Tuesday, 20 April 2010

Fatima: il santuario (e sulle concezioni della Fede).

L’altro di’ ero al parco. C’era una papera seguita dai paperotti, appena nati. Cercava di tenerli in fila, insegnando loro a nuotare.
Uno fini’ in mezzo a un cespuglio e non riusciva a passare, ostacolato dalla corrente.

Il viaggio a Fatima e’ un viaggio strano, mi ci ha portato la mia ragazza e mi ci trovo piu’ per amor suo che per la fede.
Fatima sono 4 case in mezzo sulle montagne dove si dice che sia apparso a 3 pastorelli dapprima un essere chiamato “angelo del Portogallo” e poi la Madonna che abbia esortato i pastorelli alla preghiera e al sacrifizio.
Da li’ il paesino ha riscoperto un anima (commerciale) divenendo una meta di pellegrinaggio mondiale.

C’e’ un atmosfera grigia in cielo, grigia in terra e nemmeno le persone attorno mi sembrano particolarmente solari.
Tutti i negozi vendono materiale a tema ecclesiastico.
Tra le statue che si accumulano in tutte le forme e colori (il fluorescente va moltissimo), vedo anche una mano di Fatima.
La mano di Fatima e’ un simbolo Islamico che per i credenti islamici rappresenta dunque il simbolo della serietà e dell'autocontrollo (
qua piu’ dettagli). Chissa’ se il mercante da tempio che lo tiene in vetrina sa la storia di quel simbolo.

Andiamo al santuario.Un fumo nero, denso si alza. Fumo di candele bruciate da gente che chiede qualcosa o scioglie voti. Alcuni hanno le forme della richiesta (vedi foto) e sono alquanto inquietanti.
Come tutti, accendo una candela. Ma non esprimo desideri....non per mancanza di fede (del resto li esprimevo anche prima di soffiare le candeline), ma perche’ per ora va davvero tutto bene.
Non penso che cose come piu’ soldi potrebbero rendermi piu’ felice.
Mi renderebbero felice in maniera diversa. Ma io al momento sono felice della mia felicita’ cosi' com'e'.

Pero’ in mezzo a quel fumo vedo l’infelicita’ di chi ha problemi e sia affida cosi’ a un essere superiore. Una signora arriva con un sacco di candele e mi dispiace seriamente per lei.

E c’e’ gente che percorre in ginocchio un percorso, e vedo le loro facce sofferenti.
Penso a questo posto e a cio’ che rappresenta.
E’ frutto di una fede forte, ma priva di felicita’ che si crogiola nel sacrificio.

Nella mia visione c’e’ un dio che arrivato dall’altro lato mi chiedera’ conto della mia vita ponendomi una domanda ben precisa:
“qual’e’ la migliore bettola in cui mangiare?”.
Mi piace pensare siamo stati creati ed evoluti per fare un mondo migliore.
Conoscere, viaggiare, conoscerci, amarci e moltiplicarci.
Con quella domanda s’impedirebbe l’accesso in paradiso di qualsiasi xenofobo o chiunque non si sia mai messo in gioco chiudendosi nella sua valle alpina o biblioteca-torre di cristallo.

E’ ovvio che questa mia visione e’ piu’ frutto di una religiosita’ personale di cui ho gia’ parlato qua, quando ancora scrivevo bei post.
La verita’ e’ che mi dispiace davvero che ci sia tanta fede (c’e’ gente che e’ venuta da tutto il mondo, molti asiatici), tanto potenziale d’amore e che sia investito in compiere sacrifici o codificare comportamenti piuttosto favorire la comunicazione tra i popoli.
Pero’ la chiesa di oggi mi sembra capace solo di dettare regolette su come bisogna comportarci in cambio di 8 per mille e combattere il relativismo e la secolarizzazione (che non sono concetti con cui risvegliare le masse).....e nemmeno la balla del teologi che identifica nell’eruzione un avvertimento di dio. Io non crederei a un dio che usa i vulcani come editoriali di Feltri per avvertire gli amici.

E poi c’e’ la storia della pedofilia che mi mette troppa tristezza, perche’ troppe parole sono state pronunciate, tranne quelle giuste.
Per come la vedo io, la papera ha preso i piccoli e li ha fatti salire su un isoletta. Poi e’ tornata dal paperotto che era rimasto incastrato nel cespuglio, l’ha spinto contro la corrente fino a passare i rami e hanno ripreso a nuotare verso gli altri.
Se una papera, che non ha anima e non ha amore riesce a fare tutto cio’ solo per istinto materno che l’evoluzione ha selezionato per garantire piu’ sopravvivenza.
Noi non siamo animali, ma figli della natura si, e obbediamo alle sue leggi....che vogliono che ogni organismo si moltiplichi (il celibato imposto e’ contro natura).

La natura e’ forte, e noi siamo forze della natura.
E se non ci fosse un dio, dall’altro lato, non mi dispiacerebbe affatto addormentarmi e tornare alla madre terra.
Stiracchiare le mie molecole fino a farle diventare qualcos’altro.
Sarebbe bello diventare una melenzana viola che cresce al sole di Settembre.; che se non s'era capito, a me piacciono tanto le melenzane.
Cerchero' di postare un po' piu' spesso. Stay tuned ;-)

16 comments:

yetbutaname said...

questo è un post contro il consumo delle melanzane
le tutte per te?
ciao

psykhe said...

mettersi in gioco / giocare la propria carta
a prescindere dal risultato, andare

abbiamo parlato proprio di questo nell'ultima seduta con l'analista del cuore. siamo partite, per tutta una serie di cose, dalla parabola del figliol prodigo. secondo lei il padre non ammazza l'agnello perchè il figlioletto torna a casetta, ma per onorarlo d'aver provato. alla faccia del maggiore che invece se n'è rimasto li a non fare una mazza.

tra l'altro, sempre l'analista, mi faceva notare come anche nella parabola dei talenti (o delle mine) il padrone di casa elogia l'operato dei servitori che hanno provato a investire i soldi che ha loro affidato (col rischio anche che potessero non guadagnare) mentre invece tratta in maniera durissima (insomma schifa malamente) il servo che li è andati a nascondere sotto terra (sarà pianto e stridore di denti! tiè).

vabbè, scusa la filippica ma trovare questa connessione mi ha proprio stupito. e... no, non me ne frega niente del catechismo XD

ps. lo sai che un mio amico fa benissimo il verso delle papere e quando lo sentono si avvicinano tutte? che tenere ^^

laila81 said...

Cavoli Fallò e meno male che non scrivevi più bei post!
Questo è un post strepitoso, che ti lascia lì incollata...

Condivido parecchio di quanto hai scritto e credo che tu sappia come io la pensi in materia. Dire che l'eruzione in Islanda è un monito di Dio, rientra perfettamente nel quadro Chiesa, non mi stupisce, mi lascia soltanto un pizzico di amaro in bocca, perchè niente potrà mai cambiarla rimarrà chiusa nella propria staticità.

Anche io penso che tutto sia scritto là... nella parola natura, che include tutto, che sà di vita, perchè genera la vita in tutte le sue varietà, perchè la diversità è il cammino degli esseri viventi su questa terra, e nessuna legge umana ( la Chiesa è fatta da uomini ) potrà mai contrastare le leggi della natura.

utente anonimo said...


anche io voglio diventare una melanzana viola che cresce al sole di settembre......è il mio sogno fin da quando ero bambino.... :-) :-)
FB

utente anonimo said...


Se vi stupite per le imposizioni attuali della Chiesa, è perchè non avete mai aperto un libro di Storia :P
Danx

dizaon said...


finché non ci sarà una giusta interpretazione a "non ascoltate la legge degli uomini ma quella di dio" non credo che ci sarà posto su questa terra religiosa per la convivenza tra uomini

Lario3 said...

Scrivi sempre ottimi post!

Grazie mille per il commento, CIAO!!! :-D

MarlaSinger79 said...

Sono pienamente d'accordo con te riguardo al concetto di fede...
La mia religiosità è molto personale,per alcuni potrebbe essere inesistente,per altri una fede blasfema,per altri vaneggiamenti personali,comunque Fatima dev'essere un posto affascinante.
Saluti;)

mezzastrega said...


In "Aggiungi un posto a tavola" (che spero ti sia capitato di vedere) Garinei e Giovannini fanno dire a Dio che "l'amore è la cosa più bella che ho inventato, perchè mai dovrei privarne proprio i miei ministri? Questa è una cosa che vi siete inventati voi uomini, non io"

Però la pedofilia non ha nulla a che vedere col celibato, purtroppo è una cosa anche dei padri di famiglia :(

Bella la domanda che farà Dio secondo te.... dici che se rispondo casa mia mi caccia?

cristina13 said...


commuovono quella mamma papera e altre cose.
post non adatto a commentino ironico

utente anonimo said...

Infatti, devi scrivere un po' di più, non solo quando torni da Fatima. E dovresti parlarne un po' con le gerarchie ecclesiastiche, magari li convinci di qualcosa (anche delle melanzane, non posso nascondere di concordare). La mano di fatima è interessante, assai più di una mano di poker.

tristantzara said...

Fatima e Medjogorie, e Monte Berico o Civitavecchia. Le apparizioni sono fenomeni possibili, ci sono mondi paralleli, q.cos'altro di mteafisico al nostro fianco ci deve pur essere.

UnaStranaStrega said...


ti consiglio lourdes, piccolo film uscito in segreto qualche mese fa.

gmdb said...

Ciao, sono capitato qui dal blog di Thumper... Il tuo post mi è piaciuto molto: una bella analisi su come spesso le chiese (non solo la cattolica) strumentalizzino la fede di tante persone indirizzandola e sfruttandola in modo sbagliato

sammylele said...


Ho un ricordo tremendo di Fatima, pieno di cemento, di ceri a forma di parti anatomiche, di bambini che si scottano con l'immenso braciere delle candele e un bellissimo uliveto.

energheia said...


...mmm..non mi trovi daccordo....(e stica...dirai...)
non perchè ritengo tu abbia torto sulla chiesa, piuttosto che sul commercio, piuttosto che sulle mulingiane...

..forse perchè io ho le prove della presenza (e non dell'esisitenza..si ok..è intrinseco..ma di quello sei convinto pure tu..,,) di Dio.

solo questo...

anche perchè il rapporto tra uno e Dio credo sia totalmente personale....e nel momento che te lo trovi davanti...non credo che, il commercio, le statue, la pedofilia, la chiesa corrotta o i miracolo che gli altri hanno fatto abbiamo tanta importanza...
li ci sarà l'uno e Lui....la fede dell'uno e la disponibilità di quanto ognuno abbia o no voluto vivere con per in Lui....

forse non mi sono capito neanche io...

Ciao
Energheia