Monday, 25 December 2006

U prisepiu nun me piace

Che bello il Natale….e che bello vivere in una citta’ di medie dimensioni. migliaia di telefonini, ma per una sera non s’e’ persa la voglia del  il contatto umano, ed ecco la gente in piazza, gli atei aspettano chi esce, con aria dormiente, dalla veglia di Natale. Tutti quanti qua nella piazza per una sera, una sera speciale, almeno una volta all’anno.
Amici, conoscenti, parenti vicini, parenti lontani, cugini di “n” gradi all’ombra….in un continuo rimbalzo di “auguri”, sorprese e saluti.
Tutti la’, tranne me, che sono a casa con 39,6 di febbre a scrivere sto cacchio di post Natalizio….meno male che gli elefantini rosa creati dalla mistura di paracetamoli e bibite gassate, continuano a sorridermi.
Sto imparando a odiare le feste: l’anno scorso, a mezzanotte mi venne data, come a tutti I cugini una “mille stelle” uno di quei bastoncini grigi che, se accessi emanano mille scintille in tutte le direzioni, poi, dopo circa un minuto, si spengono.
L’anno scorso me ne capito’ una diffettosa….dopo averla fatta roteare una prima volta, una scintilla-lapillo cadde, sul tappeto.
Mia zia mi indico’ la cucina che era l’unica stanza senza parquet (escluso I bagni).
Roteando allegramente quella mille stelle, da solo, in una cucina buia…avevo gia’ intuito che sarebbe stato un anno particolare.

Son sicuro (per esclusione) che l’anno prossimo sara’ migliore.
U prisepiu nun me piace.

Friday, 22 December 2006

Impressioni

Vi faccio vedere le diapositive delle vacanze finora, accomodatevi.
1- E’ Natale. Natale Siciliano. Natale di Palme decorate in mancanza di pini, Neve finta fatta con cotone e polistirolo nelle vetrine, e’ difficile dire Buon Natale quando fuori ci sono 18 gradi.
2- Prendo la vespa: andro’ piu’ veloce. Tutti invece sono in macchina, sembrano essere piu’ comodi, ma sono fermi. Li’ sta tutta la differenza tra chi se n’e’ andato e chi e’ ha preferito rimanere accettando I compromessi....
3- Con la vespa, mi fermo in tempo, per non mettere sotto il bimbo che fa S. Giuseppe nel presepe vivente locale.
4- Meno male: certi personaggi sono difficili da rimpiazzare.
Nel nostro presepe c’e’ un ciabattino che ha preso il posto di San Giuseppe che s’e’ rotto anni fa (o è S. Giuseppe lavoratore in nero?).
5- I posti cambiano: vado a comprare un cd, ma entro in una lavanderia.
6- Vado al Cinema, per sapere quando posso portare I cuginetti Ettore ed Elena a vedere un film, ma mi dicono che sono obbligati a tenere su I film di Natale….mi sembra triste quando lo dice, il proiezionista.
7- Il venditore di frutta secca e’ un personaggio. Nonostante abbia piu’ di 70 anni ascolda sempre ottima musica. Stasera e’ un po’ triste: il suo “trerruote” manda E. Fitzgerald in una versione di che non conoscevo, gente fa programmi alla radio per molto meno
8- Mi piace andare in libreria. Muovermi fra I libri colorati, indovinare cosa mi potranno raccontare dai disegni e dai titoli. Poi c’e’ questa sorta di "potere del lettore": passare davanti ad un autore e pensare mentalmente: ”mi dispiace, hai una copertina accattivante, ma dopo gli ultimi tre romanzi ho deciso di muoverti un embargo. Tu, invece, stai fermo un turno, ci vediamo con la prossima uscita. Poi ci sono un paio di suggerimenti che devo ascoltare ed…ecco finito il mio shopping.
9- Mentre parlo con il libraio, che ha pochi anni più di me, ma una grande cultura di bloues, arriva una donna che chiede un saggio di politica per il figlio. Gli consiglia un libro di Vespa…poi mi dice piano che conosce la visione politica del ragazzo e questo e’ quello che si “merita”. Ho sempre pensato che fare il libraio fosse leggere libri, animi e mettere tutto insieme, ma non avevo mai visto il lato cattivo di questo potere. Sarebbe bello sapere il parere di Flog che ha recentemente aperto una libreria a Roma.
10- Il calcio, la squadra locale non vince mai…e si allenano sempre su quell campo di sabbia costruito su un cimitero di appestati nel XIV sec.
Non vinceranno mai…il perche’ lo spiega qualsiasi film dell’orrore.
11- E’ strano vedere come tutto cambia n po’ alla volta, mai completamente, e’ come se ad ogni volta che torno cambi un particolare impercettibile, ma dopo 5 anni tutto sia diverso.
Chi se n’e’ andato e’ rimasto impresso come un ombra: è lì, ma non fa parte della foto.
12- Il 20 Dec ho visto anche la fontana, dove 10 anni prima era iniziata una bella storia…ora e’ blu e ci scorre l’acqua….ma solo quella, era meglio prima.


13- Tutto cambia fuori, forse, non dentro: incontro un lupetto dei boy scouts. Ora e’ quasi capo, ma racconta sempre la stessa barzelletta:
“un ubriaco esce dal cinema, vede una monaca e inizia a picchiarla, alla fine dice: “Hey, Batman….ti credevo piu’ forte”.
Vado a cambiare il rullino. Buon Solstizio d'inverno.

Saturday, 16 December 2006

Ma che film la vita, tutta una sorpresa, attore spettatore, tra gioia e dolore, tra il buio ed il colore

Dicembre e’ il mese delle sorprese.
Avete presente quei calendari d’avvento in cui ogni giorno potevi aprire una casella e trovare un cioccolattino con la forma di un personaggio natalizio (Babbo Natale, il bue e l’asinello, Superman)?
Che bello era alzarsi pregustando la sorpresa del buon giorno…e che grande, inaspettata sorpresa, quella volta che mio fratello si alzo’ prima di me e si mangio’ tutti I cioccolattini aprendo tutte le caselle…
Della sorpresa, la prima volta che vidi il mare aperto, ho gia’ raccontato. Fu una cosa incredibile perche’ non mi aspettavo potesse essere cosi’ ampio.
Qualche anno fa, la mia ragazza Finlandese di allora si sveglio' ed era felice perche’ nella notte aveva nevicato e tutto era diventanto Bianco.
Io di prima mattina non provo emozioni e non dico niente che possa essere usato contro di me, se non in presenza di un termos di caffe’.
Per cui anche quella volta dissi solo qualcosa tipo: “umpfh, cool….icy cool” e me ne tornai a letto.

Pero’ ammetto che lo capisco: se la neve e’ il tuo elemento, e tutto diventa innevato ti senti un po’ piu' vicino a casa (seguento lo stesso ragionamento io dovrei essere felice in seguito a un esondazione che allaghi tutto).
Stanotte ha fatto freddo, sotto zero.
Mi sveglio all’alba per andare a una conferenza, forse passato l’arco scopriro’ tutto candido e I bambini che fanno I primi pupazzi di neve.
Ho proprio voglia di tuffarmi nella neve, giocare a fare gli angeli di neve, bagnarmi la faccia e congelarmi le mani.
Il mare forse rappresenta la profondita’ ma  la neve rappresenta la gioia fanciullesca….esco, corro, impaziente, sono pronto e pregusto la sorpresa, fa il freddo giusto e vedo le Alpi innevate. Sorprendimi o mondo!
Brina? Solo la brina? Che minchia mi rappresenta la brina?

Tuesday, 12 December 2006

Questa mattina, come ogni mattina, ho letto le notizie.

Ne ho trovate di belle, per esempio il papa dice che aborto e eutanasia minacciano la pace…effettivamente mandare truppe contro ad" eutanatizzare" quell’aborto di democrazia che c'era in Iraq ha nociuto alla pace mondiale.
Qualche settimana fa c’era stata un altra dura presa di posizione contro una soap di Lino Banfi, e persino un chiaro grido contro forze oscure che minacciano il Libano (Lino Banfi di nuovo?).

In mezzo a tutte questa confusione (e in attesa che si aggiungano verita’ quali quella che il divorzio nuoce grevemente alle dittature mentre I finanziamenti alle scuole private, specie quelle cattoliche fanno bene alla concordia fra I popoli), mi accorgo che manca una notizia importante.

E’ una storia ingnobile successa 37 anni fa, esattamente nel momento in cui aggiungo questo post: il 12 dicembre 1969, alle 16,37, una bomba fu fatta esplodere nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura di Piazza Fontana nel centro di Milano, provocando la morte di sedici persone ed il ferimento di altre ottantotto.
Il clima era quello degli anni di piombo, la societa’ era in fermento contro gli ordini costituiti e una strage di questo tipo era una sfida che richiedeva un risposta rapida ed efficiente….qualunque essa fosse.

Dovendo scegliere tra estremismo rosso e nero, il colpevole venne cercato nel mezzo: venne portato in questura un anarchico (la cui bandiera e', appunto rossa e nera.
Il 15 Dec, perdera’ accidentalmente la vita cadendo dal quarto piano.
La polizia sostenne che si era trattato di un suicidio, dichiarando in un primo tempo ai media che questo suicidio era un atto volontario (…) e quindi, indirettamente, indizio di colpevolezza, ma questa versione verrà smentita nei giorni successivi mentre l'alibi verrà confermato.
La versione ufficiale viene considerata inoltre, secondo le stesse fonti, contraddittoria ed incongruente: l'ambulanza sarebbe stata chiamata alcuni minuti prima della caduta, (…) Secondo una delle diverse versioni date dalla Questura, nel tentativo di trattenere Pinelli per impedire la caduta dalla finestra, nelle mani di un poliziotto sarebbe rimasta una scarpa del ferroviere, che sarebbe quindi una prova del fatto che i tentativi di trattenerlo erano avvenuti, ma in realtà quando l'anarchico fu raccolto sul selciato indossava ancora entrambe le scarpe.
Ho scelto questi due dati, ma altri li trovate qua.


L’anarchico si era o era stato suicidato? Nel dubbio qualche anno fa di notte, il sindaco  di Milano ha fatto togliere, una notte, dalla targa che lo commemora, la parola “innocente”.
La polvere alzata dalla caduta dell’anarchico fece alzare altri polveroni, al marcio si sommo’ marciume, altre persone morirono, movimenti d’indignazione scelsero la via sbagliata per ristabilire una giustizia  e a tutt’oggi c’e’ ancora chi marcisce in prigione per gli sviluppi di quella vicenda.
Oggi si crede che gli autori della strage vanno cercati tra gli estremisti di destra .
E' stato anche dimostrato che i servizi segreti avevano avuto un ruolo nel depistaggio delle indagini.
La storia spesso ripete se stessa, o sono gli uomini la fanno ripetere: 26 anni fa, 85 persone morte, un altra bomba, stavolta alla stazione di Bologna, un altra accusa a sinistra frutto di depistaggio, ancora una volta di terrorismo di destra.
La ragione per cui ho voluto ricordare tutto cio’ e’ che mi sembra che a furia di parlare di altre cose ci si scordi il passato aumentando la possibilita’ di ripetere gli stessi errori: sempre piu’ spesso vedo giovani che indossano, quasi con orgoglio, magliette fasciste senza sapere tutto cio’ che gli estremismi di destra (non meno di qulelli di sinistra) hanno provocato in passato.
Il revisionismo sta cancellando tutto.
Uno potrebbe dire che queste sono storie vecchie, ma c’e’ sempre un filo che lega ogni persona che si sente parte  di una nazione con la sua storia o, per dirla come Martin Niemoeller.

Prima vennero per i comunisti
e io non alzai la voce perché non ero un comunista. 
Poi vennero per i socialdemocratici 
e io non alzai la voce  perché non ero un socialdemocratico. Poi vennero per i sindacalisti
 e io non alzai la voce perché non ero un sindacalista.
Poi vennero per gli ebrei 
e io non alzai la voce perché non ero un ebreo. 
Poi vennero per me 
e allora non era rimasto nessuno ad alzare la voce per me.

Monday, 4 December 2006

Io posso anche credere in Babbo Natale. Ma lui, crede forse in me?

ATTENZIONE: per I temi trattati, la lettura del seguente post e' consigliata solamente ad pubblico adulto.

Le macchinine si sfidano sulle traccie del tappeto persiano, al comando la Ferrari Spazzaneve che l’anno scorso ha  vinto il campionato di Formula 1.
Sulla sinistra, la montagna del plaid rosso e’ piena di indiani che vivono in pace.
A destra I soldatini blu (dell’ONU) sorvegliano la pace.
La situazione e’ un po’ stazionaria.
All’improvviso capisco cosa manca: il treno della prateria.
Con quello gli indiani potrebbero inviare I loro prodotti in citta’, alternativamente potrebbero assaltarlo (e I soldatini, previa richiesta ai miei genitori anti-militaristi) potrebbero intervenire. Infine gli indiani potrebbero andare in citta’, essere corrotti dalla civilta’ occidentale e rubare una macchina che potrebbe essere inseguita dalle altre che al momento stanno inutilmente in fila indiana.


Cercai subito di  scrivere una letterina a Babbo Natale e richiesi un trenino.
La mia zia chiesofila mi disse: “perche’ non lo chiedi a Gesu’ Bambino”?
Io risposi che Babbo Natale mi sembrava piu’ affidabile: la scatola era grande, e Gesu’ Bambino potrebbe avere avuto problemi….magari Gesu’ adulto no, ma quello bambino…


Quell’anno ero stato buono (al 96 %), ma cio’ nonostante tu mi portasti un autotreno con le macchinine. Vergogna.
Tre mesi dopo, a una macchinina si ruppe lo sportello.
Piangevo, (giustamente) come un disperato. Mio padre, che allora aveva 28 anni, mi disse che solo cosi’ si potevano vendere nuove macchinine e permettere agli operai di guadagnare abbastanza da mantenere bambini come me.
Io piansi piu’ forte: non potevo credere che il consumismo facesse bene agli operai. Inoltre, in quel momento, I figli della classe operaia, per me, potevano morire tutti.


Allora mio padre mi porto’ a vedere il giro d’Italia che passava vicino casa…faceva freddo giu’ al Nord.
Io ero piccolo e con tutti quei vestiti addosso sembravo un bambolotto (tenevo le braccia in fuori) tutto occhi. Cio’ nonostante, cio’ che vidi fu un vortice di colori velocissimo, poi la gente se ne ando’... Lo trovai interessante quasi quanto guardare la lavata dei capi colorati in lavatrice. La mia amichetta Mara s’era pure presa una borraccia in testa.
Insomma, quel giorno era proprio andato male (tant’e’ che anche se avevo tre anni me lo ricordo ancora).


La sera, pero’, vedendomi giu’ mio padre mi porto’ una scatola grandissima e colorata. Mi disse che me la portava Babbo pasquale, ma che non dovevo dirlo a nessuno (infatti, esisteva gia’ da allora il reato di diffusione di notizie false, esagerate o tendenti a turbare l’ordine pubblico).


Forse fu li’ che smisi di credere in te o forse no.
Pero’ questa mattina, quando ti ho visto penzolare dolcemente cullato dal vento, fuori da un balcone, appeso come  Mussolini, ammetto che un po’ m’e’ dispiaciuto

Tuesday, 28 November 2006

Spesso il mare di vivere ho incontrato


Cosa crea questo senso di inquetudine e ansia che potremmo definire Baudelarianamente "spleen"? Come conviverci ed essere felici?
Da Siciliano, so che la morte della "spleen" e’ col pane, con il formaggio (versione “maritata”) o col solo limone (”schetta ovvero “”celibe-non accompagnata” a Dx).
In generale credo che un organismo provi angoscia qualora costretto a vivere in un ambiente frenetico: un batterio sa che si deve riprodurre ogni 20 minuti. Se rimarra’ indietro col programma non lascera' segno della sua esistenza ergo si concentra solo sulla riproduzione..
I batteri, sono stressatissimi dall’ansia di prestazione e sono infelici perche’ hanno paura di scomparire confondendo la propria identita’ culturale tra gli altri.
Questo ci spiega perche’ il 17% di questi organismi procarioti voti personaggi xenofobi come Le Pen.

La coscienza di sapere chi siamo dona una certa tranquillita’. La povera Idra (foto a Sx), seppure sia immortale, rinnova le sue cellule ogni tre giorni.
Perdere la memoria due volte a settimana e’ terribile: ho visto idre distrutte dalla paura di avere votato lega alle ultime elezioni. Il rimorso le avvelena e vivono infelici.

E cosi’ via, ogni classe di organismi, lungo l’evoluzione ha il suo tipo di stress.
Mi potreste fare notare che I bambini sono sempre felici (e in un certo senso lo Svizzero Rosseau per la loro semplicita' d'animo li paragona agli animali).
Ma e' vero? Se lo sono, perche’ si ostinano a rimanere attaccati con la lingua a scivoli, altalene non appena la temperatura scende sotto zero? 
Sara' possibile che anch’essi non siano cosi’ felici e provino inconsciamente il suicidio mediante leccatura di parchi giochi congelati?

Ponderare tutto cio' mi metteva una profonda tristezza, (e avevo anche finito la cioccolata senza sviluppi ulteriori). Torturavo con domande l’entita’ interiore che decide le nostre azioni. L’essere supremo che tutto sa e  decide (a Dx, con la barba bianca, una delle sue foto in azione).
La giornata piovosa non aiutava certo.
All’improvviso vedo un airone posato al lato del fiume (Sx), si muove lento ed elegante, la pioggia lo bagna ma le sue piume non si scompongono, ha I piedi in acqua, ma questo aggiunge solo regalita’ alla sua postura.
E’ incredibile quanto all’improvviso ti faccia stare meglio, il vedere e ammirare la noia di un uccello acquatico che, in un giorno di pioggia in silenzio maledice il destino che non gli ha concesso nemmeno palpebre sotto cui proteggere gli occhi dalla pioggia...in fondo la mia giornata non e' stata cosi' male.

Monday, 20 November 2006

Un mattino, al risveglio da sogni inquieti,

Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto…..Lunedi’ scorso, invece, io mi sono risvegliato Falloppio per cui, non avendo scuse sono dovuto andare al lavoro.
…e visto che, come sempre, ero in ritardo, decisi di utilizzare il mio famoso senso d’orientamento scout e trovare una scorciatoia.
Non tutti sanno che il mio senso e’ famoso solo perche’ ha portato alla perdizione schiere di lupetti…..infatti fini’ che allungai il mio cammino di un buon mezzo kilometro.
Mi trovai davanti  un supermercato, e, attraverso le vetrine potei notare che una delle cassiere era proprio bella. Non una bellezza da calendario, ma bella in maniera non appariscente, insomma, la classica bionda senza averne l’aria….e nel caso, anche senza essere bionda (vedi anche qua).
Entrai nel supermercato. Mi guardai, lunedi’ scorso avevo la sciarpa rossa e una felpa col cappuccio nera….mi ero vestito da sovversivo….e la barba di tre giorni non prometteva niente di buono.
Per rassicurarla comprai 5 barrette di cioccolato Bianco….il cui colore, come risaputo, indica candore.
Martedi’ tornai (stavolta con la barba fatta). Per I suoi occhi di cerbiatta comprai 5 barrette di cioccolato con le nocciole.
Mercoledi’ mi dissi che era da stupidi andare ogni giorno in un supermercato a comprare cioccolata….cosi’ decidi di comprare qualcos’altro. Ma quando la vidi sorridere al bancaio (probabilmente Francese) non potei fare a meno di comperare 5 barre di cioccolato gusto crema….quelle gialle: gelosia.
Lei mi sorrise…..si chiama Sybille….l’ho letto sulla targhetta….bellissimo nome, non capisco perche’ I miei non mi abbiano chiamato Sibillo….che bel nome sarebbe stato….o almeno avrei avuto un motivo per iniziare una conversazione.
Invece mi trovo qui, perso tra I limiti  delle lingue internazionali.
Giovedi’, forse sono stato un po’ troppo esplicito: ho comprato 5 barrette di cioccolato fondente. C’erano anche quelle con I pezzi di banana, ma non volevo sembrare volgare.
Venerdi’ ho osato uno sfrontato fondente con peperoncino. Alla cassa, ho avuto paura, ma lei mi ha augurato un buon week end in francese.....
Il week end non e’ andato benissimo: avevo infatti, del lavoro arretrato da fare, 25 tavolette di cioccolato da mangiare, ed un po' di rabbia per non sapere ancora bene la lingua degli indigeni.
C’e’ nessuno che per caso sa come si dice in cioccolattese: “Ciao, mi piacerebbe uscire con te, conoscerti meglio ed essere felice con te?”.
Che per caso volete delle barrete di cioccolata?