Wednesday, 24 December 2008

Sul come vivere una vita letteraria (senza prendersi alla lettera).

- Ciao. Com’e’ finita con quel racconto che avevi mandato?- L’ho scritto. Serviva per participare al  corso di scrittura di Domenica mattina .
- ah si? Interessante. Com’e’ finita?
- Hanno ricevuto 13 racconti, ma c’erano 12 posti solamente. Domenica mattina ho dormito proprio bene e ne sono felice.
- Quindi l’hai scritto male apposta?
- Si, si infatti. In realta’ non volevo partecipare: preferivo dormire.
- Certo, certo, comunque tu quest’anno puntavi sulla Champions league, non al campionato, come dissero la volpe e l’uva a Galliani.
- Che ti devo dire, fratellino, sara’ che venivo da un lungo infortunio e avevo forzato le tappe per entrare in campo, sebbene contro il parere del mio medico.
- Dai, non ti abbattere magari non rientri nella scuola degli ammanitidi perche’ sei uno scrittore del tipo che non richiede una scuola.
- Sarei come Hemingway che parlava della sua vita, mentre cacciava I rinoceronti?
- Si, ma con rinoceronti piccoli e inoffensivi, meglio se di peluches.
- Sarei come Kerouac, profeta della beat generation, un uomo “on the road”?
- Si, ma senza andare troppo lontano, mai con la poggia e comunque senza accettare passaggi da sconosciuti.
- Potrei essere anche un Bukowski, che mi sembra poco scolastico.
- Saresti un perfetto Bukowski, se solo la mamma ti autorizzasse a dire le parolacce....
Guarda, forse hai gia’ uno stile.
Ti insegnero’ le tre regole per sapere sc
rivere. Saranno la tua scuola di scrittura: allora, c’erano due vocali che stavano accanto e litigavano sempre, la prima, stanca di questa situazione se ne ando’. La seconda, si sentì sola e pianse un apostrofo.
- Grazie fratellino, basta prendermi per il giro.
- Ma come non vuoi sapere dell’ “e” che acquisi’ coscienza del suo essere e si mise il cappello dell’accento? o della lettera mutina e della sua incredibili capacità, nonostante il mutismo.
- Grazie lo stesso: sento gia’ che il Nobel per letteratura si sta avvicinando.
- Ecco cos’era questo vento freddo dal nord. Che figata: potesti essere un Nobel come Wiston Churchill, premio Nobel nel 1953.
- Potrei esserlo, ma non ho mai avuto troppa fortuna col RISIKO.

Con tanti auguri di buon Natale.

Friday, 12 December 2008

CALENDARIO D'AVVENTO

I calendari d' avvento sono calendari di cartone, le cui finestre sono riempite con forme di cioccolata raffiguranti motivi natalizi da aprire, una per giorno, dal 1 al 24 Dicembre.
Cosa c'è di più bello che svegliarsi la mattina del primo Dicembre e scoprire che tuo fratello ti ha già aperto tutte le caselle mangiandosi tutti i cioccolattini?
Messa così sembra una cosa triste, ma vederlo piegato in due sul gabinetto col mal di pancia faceva smentì tutti i dubbi sull'esistenza di un entità superiore preposta a fare rispettare in qualche modo una giustizia divina.

…e in fondo, non è forse questo lo spirito del Natale?

Ve lo dico perchè ho scoperto un calendario davvero bellissimo.
Vi metto i primi 15 giorni (clicca sulle immagini per ingrandire), sta a voi scoprire le altre foto di Hubble, i prossimi giorni, su questo sito.



























Qua c'è la foto di Hubble, speciale Santa Lucia


Monday, 8 December 2008

Te piace o presepe?

Ogni anno a casa mia, si fa il presepe.
Il problema e’ che mio padre il presepe classico non lo sa, (o non lo vuole) fare.
Anni fa, per esempio, prese un grosso televisore guasto, lo vuoto’ del tubo catodico e lo riempi’ con un bel presepe.
L’idea era di comunicare che oramai le umane genti non credono alla realta’, se non la vedono in televisione.
Una seconda lettura rimproverava la chiesa, capace di occupare tutti gli spazi mediatici per difendere il proprio status, ma incapace di ricordarsi la semplicita’ delle origini e dei vengeli apocrifi, da cui deriva il presepe.


Purtroppo arrivo’ la prozia fondamentalista (che ce n’e’ una in ogni famiglia). Una che incarta I pastorelli nei fogli di “famiglia cristiana”: tutti tranne uno, lo spaventato del presepe, che viene incartato ne “l’Unita’” per tenerlo piu’ spaventato.
Si ritenne offesa da quello spettacolo.


Quest’anno io e il mio papa’ abbiamo unito le forze e abbiamo partorito un idea spettacolosa.
San Francesco invento’ il presepe mettendo non I pastorelli palestinesi e il deserto, ma piuttosto i
medioevali allevatori di ovini  e I paesaggi umbri innevati.
Ha senso oggi mettere dei pastorelli medioevali?

No: bisogna presentare al Dio che nasce l’uomo moderno, e il meglio di cio’ che e’ stato capace di produrre, per esempio nell’ambito scientifico e tecnologico. Detto fatto.
Quella nella foto a sinistra non e’ una scena di “2001 space’s odissey” ma una parte de “l’adorazione dei magi”.


La seconda foto, invede, mostra il telescopio Hubble posizionato a guisa di angelo annunciatore di liete novelle.
Vi piace come idea?  Secondo me piacerebbe pure a Villari, ma la prozia ci ha dato una settimana di tempo per liberare I pastorelli ufficiali.
Quelli che mentre avviene il miracolo dormono, si spaventano o, peggio ancora fingono indifferenza continuando a vendere mercanzie seguendo le usanze di sempre.
Mentre gli astronauti del presepe sono sempre alla ricerca di qualcosa di grande, mettendosi anche in gioco, per sapere chi, o cosa ci ha resi uomini: la capacita' di pensare, decidere e credere.


Se volete un vecchio post natalizio (di quando ancora ricevevo 50 commenti a post), eccolo qua.
Se siete per un bel presepio classico, allora andate qua.
Vi consiglio di cliccare qua:  "CALENDARIO D'AVVENTO"

Tuesday, 2 December 2008

Di cibo, amore, psicologia. Di terrorismo.

La mia mamma, mi vuole bene. Purtroppo, come tipico nella cultura mediterranea confonde l’amore col cibo.Questo ha conseguenze al limite del ridicolo: basta rifiutare la terza porzione di lasagne per essere tacciato di incipiente anoressia.
Rifiutare cibo, a certe latitudini significa rifiutare amore e nessun uomo e’ ricco abbastanza da rifiutare una terza porzione d’amore…e giu’ con altre lasagne.
La mia mamma e’ cosi’, cosi’ e’ sempre stato…o almeno io lo ricordo cosi’.


Quando la mia mamma ci disse che di secondo ci sarebbero state le mitiche "polpette all’Obama”, io pensai a un piatto a tema, capace di mischiare l’Africa, America e quant’altro per onorare il primo presidente Americano nero.
Mentre continuando a cercare lavoro, felice pregustavo il pranzo.
Mio fratello disse freddo: “la mamma ha di nuovo bruciato le polpette”.
Non ci potevo credere, sapevo che non poteva essere cosi’.


A tavola arrivarono le polpette, erano perfette, guardai con aria di sfida mio fratello, che giro’ le polpette rivelandole bruciate e ricordandomi che le polpette, non solo le medaglie, hanno sempre due facce.
La fiducia nelle mie certezze iniziavano a vacillare: sopratutto peche’ si erano usato tecniche di marketing per rigirare la frittata….o, nel caso, la polpetta. Questo governo dei media sta uccidendo questo paese, persona per persona.


La mia mamma a volte usa il computer e cerca cose su internet.
Qualche giorno fa mi sedetti e la pagina di google aveva “ricette con sugo di cinghiale”.
Il giorno dopo gustavo pappardelle col sugo di cinghiale.
Poi fu la volta delle sarde in agrodolce di cui aveva cercato la ricetta su google.
Ora mi sono seduto ora al computer lasciatomi dalla mamma.
Ho trovato aperta la pagina di wikipedia sui principi dello zoroastrismo.

Ammetto di avere paura di sapere con cosa cenero’ stasera.
Aggiornamento: le serviva sapere quelle cose perchè a scuola (elementare) stanno facendo l'Iran e voleva controllare le religioni pre-islamiche della Persia.

Friday, 28 November 2008

Next year peri peri.

Allora io c'ho sta maglietta color melanzana. Color viola melanzana, con delle righe orizzontali giallorosse.
Mi dicono che st'anno vada molto il viola e questo vuol dire che sono alla moda.
In realtà io sta maglietta pervinca ce l'ho da tanti anni, che non significa che precorrevo i tempi, perchè conto d'avercela anche fra qualche anno quando nessuno si ricorderà che per l'avvento 2008 ci si vestì tutti da quaresima.
Sta di fatto che a me questa maglietta melanzana a righe giallorosse mette allegria, allora, per andare a visitare una parente che stava male, in ospedale, mi misi quella maglietta.
Nel letto accanto c'era una donna minuscola e raggrinzita.
Ogni giorno er circodata da figuri neri raggrinziti e, di tanto in tanto bimbi-gnomi piagnoni.
Io pensavo a questa povera ottuagenaria che di tanto in tanto si svegliava dal torpore della malattia e si ritrovava circondata da neri tristi figuri o gnomi piangenti; personalmente mi sarei rifugiato nel torpore.
Chiesi in giro se sapevano chi fosse quella donna, mi dissero che era una monaca di clausura, per questo era assistita (controllata a vista?) da altri religiosi, mentre, essendo la prima volta che usciva dal convento, tutti i parenti la andavano a trovare e le raccontavano ciò che avevano fatto.
Sta cosa m'ha messo una tristezza: ognuno fa le sue scelte e sicuramente la mia mancanza di fede non mi fa capire la sua.
Quando mi sveglio, mi piace avere accanto le persone a cui voglio bene.
Svegliarmi in ambiente che è mio...vabbè al momento condivido la camera con mio fratello e la prima cosa che vedo è la maglia della Sampdoria sul muro di fronte (che forse pure a mio fratello piacciono le maglie a righe orizzontali).
Ma non è questo il punto del discorso, ciò che volevo dire è che...
...è che certi discorsi sono come certe vite, che poi ognuno vi trova il senso che vuole, e si è liberi di riempirli di termini e significati che più si preferisce...e alla fine rimangono solo le parole dette e le emozioni regalate.

Thursday, 13 November 2008

Coloriamo tutti i muri: case, vicoli e Palazzeschi

Nessuno si ricordava il suo nome, tutti la conoscevano come “la strada delle montagne”.
Dai contorni mitici, alcuni dicevano che l’avesse percorsa Gandalf prima di passare da Moria.
 
La percorrevo per andare all’universita’: per arrivare a Palermo si poteva prendere l’autostrada, veloce ed efficiente, faceva guadagnare tanto tempo, che poi perdevi con gli interessi nel traffico palermitano, in zona Cruillas.
La strada della montagna, rappresentava la retta più breve fra due punti. Stretto tra borsoni, in 5 su una panda 30. Tipica macchina da studenti...e non s’era mai capito se quel trenta fosse la cilindrata della Panda, l’anno di produzione o un auspicio per le materie a venire.
Si attraversava montagne. Ora, non immaginate montagne con boschi verdi e vette innevate. In realtà si tratta di una barriera di colline spelacchiate su cui, in lontananza, brucava pecore ancora più spelacchiate.
Arse dal sole da quella che dalle spiagge si definisce “bella” stagione mentre sulle lande senza mare si riesce meno a coglierne la bellezza.
In Inverno le ho viste innevate, riflettere la luce Bianca della luna.
Un presepio, ma non quello ideale: proprio quello umano, con le montagne di carta brutta, la luna troppo grande e pastori troppo poveri. Zona dimenticata e buona solo ad ospitare e di battaglie di stato, di mafia, di soldati indipendentisti siciliani, di CIA e assassini di lavoratori comunisti, il tutto, ovviamente, nell'unica persona di Salvatore Giuliano
.
Su quelle strade ci arrampicammo in due con una vespa ferita (la vecchia Woodstock PK dell’82), che perdeva olio dal carter. Avrebbe potuto abbandonarmi in quella vecchia strada, dove I telefonini non prendono e che allora era stata ufficialmente chiusa per caduta massi, ma non lo fece. Era stato bello attraversare quelle lande selvagge e giunti quasi alla fine avevamo seguito uno sterrato seguendo un cartello impolverato che indicava cannoli con ricotta artigianale.
I cannoli erano buoni, eravamo arrivati in un posto di pastori di pecore: tre casettine dai tetti aguzzi, un verde praticello,un esiguo ruscello: Rio Bo.

 
Qualche giorno fa l’ho ripercorsa in moto. Ora ci sono piazzole di sosta, e reti di ferro che proteggono la carreggiata dalla caduta di massi. C’e’ un via vai di Suv che non hanno mai visto sterrati e non e’ più nemmeno così facile uscire dalla strada principale e arrampicarsi sulle stradine secondarie.
Sono uno dei pochi che sa dove si sono nascoste quelle case di pastori
, le tre casettine dai tetti aguzzi, il verde praticello il secco ruscello; sul guard rail qualcuno ha scritto due parole: “dio po….”.
Essendo a corto di montagne isolane ho preso la prima foto al mio ex-coinquilino attassio, che le ha, a sua volta, prese all'Islanda. Altre ne trovate qua. La seconda vengono dal fotoalbum del gruppo scout Terni IX, che ebbi la fortuna di conoscere, zilioni di anni fa. Altre ne trovate qua.

Tuesday, 4 November 2008

Quest'onda che va quest'onda che viene e che va...e a me viene il mal di mare.

Tornare al vecchio Liceo classico e’ un tuffo al cuore.
Rileggo le scritte in latino in cortile. Rispetto ai miei ricordi sono un pò più sbiadite dal sole e  dalle pallonate, ma i contenuti sono ancora forti.
Futurismo anarchico su un altro muro “nella mia testa, ci son piu’ bestie che nella foresta….ma non ho I pidocchi”.
Notevole l’utilizzo dell’arcaica forma “cch” in luogo del modaiolo “Kk”.
Consegno I sacchi a pelo ai cuginetti e auguro loro una buona protesta.
Poi mi devo allontanare: non posso andare nelle aule. E’ giusto cosi’.
La scuola va lasciata agli studenti e al loro movimento: l'onda.
Giorni fa leggevo di un picchetto davanti al senato, alcuni senatori di sinistra sono scesi a salutare I giovani, pensavano di essere accolti bene, sono stati fischiati.
Lo stesso e’ accaduto a Beppe Grillo che provava a prendere la testa
di un corteo.
Il premier accusa la sinistra di fomentare la rivolta. Veltroni vorrebbe fosse vero.
Intanto, mentre si discute di tagli sull’istruzione, la punta della piramide e’ sempre salda, con le sue baronie.
I politici condannati che siedono in parlamento, son i migliori garanti che questo sistema non cambierà.
Dopo le dichiarazioni del premier, sullo sgombero delle scuole con la Polizia come a Genova nel 2001, I presidi della provincia di Palermo hanno deciso di non denunciare gli studenti. Ma il preside del liceo scientifico che, a causa dei tagli, ora amministra anche il classico, forse non sa tutto cio’
Forse non lo sa, non vuole sapere, o non sa leggere e fa scattare la denuncia.
Giorni dopo i miei cuginetti mi raccontano la loro occupazione. Dicono che due ore dopo che li avevo salutati, arrivo’ un poliziotto che sembrava Montalbano. Aveva trovato tutti: gli gnomiquattordicenni ai brufolosedicenni e i diciottormonici nell’auditorium, a discutere pacatamente sulla riforma.
Aveva detto di continuare a discutere senza danneggiare niente di p
ubblico (che a quello ci pensava gia’ il governo) e aveva salutato dicendo che dopo di lui sarebbero arrivate le forze dell’ordine incaricate di mettere loro paura.
Un ora dopo, infatti, arrivo’ un carabiniere alto, calvo e baffuto come da tradizione. Gli basto’ dire: eccoci qua ”ora denunceremo I maggiorenni, mentre per I minorenni denunceremo I genitori”.
Uno gnomo prese lo zaino e se ne ando’, seguito da molti quartini (studenti di quarto ginnasio).
Erano rimasti troppo pochi per occupare.

Chiedevo ai miei cuginetti cosa avessero pensato, allora.
Mi rispondono che, fosse stato per loro, sarebbero rimasti dentro: un po’ perche’ I loro genitori erano favorevoli ma sopratutto perche’ intendevano fornire le generalita’ dei genitori del loro compagno che per primo aveva abbandonato l’occupazione.
Potete scaricate gratuitamente voi stessi la bella musichicchia del post "Gioia e Rivoluzione" degli Area, rifatta dagli Afterhours su questo sito.
Chi volesse commentare la vittoria storica di ieri sera, può farlo qua.

Wednesday, 29 October 2008

Di verde, di blu, di sale di piu’, di bei reazionari in braghe di tela, di microrivoluzioniari in sacco sacchi di pelo.

Saluto Dresda all’alba. Le luci sono fredde, il cielo e’ freddo e neache io mi sento tanto caldo.
Quando l’aereo arriva puntuale su in Sicilia e’ quasi ora di pranzo. Sara’ anche per questo che tutti applaudono il pilota con tanto entusiasmo, pregustando le cibarie.
La Sicilia in questo periodo e’ verde, il mare e’ di un blu tersissimo e il cielo e’ azzurro.
Erano 6 anni che non la vedevo nel mio mese preferito. Facevo male.
Certo, gli insediamenti umani rivelano facilmente la poverta’ di questa terra che, dai tempi di Verre, e’ governata da amministratori esperi di leggi “ad personam”.
Vedo anche I primi segni della crisi: la gente taglia le spese sui beni “non necessari”.
E’ chiaro che la stagione teatrale prevede che si tiri la cinghia: titoli come “tre personagi in cerca d’autore” o “uno, nessuno, qualcheduno” fanno capire che la rassegna pirandelliana degli autoconi non prevedera’ sfarzose compagini di comparse, nelle scene di massa.
A pranzo la mia mamma, ha fatto degli eseprimenti. Una nuova versione della “pasta col forno”. Io mangio in silenzio, ma non mi piace per niente.
Poi arrivano delle tristi polpette, anch’esse in una nuova versione, con una differente mescola che comprende patate. La mia mamma dice che le ricette le ha ricevute da una sua nuova collega.
Allora qua mi inalbero.
Mi alzo e dico che bisogna tornare al passato: basta con queste interazioni tra classe docente: ognuno la sua classe, basta sperimentare sui noi giovani, maestra unica che, come dicono gli anziani,  ognuno si faccia lu so filaro (che ognuno vendemmi il suo filare di viti) ovvero si occupi della sua classe.
Uffa. Basta con quese ingerenze straniere (la collega e’ panormita).
Mentre sto per invocare la difesa dei sacri confini patrii, poco prima di ritirare il premio “conservatore dell’anno”, ricevo una chiamata, prendo la moto e scappo via.

Mi chiama mia zia, dice che ai cuginetti Ettore ed Elena possono servire in fretta due sacchi a pelo per occupare il liceo classico.

Le foto le ho fatte io...vi assicuro che nella seconda l'effetto è stato fortemente voluto per rappresentare la transitorietà della fanciullezza (anche se io, avendo solo 30 anni e mezzo, non posso chiamarmi ancora del tutto fuori).

Wednesday, 22 October 2008

Minculpop -

Hristio dice che c’e’ un concerto che devo vedere. I musicisti sono I migliori del loro paese. Arriviamo al concerto, si scopre che il paese e’ la Norvegia (il cui acNe musicale sono gli a-ha.
Il concerto inizia. Effettivamente I Motorpsycho sono bravi. Il loro progressive rock ti porta lontano su un astronave di note.
Vedo Fernando, amico sudamericano, la cui pupilla conferma la conoscenza degli scritti di Castaneda, lo vedo rapito.
Dietro di lui un figuro largo beve troppa birra, ad un certo punto, proprio quando I due chitarristi fermano il tempo, saltando e bloccando la musica su un breve silenzio. Il figuro erutta un birroso barrito. Poi la musica riprende.
Il giorno dopo chiedo a Fernando se gli sia piaciuto il concerto.
Mi dice di si, ma e’ stato come raggiungere il lato nascosto della luna per trovarci un maiale. Capisco il bad trip.


Il concerto di Amanda Palmer,  vista due anni fa con le Dresden dolls.
Lei arriva e inizia a suonare o meglio a battere sul piano come una forsennata: brava come sempre, ma a  sto giro sta incazzatissima. A meta’ concerto penso ormai che scriva le sue musiche 5 giorni al mese….mi guarda male: ha letto il mio pensiero.
Provo a giustificarmi mentalmente con cose tipo: le donne hanno le mestruazioni, gli uomini fanno il militare, mica uno sceglie il suo destino.
Ecco, m’ha sgamato: io non l’ho fatto il militare, ho fatto un PhD.
Maro' quanto s'incazza, mo' spacca il piano.
Avevo letto su una fanzine che Amanda Palmer suona il piano in maniera vaginale. Andando a nanna ho una visione di una vagina che si estende per 88 tasti. Dormo sonni inquieti.



Al concerto di Brant Bjork (fu Kyuss) c’e’ un sacco di gente.
Il problema e’ che quasi tutta questa teutonica gente e’ piu’ alta di me. In piu’, il genio dello stoner rock, 
sara’ anche una grande figura musicale, ma in generale e’ piuttosto bassino.
Vedo poco pero’ ascolto molto. Davanti a me I gigantii iniziano ad ondeggiare I capelli lunghi, che ritmicamente mi finiscono addosso in maniera abbastanza fastidiosa.
Mi sento rinfacciata la mia eta’, I miei 174 cm e il fatto che ogni mattina trovo 3-4 capelli sul cuscino.
Sono certo che l’eta’ fara’ giustizia dei loro capelli, io aspettero’ passare le loro parrucche seduto sulla riva del fiume.

A fine concerto mi si dice che il 22 I Calexico suonano in citta’ (senza Vinicio Capossela).
Declino: il 22 devo preparare uno zaino per partire.


Torno a casa: 4 concerti in una settimana sono troppi e fanno pensare troppo.
Forse hanno ragione gli svizzeri: dovrei ascoltare solo musica da camera (a cui potrei abbinare i miei bellissimi pigiamini). Oppure trovare un altro approccio alla musica come musikikkia del kakkio fine a se stessa.

Mentre chiudo la porta, nella mia mente parte una canzone che fa  ”Felicita' E' una canzone pazza che cantare mi va. Una musica che prende e che ballare mi fa”.

Io nel 79 avevo due anni, non chiedetemi com’e’ che il mio cervello abbia registrato “comprami” di Viola Valentino.

Tuesday, 14 October 2008

Fino alla fine del mondo (5 minutes to go).

  L’armaggeddon e’ vicino...vedo gia' Bruce Willis.
Lo so che l’ho detto anche un mese fa per l'esperimento al CERN, ma ora e’ confermato dai giornali.
Del resto, se Bush nazionalizza piu’ di Chavez, se le banche vengono salvate coi “miei” soldi, se le stesse banche litigano per comprare le banche che stanno fallendo per rivenderCEle a un prezzo piu’ alto, se al CERN aspettano un elettricista per fare ripartire l’LHC e sulla ISS di nuovo un idraulico per il gabinetto, se I nazisti dell’illinois rialzano la testa, mentre altri l'abbassano per sempre.….tutto cio’ non puo’ che indicare il declino della societa; occidentale.


C’e’ gente attorno a me a cui quest’atmosfera millenaristica da alla testa.
Io rimango calmo, un po’ perche’ non ho soldi di cui preoccuparmi, e un po’ perche’ il siciliano e’ l’unica lingua che non si puo’ declinare al futuro.
Si dice sia una caratteristica del pensare dei figli di quella terra, ma di questi tempi, in cui c’e’ da vivere il presente piu' che il futuro, e’ un gran vantaggio , seppur meramente psicologico.


A proposito di presente, mi chiama la mia Finnica ex, che sta cambiando casa, io pavido e pigro, temevo volesse aiuto col trasloco invece m’ha chiesto di riprendermi lo scatolo che le lasciai nello scantinato anni fa.
Io l’avevo dimenticato e non ricordavo bene cosa contenesse.


Come un pirata davanti a uno scrigno, avido lo apro.
Trovo il cofanetto di 5 cd con “il meglio della musica punk” (che se questo era il meglio, chissa com’e’ il resto), vecchi nastri di Guccini, CD presi ai concerti di gruppi come I “Dub Spencer & Trance Hill
E l’autopista elettriche da 7 metri compresa di macchinine (vedi foto sopra)!


E ora cadano pure le borse e I mercati, che io sto qui, dove sto: sono nato con in tempi di paura atomica ma sono cresciuto. 
Mentre io monto e spazzolo le macchinine che correranno veloci sulle canalette della pista, pur non sapendo dove lavorero' fra 2 mesi, cerco e trovo segnali positivi  che, seppur non evidenti, sono dappertutto (per occhi allenati alla ricerca).


Ma anche nei posti piu’ inpensabili (tipo sul blog della squadra di calcio di mio fratello).

Tuesday, 7 October 2008

Di Musica Sgurza

“Nell'antico Giappone un tempo vi era un samurai, un maestro di arti marziali di nome Cheng, egli era nobile e virtuoso; e c'era un altro maestro di nome Cheng che era volgare e ciarliero.
Attaccò il nobile e virtuoso, gli andò incontro agitando la scimitarra in modo volgare e ciarliero.
Il maestro Cheng, nobile e virtuoso, colto da un attimo di disgusto, ebbe un momento sgurz , estrasse la spada e ZAC!
… si decapitò. Chi vinse? Cheng.”
Tratto dal film “Dal film: "Kamikazen, ultima notte a Milano" (Salvatores, 1987) prestabile su richiesta.

Misho e’ grosso come Bud Spencer pero’ piu’ alto, capelli e barba lunghi; sguardo truce: una roccia. Sono andato a un concerto con un sacco di gente che pogava. Le onde umane si infrangevano contro di lui, il che m’ha permesso di bere le mie birre ceche scure con piu’ calma del solito.
Gli piace tutta la musica, ma sopratutto il Thrash metal, come dimostrano le sue magliette.
Suo padre e’ un famoso musicista metal ma io sono colpevolmente ignaro delle ultime novita’ del metal ungherese.
Mi dice che una volta suo padre e’ volato a New York per vedere “Nico & the Velvet Undeground” (foto a Dx), rispondo dicendo che io una volta ho visto “Nico e I gabbiani” a Carini.

Una sera, Misho chiese di mettere su della musica.
M’aspettavo mettesse su I suoi adorati Sepultura.
I Sepultura sono buoni musicisti, personalmente li ammiro perche’ in un paese solare di sambe sode e culi allegri hanno trovato la capacita’ di chiamarsi “la tomba” e fare musica poco solare (ma sempre meglio dei Coldplay).
Parte la musica….sembra, no, non puo essere… e’ “dancing queen” degli ABBA. Misho balletta e piroetta sulle punte cantando in farsetto. piroettando leggiadro. In quell momento passano gli aspiranti dottorandi che volevano visitare il lab.

Sara’ un impressione, ma quest’anno I candidati che vengono per le interviste hanno tutti problemi con la lavatrice: magliette ristrette e pertanto superattillate e di colori di varie tonalita’ di rosa.

Prossimo post: ho raccolto un sacco di materiale per un racconto sulla Guerra di indipendenza spagnola. Non so se e’ perche’ son troppo stanco o perche’ scrivo in maniera tediosa, ma m’addormento appena scrivo piu’ di due righe.

Per la gente di Milano e dintorni segnalo questo flashmob antirazzista qua.

Wednesday, 24 September 2008

Sostiene Pereira – Manuale d’amore per Erasmus e specie affini.

Sostiene Pereira che qualunque figlio d’italica mamma capace di cucinare in maniera accettabile per la sua sopravvivenza in patria, passata la frontiera, diviene automaticamente un dio dei fornelli cui donne donerebbeto il cuore e l’8 per mille.
Sostiene Pereira che la classe operaia non andra’ in paradiso, ma almeno quei figli di papa’ che avevano chi cucinava loro; partiranno svantaggiati. Sostiene Pereira che bisogna aprire il vino in anticipo, atteggiarsi a sommelier e dire cose come “fare sospirare tannini e I terpeni” o peggio, pur di evitare il litigio con il turacciolo davanti a testimoni (con la vittoria del maldito tappo) (il che vale anche per il PD).
Sostiene Pereira che le donne italiane hanno delle mestruazioni perenni e un mal di testa sub-judice ogni volta che devono uscire con lui.
Sostiene Pereira che le donne estere prendono la pillola.
Egli reputa possibile trattarsi di aspirina, perche’ le donne estere non sembrano soffrire emicranie.

Sostiene Pereira che bisogna rassicurare gli stranieri e fare l’italiano che si aspettano: poetico, sbruffone, cavaliere (nel senso medioevale del termine, non del premier).
Prendere per il culo gli intimisti esistenzialisti francesi e’ un “must”; discutere con gli americani che dicono “motherfucker” a ogni pie’ sospinto sulla sacralita’ della mamma conviene, (ma mai con quelli piu’ grossi di te). Sosteine Pereira che gli piace descrivere un Italia di sole, mare e mandolino anche se e’ nato fra terre e persone piene di nebbia.
Che a furia di descrivere certi posti, gli viene voglia di andarci, in quel paese, ne sente quasi nostalgia. Lo guardo e gli dico che magari verra’ il tempo per tutto: perche’ Kingston sara’ bellissima in quel periodo, e secondo me suonano anche bene i mandolini.
Sostiene Pereira che bisogna imparare un linguaggio e poi partire verso la terra promessa, che non e’ la California o un altra meta esotica: e’ qualunque posto ci venga data la possibilita’ di lavorare, realizzarsi, essere felici.
Sostiene Pereira che una volta ha visto una terra promessa dietro degli occhi da cerbiatto.
Pereira e’ un po’ sostenuto. Parla di cose passate. Non avesse una fidanzata tanto gelosa, se le scriverebbe, 'ste cose per i posteri, sul suo, di blog. Ebbi gia' a dirvi che il post non era un granche', il prossimo sulla musica...forse.

Friday, 19 September 2008

Baustelling around

Volevate un nuovo post?
Io pure.
Il mio computer, invece, ha pensato bene di decedere.
Ho parlato con l'omino che
m' ha detto testualmente: "Oggi e' venerdi'...non se ne parla di farlo resuscitare prima di 3 giorni".

Se non mi stava prendendo per il giro se ne parla lunedi'.


Intanto vi linko il video di Amanda Palmer (nuovo album) che canta una canzone d'amore per un astronauta....che non saro' io

Sunday, 14 September 2008

Histoire de O’

PVT: Caro Falloppio. Come vi siete conosciuti tu e Ottavio?
-Falloppio
Ottavio e’ un formidario: un incrocio tra un formichiere e un dromedario. La prima volta che lo vidi, capii che mi era simile: a quei tempi esso era una specie di marinaio, ecco, un Corto Maltese, ma mooolto piu’ corto.

Fu un giorno, mentre stavo riflettendo su masse, lotta di classe e  testi gramsciani che decisi che avremmo cambiato le nostre vite, dedicandole alla scienza.
Da allora diventammo grandi amici e ad oggi Ottavio e’ l’unico, in famiglia ad avere due lauree: un perfetto esempio di conoscenza e tecnica, degna del paese che per primo (dopo le superpotenze), invio’ un satellite nello spazio.

-Ottavio
Io sono un formidario, ovvero una formidabile versione di un imperatore Persiano.
La prima volta che vidi Falloppio ero stato attaccato allo specchietto retrovisore della panda (gia’ detta Falloppio-mobile), fungevo da navigatore. Falloppio, pero’ aveva una sua teoria (con la quale spiega tutto, compreso l’avvento del fascismo in Italia): quando si e’ perduti, se passa una persona con un andatura sicura: bisogna seguirla.
Cosi’, spesso Falloppio finiva in cortili di villette unifamiliari, col padrone di casa che domandava perche’ l’avesse inseguito; Falloppio si fingeva testimone di Geova pur di non spiegare che s’era perso.

Piu’ tardi mi trovai sulla scrivania. Accanto alla boccia col pesce Aldogiovanniegiacomo. Falloppio si era alambiccato a lungo con la canzoncina: “la bella lavanderina che lava i fazzoletti per i poveretti della citta’”.
Si era chiesto spesso il perche’ di queste parole: perche’ gli indigenti non potevano effettuare le pulizie? Erano forse, essi indigenti a causa di una menomazione permanente? Che societa’ era quella che li metteva ai margini i portatori di un handicapp? E la bella lavanderina chi era? Come aveva ottenuto quel lavoro Era una LSU o una filet mignon? Perche’ ne viene decantata la bellezza piuttosto che la carita’ o capacita’ tecniche?
Decise di ripetere la materia che allora stava studiando.
Guardo’ il pesce, che strabuzzo’ gli occhi con un espressione da “che mi venga un colpo se quello non e’  il vecchio Falloppio”.
Fini’ la frase guardo’ il pesce, che strabuzzo gli occhi con un.......Falloppio capi’ che i pesci dovevano avere una memoria molto corta e comunque guardano troppi film western.
Allora mi prese da parte e mi ripete’ per benino la materia, io non lo interruppi: noi pupazzi di pezza sappiamo ascoltare.
Continuammo per 31 materie. Ora studio economia con il fratello.

Il fatto che mi parli ancora, vuol dire che non e’ ancora diventato adulto, ammetto che questo e’ un grande successo: e’ difficile diventare grandi senza crescere, ma il trucco, sta nel credere che domani sara’ il giorno giusto per realizzare i propri sogni, che poi, aspettando, la vita succede.
PS- il primo oggetto in orbita intorno alla terra fu una macchina fotografica Hasselblad scappata per sbaglio durante una passeggiata spaziale della Gemini X.  Babbo Natale con quella controlla i bambini di tutto il mondo.
Non ci credete? Forse allora avreste bisogno di cercare l’Ottavio che era in voi.


Perdete pure il prossimo numero in cui non solo non ho idea di che scrivere, ma ho come l’impressione che non sara’ un granche’, comunque.

Wednesday, 10 September 2008

Paper tiger

Ottavio continuo' a narrare: finiti i test, giunta la sera, fu tempo di andare ad Amburgo.
Cosi’ con un gruppetto di candidati astronauti, prendemmo la S-Bahn con meta centro citta’.
Ad Amburgo c’e’  il quartiere a luci rosse detto "Reeperbahn" dietro vetrine si assiste all’immondo mercimonio delle carni, uno spettacolo degradante che offende la morale e l’etica….che bello! Ho un posto in prima fila!
Sono quasi tutte giovani e bellissime….saranno studentesse… quanto costeranno le tasse universitarie ad Amburgo? Bisogna salvarle.Adorazione degli Ottavi
Avessi un cavallo Bianco potrei irrompere nei loro pertugi….nel senso di locali di piccoli dimensioni e riscattare le principesse. Vado in giro, rinuncio: mi servirebbero troppi cavalli bianchi e non saprei cosa fare con decine di principesse e  cavalli che mi scagazzano in giro"

Queste le parole che Falloppio userebbe in questi casi (v. Amsterdam)

Gente, leggendolo penso’ che fosse un pensiero e una visione molto romantica.
In realta’ Falloppio non e’ romantico, e’ che la visione di donnine che proffergono il loro corpo in cambio di riconoscenza professionale e/o monetaria gli ricordano tanto una sua ex, il che ha ben poco a che vedere col romanticismo.
Nella piazza centrale, c'e' il municipio. Qualcuno disse che l’edificio assomigliava a quello di Bruxelles (cfr 1 & 2). L’avere pronunciato la parola Bruxelles basto' per fare provocare un temporale estivo.
Ci trovammo, pertanto in una birreria.
Si torno’ a parlare dei test. Qualcuno osservo' che l'ESA richiedeva non tanto qualcuno capace di eccellere in un tipo di test, ma qualcuno capace di fare un po' di tutto. Falloppio si senti' confortato, pensando che di certo non era stato eccelso in nessun test in particolare.
Forse perche’ di fronte alla vastita’ dello spazio un uomo deve cercare di sentirsi grande si inizio’ a parlare di cio’ che questi supereroi facevano.
Falloppio, in cui cresceva la convinzione, di essere stato selezionato per errore, cercava di controbattere ogni affermazione:
il "Male": “Io faccio paracadutismo e volo acrobatico” –
F- Io una volta sono andato a cena con una ragazza che aveva la sesta di reggiseno e un altra volta ho mangiato pollo fritto su una low cost asiatica.
il "Male": “Io faccio sub e posso raggiungere profondita’ incredibili respirando pochissimo”
F- Io, in un giorno di scirocco ho annullato il mio io su un divano, ho smesso di respirare per un giorno, poi, a sera, mio padre mi ha portato una granita.

Falloppio senti' tutta la differenza tra il volere realizzare un sogno e l'avere i requisiti per farlo.

Ottavio, allora narro': C'erano una supposta e un missile su una base di lancio.
La supposta pianse, inconsolabile, il missile la guardo' e chiese perche’ piangesse.
La supposta, alza gli occhi bagnati di pianto e disse: “Almeno tu vai in cielo”.

Ognuno ha il destino che si merita.
A proposito: il fatto che oggi circa 300 persone siano finite sul mio blog cercando di “acceleratori di particelle” mi fa subodorare che vi stiate cagando addosso (il che non e’ affatto bello).
Non perdete il prossimo numero dal titolo “histoire de 'O".
(La seconda chiave di ricerca e' "Napo Orso Capo, segue a ruota 7dwarfs"). Perche' non posso avere un accolita di erotomani come tutti gli altri?