La birra analcolica e’ triste e inutile, i peruviani che suonano “Hotel California” col flauto di Pan sono la cosa piu’ triste sulla terra e se anche per voi, una lavatrice non a pieno carico e’ energeticamente sconfortante, immaginatevi cosa significhi essere su un aereo da 50 posti diretto ad Amburgo in soli due passegeri.
Sara’ per questo, sara’ che mi annoiavo, ma all’improvviso mi ritrovai accanto Ottavio, il mio amico immaginario.
Ottavio e’ un personaggione, un giorno vi raccontero’ di lui, Tolkien direbbe che le sue gesta meriterebbero di essere cantate da generazioni di bardi elfici. Ottavio spera che cio’ non avvenga mai, visto che, a suo dire, tutte le canzoni degli elfi suonano simili tra loro e, in generale, a quelle di certi Coldplay.
Fui un po’ sopreso di vederlo perche’ l’ultima volta avevamo litigato: io cercavo di fargli capire che lui era un emanazione subconscia della mia mente, lui insisteva che io altro non sono se non una manifesazione corporale del suo ego, trucco molto utile quando ci si trova nel bel mezzo di una rissa.
Arrivammo alla sala dei test, eravamo una cinquantina, io speravo di trovarmi davanti degli astronauti veri (la mia preferita e’ Lisa Caputo-Novak ma sapevo che al momento non sarebbe potuta venire).
Ci trovammo davanti 3 psicologhe, una delle quali, divenne chiaro tutti poco dopo che conduceva degli studi sul sonno sul luogo di lavoro.
I test erano interattivi, con un touch screen, non vi posso dire niente perche’ m’hanno fatto firmare un patto col sangue....ehm...si: ha firmato anche Ottavio.
Vi posso dire che i test erano difficilissimi, piu’ che a selezionare un astronauta, li avrei creduti idonei a testare il grado di autismo. Non credo una mente umana potesse farli tutti e giusti.
Ad un certo punto, infatti, vidi che non potevo riuscire a seguirli. Allora sentii una voce dentro di me che diceva: “Usa la forza, Liuk, usa la forza”, il che significava cedere al lato inconscio e sperare.
Fu cosi’ che inserii il pilota automatico e lasciai prevalere istinto e intuizione dove prima c’era ragionamento e logica.
Ovviamente questo consentiva un gran risparmio di tempo. La mia mente, inoltre, iniziava a diffendere in bassa frequenza di onde menmoniche quest’album di Frank Zappa.
Una volta inserito il cervello automatico riuscii a fare una 20 di esercizi di fisica a risposta multipla in meno di due minuti.
Il ragazzo alla mia sinistra era sorpreso dalla mia rapidita’. Io no, una volta avevo giocato 4 partite a scacchi contemporaneamente ed erano finite tutte con una velocita’ incredibile.
Mi chiese, impertinente, cosa avessi risposto al quesito n.40. Siccome avevo risposto senza leggerlo, il mio inconscio si difese, attaccando: feci leva sul fatto che sapevo che lui lavorasse al CERN e risposi: “non credo che abbia tanta importanza, non credendo io alla teorie di dissipazione dei buchi neri, ritengo che il mondo verra’ distrutto tra il 10 e il 12 di Settembre quando accenderete il ciclotrone.
Poi, per non farlo sentire troppo in colpa, aggiunsi: “ma non mi dispiace affatto avevo appuntamento col dentista a fine mese. Magari soffro meno”. <continua fre 3-4 giorni>
Lutto: m'e' morto l'ipodio nano il giorno istesso in cui scadeva la garanzia, sara' che aveva il cuore troppo vicino al buco del culo, pero' e' stato proprio uno isgherzo di merda.
Sara’ per questo, sara’ che mi annoiavo, ma all’improvviso mi ritrovai accanto Ottavio, il mio amico immaginario.
Ottavio e’ un personaggione, un giorno vi raccontero’ di lui, Tolkien direbbe che le sue gesta meriterebbero di essere cantate da generazioni di bardi elfici. Ottavio spera che cio’ non avvenga mai, visto che, a suo dire, tutte le canzoni degli elfi suonano simili tra loro e, in generale, a quelle di certi Coldplay.
Fui un po’ sopreso di vederlo perche’ l’ultima volta avevamo litigato: io cercavo di fargli capire che lui era un emanazione subconscia della mia mente, lui insisteva che io altro non sono se non una manifesazione corporale del suo ego, trucco molto utile quando ci si trova nel bel mezzo di una rissa.
Arrivammo alla sala dei test, eravamo una cinquantina, io speravo di trovarmi davanti degli astronauti veri (la mia preferita e’ Lisa Caputo-Novak ma sapevo che al momento non sarebbe potuta venire).
Ci trovammo davanti 3 psicologhe, una delle quali, divenne chiaro tutti poco dopo che conduceva degli studi sul sonno sul luogo di lavoro.
I test erano interattivi, con un touch screen, non vi posso dire niente perche’ m’hanno fatto firmare un patto col sangue....ehm...si: ha firmato anche Ottavio.
Vi posso dire che i test erano difficilissimi, piu’ che a selezionare un astronauta, li avrei creduti idonei a testare il grado di autismo. Non credo una mente umana potesse farli tutti e giusti.
Ad un certo punto, infatti, vidi che non potevo riuscire a seguirli. Allora sentii una voce dentro di me che diceva: “Usa la forza, Liuk, usa la forza”, il che significava cedere al lato inconscio e sperare.
Fu cosi’ che inserii il pilota automatico e lasciai prevalere istinto e intuizione dove prima c’era ragionamento e logica.
Ovviamente questo consentiva un gran risparmio di tempo. La mia mente, inoltre, iniziava a diffendere in bassa frequenza di onde menmoniche quest’album di Frank Zappa.
Una volta inserito il cervello automatico riuscii a fare una 20 di esercizi di fisica a risposta multipla in meno di due minuti.
Il ragazzo alla mia sinistra era sorpreso dalla mia rapidita’. Io no, una volta avevo giocato 4 partite a scacchi contemporaneamente ed erano finite tutte con una velocita’ incredibile.
Mi chiese, impertinente, cosa avessi risposto al quesito n.40. Siccome avevo risposto senza leggerlo, il mio inconscio si difese, attaccando: feci leva sul fatto che sapevo che lui lavorasse al CERN e risposi: “non credo che abbia tanta importanza, non credendo io alla teorie di dissipazione dei buchi neri, ritengo che il mondo verra’ distrutto tra il 10 e il 12 di Settembre quando accenderete il ciclotrone.
Poi, per non farlo sentire troppo in colpa, aggiunsi: “ma non mi dispiace affatto avevo appuntamento col dentista a fine mese. Magari soffro meno”. <continua fre 3-4 giorni>
Lutto: m'e' morto l'ipodio nano il giorno istesso in cui scadeva la garanzia, sara' che aveva il cuore troppo vicino al buco del culo, pero' e' stato proprio uno isgherzo di merda.