Da piccolo, quando m’annoiavo ma eravamo in visita da qualcuno, i miei genitori mi davano il permesso di
andare a dormire nella 127 rossa.
Io dormivo su quel pannello che si trova dietro il sedile posteriore, sopra il portabagagli.
Una volta, mi svegliai col cielo stellato che si muoveva vicinissimo sopra me.
Ricordo con esattezza che pensai di volere diventare un astronauta.
Lo sognai cosi’ forte che persi il peso, fuggii alla gravita’, e mi risvegliai nel mio letto senza memoria di avere camminato.
La prima volta che mi resi conto di essere cresciuto contro la mia volonta’, fu il giorno in cui sfondai il pannello finendo direttamente sui cocomeri, nel portabagagli.
Certi risvegli sono proprio tragici.
La seconda volta che divenni un ometto fu quando scoprii che i maschietti e le donnine sono diversi.
Guardo ora i bambini che giocano in giardino.
E’ strano pensare come per loro, in quel momento, non ci sia grossa differenza tra maschietti e femminuccie.
Tra cappottoni e berretti di lana anche io ho problemi da qua su a distinguerli, forse le ragazzine hanno i pon pon sul cappello, ma non ne sono sicuro.
Poi verso i 12 anni si viene colti da una tempesta ormonale, e da li’ in poi niente e’ piu’ chiaro come prima. Si inizia a correre dietro le ragazzine, ma si ha anche paura di prenderle perche’ non e’ che sia poi cosi’ chiaro cosa farne, una volta catturate.
Ricordo la confusione sul tema e discorsi di chi aveva ricevuto delle informazioni, le teorie piu' accreditate implicavano cicogne, brassicacee o esapodi puntuti.
Fu alle medie che le donnine capirono qualcosa. Le ragazze con cui giocavamo a pallone da un giorno all’altro ci snobbarono.
Gemma che era la piu’ forte, il giorno del derby contro la 3A si presento' in gonna, non volle giocare e assistette alla partita esultando ad ogni goal del capitano della squadra avversaria, tre anni piu' grande di noi.
La sera, mentre nel gran consiglio dei maschi ci chiedevamo cosa fosse successo, Piero disse una frase epica: “se il tuo cavallo vuole correre lascialo correre, se e’ tuo tornera’”.
Forse fu il tramonto, il rumore di cavalli al galoppo sulle colline o l’intonazione, ma in molti vi credettero.
Ho incontrato Piero quest’estate, gestisce un agriturismo con maneggio, lo immagino controllare ogni sera quanti cavalli sono rientrati....forse non s’e’ ancora ripreso.
Invece, anni dopo arrivo’ anche per noi la tempesta ormonale.
Da un giorno all’altro, ci trovammo tra le mani una bacchetta magica per inseguire la luce delle nostre compagne stelle (vedi foto), per cercare l’acqua nel deserto arido dell’adolescenza, per addomesticare le cucciole e legarle per sempre ai nostri cuori.
...ed ovviamente ho scritto “bacchetta magica” perche’ sono un signore.
Una volta, mi svegliai col cielo stellato che si muoveva vicinissimo sopra me.
Ricordo con esattezza che pensai di volere diventare un astronauta.
Lo sognai cosi’ forte che persi il peso, fuggii alla gravita’, e mi risvegliai nel mio letto senza memoria di avere camminato.
La prima volta che mi resi conto di essere cresciuto contro la mia volonta’, fu il giorno in cui sfondai il pannello finendo direttamente sui cocomeri, nel portabagagli.
Certi risvegli sono proprio tragici.
La seconda volta che divenni un ometto fu quando scoprii che i maschietti e le donnine sono diversi.
Guardo ora i bambini che giocano in giardino.
E’ strano pensare come per loro, in quel momento, non ci sia grossa differenza tra maschietti e femminuccie.
Tra cappottoni e berretti di lana anche io ho problemi da qua su a distinguerli, forse le ragazzine hanno i pon pon sul cappello, ma non ne sono sicuro.
Poi verso i 12 anni si viene colti da una tempesta ormonale, e da li’ in poi niente e’ piu’ chiaro come prima. Si inizia a correre dietro le ragazzine, ma si ha anche paura di prenderle perche’ non e’ che sia poi cosi’ chiaro cosa farne, una volta catturate.
Ricordo la confusione sul tema e discorsi di chi aveva ricevuto delle informazioni, le teorie piu' accreditate implicavano cicogne, brassicacee o esapodi puntuti.
Fu alle medie che le donnine capirono qualcosa. Le ragazze con cui giocavamo a pallone da un giorno all’altro ci snobbarono.
Gemma che era la piu’ forte, il giorno del derby contro la 3A si presento' in gonna, non volle giocare e assistette alla partita esultando ad ogni goal del capitano della squadra avversaria, tre anni piu' grande di noi.
La sera, mentre nel gran consiglio dei maschi ci chiedevamo cosa fosse successo, Piero disse una frase epica: “se il tuo cavallo vuole correre lascialo correre, se e’ tuo tornera’”.
Forse fu il tramonto, il rumore di cavalli al galoppo sulle colline o l’intonazione, ma in molti vi credettero.
Ho incontrato Piero quest’estate, gestisce un agriturismo con maneggio, lo immagino controllare ogni sera quanti cavalli sono rientrati....forse non s’e’ ancora ripreso.
Invece, anni dopo arrivo’ anche per noi la tempesta ormonale.
Da un giorno all’altro, ci trovammo tra le mani una bacchetta magica per inseguire la luce delle nostre compagne stelle (vedi foto), per cercare l’acqua nel deserto arido dell’adolescenza, per addomesticare le cucciole e legarle per sempre ai nostri cuori.
...ed ovviamente ho scritto “bacchetta magica” perche’ sono un signore.
38 comments:
permetti?
tu sei un signore ma hai detto "bacchetta magica" perché non hai fiducia nella scienza
ciao caro
Caro rabdomante falloppio,
tu sei stato fortunato. Nella mia cerchia di amichetti/e è capitata la stessa cosa, ma quando noi maschietti abbiamo capito il funzionamento della "bacchetta magica", le ragazze più giovani andavano con i propri coetanei e le nostre coscritte sempre con quelli più vecchi...
Per fortuna abbiamo recuperato più in là.
che bell'ometto.
Certo che la luce delle stelle è quasi macabro come paragone..
a me non mancano affatto. e che ce ne facciamo dei doppioni? fattivenire qualche idea. oppure prestaci la bacchetta magica.
E' più rabdomanzia che magia, ha ragione yban.
tamas
Già :-D
CIAO!!!
Divertente e chiarificatore: non l'avevo mai pensato come una bacchetta magica! ehehehehhe
ma è na ballerina pure questa?
ripeto e confermo..sei un genio:)
Bello perchè, 127 a parte, racchiude quello che tutti abbiamo vissuto.
Sai davvero raccontare bene, condensando in poche righe delle splendide storie.
Avrai un'altra commentatrice...Ti adoro di già solo perchè mi hai commentato con il link di otto e il passerotto!
un mio amico usava l'espressione "sala giochi gratuita"
ah ah ah ah! una bacche .... uh uh uh! ... tta magi ... oddio ... ah ah ah ah! eh eh eh! ih ih ih! ... ca ... fiuuuù ... ih ih ih! ehm ...
scusa, non dovevo.
XD
le cucciole o le lucciole?
Con tutti questi giri di parole una si confonde...
Ottimo il commento che mi hai lasciato... grazie mille :-D
CIAO!!!
bè, il primo paragrafo mi ha fatto sorridere di tenerezza...
E' un buon pensiero :-D
CIAO!!!
Un ottimo pensiero :-D
CIAO!!!
brassicacee. questa è proprio una scoperta. :)
Parole sante... parole sante :-D
CIAO!!!
donnole donnole?
cucciole lucciole?
tempeste ormonali o magnetiche?
Falloppio, marò che casino, forse a mente fresca capirò qualcosa:-)))
il canile degli ometti e il "carniere" delle cucciole ...
fai anche ridere con tematiche molto serie...
eheheh, che stile questo Falloppio !!!
hahahahah!!!
bravo man !
marco
complimenti per l'eufemismo ;-))
per me il sesso è sempre stato troppo complicato e queste piccole azioni le ho fatte tardi, altri che da bambina...
"miei genitori mi davano il permesso di andare a dormire nella 127 rossa."
Questa cosa mi ha scioccato!
Caro Fallopio sicuramente con la parola "bacchetta magica" hai dimostrato di essere un signore.
Nel film "Il nome della rosa" Guglielmo pronuncia una frase emblematica: quanto sarebbe quieta la vita senza l'amore,tanto sicura, tanto calma ma tanto NOIOSA!
Un abbraccio
in questo momento della mia vita, tanto cruciale e triste, dove le sporadiche risate non mi bastano a farmi sentire serena, per fortuna un post come questo almeno un bel sorriso divertito me lo strappa!
Torno ora dalla manifestazione è andato tutto bene.
Ciao
Angela
Anche io piango Sergio... help :-D
CIAO!!!
ho un A3 per te :-)
grazie, mi hai strappato un sorriso e mi hai fatto ricordare la prima volta in cui mi sono resa conto di essere cresciuta.....mio padre mi prese in braccio e....gli si bloccò la schiena! La mia prima umiliazione!
sì, vero... sei un signore... =) adoroti continuamenteti
La lettura del tuo post mi ha fatto ricordare un episodio della mia gita del quarto ginnasio. Un'autorevole delegazione del nostro gran consiglio dei maschi (che chiamavamo simpaticamente Kuomintern o Soviet Supremo) andò ad origliare i discorsi delle nostre compagne di classe radunate in una camera d'albergo. Parlavano di noi con gli stessi toni, la stessa sboccata terminologia, la stessa bastardaggine con cui noi parlavamo di loro. Fino ad allora avevamo pensato che corrispondessero all'immagine di creature angeliche ed indifese che ci offrivano. Fu un piccolo shock, ma anche una specie di inizio. O di iniziazione.
La "bacchetta magica... per addomesticare le cucciole" però NOOO!!!!!!!
E invece SI. Lo so, lo so...
:-(
;-)
Hai una bella mente:-)
Cappelliera. Quel pannello che si trova dietro il sedile posteriore, sopra il portabagagli si chiama cappelliera.
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