Certe vite vanno come i treni nella notte: passano silenziose, con poche possibilita' per cambi, vanno inesorabilmente avanti illuminando solo in maniera passeggera cio’ che le circonda.
Da questa arguta metafora avrete ben capito di cosa sto parlando: de “i trenini di capodanno”.
Dall’alto del mio razzismo culturale ho analizzato, esegitato (eseguito l’esegesi?) e subito DISCO SAMBA per una trentina d’anni.
Sono giunto alla conclusione che quel codice di parole incomprensibili che costringe trenini di uomini a cantare “jejeu; du paisc tropicau” mentre tutto intorno pioggia, piggia, pioggia e brina, e una Sabrina che fuma una bionda in minigonna.L'ipotesi piu' plausibile vuole che tutto cio' costituisca un rito di sottomissione nei confronti di una potenza aliena che non si rivelera’ fino a quando potra’ considerare il genere umano inferiore (cioe' finche' si continuera' a ballare disco samba).
Sulla fine del mondo, sembra ci sia comunque tempo.
Mio cugino che vede sempre voyager m’ha detto che da esiste un testo custodito nella biblioteca di Dresda (SLUB) la cui lettura terribile e con grande sgomento fissi la fine del mondo.
All’inizio pensavo che mio cugino parlasse della mia tesi di dottorato, ma poi m’ha spiegato che si tratta del “Codex Dresdensis” che pone la fine del mondo alla fine della precessione degli equinozi: 21-12- 2012.
Dopo queste inquietanti scoperte, esco.
L’ultimo giorno la mia terra si congeda da me con un sole primaverile.
A guardarla dall’aereo uno pensa che il mare non possa avere una fine piu’ naturale che su questa terra di palme e spiaggie dorate, come un cuscino per una testa voglia sognare colori vivi.
Poi ci sono anche problemi reali.
Per esempio, ho bucato una ruota della macchina a causa di una scaffa bruttissima in un paese vicino al mio.
Volevo mandare una mail per avvenrtirli di rifare il manto stradale, ma mi e’ stato risposto che il comune e’ commissarito da vari anni per infiltrazione mafiosa.
Ho detto: "Capisco, dove devo inviare, il pizzino. Allora"?
Ma l’aereo punta verso il nord, queste vacanze sono state belle. Ho fatto molte cose. Eppure non mi abbandona un senso di incompiuto, come se avessi lasciato qualcosa in sospeso.
Come se non avessi avuto il tempo di andare a trovare un amica e sapessi che prima o poi dovro’ pagare il fio di questa mia "dimenticanza" (un saluto a Supertriglia =) sara’ per la prossima volta).
Con questo primo post dell’anno volevo salutare il gruppo di lettura (simile a un gruppo d’ascolto) delle casalinghe di Voghera.
No, io non ce l’ho un gruppo di lettura, pero’ mi piacerebbe averlo e allora lo saluto lo stesso.