Monday, 23 March 2009

Resta di stucco e’ un barbatrucco! (Post-elogio sulla tv odierna)

In tanti anni in cui non sono stato in Italia non ho potuto godere della tv italiana.
Mi piace X factor, che trovo etimologicamente coerente.
Immaginate giudici inesorabili 

 che decidono se le tue sono o meno “braccia rubate all’agricoltura”.
Factor, factoris, in effetti se non ricordo male significa “contadino”; solo che ti dicono che non hai l’X-factor” per re-indirizzarti ai campi.

Mi piace “il grande fratello”: esperimento grandioso .
Ricordate le  discussioni sulla legge Basaglia e sul fatto che “matti, vivendo coi matti, ammattiscano”.
Finalmente s’e’ deciso di fare l'esperimento: si prende gente border-line e la si costringe a vivere rinchiusa insieme per qualche mese.
Gia’ qualcuno dopo poco, qualcuno ha dato di fuori dissertando sul come tenere nani al guinzaglio mentre tutti sanno che i nani li si deve tenere in giardino (o al massimo in parlamento).

Mi piacciono inoltre le trasmissioni con le televendite piene di donnine che accarezzano i materassi
C’e’ chi crede che gli oggetti abbiano un anima. Io mi reincarnero’ in un materasso.

E poi mi piacciono quelle trasmissioni in cui ti fanno riscoprire la forza e la bellezza della nostra lingua. No, che c’entra la lettura della Divina Commedia?
Io parlavo di una trasmissione che ho visto l’altro giorno: c’erano due giuovini, un uomo e una donna che discutevano fitti del passato, del futuro, ma usando solo l’indicativo presente.
Grandioso esempio di esemplificazione comunicativa metafisica-futuristica.
Poi una ha usato per sbaglio un congiuntivo ed e’ stata cacciata.

Probabilmente ci sono anche altri programmi televisivi degni di nota, ma la tv della mia cameretta prende solo i canali mediaset e rai2.
La tv e la stessa che una sera di febbre alta, quando tutti uscirono si pianto’ sul concerto di Renato Zero,
impedendomi di cambiare canale o spegnare. Quando i miei tornarono avevo la febbre a 40 e deliravo dicendo cose tipo: “gli spermatozoi, l'unica forza tutto ciò che hai...
ma che uomo sei se non hai...il celo... (celo, celo, mi manca? Ce l’hai Pizzaballa?)”.

La tv non regala piu’ le emozioni di una volta (quando ero piccolo c’era Avanzi).
A proposito di emozioni forti, il mio meccanico m’ha detto: “ho visto cose nell’iniettore della tua macchina che non avrei mai immaginato”.
Il preventivo di 800 Euro, in effetti mi ha emozionai parecchio (ma meno di quando vidi navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Oriana).

Monday, 16 March 2009

Titolo: Di Musica da sogno ma anche di troppa umanita’. Sottotitolo: maledetti staccate meno biglietti.

Finalmente arrivava un bel concerto: Cristina Dona’.
La voce doveva essersi sparsa perche’ c’era un bordello: nel senso che in quel pub, ex-casa chiusa c’erano un migliaio di persone.

Io e la mia sciarpa rossa andiamo a prendere delle birre.
Accanto alla cassa c’e’ il banchetto di Emergency.
Raccontano che raccolgono fondi per costruire ospedali da campo in zone duramente colpite dalla guerra e non ancora ricostruite.
La cosa mi sorprende un po’  perche’ ho lasciato la macchina vicino alla baraccopoli di "casa professa", vicino alle macerie delle case abbattute nella seconda guerra mondiale e ancora non ricostruite ma non ho visto opedali da campo.
Mi dicono che loro si riferivano all’Afghanistan, non a Palermo.

Qualcuno mi saluta.
Era una ragazza che usciva col mio gruppo durante la mia teenageritudine. Ricordo che piaceva sia a me che a Mauro. Dibattevamo da buoni amici su chi avesse il diritto di provarci per primo. Benedetta da Terni diceva che spettava a chi l’aveva vista per prima....e noi a raccontare compagni d’asilo (immaginari) che ce l’avevano presentata.
Mentre noi discutevamo, lei iniziava a stare con un altro. Ora credo siano sposati.
C’e’ davvero troppa gente. Guardo il palco ma non si vede un emazia.
Spero che Cristina Dona’ sia alta "un Battiato, un Battiato e mezzo", altrimenti so gia’ che non vedro’ niente.
Ecco che compare. Alta non e’. Al massimo larga. Attende progenie.
Inizia a cantare. Ha una bella voce, calda. O forse fa solo caldo.
No, no, e’ davvero brava. Dai testi si capisce che la donna deve essere un tipino ha molta personalita’. Cosa confermata dal fatto che di certo ha litigato con la sua parrucchiera, che infatti s’e’ vendicata.
Pero’ sono davvero belle le cose che canta: l’atmosfera e’ sognante. Fa venire voglia di fresco sulla pelle, estate, e luci soffuse per non sminuire la luce delle stelle. Davvero un bel sogno.
Poi il concerto finisce e posso uscire da quel buco pieno di persone.
E fuori c’e’ un aria fresca estiva, e tanta umanita’ (ma finalmente larga) e le stelle non sembrano infastidite dalle luci della strada mentre guido verso casa.

In settimana il prossimo post dal titolo: “resta di stucco, e’ un barbatrucco!”.

Wednesday, 11 March 2009

Cose che scopro sulla via all' alberi pizzuti.

Io da piccolo passavo le mie giornate all’asilo PAZ.
Ho sempre pensato che quel luogo fosse intitolato alla pace.
Credevo che fosse a causa dell’educazione ricevuta li’ che mi sentissi  offeso dalle ingiustizie del mondo.
Ponderavo che, siccome l’educazione l’avevo ricevuta da piccolo, mi offendessero particolarmente le ingistizie piccole.

Ricordo per esempio quel palermitano che era stato punto da una medusa nella riserva dello zingaro.
Mentre rendeva partecipe la spiaggia, del fatto che il fato avesse chiesto la sua collaborazione e si apprestava a portare la medusa fuori dall’H20 le guardie forestali lo fermarono.
Ricordo il suo protestare contro le leggi della riserva naturale.
Ricordo la noncuranza della medusa che sgalleggiava livida gialla e viola con nonchalance.
Ricordo che non sapevo se parteggiare per lo cnidario o il panormita.
Alla fine l’uomo concluse con una frase molto teatrale: “ho capito che stamattina comanda chi si e’ svegliato prima, ed io mi sono alzato l’ultimo di tutti”.


Va aggiunto solamente che l’esistenzialista Palermitano e’ simile all’esistenzialista francese, ma senza quella ridicola coppola picciuolata e con una panza che segna il vero peso della sua esistenza vissuta.
Mi convinsi che nella tenzone, l’ingiustizia piu’ grossa l’avesse ricevuta l’uomo.

Se me lo ricordo ancora oggi, vuol dire che l’educazione all’asilo PAZ.
Mi ha segnato.

Solo che oggi ho scoperto che il mio asilo era intitolato ad Andrea Pazienza.
Disegnatore geniale, surreale, sognatore a colori psichedelici, morto troppo giovane.
E mi chiedo se, dopotutto sia davvero colpa mia, se sono cosi’.


Musica: Cristina Dona’, Sabato sera suona a Palermo.