L’alba sorge lenta dietro le montagne rosa, sarebbe stato un bello spettacolo, ma il sonno lo e’ di piu’. Mio fratello mi sveglia, mi scarica dalla macchina all’aeroporto e parto per la capitale.
Ricordo i romani di allora.
Oggi, sembra passato un secolo. Dicevo: ricordo quegli antichi romani, piccoli, gentili, con gli occhi a mandorla e la macchina fotografica.
Venivano tutti a fotografare il foro di Roma.
Il giornale dice che oggi Roma sta piena di buche e fori...saranno contenti sti Giapponesi.
A Trastevere leggo: “la soluzione: fuori i Rom da Roma”. Se fosse un cruciverba, scriverei “A”. La frase mi sembra involontariamente divertente. Penso che ache: “Fuori i Cinesi da Cinisi” non sarebbe male.
Pero’ nell’Italia di oggi, abbiamo messo la mafia e l'antimafia a Cinisi, i Cinesi a Prato, mentre di prati se ne vedono sempre meno.
Sul bus, avanti a me c’e’ una donna nera con ampi vestiti coloratissimi che parla con le sue amiche in un italiano perfetto, con un divertito accento romano.
Accanto, un ragazzo incupito, in jeans e maglietta attillati e cappellino squadrato degli irriducibili da a laziee.
Sembra un campione dell’Italia di oggi. Io sempre piu’ mi sento vicino agli immigrati regolari.
Accanto, un ragazzo incupito, in jeans e maglietta attillati e cappellino squadrato degli irriducibili da a laziee.
Sembra un campione dell’Italia di oggi. Io sempre piu’ mi sento vicino agli immigrati regolari.
Al pomeriggio sperimento la solitudine estrema. Un mondo di spazi immensi, vuoti e freddi.
Con questa definizione mi riferisco sia alla visita al museo del planetario che mostra i confini dell’universo, sia alla camminata all’EUR di domenica pomeriggio...c’e’ piu’ vita ai confini dell’universo.
Alle 16,00 inizia lo spettacolo del planetario. Sono solo, dalle comode poltrone sdraiate si vede la volta celeste proiettata sul soffitto, mentre una voce calda descrive le meraviglie dello spazio profondo.
Sembra di essere in un sogno. E il sonno si fa sentire cosicche’ cado in un sonno ristoratore dalle parti della costellazione dell’Auriga.
Mi risveglia il rumoroso impatto di una cometa impertinente.
Con questa definizione mi riferisco sia alla visita al museo del planetario che mostra i confini dell’universo, sia alla camminata all’EUR di domenica pomeriggio...c’e’ piu’ vita ai confini dell’universo.
Alle 16,00 inizia lo spettacolo del planetario. Sono solo, dalle comode poltrone sdraiate si vede la volta celeste proiettata sul soffitto, mentre
Sembra di essere in un sogno.
Mi risveglia il rumoroso impatto di una cometa impertinente.
Esco e vado verso l’ostello, al Castro Pretorio. Qui risiedevano i body guards dell'imperatore. Erano 16.000 (altro che Whitney Houston).
Sull’autobus, sebbene stanco, cedo il posto a una donna incinta. Portatrice di vita.
Poi lo cedo a una donna anziana, che di vita ne ha vista tanta.
Però mi rifiuto di cederlo a una monaca. La mattina, leggere questa notizia m’ha disgustato, e ci tenevo a fare un dispetto a chi della vita non ha rispetto.
Sull’autobus, sebbene stanco, cedo il posto a una donna incinta. Portatrice di vita.
Poi lo cedo a una donna anziana, che di vita ne ha vista tanta.
Però mi rifiuto di cederlo a una monaca.
Arrivo all’ostello.
Entro nella camera comune, dietro un sofà, di fronte al televisore, giuovini comunicano con suoni gutturali....o meglio, si sta svolgendo a una gara di rutti da birra. Vince una procace biondina Australiana. Molti backpackers fanno il giro dell’Europa, ieri Amsterdam, oggi Roma, fra due giorni Londra.
Tanta precaria e allegra pazzia mi riporta ai tempi in cui ero Erasmus.
“Si sta come d’autunno
sugli alberi le foglie
e curnutu cu sinni penti”.
Tanta precaria e allegra pazzia mi riporta ai tempi in cui ero Erasmus.
“Si sta come d’autunno
sugli alberi le foglie
e curnutu cu sinni penti”.