Parlo col mio capo in inglese, con la tecnica che mi aiuta e la studente si discute in spagnolo, comprendo la gente che attorno a me parla in francese, coi miei parlo in italiano.
Anni fa non avrei mai immaginato tutto cio’.
Partendo per la Germania lo zaino era super pieno, nella mia mente c’era un sacco di spazio per imparare entusiasticamente e nel mio cuore c’era tanta voglia di costruire qualcosa.
Allora parlavo troppo, pensavo poco cosi’, poche cose potevano ferirmi.
E pensare che conoscevo solo le frasi di inglese scolastico e una di queste (“the window is open”) non serviva a niente visto che fuori faceva c’era neve da mesi e le finestre erano sempre chiuse.
L’altra frase era: “the penis on the table”....
Ero un cervello in fuga, ma nel mio caso le parole “cervello” e “fuga” erano sbagliate.
Cervello era una parola eccessiva; fuga era imprecisa.
Scoprire che c’era un intero mondo oltre le montagne da piccolo era stato eccitante.
In quel mondo scoprivo che cucinare delle ricette "semplici" poteva farti guadagnare la stima (adesso la chiamo cosi?) di valchirie da lunghi capelli.
Apprendevo che fare le pulizie di casa e’ pesante (e frequentare donne calve faciliterebbe le faccende domestiche).
Imparavo che i parametri di sempre andavano cambiati: a volte, anche se il cielo fuore e’ blu, s’incagghiano i cardiddi che congelano col freddo.
Parimenti, quando mi sentii toccare dietro seguendo i miei pre-giudizi sospettavo orgoglioso della procace scandinava, ci rimasi male a scoprire invece che era stato l’indiano segaligno.
E imparai a quanto la diistanza amplifichi tutto: se una mamma chiede come va, la risposta deve essere positiva e entusiasta, per non farla preoccupare. Oggi ci sono le webcam, e’ piu’ difficile.
Sono stati anni intensi. Sono cresciuto. Oggi parlo poco, probabilemente penso troppo, poche cose possono ferirmi.
Forse fra un po’ dovro’ ripartire per una nuovo posto che ancora non so.
Non ho paura, sono stranamente calmo. Sono solo stanco: e’ diverso quando a 24 anni si prepara uno zaino pronti a cambiare paese, lingua e amici. Diventa piu’ difficile quando si vede che la moto sarebbe pronta ad accompagnarti, ma dentro si iniziano a sentire i 30.
Ma mi adatto bene dappertutto. Vedremo.
Parlo col mio capo in inglese, con la mia studente in spagnolo, ascolto le voci attorno a me che parlano in Francese, mentre ogni tanto sento i miei e parlo in italiano.
Se mi chiedi in che lingua sogno, pero', non te lo so piu’ dire.
Anni fa non avrei mai immaginato tutto cio’.
Partendo per la Germania lo zaino era super pieno, nella mia mente c’era un sacco di spazio per imparare entusiasticamente e nel mio cuore c’era tanta voglia di costruire qualcosa.
Allora parlavo troppo, pensavo poco cosi’, poche cose potevano ferirmi.
E pensare che conoscevo solo le frasi di inglese scolastico e una di queste (“the window is open”) non serviva a niente visto che fuori faceva c’era neve da mesi e le finestre erano sempre chiuse.
L’altra frase era: “the penis on the table”....
Ero un cervello in fuga, ma nel mio caso le parole “cervello” e “fuga” erano sbagliate.
Cervello era una parola eccessiva; fuga era imprecisa.
Scoprire che c’era un intero mondo oltre le montagne da piccolo era stato eccitante.
In quel mondo scoprivo che cucinare delle ricette "semplici" poteva farti guadagnare la stima (adesso la chiamo cosi?) di valchirie da lunghi capelli.
Apprendevo che fare le pulizie di casa e’ pesante (e frequentare donne calve faciliterebbe le faccende domestiche).
Imparavo che i parametri di sempre andavano cambiati: a volte, anche se il cielo fuore e’ blu, s’incagghiano i cardiddi che congelano col freddo.
Parimenti, quando mi sentii toccare dietro seguendo i miei pre-giudizi sospettavo orgoglioso della procace scandinava, ci rimasi male a scoprire invece che era stato l’indiano segaligno.
E imparai a quanto la diistanza amplifichi tutto: se una mamma chiede come va, la risposta deve essere positiva e entusiasta, per non farla preoccupare. Oggi ci sono le webcam, e’ piu’ difficile.
Sono stati anni intensi. Sono cresciuto. Oggi parlo poco, probabilemente penso troppo, poche cose possono ferirmi.
Forse fra un po’ dovro’ ripartire per una nuovo posto che ancora non so.
Non ho paura, sono stranamente calmo. Sono solo stanco: e’ diverso quando a 24 anni si prepara uno zaino pronti a cambiare paese, lingua e amici. Diventa piu’ difficile quando si vede che la moto sarebbe pronta ad accompagnarti, ma dentro si iniziano a sentire i 30.
Ma mi adatto bene dappertutto. Vedremo.
Parlo col mio capo in inglese, con la mia studente in spagnolo, ascolto le voci attorno a me che parlano in Francese, mentre ogni tanto sento i miei e parlo in italiano.
Se mi chiedi in che lingua sogno, pero', non te lo so piu’ dire.
41 comments:
falloppio sveglio non lo sa, falloppio che sogna invece sì-ma non lo dice
trenta, quaranta
la gallina canta
Quasi quasi ti rispondo con un post parallelo, se non ti dispiace.
P.s. La webcam basta non comprarla.
Troppo entusiasmo é sospetto a noi mamme!Ci vuole sempre la giusta dose caro Fall...attenzione!E le web sottolineano le occhiaie!
Buona giornata!
io ho 24 anni, ho tanti capelli che d'inverno un po' cadono e adoro ragazzi che cucinano cose semplcii. Forse parlo troppo (ma penso, anche, troppo) e ho tanta paura di partire, perchè forse le mie frasi fatte in lingua straniera magari non basterebbero, oltre a non servire. eppure sento che potrei farlo, vorrei farlo. Perchè sognare in italiano ormai non mi basta più.
buona settimana!
Credo tu possa sognare a colori...quale lingua parli in sogno è difficile prevedere, ma mi basta quella che leggo qui e mi si allarga il cuore quando trovo persone che hanno largho orizzonti e vaste visioni del mondo:-)
o la non sono l'unica a non sapere in quale lingua sogna ... faciamo un partito politico ??? il vento della scienza porta a volte lontano, non andare al più facile ...
OOOh la conclusione mi ha commossa, come il fatto che i 30 anni s'incominciano a sentire e sei stanco e quasi nulla ti può più ferire.... oh non sai quanto condivido il concetto!!! Cucinando pasti semplici è scontato che conquistare le valchirie..... ma hai visto cosa mangiano in Germania??? Un piatto italiano semplice in confronto è sempre un piatto da re!!!
vien voglia di scompigliarti i capelli
il fatto importante è che ancora poche cose possono ferirti.
a me ancora mi feriscono molto le cose.
forse è la tua maggiore apertura, forse tutte queste esperienze... forse... forse sei tu che nei cambiamenti sei rimasto te stesso...
e i sogni io mi immagino che te li fai in italiano :)
... e vieni qua...
... dai...
miii come ti capisco...
in tutti i miei spostamenti la mia casa è sempre stata quella dove arrivavano le mie persone speciali..
conclusione..la mia casa è una zingara...
e viene sempre con me...
ora son riuscita a capire il motivo della mia immensa fatica ad imparare: ho la testa piena, di cosa non saprei, mi ci vorrebbe vuota.
giusto
pensa arcobaleno
e sogna in siciliano
due cose indispensabili per essere contento.
ciao
che bel post...proprio ieri raccontavo anch'io a un vecchio amico che non so piu' in che lingua sogno...a volte, con tutto questo mix di culture mi sento molto ricca...ma ultimamente a sentire la gente che parla di "casa" mi sento un po' piu' povera.
dimenticavo...complimenti anche per "sono un pirata sono un signore"...Julio Iglesias e' nato nella mia citta'. E' il nostro Padre Pio, siamo convinti che stia sopra il bene e il male...
Mi iscrivo immediatamente al partito di dizaon, e che dio me la mandi buona.
Tu devi ripartire per altri lidi e il tuo post trasuda di malinconia. La stessa malinconia che in questi giorni mi pervade a causa della fine del contratto a progetto di Missmeletta , tua coetanea. Senza nessun tatto il Comune di Genova (Giunta di Sinistra)ha comunicato a Francesca che dal 31/12/2007 sarà disoccupata.
Caro Fallopio credo che la lingua dei tuoi sogni sia il SICILIANO,
Un abbraccio
Angela
non è importante sapere in che lingua stai sognando è importante sognare perchè non tutti i sogni si realizzano ma qualcuno in mezzo a tanti sogni si realizza sempre! in bocca al lupo e fai dei tuoi sogni una realtà
Ecco, deduco quindi che son più o meno 6 anni. Parecchia costanza (anche per colpa del lago, forse), cosa che io non avrei mai potuto neanche lontanamente avvicinare.
Sogni misti, si spera, così fan da ripasso generale...
"The penis on the table" ?
A me avevano insegnato "The cat's on the table", ma a leggere ben mi sembra quasi la stessa cosa.
una lingua s'impara solo vivendola-quando 25 anni fa son arrivata in Italia da NY i miei pensieri erano in inglese adesso mi ritrovo a pensare in italiano
per i sogni, sai, non ci ho mai fatto caso-è una domanda molto interessante-vedrò di scoprirlo!
un bacione
daisi
Già: accadeva prima (a voi poliglotti) di chiedere (o chiedersi) in che lingua pensassero...Ora siamo ai sogni ;) (...il cui linguaggio è già così difficile da decodificare ancora -anche per le sole immagini- che, giusto, ci mancava quest'altra complicazione! ;D
Naturalmente, provo la tentazione del sorriso, perché le metafore sono ancora (nonostante defaillances d'età e di 'monoglottismo') cose che riesco a capire :)
sono d'accordo con acerino...penis tutto attaccato nn vuol dire "la penna è"...
Si lo so, ma "the pen is on the table" on fa ridere.
Se volete vi dico anche i giochi di parole che si possono fare con visone, in inglese "mink"
ahahah il visone si dice "mink"? ma che ..... di nome é? bel post, bravo Falloppio, in realtá scrivo solo per mandarti un saluto, se a Natale scendi nel regno delle due sicilie, sai giá dove sto, anche io staró lí.
Sebastiano
Sognare? Capire la lingua dei sogni sarebbe davvero chiedere troppo. Basta goderseli a puntate.
scrivi un po' come ti pare.
Original and inspiring
Una mente aperta fa sogni aperti, a qualunque età.
Donna calva per evitar i capelli, ma un cappello, piuttosto?
Scommetto però che il bergamasco non lo capisci! Un caro saluto
Lento pede arrivo sto arrivando pure io ai 30 :-D
Grazie mille per il commento, CIAO!!!
ciao...passavo un po x internet e mi sn messa a leggere il tuo blog..
mi piace...io ho 15 anni,sn molto piu pikkola di te..ho paura a crescere... a volte vorrei scomparire..andarmene da tutto e tutti..scappare...vorrei essere cm te visitare il mondo..scoprire ks mi attende x il futuro..nn vedo l'ora di crescere:)....
quasi trent'anni dici?
pari uno senzaetà.
;)
io sono diventata più loquace col tempo, da bambina mi tenevo tutto dentro senza capire il potere delle parole.molte cose mi ferivano, ora sono davvero poche. sai una volta me lo sono chiesta come facessero le persone, come te, che vivono in ambienti internazionali, a sopportare di non poter parlare a lungo la propria lingua. e da come lo maneggi, è chiaro che tu l'italiano lo ami. però deve esser bello mischiare tutti i vocabolari che si conoscono...secondo me tu sogni così, un pò mischiato.
Noto con stupore che questo è proprio periodo di vacanze .. eheheh
Che meraviglia!!
Fare confusione in tante lingue diverse...
Sei un ottimo compositore di testi :-D
Grazie mille per il commento, CIAO!!!
:)
secondo me sogni in siculo... =)
spero di fare il tuo stesso percorso.. difficile, certo, ma estremamente affascinante..
grazie di essere passato!
:-))
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