Saturday, 15 May 2010

Tra folletti e fate alla ricerca dei calzini perduti.

Irlanda (versione per entusiasti)
L’Irlanda e’ una grande isola verde, con un cielo giocoso di cui stupisce il blu.
La sua gente e’ allegra e danza per le strade di casine rosse allineate.

Rosse sono i capelli delle sue donne, che ben si appaia alle lentiggini (che un viso senza lentiggini e’ come un cielo senza stelle), gote rosee e occhi verde foglia, sorridenti e maliarde.
Come le Banshee che danzano nei boschi e invitano a seguire le vie della pazzia un po’ tipica del piccolo popolo.
Che si sa che ala fine dell’arcobaleno suole celare un tesoro.
Se si sara’ capaci di estorcerlo superando in inganno il folletto che ne e’ custode.
Oh Irlanda, quanta fortuna in questa terra.

L’Irlanda versione per realisti.

L’Irlanda e’ un isola estesa 3.34 volte la Sicilia, da una connotazione metereologica giocosa il cazzo, dove piove sempre, tranne quando si deve ripartire.
La sua gente e’ generalmente gioviale grazie all’utilizzo dell’oro rosso rubino (leggesi Guinnes) d’Irlanda che rende tutti piu’ socievoli.
La pratica non e’ di per se non disdicevole, ma va detto che la musica Irlandese, senza la corretta quantita’ di birra appare alquanto simile al country texano.

Visto che piove sempre conviene rifugiarsi nei musei (che sono gratis alla maniera dei musei britannici).
Le donne Irlandesi sono bellissime. Non so se son fate, ma spessissimo in mano tengono folletti: non nel senso dell’aspirapolvere ma nel senso dei giovani virgulti-gnomi (il piccolo popolo again?).
Questi piccoli uomini di certo hanno il piglio degli antichi mitologici nanetti: alcuni ridono, altri sono assorti a contarsi le dita, molti, infine, capricciosi e ingannevoli, scassano i cabbasisi.
Finalmente ho visto Dublino: 4 giorni di vacanza pieni di magia: le musiche, le persone, ma sopratutto l’incredibile magia dell’Euro che tutto fa levitare (nel senso dei costi).
La statua alla “grande fame”, la si trova di fronte al cuore economico della nazione. Come a ricordare come le vicende delle umane stirpi siano alterne e mutevoli.

Ed io, penso a tutto cio’ e pondero, ragiono, quantifico, misuro.....che tra due giorni devo essere a una conferenza in Andalusia, e non ho da parte abbastanza calze pulite.
Quand'ecco apparire, in verde. Un filone di calzini che credevo scomparsi: erano finiti dietro il cassetto. Una fortuna immensa per chi si accontenta di piccole cose.
Ora speriamo che il vulcano Islandese la finisca di fare lo stolido.


6 comments:

yetbutaname said...

sempre a spasso
bravo che poi racconti e io sorrido
ciao

migola said...

La storia dei calzini va  nella versione per entusiasti...e il vulcano nel realismo...buona conferenza! :)

xanthippe said...

Ok, capito.
L'Irlanda va bene per la Guinness e per le donne.
Tenuto conto che, per quanto attiene al secondo aspetto, l'articolo non mi interessa, cosa puoi dire della Guinness?
Vale la pena andare a berla fin là o... ?
Perché la domanda principe è questa.
Anche perché ammé la musica cauntirlandese dopo 10 minuti fa venire l'orchite.

UnaStranaStrega said...


degli irlandesi ricordo che non importa se non li capisci e sorridi e basta, loro ti parlano. e a volte ti invitano ai matrimoni delle figlie (se per caso canti con loro molly malone)

Todomodo said...

La versione per entusiasti non mi dispiace affatto, o viaggiatore. Mi dispiace non tenere gli stessi ritmi, ecco :P
Vo a far la lavatrice, mi hai appena fatto sentir in colpa :-o

MarlaSinger79 said...

Ho dei ricordi bellissimi dell'Irlanda...pero' una cosa la devo dire..io non ricordo tutte queste donne bellissime,mi ricordo un sacco di ragazze con dei bei visetti e delle panze enormi...hehehehehXD