Laura e Ludovico erano cresciuti insieme, avevano giocato spesso nei giardini del padre. Anni dopo, Laura era cresciuta e divenuta bellissima, venne combinato il matrimonio col barone, signorotto della citta’.
Ma quando il corpo non cresce di pari passo col cuore succedono disgrazie: il padre e il marito, scoperto l’amante, la tresca, la vergogna e l’amore, uccisero Laura.
Si dice che il sangue suo e dell’amante lordasse ogni cosa e che il suo ultimo gesto fosse quello di lasciare una mano insanguinata sul muro della sua stanza.
C’e’ poi chi dice che Laura sia rimasta nel castello che si staglia lassu’, si dice ancora che la notte del 4 Dicembre, nell’anniversario della morte, tutte le mura siano ricoperte dalle mani insanguinate del fantasma della Baronesa di Carini.
La moto ora piega verso il mare e il grande mare placa e stempera il brivido che mi corre sulla schiena lasciandomi alle spalle questa triste storia di un amore sbagliato.
Penso ad Achille che l’altro giorno mi diceva che ultimamente si leggono moltissimi libri noir, sono libri ben scritti, ma certamente vengono meglio tra le nebbie padane.
Qua da noi non vi sono storie cosi’ nere.
Giungo a Trapani, che al tramonto e’ sempre bellissima e smetto di pensare a cose tristi.
Percorro la falce di Drepanum e attraverso via Serisso tra le vecchie vie del porto.
Mi viene in mente la storia di Serisso: sua moglie si innamoro’ di un Berbero e fuggì con l’amante. Serisso, si travesti’ da arabo, cerco’ la moglie, la trovo’, e li uccise.
Torno’ a Trapani ed espose davanti alla porta di casa la testa della moglie.
Mi sembra un ottimo motivo per dedicare una strada ad un corsaro e reiterarne la memoria.
Giorni dopo, Achille esce da un edicola con in mano l’ultimo Dylan Dog. Sai-mi dice- anche se ormai le storie sono banali e ripetutissime, continuo a comprarlo per la collezione.
Io queste storie le ho scoperte e belle o brutte, raccontano molto di cio’ che e’ o e’ stato il mio popolo. A volte fanno paura, ma trovo sia un peccato che si debbano perdere.
Mi piacerebbe essere un cantastorie e raccontarle a bambini attorno a un fuoco, colorandone le storie, le navi, I castelli, I baroni e il mare. Le efferatezze, le paure, le ingiustizie e l’assenza di lieto fine sarebbero seminati nei loro piccoli inconsci....niente che tanti anni di psicoanalisi non possano curare.
Ma quando il corpo non cresce di pari passo col cuore succedono disgrazie: il padre e il marito, scoperto l’amante, la tresca, la vergogna e l’amore, uccisero Laura.
Si dice che il sangue suo e dell’amante lordasse ogni cosa e che il suo ultimo gesto fosse quello di lasciare una mano insanguinata sul muro della sua stanza.
C’e’ poi chi dice che Laura sia rimasta nel castello che si staglia lassu’, si dice ancora che la notte del 4 Dicembre, nell’anniversario della morte, tutte le mura siano ricoperte dalle mani insanguinate del fantasma della Baronesa di Carini.
La moto ora piega verso il mare e il grande mare placa e stempera il brivido che mi corre sulla schiena lasciandomi alle spalle questa triste storia di un amore sbagliato.
Penso ad Achille che l’altro giorno mi diceva che ultimamente si leggono moltissimi libri noir, sono libri ben scritti, ma certamente vengono meglio tra le nebbie padane.
Qua da noi non vi sono storie cosi’ nere.
Giungo a Trapani, che al tramonto e’ sempre bellissima e smetto di pensare a cose tristi.
Percorro la falce di Drepanum e attraverso via Serisso tra le vecchie vie del porto.
Mi viene in mente la storia di Serisso: sua moglie si innamoro’ di un Berbero e fuggì con l’amante. Serisso, si travesti’ da arabo, cerco’ la moglie, la trovo’, e li uccise.
Torno’ a Trapani ed espose davanti alla porta di casa la testa della moglie.
Mi sembra un ottimo motivo per dedicare una strada ad un corsaro e reiterarne la memoria.
Giorni dopo, Achille esce da un edicola con in mano l’ultimo Dylan Dog. Sai-mi dice- anche se ormai le storie sono banali e ripetutissime, continuo a comprarlo per la collezione.
Io queste storie le ho scoperte e belle o brutte, raccontano molto di cio’ che e’ o e’ stato il mio popolo. A volte fanno paura, ma trovo sia un peccato che si debbano perdere.
Mi piacerebbe essere un cantastorie e raccontarle a bambini attorno a un fuoco, colorandone le storie, le navi, I castelli, I baroni e il mare. Le efferatezze, le paure, le ingiustizie e l’assenza di lieto fine sarebbero seminati nei loro piccoli inconsci....niente che tanti anni di psicoanalisi non possano curare.
16 comments:
queste vicende non hanno smesso di succedere
continuano e nel tuo e in altri popoli
ecco, magari si nascondono le teste dei defunti invece di esporle
solo tra i più avveduti, però
(sempre che non prevalga l'esibizionismo)
ce n'è da raccontare fin che vuoi
dylan dog fa proprio pena comunque!
Questo post è bellissimo per le emozioni che suscita il tuo modo di raccontarci queste storie e per gli splendidi colori che hai scelto per noi.
Per un attimo mi sono sentita seduta dinnanzi ad un fuoco scoppiettante ad ascoltarti favellare.
Bravissimo come sempre
Un bacio
Saresti un cantastorie stupendo!!
Io mi siedo e ascolto!
Buon Anno Fall...
se fa smettere di pensare a cose tristi devo andarci di corsa, a Trapani
che belle storie passionali, peccato che muoiono sempre le femmine.
Come peccato: penso contenga un grande insegnamento per le donnicciuole fedifraghe e di facili costumi.
Forse la pena è sproporzionata rispetto al peccato.
Forse si dovrebbe rivalutare l'antico codice Germanico che si limitava al semplice accecamento.
Del resto, non son tempi barbari, questi?
.. °_°'...cavoli adesso la psicanalisi cura?
e da quando?
...anche qui giù..in nord africa ci sono storie che fanno paura..
senza l'ausilio di nebbie varie e pianure inutili!
qui si vede tutto..."che è Peggio!"
;)
Sei sempre er mejo!
La psicoanalisi non ha mai funzionato con "Le Stupide Creature"...
Facciamo ancora pipì sul palco.
:)
Marco LSC
Torno a leggerti dopo tanto...
mi fa piacere ritrovarti!
Anna x Boyzone
pur non condividendo l'intransigenza verso le donnicciuole di facili costumi, resto affascinata dalle storie che narrano d'altri tempi ----così come una volta venivo presa dalle storie del latin lover del mistero; ora il vento della passione è cambiato, preferisco l'integrità di tex willer.
grazie della visita!!! eh si aspetto un patatino!!!!! siamo già al 7 mese!!!
interessante il tuo blog, ti linko tra i preferiti e ripasseò a trovarti...
ciao Giulia
Neanche io condivido l'intransigenza per le donne di facili costumi, però devo dire che questo post è stupendo, l'ho letto ieri e l'ho riletto volentieri anche oggi!
Bravo!
pensa che proprio ieri in città ho incontrato "l'om dele storie" (uno che d'estate è vesito da cantastorie e intrattiene i bimbi nella corte di una cascina qui in trentino raccontando favole e suonando quello strumento che gli dai una botta col piede e una al tamburello ...) insomma l'ho visto colla macchina e senza quel cappello alto un metro. quasi scoppio a piangere. non perdere la tradizione. è bellissma.
wow
A proposito di DYD, queste storie bisognerebbe poterle disegnare, per farne materia che resti (niente storie e storielle, perché non c'è psicanalisi che tenga, poi la follia sarebbe tangibile, ahitutti). C'è tantissimo materiale (da brividi, effettivamente)
belle queste saline... :-)
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