Finnegan andava al fosso (ravaneilremulassbarbabietul e spinass), cane-fosso, Joyce-rejoice.
Stump Ronf. ZzzZzZZzZZzzZzZZz
Ne “le veglie di Finnegan” Joyce abolisce le normali norme della grammatica, le parole si fondono tra loro cercando di riprodurre la simbologia del linguaggio onirico.
Io ho provato a riprodurre quello stile.
Sono anche stato bravo: dopo due righe gia’ dormivo....
Ed ora eccomi qua: c’e’ un cammello e uno con la faccia da Inca, il cammello rumina foglie di coca per combattere la fatica, l’Inca rumina foglie di coca, per combattere l’altitudine....mica e’ un animale, lui.
Mi chiede se so se sia stato scoperto l’Eldorado, la cui redistribuzione riportera’ agli Indios ricchezze e dignita’. Gli chiedo di versarmi del mate.
E sommessamente inizia a declamare questo pezzo di Calderon de la Barca.
Ovviamente, il mio Castellano nei sogni torna perfetto come quando vivevo in Andalusia, (e come il mio tedesco quando sbevazzo troppo. Qua sotto segue in traduzione. <versione originale>:
"Sogna il re d’essere re, e vive questo inganno,
dando ordini, comandi, disposizioni,
e gli applausi che riceve sono come il vento,
che la morte riduce in cenere.
Ma ci sarà ancora qualcuno disposto a regnare,
sapendo che lo attende il risveglio nel sonno della morte?
Sogna il ricco la sua ricchezza,
che gli dà tante preoccupazioni;
sogna il povero, che soffre la propria miseria e povertà;
sogna chi comincia a stare meglio,
sogna chi s’affanna e si danna,
sogna chi fa il prepotente ed offende,
e nel mondo, in conclusione,
tutti sognano ciò che sono,
ma nessuno se ne rende conto.
Io sogno di essere qui, carico di quest catene,
e sognavo, quando ho pensato di vivere in una condizione migliore.
Cos’è la vita? Una cosa frenetica.
Cos’è la vita? Un’illusione, un’ombra, una finzione, e il bene più grande è ben poca cosa,
poiche’ la vita è un sogno e i sogni sono sogni".
Lascio l’Inca al suo sogno.
Cambia il sogno: devo essere entrato nella fase REM:
infatti la musica di Victor Jara e’ sostituita da una versione reggae di una canzone di Michael Stipe.
E c’e’ una spiaggia su cui lente si adagiano calme onde,
una stella piu’ luminosa mi guarda e mi sorride (certe sere alcune stelle sono proprio impudenti).
Ma quella sera io risplendo di piu’ e restituisco il sorriso.
Brillo come la stella fuori, mi sento calmo come quel mare, dentro.
Attorno a me gente felice e brilla (per il buon vino bevuto).
I due modi di essere brilli si confondono tanto che ancora oggi credo che vino e amore siano interscambiabili senza grossi problemi).
E io quella sera mi ero scoperto innamorato di una persona bella come il sole, grande come il mare, fresca come una pioggia nel deserto una persona semplicemente viva.
Poi tutto finisce, perche’ per quanto si possa essere semplici la vita non lo e’
....e anche io mi risveglio da questo ricordo rimasto impiagliato fra i dendriti di un neurone dissociato.
E mentre faccio colazione mescendo caffe’ e grappa penso che la vita e’ un sogno di sogni sognati:
.....a occhio e croce direi 28, 45 e 71 sulla ruota di Napule.
Stump Ronf. ZzzZzZZzZZzzZzZZz
Ne “le veglie di Finnegan” Joyce abolisce le normali norme della grammatica, le parole si fondono tra loro cercando di riprodurre la simbologia del linguaggio onirico.
Io ho provato a riprodurre quello stile.
Sono anche stato bravo: dopo due righe gia’ dormivo....
Ed ora eccomi qua: c’e’ un cammello e uno con la faccia da Inca, il cammello rumina foglie di coca per combattere la fatica, l’Inca rumina foglie di coca, per combattere l’altitudine....mica e’ un animale, lui.
Mi chiede se so se sia stato scoperto l’Eldorado, la cui redistribuzione riportera’ agli Indios ricchezze e dignita’. Gli chiedo di versarmi del mate.
E sommessamente inizia a declamare questo pezzo di Calderon de la Barca.
Ovviamente, il mio Castellano nei sogni torna perfetto come quando vivevo in Andalusia, (e come il mio tedesco quando sbevazzo troppo. Qua sotto segue in traduzione. <versione originale>:
"Sogna il re d’essere re, e vive questo inganno,
dando ordini, comandi, disposizioni,
e gli applausi che riceve sono come il vento,
che la morte riduce in cenere.
Ma ci sarà ancora qualcuno disposto a regnare,
sapendo che lo attende il risveglio nel sonno della morte?
Sogna il ricco la sua ricchezza,
che gli dà tante preoccupazioni;
sogna il povero, che soffre la propria miseria e povertà;
sogna chi comincia a stare meglio,
sogna chi s’affanna e si danna,
sogna chi fa il prepotente ed offende,
e nel mondo, in conclusione,
tutti sognano ciò che sono,
ma nessuno se ne rende conto.
Io sogno di essere qui, carico di quest catene,
e sognavo, quando ho pensato di vivere in una condizione migliore.
Cos’è la vita? Una cosa frenetica.
Cos’è la vita? Un’illusione, un’ombra, una finzione, e il bene più grande è ben poca cosa,
poiche’ la vita è un sogno e i sogni sono sogni".
Lascio l’Inca al suo sogno.
Cambia il sogno: devo essere entrato nella fase REM:
infatti la musica di Victor Jara e’ sostituita da una versione reggae di una canzone di Michael Stipe.
E c’e’ una spiaggia su cui lente si adagiano calme onde,
una stella piu’ luminosa mi guarda e mi sorride (certe sere alcune stelle sono proprio impudenti).
Ma quella sera io risplendo di piu’ e restituisco il sorriso.
Brillo come la stella fuori, mi sento calmo come quel mare, dentro.
Attorno a me gente felice e brilla (per il buon vino bevuto).
I due modi di essere brilli si confondono tanto che ancora oggi credo che vino e amore siano interscambiabili senza grossi problemi).
E io quella sera mi ero scoperto innamorato di una persona bella come il sole, grande come il mare, fresca come una pioggia nel deserto una persona semplicemente viva.
Poi tutto finisce, perche’ per quanto si possa essere semplici la vita non lo e’
....e anche io mi risveglio da questo ricordo rimasto impiagliato fra i dendriti di un neurone dissociato.
E mentre faccio colazione mescendo caffe’ e grappa penso che la vita e’ un sogno di sogni sognati:
.....a occhio e croce direi 28, 45 e 71 sulla ruota di Napule.