Monday, 26 October 2009

Alba a 4 corsie

Ovvero la fiducia non era mal riposta. Era nel cofano della macchina ma ora non c’ e’ piu’.
Lunedi’ mattina aspettavo che mi venissero a prendere per andare al lavoro.
Fuori era ancora notte.
Mi concentravo sulla mia colazione: guardare le facce delle persone scomparse sulle botiglie di latte mi metteva sempre di buon umore.
Quelle facce lunghe come foto segnaletiche con occhi tristi che imploravano aiuto mi scucivano sempre un sorriso.
Quelle foto erano state fatte prima che scomparissero e niente e nessuno mi toglieva dalla testa che ora si trovassero su una spiaggia assolata dell’America Latina ballando appiccicati una indigena che rideva felice, inconsapevole del fatto che da questo lato del mondo, il suo compagno-ballerino mi guardasse ammusonito chiedendomi di riportarlo qua nel buio e nel freddo.Liverpool beachQuesto giro di pensieri m’aveva fatto fare tardi. Uscii fuori quando le prime luci di un alba rosa filtravano dalle nuvole per toccare gli alberi divenuti rossi (vedi le mie foto di quella mattina).
In fondo, pensai a parte il sonno arretrato di un week end strano (in cui alla mia veneranda eta’ m’ero ritrovato a bere su una spiaggia di Liverpool alle 3 di notte) le cose non andavano affatto male.
Scacciai i pensieri pesi e mi dissi che in fondo tutto andava bene.
Mi rimproverai: dovevo avere piu’ fiducia nel futuro.
In quel momento inizio’ a piovere.
Arrivai al lavoro, incontrai il grande Mogol (inteso come grande capo, non come paroliere di Battisti.Mi disse che il suo capo sarebbe venuto dall’America per poche ore ed aveva deciso che io dovessi parlargli del mio progetto.
La cosa non mi fece piacere. Poi aggiunse: ”il tuo stipendio viene per meta’ dal governo inglese, per meta’ dll’America. Lui mette la firma sulla parte Statunitense”.
Ecco. Ora ero piu’ tranquillo.
Fino a 5 minuti prima ignoravo che il mo capo avesse perfino un capo.
Il concetto stesso del capo del capo del capo fa paura.
Chi sara’ sulla punta della piramide?- mi chiesi.
L’opus dei? I rettiliani? la mafia? Uno della lega o i nazisti dell’Illinois?
Mi rimproverai: in fondo dovevo avere piu’ fiducia nel futuro.
Magari c’e’ un entita’ buona che a tutto vede e provvede.
Fu allora che in Afghanistan annullarono le elezioni.

Martedi’ non trovai piu’ la macchina (ELISA).
Denuncio la scomparsa.
Mercoledi’ la polizia mi richiama. Dicono che l’hanno ritrovata e mi dicono dove il carro attrezzi l’ha portata.
Il cellulare prendeva male. Non ho capito se han detto che la macchina e’ stata effratta “broken into” o e’ stata distrutta “broken in two”.
La vado a riprendere.
E ± sana. Il carro atrezzista (che non e’ il ladro) mi chiede 150 quids per il rilascio. Io gli darei anche una manata di (qui, quae, quo, cuius, quibus etc.).
Pago anche 75 quid per cambiare il finestrino spaccato.
La polizia mi chiede cosa manchi.
Manca lo stereo (pazienza). I CD dei Franz Ferdinand e dei Queen of the Stone Ages. (fa niente). Mi inalbero solo quando vedo che hanno lanciato con disprezzo sui vetri rotti, i CD dei CSI e di Guccini.
Ladri saprofiti, coprofiti, ignoranti.
Mi rimproveravo che devo avere piu’ fiducia nel futuro ora e’ provato che le nuove generazioni sono una manata di stronzi.
A sto giro mi urgeva ‘sto post.
Per diventare re c’e’ tempo. Ora il seminario al grande capo (al capone =) ha la priorita’. Stay tuned: ho 3-4 post da mettere presto.

Tuesday, 6 October 2009

Il paese delle favole (con tanti gnomi e pochi nani malefici).

Il Galles e' un paese da fiaba: le case, fuori sembrano castelli e dentro sono di marzapane.
Qui attorno si sono scritte storie favolose, per esempio Alice nel paese delle meraviglie.
La cosa non mi stupisce, perche’ l’altro giorno ho visto passare davanti alla mia macchinetta Elisa una creature cosi’ incomune, alla latitudine sicule: un coniglio tutto bianco.
Dalle mie parti il bianconiglio e’ sempre stato un animale mitologico.
A volte se ne sente parlare ma esso non incrocia mai spontaneamente  la tua strada (tranne nell’accezione “coniglio con le patate a forno” ).
Qui, invece, m’ha attraversato la strada correndo veloce fino alla fine del mondo.
Anzi, quasi fino alla fine della Mondeo che gli ha fatto la Fiesta.
Un paese da favola, il Galles, pieno di creature magiche.....certo se smettessero di dare le indicazioni stradali in Elfico potrei arrivare a casa prima anziche’ perdermi per tutto il Morgannwg.
L’altra volta mi trovavo per esempio a Llandaff , dopo Llanedeyrn e Llanishen, ma molto prima di Llanrumney.
Non sapendo piu’ dove Llandare ho chiesto aiuto ad un buonuomo perfidalbionico-autoctono.
Lui mi ha detto di andare dritto fino al drago nero, poi voltare al drago innocuo (armless dragon) e infine continuare dritto fino alle corone e rose, vicino al braccio del re.
Sinceramente, m’e’ sembrata una strada impervia e pericolosa (che la mia mamma m’ha ditto di stare attento ai draghi). Oggi ho scoperto che qua usane le public houses (per gli amici pub) per dare indicazioni stradali.
Poi ho trovato una chiesa, dove m’hanno prelevato del sangue come donatore e nella cui libreria ho comprato un bel libro fotografico sui Clash.
Ho l’impressione che qui le chiese siano un po’ meno luogo di culto che da noi.
O sara’ che era una chiesa riformata...ma non so ancora cosa significhi di preciso.
La mia ragazza dice che forse significa che non ha passato la visita per il servizio militare. Sara’....


La prossima settimana sono a Liverpool per un corso che si tiene in un castello.
Non vi posso dire di cosa si tratta, ma vi posso dire che ho sempre voluto diventare re (jus primae noctis  compreso). Per cui, non perdetevi il prossimo post.

Tuesday, 29 September 2009

Non sono schiattato in una rotonda.

La macchinina ha fatto le sue prime 1000 miglia senza problemi....
Invece ho problemi con internet: sti geni perfidalbionici hanno installato la mia linea telefonica dal mio vicino...cosi' ora lui ha due linee telefoniche ed io mando segnali di fumo dalla testa.
Pertanto pazientate....

Monday, 14 September 2009

Fiesta! il sole sorgerà ancora.

Risolto il problema del lavoro e dell'alloggio, rimane quello del mezzo di locomozione.

Vado a provare una macchinina.
Mi siedo e siccome sono intelligente noto subito delle differenze.
Per esempio, non c'è il volante. Mi alzo e prendo posto dal lato destro della macchina.
La macchina è piccolina ma bella. Mi sento pronto a provarla su strada, stiro il braccio destro finchè non trovo il pomello, lo faccio scattare in avanti....si abbassa il finestrino.
Cavolo. Scopro che dovrei cambiare le marce con la mano sinistra: quella mano che anni di evoluzione avevano stabilito servisse soltanto a ciondolare fuori dal finestrino!
Incomincio ad intuire dove stia la perfidia degli albionici.
Comunque questa Ford fiesta blue del 2001 mi piace. La prendo. Si chiamerà E.L.I.S.A.


Il primo giorno uin cui vado in macchina al lavoro sono abbastanza garrulo.
Finchè non giungo alla prima rotonda (rotatoria), che qui si chiama "roundabout" ovvero gira intorno a qualcosa.
Il fatto che il termine sia generico ti fa capire che ci troviamo davanti a un luogo, o meglio un non-luogo magico (per chi non lo sapesse, Stonehenge era la prima rotatoria con corsie di preselezione della storia umana...altro che alieni).
Giungo alla rotatoria, metto la freccia a destra e giro a sinistra (perchè nelle rotatorie inglesi le leggi della fisica e della razionalità non si applicano). Avanzo, giro intorno, ma non trovo l'uscita giusta, o almeno, so che è qui da qualche parte, ma leggendo le scritte il inglese e gallese, più quelle 3-400 indicazioni che costituiscono la segnaletica orizzontale, mi trovo a girare in tondo più volte.
Al terzo giro inizio a riflettere sul significato della vita. Prendo l'uscita da cui vanno fuori meno macchine (sindrome da scout alla ricerca di strade non battute)....ovviamente sbaglio, però all'uscita successiva trovo le indicazioni che cercavo e smetto di errare (nel senso di fare errori).
Visto che riesco a perdermi altre volte (su 6 rotatorie che incontro) e che alla fine della giornata ho fatto 3 volte la distanza che dovevo fare, decido di investire in un navigatore.
Entro in un negozio e ne compro uno.
Il tizio mi dice: "se hai qualunque problema col navigatore satellitare, portacelo domani e te lo cambieremo".
Lo guardo e gli confido che, se non funzionerà, col cavolo che riuscirò a ritrovare la strada per il negozio.
Lo saluto affettuosamente ben sapendo che sarà l'ultima volta che vedrò quel negozio in vita mia.

Il rapporto col navigatore non inizia bene.
Anzichè dirmi fai inversione a "U", mi fa fare un giro assurdo.
Dopo 10 minuti ripasso davanti al parcheggio da dove ero partito.
Simpaticamente dice: "fra 500 yards gira a sinistra". Ovviamente freno di botto e vado a mettere tutti i settaggi giusti: io non ho la minima idea di quanti metri corrispondano a una yarda.
Certe volte sarebbe così semplice comprendersi e invece si tengono in vita tradizioni che creano soltanto fraintendimenti.
Penso a quando stavo in Veneto. Il 50% delle persone parlava il dialetto come prima lingua. Leggo che ora vengono assecondati dalle politiche locali. Io spero soltanto che sappiano altrettanto bene le lingue straniere, altrimenti faranno davvero la fine degli indiani della riserva, causa incapacità di comunicare col mondo.
Penso a tutto ciò a colazione. Poi aggiungo alla tazzona un pò di latte dalla bottiglia di 4,54609 (pari a un gallone).
Non mi abituerò mai a queste misure. Poi decido di andare a nanna, percorro quei 20 piedi che mi separano dal letto che misura mezzo acro e cado in un sonno pesante (ben più di 100 libbre)....guidate con prudenza e buona notte.

Ancora non ho internet nella mia casetta (me lo attaccheranno presto). Voi pazientate ancora un pò.
Le foto della macchinina ELISA le metterò su presto, che al momento ce le ho su un altro computer.

Saturday, 29 August 2009

Lavorare stanca, lavorare scanta.

Sono arrivato da 5 minuti nel mio nuovo posto di lavoro e mi hanno gia’ dato un pass ed una scrivania. Mi guardo intorno quando ecco arrivare un omino.
Mi dice: “faccio il
Voodoo” (o qualcosa del genere).
Dico di non avere con me una bambolina con le fattezze dei miei nemici naturali.

SI spiega meglio: mi dice che fa il
VDU Visual Display Unit assessment e mi presenta una poltrona con le ruote e un sacco di manopole.
Mi dice di stare seduto composto con la schiena dritta (ma chi lo manda, mia madre?), mi insegna a regolare la sedia con le sue otto funzioni e ad aggiustare il monitor dei computer che mi hanno dato.

Mentre se ne va io continuo a giocare con la pompa che, nella sedia gonfia il cuscino.


Ore dopo mi hanno dato un sacco di cose da leggere, molti sono documenti riservati.
Mi piace l’idea che abbia accesso a documenti riservati.
Dietro la scrivania ho una di quelle macchinette che distruggono i fogli. In realta’ io non ho nessun dato sensible, ma mi sono sempre piaciute quelle macchinette (anche se meno dei temperamatite automatici).
Allora ogni 5 minuti vado e distruggo un qualche foglio, per il piacere di farlo.
Mentre lo faccio assumo un area molto compita e riservata, smettessi di canticchiare motivetti di film di spionaggio, aggiustandomi la giacca,  credo di potere essere anche credibile.
Qua parlano tutti un po’ segretamente e per sigle.

Per esempio mi sono ritrovato in calendario un NPD meeting.
Ora, io a Dresda i meeting del NPD me li ricordo: camicie cachi, tese rasate e slogan contro gli stranieri e ricordo una poliziotta mi diceva di evitare di passare vicino al corteo con la mia brava sciarpetta rossa.
Poi sono andato in Svizzera ed ho visto che i neo-nazi dell’ NPD aveva fatto scuola: almeno nei manifesti.
Chiedo lumi al mio capo, dice che NPD sta per “new Product Development” ovvero "sviluppo di nuovi prodotti",  poi devo andare a parlare coi ricercatori dell'universita', infine tra qualche ora devo andare a parlare in videoconferenza con l’America.
Voi le dovete dire niente? Io non ho mai parlato ad una nazione cosi' grande.

- Mi devo traferire nella casetta nuova (questa qua). Non so quando mi attiveranno la connessione internet.
Voi comportatevi bene, nel frattempo. Ok?

Friday, 21 August 2009

Il matrimonio e’ il giorno piu’ bello di una vita: quella di tua madre.

Una volta, dopo una storia finita male con una ragazza volubile (e dico grandissima volubile perche’ sono un signore), non pensavo che si potessero piu’ fare piani a lungo termine con una persona.
Oggi non temo piu’ il matrimonio, inteso come unione a lungo termine per sbirillare progenie e invecchiare insieme.
Temo invece tanto il matrimonio, inteso proprio come giorno del matrimonio.

In Germania ho visto dei matrimoni molto belli: 2 postadolescenti si recavano in comune si dichiaravano rispetto sempiterno.
Poi con tutti e 13-14 gli invitati si andava in un ristorante con un ottimo vino rosso e un maiale allo spiedo a simbolo e suggello dell’amore eterno (che si sa che il maiale e’ come il rapporto di coppia: non si buttano via nemmeno le cose piu’ dure).

I mesi passati nella mia terra mi hanno fatto capire che l’aspetto conviviale li’ e’ visto in maniera diverso: il maiale va sostituito col pesce e gli invitati diventano 400 (con meno di 400 invitati il matrimonio puo’ essere dichiarato nullo dalla sacra rota). A queste feste tipiche della cultura siciliana (ma anche indiana, foto in alto, solo che gli indiani si vestono di rosso, ballano di piu’ e bevono meno) si invitano pure parenti mai visti e alcune madri si spingono ad assoldare dei figuranti per non fare brutta figura.

Ultimamente, si cerca di mettermi una certa pressione dall’alto....molto in alto.
Per esempio il fatto che San padre pio sia apparso in sogno alla mia ragazza chiedendole di convertirmi e sposarmi, m’e’ parso, invero, un colpo basso, dall’alto (dall’alto verso il basso).
La mia ragazza, inoltre, cerca da tempo di farmi capire che il tempo passa per tutti. Lo fa in maniera molto fantasiosa: per esempio, quando mi fece spegnere in fretta 31 candele accese su una torta gelato che si squagliava capii che  voleva comunicarmi che la vita umana e’ come quella torta, le candele aumentano mentre il gelato diminuisce.

Comunque, per dimostrare che il mio problema e’ piu’ con i 400 invitati (che da grevio anaffettivo non credo nemmeno di conoscere) piuttosto che con la vita di coppia, dico che sono pronto a compiere il gesto estremo:
se il matrimonio e’ avere fiducia nel partner, capacita’ di credere di potere costruire un progetto comune, convivenza nella buona e nella cattiva sorte, amore, cortesia e ampio parcheggio all’ingresso sono pronto a dimostrare la mia fiducia in cio’ che stiamo facendo.
Appena elimineremo i 2000 km che ci separano ti daro’ il pin della mia carta di credito.
Il resto, se ne parla appena finisco l’universita’.

Ps- Forse sul blog youtubedifalloppio ho postato il testo piu' bello che sia mai stato scritto: lo trovate qua.

Sunday, 9 August 2009

Diciamo la verita’ sudare fa bene ma non fare niente e’ molto meglio.

Ovvero otium et negotium (ma il negotium e’ chiuso per inventario).
C’e’ davvero tanto caldo e i pericoli si nascondono in ogni anfratto, a ogni pie’ sospinto vicolo stretto, vicolo corto ma sopratutto negli hotel di lusso del parco della Vittoria.
Per esempio c’e’ il pericolo che il mio atletico
fratello mi veda a non fare niente e mi proponga di andarmi ad allenare con lui.
Io, invece ho un sacco di cose da fare: girare i pollici, pettinare le bambole, guardare le nuvole, disegnarci sopra pensieri e coltivare la mia gioiosa solitudine che e’ cosi’ preziosa che non la vorrei condividerei mai con nessuno.
E’ un lavoro duro ma qualcuno lo deve pur fare....e nessuno lo sa fare come me.


Tutto intorno c’e’ gente che corre, suda, si allena ma io so che la carriera di molti atleti raggiunge l’apice, l’acne (o era l’acme?) attorno ai 30 anni, poi declina e giu' dall’apice cresce l’adipe.
Io che di anni ne ho 31 e finora, in carriera non ho mai vinto nemmeno una velina, so quando e’ il momento di smettere di sudare e coltivare la propria vita interiore (infatti dopo i 30 anni la vita si allarga).
L’ha confermato pure un amico mio, gran seduttore di donne che, viene un momento nella vita in cui uno deve smettere con l'esercizio fisico.

Ammetto che ho sofferto per lui quando ha detto che, da ex-seduttore voleva appendere il c*zzo al chiodo.

Mentre ponderavo tutto cio’ mio fratello mi ha sgamato e con ricatti morali mi ha costretto a seguirlo.
Ai 500 metri di allentamento, nonostante la calura, reggevo bene, al km avevo il fiato grosso.
Al 2ndo km ho provato a mascherare la mia insipienza muscolare chiedendo a mio fratello di fermarci per ammirare il volo di una farfalla e le bellezze della natura.

Ai 2,5 km ho iniziato la recita da soldato ferito nella no-man’s land: “lasciami qui e salvati, almeno tu, di alla mamma che le ho voluto bene...e che non credo di arrivare a cena, a meno che non ci siano delle lasagne...” cose cosi’.

Arriviamo in qualche modo al campo di calcio e incontriamo altra gente.
Credo di apparire in affanno perche’ in parecchi mi offrono un passaggio verso casa.
Mio fratello declina a nome mio spiegando che sarebbe contro l’onore della nostra famiglia e la mia autostima.
Vorrei spiegarli di non credere di essere provvisto di un anima, e quindi di dubitare di avere anche autostima e amor proprio. Incomincio a pensare di mentire e rivelargli di essere stato adottato per potere accettare un passaggio
in macchina senza disonorare la famiglia.
Alla fine, con la lingua lunga come quella di un husky in un g
iorno di scirocco, arrivo a casa.
Mio fratello dice: “ok, ora vuoi fare prima i defaticanti o gli esercizi di respirazione?”
Mi allontano in fretta e dicendo che voglio solo andarmi a fare una doccia e  amnagiare un gelato al limone con lo stecco di liquerizia.
Vi avviso che mi sono trasferito nella terra celtica del drago rosso (dove la gente e' davvero celtica (vedi qua)...altro che padani cazzari.