Rita Levi "buonanima"). Le donne diventavano sempre principesse, acquisendo il riconoscimento per intercessione del principe di cui sono succubi. (Vedi anche schema della fiaba definita da V. Propp, sezione ultima: 31 "the wedding").
Il compito dela nostra generazione, grazie all’esperienza donataci dall’eta’ e dal cinismo acquisito per meriti proprii: e’ di aprire gli occhi ai giovani e scardinare le imposizioni di questo mondo.
Si racconta che al liceo classico T. Ferro della mia citta’, il rappresentante di classe abbia chiesto all’insegnante di filosofia di sospendere la lezione per vedere il matrimonio regale.
Pare che l’insegnante abbia risposto che era contrario sotto ogni punto di vista, come insegnante, come repubblicano e come persona contraria al matrimonio.
Qui vorrei ricordare la Sura 32 del corano che dice: "chiunque salvi una vita umana e come se salvasse l'intera umanità".
Quindi chi salva una giovane mente ne ha salvate 100.
Poi, per non sbagliare ha interrogato il rappresentante di classe che aveva sollevato quella proposta (che probabilmente, capita come funzona il gioco del potere diventera’ sindacalista della Cisl).
Perche' punirne uno e punirne 100 ed educarne uno significa educarne 100 (Mao Montessori).


Ah un consiglio, se volete educare la vostra progenie, ma non rinunciate alla magia di Principi e principesse Je recommande cet extraordinaire réalisateur français qui s'illustre dans le cinéma d'animation (clicca qua).