Friday, 28 November 2008

Next year peri peri.

Allora io c'ho sta maglietta color melanzana. Color viola melanzana, con delle righe orizzontali giallorosse.
Mi dicono che st'anno vada molto il viola e questo vuol dire che sono alla moda.
In realtà io sta maglietta pervinca ce l'ho da tanti anni, che non significa che precorrevo i tempi, perchè conto d'avercela anche fra qualche anno quando nessuno si ricorderà che per l'avvento 2008 ci si vestì tutti da quaresima.
Sta di fatto che a me questa maglietta melanzana a righe giallorosse mette allegria, allora, per andare a visitare una parente che stava male, in ospedale, mi misi quella maglietta.
Nel letto accanto c'era una donna minuscola e raggrinzita.
Ogni giorno er circodata da figuri neri raggrinziti e, di tanto in tanto bimbi-gnomi piagnoni.
Io pensavo a questa povera ottuagenaria che di tanto in tanto si svegliava dal torpore della malattia e si ritrovava circondata da neri tristi figuri o gnomi piangenti; personalmente mi sarei rifugiato nel torpore.
Chiesi in giro se sapevano chi fosse quella donna, mi dissero che era una monaca di clausura, per questo era assistita (controllata a vista?) da altri religiosi, mentre, essendo la prima volta che usciva dal convento, tutti i parenti la andavano a trovare e le raccontavano ciò che avevano fatto.
Sta cosa m'ha messo una tristezza: ognuno fa le sue scelte e sicuramente la mia mancanza di fede non mi fa capire la sua.
Quando mi sveglio, mi piace avere accanto le persone a cui voglio bene.
Svegliarmi in ambiente che è mio...vabbè al momento condivido la camera con mio fratello e la prima cosa che vedo è la maglia della Sampdoria sul muro di fronte (che forse pure a mio fratello piacciono le maglie a righe orizzontali).
Ma non è questo il punto del discorso, ciò che volevo dire è che...
...è che certi discorsi sono come certe vite, che poi ognuno vi trova il senso che vuole, e si è liberi di riempirli di termini e significati che più si preferisce...e alla fine rimangono solo le parole dette e le emozioni regalate.

Thursday, 13 November 2008

Coloriamo tutti i muri: case, vicoli e Palazzeschi

Nessuno si ricordava il suo nome, tutti la conoscevano come “la strada delle montagne”.
Dai contorni mitici, alcuni dicevano che l’avesse percorsa Gandalf prima di passare da Moria.
 
La percorrevo per andare all’universita’: per arrivare a Palermo si poteva prendere l’autostrada, veloce ed efficiente, faceva guadagnare tanto tempo, che poi perdevi con gli interessi nel traffico palermitano, in zona Cruillas.
La strada della montagna, rappresentava la retta più breve fra due punti. Stretto tra borsoni, in 5 su una panda 30. Tipica macchina da studenti...e non s’era mai capito se quel trenta fosse la cilindrata della Panda, l’anno di produzione o un auspicio per le materie a venire.
Si attraversava montagne. Ora, non immaginate montagne con boschi verdi e vette innevate. In realtà si tratta di una barriera di colline spelacchiate su cui, in lontananza, brucava pecore ancora più spelacchiate.
Arse dal sole da quella che dalle spiagge si definisce “bella” stagione mentre sulle lande senza mare si riesce meno a coglierne la bellezza.
In Inverno le ho viste innevate, riflettere la luce Bianca della luna.
Un presepio, ma non quello ideale: proprio quello umano, con le montagne di carta brutta, la luna troppo grande e pastori troppo poveri. Zona dimenticata e buona solo ad ospitare e di battaglie di stato, di mafia, di soldati indipendentisti siciliani, di CIA e assassini di lavoratori comunisti, il tutto, ovviamente, nell'unica persona di Salvatore Giuliano
.
Su quelle strade ci arrampicammo in due con una vespa ferita (la vecchia Woodstock PK dell’82), che perdeva olio dal carter. Avrebbe potuto abbandonarmi in quella vecchia strada, dove I telefonini non prendono e che allora era stata ufficialmente chiusa per caduta massi, ma non lo fece. Era stato bello attraversare quelle lande selvagge e giunti quasi alla fine avevamo seguito uno sterrato seguendo un cartello impolverato che indicava cannoli con ricotta artigianale.
I cannoli erano buoni, eravamo arrivati in un posto di pastori di pecore: tre casettine dai tetti aguzzi, un verde praticello,un esiguo ruscello: Rio Bo.

 
Qualche giorno fa l’ho ripercorsa in moto. Ora ci sono piazzole di sosta, e reti di ferro che proteggono la carreggiata dalla caduta di massi. C’e’ un via vai di Suv che non hanno mai visto sterrati e non e’ più nemmeno così facile uscire dalla strada principale e arrampicarsi sulle stradine secondarie.
Sono uno dei pochi che sa dove si sono nascoste quelle case di pastori
, le tre casettine dai tetti aguzzi, il verde praticello il secco ruscello; sul guard rail qualcuno ha scritto due parole: “dio po….”.
Essendo a corto di montagne isolane ho preso la prima foto al mio ex-coinquilino attassio, che le ha, a sua volta, prese all'Islanda. Altre ne trovate qua. La seconda vengono dal fotoalbum del gruppo scout Terni IX, che ebbi la fortuna di conoscere, zilioni di anni fa. Altre ne trovate qua.

Tuesday, 4 November 2008

Quest'onda che va quest'onda che viene e che va...e a me viene il mal di mare.

Tornare al vecchio Liceo classico e’ un tuffo al cuore.
Rileggo le scritte in latino in cortile. Rispetto ai miei ricordi sono un pò più sbiadite dal sole e  dalle pallonate, ma i contenuti sono ancora forti.
Futurismo anarchico su un altro muro “nella mia testa, ci son piu’ bestie che nella foresta….ma non ho I pidocchi”.
Notevole l’utilizzo dell’arcaica forma “cch” in luogo del modaiolo “Kk”.
Consegno I sacchi a pelo ai cuginetti e auguro loro una buona protesta.
Poi mi devo allontanare: non posso andare nelle aule. E’ giusto cosi’.
La scuola va lasciata agli studenti e al loro movimento: l'onda.
Giorni fa leggevo di un picchetto davanti al senato, alcuni senatori di sinistra sono scesi a salutare I giovani, pensavano di essere accolti bene, sono stati fischiati.
Lo stesso e’ accaduto a Beppe Grillo che provava a prendere la testa
di un corteo.
Il premier accusa la sinistra di fomentare la rivolta. Veltroni vorrebbe fosse vero.
Intanto, mentre si discute di tagli sull’istruzione, la punta della piramide e’ sempre salda, con le sue baronie.
I politici condannati che siedono in parlamento, son i migliori garanti che questo sistema non cambierà.
Dopo le dichiarazioni del premier, sullo sgombero delle scuole con la Polizia come a Genova nel 2001, I presidi della provincia di Palermo hanno deciso di non denunciare gli studenti. Ma il preside del liceo scientifico che, a causa dei tagli, ora amministra anche il classico, forse non sa tutto cio’
Forse non lo sa, non vuole sapere, o non sa leggere e fa scattare la denuncia.
Giorni dopo i miei cuginetti mi raccontano la loro occupazione. Dicono che due ore dopo che li avevo salutati, arrivo’ un poliziotto che sembrava Montalbano. Aveva trovato tutti: gli gnomiquattordicenni ai brufolosedicenni e i diciottormonici nell’auditorium, a discutere pacatamente sulla riforma.
Aveva detto di continuare a discutere senza danneggiare niente di p
ubblico (che a quello ci pensava gia’ il governo) e aveva salutato dicendo che dopo di lui sarebbero arrivate le forze dell’ordine incaricate di mettere loro paura.
Un ora dopo, infatti, arrivo’ un carabiniere alto, calvo e baffuto come da tradizione. Gli basto’ dire: eccoci qua ”ora denunceremo I maggiorenni, mentre per I minorenni denunceremo I genitori”.
Uno gnomo prese lo zaino e se ne ando’, seguito da molti quartini (studenti di quarto ginnasio).
Erano rimasti troppo pochi per occupare.

Chiedevo ai miei cuginetti cosa avessero pensato, allora.
Mi rispondono che, fosse stato per loro, sarebbero rimasti dentro: un po’ perche’ I loro genitori erano favorevoli ma sopratutto perche’ intendevano fornire le generalita’ dei genitori del loro compagno che per primo aveva abbandonato l’occupazione.
Potete scaricate gratuitamente voi stessi la bella musichicchia del post "Gioia e Rivoluzione" degli Area, rifatta dagli Afterhours su questo sito.
Chi volesse commentare la vittoria storica di ieri sera, può farlo qua.