Ormai sono 5 anni che vedo l’Italia da lontano. La fotografo a scatti piu’ o meno ogni 6 mesi e ogni volta che varco la frontiera mi rendo conto di come essa stia cambiando.
In aeroporto, al contrario di certi giornalisti non mi infastidiscono le veline che prone mi mostrano la loro tariffa cellulare ma tutto cio' che le circonda: la Berlusconite.
Guardo l’imbarco che ho fotografato. Mi chiedo perche’ mai per salire su un mezzo di trasporto mi servano tappeti, luci, archi, passamani etc.In aeroporto, al contrario di certi giornalisti non mi infastidiscono le veline che prone mi mostrano la loro tariffa cellulare ma tutto cio' che le circonda: la Berlusconite.
Io sono un viaggiatore. Il viaggiatore e’ un essere virtuoso: un insieme di adattabilita’, apertura mentale, passione e voglia di conoscenza. Io sono un essere virtuoso (e modesto) ma piu' guardo quella porta, piu' mi sento Mike Bongiorno a “la ruota della fortuna”.
A volte credo che la gente sia impazzita.
Molti Albanesi hanno capito che l’Italia non era quella che si vedeva in tv ed hanno smesso di imbarcarsi su barconi fatiscenti.
Al contrario, noi abbiamo iniziato a crederci e non ci accorgiamo di contribuire ad affondare questa "nave senza nocchiero in gran tempesta".
Per vivere nella societa' dell'apparenza si scende a compromessi con la morale.
Cosi' facendo si diventa una rotella dell’ingranaggio: si perdona qualsiasi cosa se dobbiamo giudicare colui al cui posto vorremmo essere.
Io cosi’ mi spiego l’amore per certi politici, l'avversione per le tasse e per il pubblico, la scalata sociale di gente che non ha nessuna qualita'.
Tutte questi sono sintomi di un sistema che e' impazzito, e che perfino si autodifende credendosi sano.
Per fortuna, penso io, ci sono i bambini, loro ci salveranno.
Quando io ero piccolo costava tanto viaggiare con le paludate compagnie di bandiera.
Oggi puoi volare a prezzi irrisori su aerei coloratissimi (m’e’ capitato di pagare piu' il posteggio della moto del volo stesso).
I Bambini di oggi, domani viaggieranno e reimpareranno questi valori che qui si sono perduti. Li ripianteranno a casa dove cresceranno rigogliosi.
I Bambini sono puri, avventurosi per definizione.
Con occhi benevoli li guardo giocare, fanno capriole sulla moquette.
Il piu’ grande di tutti spinge gli altri per terra gridando “ITALIA UNO!”.
I genitori riprendono al scena col telefonino....
Sconcertato mi avvicino a un bimbo che, dopo la spinta e’ caduto facendosi male. Piange.
Gli offro la mano per rialzarsi. Quello scappa imparito.
Come nell’eta’ Ellenistica, dove, la mancanza di democrazia faceva rivalutare l’ambito familiare, piu’ di quello pubblico, mi consolo con l’abbraccio della mia famiglia.
Sono a casa. Sento il rumore del mare e addormentandomi pregusto i mielle sapori della mia terra: panelle fritte, arancine fritte, sarde fritte alla beccafico, peperoni arrostiti (ma ripieni di mille altre cose fritte), Iris fritte, il falsomagro (vi prego di vederne la ricetta e ammirare la fine ironia etimologica di noi siculi).
Il giorno dopo mi sveglio e finalmente posso gridare: “Mamma! Friggimi una tazza di latte! [continua]