Thursday, 1 September 2011

Back to the roots: Greece, here we come!

Volevo continuare a scrivervi dell’America.
Certamente 20 giorni in America non possono essere liquidati con un paio di post veloci, magari tornero' a parlarne perche' e’ una cosa che cambia la  prospettiva esistenziale.
Credo sia vero anche il contrario perche’ da quando ho salutato New York si sono abbattuti sulla citta’ terremoti, uragano (poi declassati ad acquazzone estivo) e infine le dimissioni di S. Jobs dalla Apple.
Continuate con questa politica ottusa e miope e un giorno vi ritroverete tutti senza casa e, cosa che e’ peggio, senza iPad.


Ma torniamo a noi, si va (ancora una volta) in Grecia (yuppih).
 Sto pomeriggio vado al British Museum a vedere I Marmi di Elgin e poi domani volero’ ad Atene (cosi’ posso dire di avere visto il Partenone completo).

Ricordo che al liceo Classico il prof. ci domandava se ci sentivamo piu’ uno spirito Greco o uno spirito Latino, Sofista o Epicureo, apollineo o dionisiaco.
Io mi definivo ovviamente uno spirito Greco etil-sofista di tendenza ma con evidenti  venature di stampo apollineo.
Il mio compagno si definiva uno spirito Latino epicureo-dionisiaco…e ora e’ il presidente di un fan club di Ricky Martin (La vida l’oca!).


Mi mandano in missione* su un isoletta.
Adoro le isolette greche. Le amiamo di famiglia, come potrebbero testimoniare gli illiadici cuginetti Ettore ed Elena (che pero’ sta andando a fare il secondo liceo in Irlanda), la amano perfino i gatti di casa che si chiamano: Zorba e Bouboulina**.

Uno studia la storia e capisce dove va il suo futuro.
La Grecia di oggi e' ridotta male a causa di anni di corruzione e mal governo.
Sul Fb di Renzo Bossi hanno notato che il giuovine ha fatto sapere che e' andato ad Arcore per discutere la manovra di governo.
All’improvviso mi sento rassicurato.

Italiani-Greci mia faza, mia razza.


Viste come vanno le cose e considerate le previsioni future, quasi quasi vado in Ellade, con un paio di sterline compro un isola greca, mi autonomino Basileus e instauro un regime di deboscia, crapula e nudismo (tanto presto saremo tutti in mutande).
Cosi’ quando voi italiani dovrete emigrare e giungerete sull’isola vi troverete gia’ a vostro agio e non dovrete subire shock culturali.
...e poi non dite che non vi voglio bene.

Vi lascio con una lezione di vita: Ouzo e Sambuca non si diluiscono con acqua.
Il Pastis, invece, si. Ve lo dico perche’ io mica l’ho scoperto subito.
Va beh, domani saro’ su una nave per un isoletta Greca. Ritorno per Heathrow, l’11.
Αντίο (arrivederci).

Ps- Ora passa Ale e dice che io in quanto Elimo discenderei da Ilio, quindi al massimo le mie radici si possono trovare in Turchia. A costui farei notare che il mio naso (profilo Attico) denota sicuramente un origine Achea.
* Si, chiaiamola cosi' =)

** Questi sono nomi eiroici da dare a gatti; diffidate di chi chiama gli altezzosi felidi Pallina et similia….e’ umiliante e dimostra come la gente tenda a trasformare animali in giocattoli.

Un po’ come quell lupo che si lascio addomesticare dall’uomo che, con incroci ed evoluzioni lo trasformo’ in un incazzoso chiwawa.

Friday, 26 August 2011

Ho conosciuto l' astronauta pasticcione.

Io il primo giorno di scuola ero proprio contento.
Attorno a me gli altri bambini piangevano perche’ non volevano lasciare i genitori. Io ero contento. Forse anche per il fatto che tutti gli altri piangevano; la qual cosa ingenera allegria nel sottoscritto.


Il 5 Agosto siamo su una macchina che va verso Cape Canaveral. La mia amica russa guida, il suo ragazzo americano ascolta la musica ed io infastidisco tutti facendo notare che su quella macchina ci sono le prime 3 nazionalita’ che misero su un satellite: il Russo Sputnik, l’americano Explorer (di soli 15 cm), l’italiano San Marco. Nessuno condivide il mio entusiasmo.

Oh no, s’e’ fatto tardi, siamo gia’ nella finestra di lancio e il navigatore segna 15 km dalla spiaggia da dove assisteremo al lancio.
Invece no, perche’ la fortuna arride a coloro che dormono troppo: una barchetta e’ entrata nella zona in cui cadono i razzi (booster) a propellente solido che mandano su l’Atlas e la Nasa, anziche’ affondarla (come in realta’ meriterebbe) decide di bloccare la procedura di partenza.
Arriviamo in tempo...ed ecco che parte il razzo (video). Poderoso. Silenzioso.


Anzi no, ecco che arriva il suono, molto dopo la sua partenza.
Il suono sembra diventare piu’ forte...niente niente che sta tornando indietro? (magari ha dimenticato aperto il gas).
La procedura d’emergenza, in questi casi prevede di prendere la postura a Wile Coyote e aprire l’apposito ombrellino (foto sopra).
Minuti dopo sappiamo dalla radio che Juno e’ uscita dal razzo ed e’ partita verso Giove, dove arrivera’ fra 5 anni. Buon viaggio piccolina.


Ci dirigiamo al Centro turistico della NASA.
E’ pieno di gente. M’impressiona la navetta sovietica Vostok, me pare lo scaldabagno che avevo a Palermo, all’universita’. Ma con piu’ fili scoperti. Io non ci vorrei andare nello spazio in uno scaldabagno.
Ma anche le navette americane sono incredibilmente poco tecnologiche e strettissime.
Il Saturno 5, invece e’ un gigate disteso di 115 m.


Mi chiedo cosa pensaserro gli astronauti prima di partire, se erano coscienti dei rischi, di come si stringessero nelle loro tute pensando al fatto che fossero seduti su una tanica gigantesca di propellente.
Ancora una volta coraggio umano e tecnologia.
Il pensiero stringe il cuore. Ma anche, e parecchio, il culo.


Qualche anno fa un lunacomplottista approccio’ Buzz Aldrin chiedendogli di giurare sulla bibbia che fosse davvero stato sulla luna. Il vecchio Buzz gli mollo’ un cazzotto.
Fece bene: uomini come lui hanno rischiato la vita e visto morire colleghi. Non devono piu’ dimostrare niente a gaglioffi del genere.
Eppure vedo che nell’auditorium per incontrare gli astronauti ci saranno un centinaio di posti, mentre in nel padiglione dedicato a Star Trek sembra esserci molta piu’ gente.
A me non sembra giusto che preferiscono vedere attori piuttosto che chi ha rischiato davvero la vita. Verrebbe da prenderli a calci in culo, sti fanatici della fantascenza da paccotiglia.

Per fortuna che sono un Jedi e pertanto mi controllo.

Incontriamo Fred Gregory: uno dei primi astronauti Afroamericani.
Fece 3 missioni shuttle.
Racconta della vita nello shuttle e spiega come si va in bagno in assenza di gravita’: con le cinture di sicurezza perche’ ogni fuoriuscita di gas provocherebbe un moto nella direzione opposta e spiega anche altre cose (defecare senza gravita’ non e’ facile come sembra).
Uno da un astronauta si aspetta richiami alti e poesia. Invece Fred ci parla di bagni.


Pero’ mi ha ricordato qualcosa. Consulto gli archivi e trovo:
Fred ha fatto 3 missioni: una di queste la STS-33 avevano uno scopo segreto per il ministero della difesa americana (praticamente hanno messo un satellite spia in orbita geostazionaria* sull’URSS per ascoltare le conversazioni).
A meta’ missione esplose la toilette dello Shuttle Discovery...
Per come la vedo io, senza voler del male agli astronauti, ma chi usa la piu’ sofisticata tecnologia solo per sfruttare lo spazio per dei scopi politici cosi’ terra-terra-terrestri, il minimo che gli si possa augurare e’ che gli scoppi il cesso (che senza gravita' l'e' un bel volare di merda)....altro che quelle fandonie dei cosmonauti perduti.

* che si muove alla stessa velocita’ della rotazione terrestre e pertanto permane sulla stessa posizione rispetto alla terra.

Friday, 19 August 2011

Classificazione socio-fenotipica delle Floride Poppone

Miami Florida;  si caratterizza da una fauna di donne poppute che con le loro cupole arcitettoniche sfidano le leggi della fisica puntando allo spazio profondo, incuranti della gravita’.
Quando cammini per Lincoln Avenue vedi occhieggiare sorridenti gli  elementi tipici di questa fauna locale.

2 anni fa Laura si doveva trasferira a Miami e mi raccontava con orrore  e raccapriccio tutte questi fenomeni che lei definiva da incubo.
Chissa' come mai, ma io, ancora oggi, non mi sento oppresso o minacciato da cotali visioni.

La fauna maschile (il fauno) tipico, invece e’ un formato piu’ grande e piu' plasticato di Big Jim, abbronzato e solocchialuto, anche in mancanza di luce....

Dovendo lavorare per un po’ qua, cosciente dell’importanza
di non evidenziare le differenze culturali, mi travesto da indigeno (nel senso dell’autoctono, non dell’indiano). Indiano pellirossa, non Indiano dell’India....insomma mi metto una bella camicia a fiori e gli occhiali da sole. Quando sei a Roma, fai come i Romani. Quando sei a Miami fai come i Maiami.
Sinceramente sembro un magnaccia (imprenditore che trae profitto da risorse umane dopo emolumento di adeguate risorse finanziarie) e un po’ me ne vergogno.


Mi avvicino con fare irrisoluto alla portineria.
Dico il mio nome, sono sull'elenco dei visitatori.
Mi chiede se ho bisogno di una escort.


Rimango basito e dentro me rimugino: Ok, mi hanno creduto fin troppo. Ed ora che faccio? Se dico no, si offendono, se dico si la mia ragazza mi offende (corporalmente).
Ma davvero si puo’ ususfruire di codesti servizi di donnini compiacenti?
Li posso mettere in conto spese?  E sotto che voce? Personal Development?


Mentre, ancora puzzlato (sarebbe puzzled che in ignlese rende, in Italiano, meno) mi si avvicina Justin.
Dice che garantisce per me e non ho bisogno di essere scortato in giro.
Mentre penso “ffffiutttt”, capisco cosa intendevano uno/a scortatrice che ti scorta in giro.

Certo che hai voglia a fare l’Internazionale Ammericano.
La tara culturali di essere italiano del mio tempo, provinciale ma egocentrico, povero ma amministrato da puttanieri e ministre escortanti esuberanti, baca le menti piu’ brillanti della mia generazione, quindi figuratevi la mia....

Monday, 8 August 2011

Life, the universe and everything

Sono su uno Shuttle che fa rotta su Jupiter*.
Konstantin Ziolkovsky una volta disse: “” La terra e’ la culla dell’umanita’, ma non si puo’ vivere nella culla per sempre...ed io in questo momento lo capisco.


Vedere il lento innalzarsi di un razzo da Cape Canaveral, vedere le fiamme che bilanciano con inane sforzo la gravita’ e alla fine giungono sopra le nuvole portando su la cosa piu’ bella che l’uomo abbia mai prodotto: la sua intelligenza.
C’e’ chi vede l’eccellenza dell’uomo nell’arte o nella capacita’ dell’astrazione che si riflette nella letteratura.
Sara’ che sono nato nel mio tempo, dove il massimo dell’arte e’ una zuppa Campbell e i libri piu’ venduti parlano di cucina...


Io vedo l’affermazione dell’uomo nella sua scienza. Che porta a vedere gli elementi del microscopico e oggetti a volare nell’infinito, al di la’ di ogni astrazione letteraria.

Si, lo spazio e’ freddo e senza limite visibile, e tende a schiacciare l’uomo mostrandone la sue capacita’ limitate.
Ma il cosmonauta rappresenta qualcosa di ben piu’ grande del singolo uomo: e' la capacita’ di ideare e mettere in pratica piani, il coraggio di mettere la propria vita nelle capacita’ dei propri simili come gli ingegneri e i tecnici che costruiscono le astronavi.
E all’improvviso, non si e’ piu’ cosi’ insignificanti, nell’universo.

Guardando giu’ la terra sembra piccola e fragile...eppure cosi’ bella.
Il 96% delle specie che ha popolato la terra non esiste piu’. L’estinzione di massa e’ una regola e per quanto ci ostiniamo a dimostrare il contrario non siamo nemmeno la specie dominante sul pianeta, visto che gli insetti hanno dimostrato l’evoluzione piu’ sofisticata, colonizzando e adattandosi a tutti gli ambienti, e visto che sopravviverebbero perfino a un nostro olocausto nucleare.


Pero’ stasera questo non importa.
Perche’ sto guardando l’oceano, e il mare ha lo stesso identico canto di quel piccolo lago che chiamano Mediterraneo, e che io conoso cosi’ bene.
Sembra piu’ grande e scuro, ma ha la stessa voce, per cui che importa...
E le stelle appaiono strane, viste dall’equatore, sono tutte spostate, ma sono le solite benevole lanterne nel buio di quando giocavo da piccolo, o di quando le cercavo nel giardino, il giorno dopo la notte delle stelle cadenti, per cui che importa...quando hanno lo stesso sguardo.
La spiaggia e’ buia perche’ le tartarughe marine attraversano l’oceano per deporvi le uova.
Per ritrovare il posto dove sono nate, si orientano col campo magnetico terr
estre, una cosa che e’ molto piu’ grande di loro, e su cui non hanno nessuna influenza.
Che era li’ molto prima della loro esistenza e creava aurore boreali fin dalla notte dei tempi, quando nessuno ancora poteva vederle.
Eppure questo non disturba le tartarughe che lo usano per deporre le uova, e perpetrare il ciclo della vita.


Proprio come l’uomo, che compie prodigi e s’innalza oltre la termosfera  per capire l’universo e spesso trova solo se stesso comprendendo la sua natura.
Come me che in questo momento, davanti a un mare sonosciuto, circondato da stelle mai viste, cosciente della mia fragilita’, incuriosito da cio’ che non capisco, non mi sento fuori posto.
Affronto cio’ che viene, dando risposte a una domanda alla volta....per esempio, sulla spiaggia di
Jupiter (Florida) ho una birra fredda nella mia mano destra, ma non trovo piu’ il cavatappi che avevo in tasca fino a qualche minuto fa.



* Jupiter e’ una cittadina della Florida, e lo shuttle e’ solo un treno....ma che importa.

 

Friday, 29 July 2011

In Partenza....

 


















E' un po' che non scrivo, lo so.
Ma il periodo e' un po' incasinato.
Nelle prossime settimane saro' in America.




Se volete provare a indovianare il mio itinerario, queste sono le citta' (clicca sui numeri per vedere i link).

1, 2, 3, 4, 5, 6.

:ǝuoıznlos
ɹɐɯɐɹıɯ -1
ɹǝʇıdnɾ -2
ɹǝʇuǝɔ ǝɔɐds ʎpǝuuǝʞ -3
ɐʇuɐlʇɐ -4
ɹǝʇsǝɥɔoɹ -5
ıɯɐıɯ -6



Saturday, 9 July 2011

Accumulo di pensieri squinquernati causati dalle inascoltate richieste mattutine di laridi recentemente schiusisi

E’ estate e i pensieri vanno in giro in maniera casuale.
E’ difficile metterne tre in croce sui pezzi di carta scribacchio idee che iu’ che idee sono brandelli di pensieri estratti alla calura umida e al sonno estivo.


Su uno ho scritto: “i gabbiani sono come gli omarelli: i pensionati che sembrano osservare il mondo intorno”.
I gabbiani che vedo sono grossi, volano di rado ma piu’ spesso camminano impettiti con le ali incrociati dietro (la tipica posa da omarello osservante).
Sembrano interessarsi al mondo degli umani, e forse se ne sentono parte.
L’altro giorno quando l’altoparlante della stazione ha detto che il treno sarebbe arrivato in ritardo ho visto nell’occhio del gabbiano uno sguardo di rabbioso disappunto.


Poi il treno e’ arrivato, ha aperto le porte, lui ha girato un po’ in tondo e infine e’ volato via in direzione del mare.
Da piccolo mi chiedevo chi informasse Babbo Natale dei nostri comportamenti, e dopo la prima comunione chiesi come facevano in paradiso a sapere chi era stato buono e chi no.
Secondo me i gabbiani lavorano per i servizi segreti del principale (dio o Babbo Natale, fate voi).

Su un altro pizzino ho scritto qualcosa sul fatto che: "ora ltalia m’e’ diventata comunista e che un opportunita’ di lavoro potrebbe essere fare il posteggiatore dei cavalli dei cosacchi che prima o poi sono certo, si verranno ad abbeverare alle fontane di piazza san Pietro".
Mi viene un dubbio: io di fontane a San Pietro, non me ne ricordo....ci avranno preso di nuovo per il culo?
A proposito di lavoro e’ tempo di iniziare a vedere cosa fare da grande....sta cosa la dico sempre tanto che mi sa che lo capiro’ cosa fare da grande 5 minuti prima di andare in pensione.
Che poi e’ sempre cosi’: una volta i ventenni mi sembravano anziani mentre ora vedo certi trentenni che ancora devono crescere.
Se guardo i miei coetanei, ricercatori, pochi hanno trovato la stabilita’....ma cio’ non impedisce loro di essere felici.
I miei genitori a 27 anni avevano un lavoro fisso ed erano sposati: erano felici, poi ebbero me e le cose cambiarono (non nel senso che non erano piu’ felici....credo); anche se la prima volta che chiesi come venivano fatti i bambini mi dissero che quando una coppia era felice, gli mandavano sulla terra un bambino.
Li’ per li’ pensai che fosse a sugellare la felicita’ anche se ora che ci penso bene, forse quando me l’hanno detto era ironici.
...e cio’ nonostante io dormissi tantissimo la notte (allora, come oggi) quindi dal punto di vista neo-genitoriale ero un ottmo bambino.
Ora io non ricordo come doveva finire sto post, perche’ invece ultimamente mi manca il sonno e i pensieri vengono fuori un po’ cosi’.


Diciamo cosi’: l’avete presente “Dialogo della Natura e di un Islandese” di Leopardi? L’operetta morale in cui la Natura e’ dipinta come la causa dell'infelicità umana?
 
Ecco, due gabbiani erano felici e allora hanno ricevuto dei figli (tramite cicogna).
Sta di fatto che ogni mattina appena albeggia inizio a sentire i piccoli gabbiani garrire e un po’ di dubbi sulla natura malevola della Natura incomincio a nutrirli pure io che disconosco il pessimismo cosmico e chi lo persegue (e spande).
Poi a volte arriva la madre al nido e li nutre. Altre volte la colazione la faccio io (nel senso che mi alzo e inizio prima la giornata alle 4, non che nutro i gabbiani).
Non vedo l’ora che i piccoli crescano e lascino il nido per andare a giudicare le genti di questo mondo come gli angeli de “il cielo sopra Berlino”.

Poi decidano d’innamorarsi, abbandonino le ali e finiscano come Colombo.
...ed ora mi addormo.

Monday, 20 June 2011

Docce Scozzese, doce Italia

Da piccolo giocavo spesso con dinosauri cavalieri e robot.
Tutti insieme; incurante delle incongruenze storiche rappresentate da questi s-oggetti.
Eppure quando ho visto il castello di Edinburgo m’e’ sembrato di trovarmi in uno di quei posti dove le incongruenze diventano la normalita'.

Costruire una rocca, un grande castello difensivo, nel cono di un vulcano spentosi in epoca preistorica, eppure ancora nero e minaccioso lo rende un posto speciale, perfetto per la difesa e pieno di un austera magia che un po' e' quella dei cavalieri, un po' e' quella del tempo e della natura.
Del resto che la Scozia fosse un luogo strano, l'avevo capito tempo fa ne avevo parlandone tempo fa col mio amico Fardeen.
Per esempio, da noi in Sicilia si frigge tutto.
Io mi sveglio al mattino e chiedo a mia madre di friggermi la colazione, ma non siamo mai
giunti a friggere l’infriggibile: la barretta di Mars.
S
apere che esiste un posto dove imburrano e friggono le barrette di Mars m'aveva sconvolto,
mi ero sentito sorpassato a destra....che pero’ da queste parti e’ la normalita’.
Chiedetti a Deen a chi e’ mai potesse essere venuto in mente di fare cio': mi risponde che nessuno lo sapeva, ma in Scozia si beve parecchio.
Ricordo che provocatoriamente chiesi se avessero mai provato a friggere altre barrette di cioccolato....mi guardo' male, come se avessi proposto di fare la pasta col ketchup a un italiano.

Poi aveva estratto la daga da sotto il suo kilt (era una serata in abiti di gala) e aveva iniziato a giochicchiarci. Poi ho ordinato altre due pinte.
Deen, riprendendo il discorso mi disse che non e’ l’unico piatto tipico della cucina scozzese: c’era anche l’haggis: uno stufato di fegato, cuore e polmoni di mucca mischiato con orzo e cipolle cotto nello stomaco di una mucca.
Ridevo sottoi baffi di queste rozze cucine barbare, mentre pensavo ai nostri piu' nobili, pani con la milza (piu' spesso polmoni), cervello, e intestini (stigghiola et quarume).
Comunque, Edinburgo e’ una citta’ molto bella.
Glasgow, non me la ricordo bene, per cui non deve avere lasciato un segno.
In generale la Scozia m’e’ sembrata bella e molto diversa dall’Inghilterra, non solo per l’accento, le sterline scozzese, i castelli coi fantasmi e cose del genere....sembra un posto piu' a misura d'uomo.
 Mi piacerebbe tornarci per il festival del teatro, fra un anno o giu’ di li’.

...e poi niente: in questo post vi volevo parlare di un paese strano, difficile da comprendere, ma capace di grandi sorprese, di anni buissimi e di immediate accelerazioni, pieno di tradizioni e attraversato da movimenti e sommovimenti contraddittori e in conflitto tra loro.
Eppure questo paese, talvolta l'energia inizia a spingere tutta insieme e come gia' successo in passato riesce a cmpiere l'impossibile, fermare eserciti invasori, creare movimenti culturali che possono fare rinascere la cultura e l'umanesimo, un paese sempre all'avanguardia, per cio' che riguarda la difesa dei valori sociali.
E’ un paese bello, in cui i valori fondamentali come la democrazia vengono lasciati annerire e raffreddarsi, eppure di tanto in tanto un alito di vento nella giusta direzione e' in grado di risvegliare il fuoco che s'era creduto spento e riaccendere il fuoco della giustizia che brilla nei camini scaldando i cuori.
Prima o poi mi ci dovro' trasferire, in questo paese.

Il quadro e' preso da questo sito.