Friday, 19 August 2011

Classificazione socio-fenotipica delle Floride Poppone

Miami Florida;  si caratterizza da una fauna di donne poppute che con le loro cupole arcitettoniche sfidano le leggi della fisica puntando allo spazio profondo, incuranti della gravita’.
Quando cammini per Lincoln Avenue vedi occhieggiare sorridenti gli  elementi tipici di questa fauna locale.

2 anni fa Laura si doveva trasferira a Miami e mi raccontava con orrore  e raccapriccio tutte questi fenomeni che lei definiva da incubo.
Chissa' come mai, ma io, ancora oggi, non mi sento oppresso o minacciato da cotali visioni.

La fauna maschile (il fauno) tipico, invece e’ un formato piu’ grande e piu' plasticato di Big Jim, abbronzato e solocchialuto, anche in mancanza di luce....

Dovendo lavorare per un po’ qua, cosciente dell’importanza
di non evidenziare le differenze culturali, mi travesto da indigeno (nel senso dell’autoctono, non dell’indiano). Indiano pellirossa, non Indiano dell’India....insomma mi metto una bella camicia a fiori e gli occhiali da sole. Quando sei a Roma, fai come i Romani. Quando sei a Miami fai come i Maiami.
Sinceramente sembro un magnaccia (imprenditore che trae profitto da risorse umane dopo emolumento di adeguate risorse finanziarie) e un po’ me ne vergogno.


Mi avvicino con fare irrisoluto alla portineria.
Dico il mio nome, sono sull'elenco dei visitatori.
Mi chiede se ho bisogno di una escort.


Rimango basito e dentro me rimugino: Ok, mi hanno creduto fin troppo. Ed ora che faccio? Se dico no, si offendono, se dico si la mia ragazza mi offende (corporalmente).
Ma davvero si puo’ ususfruire di codesti servizi di donnini compiacenti?
Li posso mettere in conto spese?  E sotto che voce? Personal Development?


Mentre, ancora puzzlato (sarebbe puzzled che in ignlese rende, in Italiano, meno) mi si avvicina Justin.
Dice che garantisce per me e non ho bisogno di essere scortato in giro.
Mentre penso “ffffiutttt”, capisco cosa intendevano uno/a scortatrice che ti scorta in giro.

Certo che hai voglia a fare l’Internazionale Ammericano.
La tara culturali di essere italiano del mio tempo, provinciale ma egocentrico, povero ma amministrato da puttanieri e ministre escortanti esuberanti, baca le menti piu’ brillanti della mia generazione, quindi figuratevi la mia....

Monday, 8 August 2011

Life, the universe and everything

Sono su uno Shuttle che fa rotta su Jupiter*.
Konstantin Ziolkovsky una volta disse: “” La terra e’ la culla dell’umanita’, ma non si puo’ vivere nella culla per sempre...ed io in questo momento lo capisco.


Vedere il lento innalzarsi di un razzo da Cape Canaveral, vedere le fiamme che bilanciano con inane sforzo la gravita’ e alla fine giungono sopra le nuvole portando su la cosa piu’ bella che l’uomo abbia mai prodotto: la sua intelligenza.
C’e’ chi vede l’eccellenza dell’uomo nell’arte o nella capacita’ dell’astrazione che si riflette nella letteratura.
Sara’ che sono nato nel mio tempo, dove il massimo dell’arte e’ una zuppa Campbell e i libri piu’ venduti parlano di cucina...


Io vedo l’affermazione dell’uomo nella sua scienza. Che porta a vedere gli elementi del microscopico e oggetti a volare nell’infinito, al di la’ di ogni astrazione letteraria.

Si, lo spazio e’ freddo e senza limite visibile, e tende a schiacciare l’uomo mostrandone la sue capacita’ limitate.
Ma il cosmonauta rappresenta qualcosa di ben piu’ grande del singolo uomo: e' la capacita’ di ideare e mettere in pratica piani, il coraggio di mettere la propria vita nelle capacita’ dei propri simili come gli ingegneri e i tecnici che costruiscono le astronavi.
E all’improvviso, non si e’ piu’ cosi’ insignificanti, nell’universo.

Guardando giu’ la terra sembra piccola e fragile...eppure cosi’ bella.
Il 96% delle specie che ha popolato la terra non esiste piu’. L’estinzione di massa e’ una regola e per quanto ci ostiniamo a dimostrare il contrario non siamo nemmeno la specie dominante sul pianeta, visto che gli insetti hanno dimostrato l’evoluzione piu’ sofisticata, colonizzando e adattandosi a tutti gli ambienti, e visto che sopravviverebbero perfino a un nostro olocausto nucleare.


Pero’ stasera questo non importa.
Perche’ sto guardando l’oceano, e il mare ha lo stesso identico canto di quel piccolo lago che chiamano Mediterraneo, e che io conoso cosi’ bene.
Sembra piu’ grande e scuro, ma ha la stessa voce, per cui che importa...
E le stelle appaiono strane, viste dall’equatore, sono tutte spostate, ma sono le solite benevole lanterne nel buio di quando giocavo da piccolo, o di quando le cercavo nel giardino, il giorno dopo la notte delle stelle cadenti, per cui che importa...quando hanno lo stesso sguardo.
La spiaggia e’ buia perche’ le tartarughe marine attraversano l’oceano per deporvi le uova.
Per ritrovare il posto dove sono nate, si orientano col campo magnetico terr
estre, una cosa che e’ molto piu’ grande di loro, e su cui non hanno nessuna influenza.
Che era li’ molto prima della loro esistenza e creava aurore boreali fin dalla notte dei tempi, quando nessuno ancora poteva vederle.
Eppure questo non disturba le tartarughe che lo usano per deporre le uova, e perpetrare il ciclo della vita.


Proprio come l’uomo, che compie prodigi e s’innalza oltre la termosfera  per capire l’universo e spesso trova solo se stesso comprendendo la sua natura.
Come me che in questo momento, davanti a un mare sonosciuto, circondato da stelle mai viste, cosciente della mia fragilita’, incuriosito da cio’ che non capisco, non mi sento fuori posto.
Affronto cio’ che viene, dando risposte a una domanda alla volta....per esempio, sulla spiaggia di
Jupiter (Florida) ho una birra fredda nella mia mano destra, ma non trovo piu’ il cavatappi che avevo in tasca fino a qualche minuto fa.



* Jupiter e’ una cittadina della Florida, e lo shuttle e’ solo un treno....ma che importa.

 

Friday, 29 July 2011

In Partenza....

 


















E' un po' che non scrivo, lo so.
Ma il periodo e' un po' incasinato.
Nelle prossime settimane saro' in America.




Se volete provare a indovianare il mio itinerario, queste sono le citta' (clicca sui numeri per vedere i link).

1, 2, 3, 4, 5, 6.

:ǝuoıznlos
ɹɐɯɐɹıɯ -1
ɹǝʇıdnɾ -2
ɹǝʇuǝɔ ǝɔɐds ʎpǝuuǝʞ -3
ɐʇuɐlʇɐ -4
ɹǝʇsǝɥɔoɹ -5
ıɯɐıɯ -6



Saturday, 9 July 2011

Accumulo di pensieri squinquernati causati dalle inascoltate richieste mattutine di laridi recentemente schiusisi

E’ estate e i pensieri vanno in giro in maniera casuale.
E’ difficile metterne tre in croce sui pezzi di carta scribacchio idee che iu’ che idee sono brandelli di pensieri estratti alla calura umida e al sonno estivo.


Su uno ho scritto: “i gabbiani sono come gli omarelli: i pensionati che sembrano osservare il mondo intorno”.
I gabbiani che vedo sono grossi, volano di rado ma piu’ spesso camminano impettiti con le ali incrociati dietro (la tipica posa da omarello osservante).
Sembrano interessarsi al mondo degli umani, e forse se ne sentono parte.
L’altro giorno quando l’altoparlante della stazione ha detto che il treno sarebbe arrivato in ritardo ho visto nell’occhio del gabbiano uno sguardo di rabbioso disappunto.


Poi il treno e’ arrivato, ha aperto le porte, lui ha girato un po’ in tondo e infine e’ volato via in direzione del mare.
Da piccolo mi chiedevo chi informasse Babbo Natale dei nostri comportamenti, e dopo la prima comunione chiesi come facevano in paradiso a sapere chi era stato buono e chi no.
Secondo me i gabbiani lavorano per i servizi segreti del principale (dio o Babbo Natale, fate voi).

Su un altro pizzino ho scritto qualcosa sul fatto che: "ora ltalia m’e’ diventata comunista e che un opportunita’ di lavoro potrebbe essere fare il posteggiatore dei cavalli dei cosacchi che prima o poi sono certo, si verranno ad abbeverare alle fontane di piazza san Pietro".
Mi viene un dubbio: io di fontane a San Pietro, non me ne ricordo....ci avranno preso di nuovo per il culo?
A proposito di lavoro e’ tempo di iniziare a vedere cosa fare da grande....sta cosa la dico sempre tanto che mi sa che lo capiro’ cosa fare da grande 5 minuti prima di andare in pensione.
Che poi e’ sempre cosi’: una volta i ventenni mi sembravano anziani mentre ora vedo certi trentenni che ancora devono crescere.
Se guardo i miei coetanei, ricercatori, pochi hanno trovato la stabilita’....ma cio’ non impedisce loro di essere felici.
I miei genitori a 27 anni avevano un lavoro fisso ed erano sposati: erano felici, poi ebbero me e le cose cambiarono (non nel senso che non erano piu’ felici....credo); anche se la prima volta che chiesi come venivano fatti i bambini mi dissero che quando una coppia era felice, gli mandavano sulla terra un bambino.
Li’ per li’ pensai che fosse a sugellare la felicita’ anche se ora che ci penso bene, forse quando me l’hanno detto era ironici.
...e cio’ nonostante io dormissi tantissimo la notte (allora, come oggi) quindi dal punto di vista neo-genitoriale ero un ottmo bambino.
Ora io non ricordo come doveva finire sto post, perche’ invece ultimamente mi manca il sonno e i pensieri vengono fuori un po’ cosi’.


Diciamo cosi’: l’avete presente “Dialogo della Natura e di un Islandese” di Leopardi? L’operetta morale in cui la Natura e’ dipinta come la causa dell'infelicità umana?
 
Ecco, due gabbiani erano felici e allora hanno ricevuto dei figli (tramite cicogna).
Sta di fatto che ogni mattina appena albeggia inizio a sentire i piccoli gabbiani garrire e un po’ di dubbi sulla natura malevola della Natura incomincio a nutrirli pure io che disconosco il pessimismo cosmico e chi lo persegue (e spande).
Poi a volte arriva la madre al nido e li nutre. Altre volte la colazione la faccio io (nel senso che mi alzo e inizio prima la giornata alle 4, non che nutro i gabbiani).
Non vedo l’ora che i piccoli crescano e lascino il nido per andare a giudicare le genti di questo mondo come gli angeli de “il cielo sopra Berlino”.

Poi decidano d’innamorarsi, abbandonino le ali e finiscano come Colombo.
...ed ora mi addormo.

Monday, 20 June 2011

Docce Scozzese, doce Italia

Da piccolo giocavo spesso con dinosauri cavalieri e robot.
Tutti insieme; incurante delle incongruenze storiche rappresentate da questi s-oggetti.
Eppure quando ho visto il castello di Edinburgo m’e’ sembrato di trovarmi in uno di quei posti dove le incongruenze diventano la normalita'.

Costruire una rocca, un grande castello difensivo, nel cono di un vulcano spentosi in epoca preistorica, eppure ancora nero e minaccioso lo rende un posto speciale, perfetto per la difesa e pieno di un austera magia che un po' e' quella dei cavalieri, un po' e' quella del tempo e della natura.
Del resto che la Scozia fosse un luogo strano, l'avevo capito tempo fa ne avevo parlandone tempo fa col mio amico Fardeen.
Per esempio, da noi in Sicilia si frigge tutto.
Io mi sveglio al mattino e chiedo a mia madre di friggermi la colazione, ma non siamo mai
giunti a friggere l’infriggibile: la barretta di Mars.
S
apere che esiste un posto dove imburrano e friggono le barrette di Mars m'aveva sconvolto,
mi ero sentito sorpassato a destra....che pero’ da queste parti e’ la normalita’.
Chiedetti a Deen a chi e’ mai potesse essere venuto in mente di fare cio': mi risponde che nessuno lo sapeva, ma in Scozia si beve parecchio.
Ricordo che provocatoriamente chiesi se avessero mai provato a friggere altre barrette di cioccolato....mi guardo' male, come se avessi proposto di fare la pasta col ketchup a un italiano.

Poi aveva estratto la daga da sotto il suo kilt (era una serata in abiti di gala) e aveva iniziato a giochicchiarci. Poi ho ordinato altre due pinte.
Deen, riprendendo il discorso mi disse che non e’ l’unico piatto tipico della cucina scozzese: c’era anche l’haggis: uno stufato di fegato, cuore e polmoni di mucca mischiato con orzo e cipolle cotto nello stomaco di una mucca.
Ridevo sottoi baffi di queste rozze cucine barbare, mentre pensavo ai nostri piu' nobili, pani con la milza (piu' spesso polmoni), cervello, e intestini (stigghiola et quarume).
Comunque, Edinburgo e’ una citta’ molto bella.
Glasgow, non me la ricordo bene, per cui non deve avere lasciato un segno.
In generale la Scozia m’e’ sembrata bella e molto diversa dall’Inghilterra, non solo per l’accento, le sterline scozzese, i castelli coi fantasmi e cose del genere....sembra un posto piu' a misura d'uomo.
 Mi piacerebbe tornarci per il festival del teatro, fra un anno o giu’ di li’.

...e poi niente: in questo post vi volevo parlare di un paese strano, difficile da comprendere, ma capace di grandi sorprese, di anni buissimi e di immediate accelerazioni, pieno di tradizioni e attraversato da movimenti e sommovimenti contraddittori e in conflitto tra loro.
Eppure questo paese, talvolta l'energia inizia a spingere tutta insieme e come gia' successo in passato riesce a cmpiere l'impossibile, fermare eserciti invasori, creare movimenti culturali che possono fare rinascere la cultura e l'umanesimo, un paese sempre all'avanguardia, per cio' che riguarda la difesa dei valori sociali.
E’ un paese bello, in cui i valori fondamentali come la democrazia vengono lasciati annerire e raffreddarsi, eppure di tanto in tanto un alito di vento nella giusta direzione e' in grado di risvegliare il fuoco che s'era creduto spento e riaccendere il fuoco della giustizia che brilla nei camini scaldando i cuori.
Prima o poi mi ci dovro' trasferire, in questo paese.

Il quadro e' preso da questo sito.

Saturday, 11 June 2011

Referendum

In questi giorni s'e' parlato tanto dei referendum.
Vi dico come la penso io.

Acqua: abito in un paese dove piove sempre...mi aspettavo di pagare una cifra irrisoria per l'acqua.
Quest'anno per il mio appartamento ho pagato l'equivalente di 656.02 Euro.
Non ho un castello, ne' vivo nella famosa casa sulla cascata (dove l'acqua esce da un rubinetto costantemente aperto). Il prezzo assurdo e' si risultato delle privatizzazioni della Tatcher.
Uno pensa, se privatizzano ci sara' concorrenza tra privati. Giusto? Con l'Acqua non e' cosi': un consorzio distribuisce e l'acqua e tu puoi pagare, oppure farti passare un tubo da una nazione vicina, e pagare il giusto d'acqua. l'ingiusto di idraulico, per l'impianto.
Per quanto riguarda l'efficenza, i privati, una volta acquisito il monopolio non hanno interesse a migliorare la rete idrica, come riportato piu' volte.
La destra ha provato a comprare i voti con i 10 Euro dell'ecopass?
La compravendita dei voti e' una pratica terribile, ma fatevi un po' di conti: il vostro voto, questa volta ha una valore economico enorme.

Acqua - Votate Si, Si perche' a me brucia ancora il culo dall'ultima bolletta.
Nucleare. Probabilmente verra' fatto nel Nord Italia dove le condizioni politiche sono piu' favorevoli (per esempio la Lega Nord non e' affatto contraria).
Allora io che vengo dal Sud e zona sismica dovrei essere favorevole?
No: il nucleare non conviene per vari motivi.
L'uranio viene dalla Russia e la cosa non e' politicamente vantaggiosa.
L'energia la compriamo dalla Francia, ma a prezzi di mercato vantaggiosi (visto che in sovrapproduzione), con i 30 miliardi hai voglia di comprare energia e nel frattempo sviluppare le energie alternative.
Ma al di la' di questo ricordatevi che le scorie normali, non riusciamo a buttarle a cusa degli interessi, immaginatevi il giro di interessi attorno alle scorie nucleari.
Ogni volta che ci sono interessi ci sono sempre i soliti che "mangiano".
Il ponte di Messina e' stato appaltato alla stessa ditta che aveva fatto l'ospedale dell'Aquila, quello crollato perche' anziche' usare cemento avevano messo sabbia.
Volete che in un paese cosi' bloccato dai conflitti di interessi e favori reciproci si costruiscano delle centrali atomiche? Io no:


ricordate quanto ridevano pensando a quanto c'era da ricostruire? immaginate cosa farebbero dopo un danno maggiore.
Nucleare- Votate si, per salvare il vostro culo.
Leggittimo impedimento.
La legge e' uguale per tutti e qualunque capo di governo implicato in faccende poco chiare per prima cosa ha il dovere di chiarire, poi di governare.
Se non puo' fare le due cose, prima si faccia processare, chiarisca, poi governi, se proprio deve.
Il legittimo impedimento non deve esiste: ognuno deve prendersi le sue responsabilita'.

Legittimo impedimento- Votate si perche' e' ora di smetterla di usare la giustizia come una cloaca e fare leggi a prova di (un) culo.

Detto cio' voi vi chiederete se io torno per votare.
La risposta e' no.
Pero' ho fatto in parte il mio dovere, mando mia nonna, che non vota ai referendum dai tempi del divorzio (il referendum del 74, non quello di mia nonna).
Io: - Nonna come stai?
Nonna: - ma...che ti devo dire: "come una vecchia di 80 anni"
Io: - Perfetto: allora bene, visto che di anni ne hai 86!
Nonna: - ma chi ta ddiri.
Io: - Senti un po', non e' che andresti a votare? Mando mio fratello a prenderti: ne va del nostro futuro.
Nonna: - Se e' per il nostro futuro, allora va bene.

Mia nonna e' una grande.
Certo se mia nonna a 86 anni va a votare e tu non ci vai devi proprio sentirti in colpa.