Me ne andavo in giro per la citta’. Vi sono vari palazzi. Rappresentano tutti i poteri forti mondiali (nella foto qua a Sx, il palazzo di Sauron). Ma oggi sono tutti vuoti....
Il mio amico Luca era un combattente. Determinato e deciso.
Per lui, fra il punto A e C, la linea piu’ breve era la migliore.
Avrebbe passato il burrone B costruendovi un ponte Tibetano con le corde del resto era bravissimo coi nodi e nel pronto soccorso.
Luca voleva diventare militare di carriera e aveva pure i boxer mimetici. Nei giochi scout notturni, se si mimetizzava non lo trovavi piu’.
Lo scartarono alla leva per un lieve favismo che non sapeva di avere. Voleva fare ricorso.
Sarebbe stato un ottimo comandante, ma noi sapevamo che avrebbe dovuto vedere cose che non gli sarebbero piaciute.
Oggi si e’ laureto in architettura.
Progetta case. L’ultima volta che l’ho visto aveva una sciarpa coi colori della pace e sorrideva.
Il mio amico Paolo. era un esteta, pragmatico capitalista.
Fra il punto A e C, la linea migliore era quella sui terreni piu’ facili da espropriare. Sul burrone B v'era un ponte con casello a pedaggio.
Paolo aveva sempre il vestito giusto e almeno 5 camicie eleganti, identitche, come ho visto solo a Dylan Dog, (e, forse, a Paperino). Era il piu’ bello e piacione dei tre.
Se nei giochi scout notturni si imboscava con una ragazza non lo trovavi piu’.
Oggi e’ laureato come dentista. Lavora in Inghilterra dove uno sciagurato governo di destra ha privatizzato tutto cosicche' ora hanno bisogno di impiegare stranieri nella sanita’ pubblica.
L’ultima volta che l’ho visto sembrava felice, sta con la stessa ragazza da un po’.
Io sono nato cosi’: Fra il punto A e C, la linea migliore non esiste: sono tutte possibili, anche le piu' arzigogolata, sul burrone B e’ forse giusto fermarsi a riflettere sulla bellezza del viaggio e di quanto non sia poi cosi’ importante giungere alla meta.
Durante i giochi notturni non era difficle trovarmi, era difficile dimostrare con la dialettica la mia esistenza (condizione necessaria affinche' la squadra avversaria mi potessero annoverare fra i "prigionieri").
Avevamo caratteri diversi. Pero’ un po' ci completavamo. Un anno eravamo nella stessa squadriglia. C’era in palio “il cuppino d’oro”: il premio per la gara di cucina. Paolo indovino’ il budget di spesa., Luca cucino’ alla grande, io misi su un bel teatrino per presentare la storia del piatto. Vincemmo.
L’anno dopo eravamo ognuno a capo di una squadriglia. La squadriglia delgi Orsi era amministrata con pugno duro e saggezza in una specie di dittatura militare, ma illuminata.
I Lupi sembravano tanto un cosiglio di amministrazione: chi sbagliava pagava multe.
La mia squadriglia (Tigri) era un po' anarchica: facevo del mio meglio per essere un buon sub-caposquadriglia innestando scoutismo e socialismo reale. Ma nessuno dei 3 fece sfaceli. I Cobra vinsero il cuppino d'oro (mentre le ragazze, credo, non l'abbiano ancora mai vinto).
A proposito, ci piacevano le stesse ragazze, anche se quell'eta' si e' ancora dubbiosi come palle da bowling. A un campo scout in Umbria avevamo conosciuto una ragazza speciale.
Ci eravamo innamorati un po’ tutti e tre. Lei aveva studiato per i servizi sociali e probabilmente non poteva credere di trovare tutte le casistiche catalogate nei libri in sole tre persone....e che queste fossero amiche.
Qualche settimana dopo, era la notte delle stele cadenti che in Sicilia si passa accendendo fuochi, sulla spiaggia.
Non ricordo chi esclamo': ”basta col vino" poi come a spiegare aggiunse, quasi a scusandosi: ”qualcuno mi ha detto che devo vegliare su voi due" .
Ci fu del silenzio: quel diavolo di una ragazza aveva affidato ognuno di noi agli altri due.
Mi buttai con la schiena all’indietro, con la testa nella sabbia, con il rumore del mare. Raramente ero stato cosi' sereno.
Dopo due mesi avrei iniziato l’universita’ e in quel momento sentivo che almeno tre persone che si sarebbero sempre preoccupate per me, qualunque cosa fosse successa (foto col bruco).
Poi si crebbe. Ognuno parti' per la sua strada e, sapete com'e': non viene bene, vegliare sulla gente a cui vuoi bene, a distanza.
Oggi: in questa magione vuota, in questa citta’ svuotata, un po' mi pesa.
Mi piacerebbe risvegliarmi in quel momento, su quella spiaggia con ancora un sacco di errori da compiere. Li rifarei tutti, solo con piu' entusiasmo.