I tedeschi sono un popolo fiero,
pragmatico, organizzato ed efficiante. Sara’ una frase banale, ma dopo avere
vissuto 5 anni in Germania, ho acquisito il diritto di dirlo con coscienza.
Il tedesco, anche per un suo substrato
culturale di stampo luterano, e’ fermamente convinto che se seguira’ a compiere
con fede le azioni che crede giuste, sara’ infine ripagato dei suoi
sforzi.
L’Italiano e’ l’esatto contrario: ha un
enorme potenziale ma tende a galleggiare sempre un po’ al di sotto della media,
eppure quand’e’ il momento giusto, riesce a fare delle azioni cosi’ incredibili
da stupire tutto il mondo.
Io ho fatto il dottorato a Dresda,
Germania Est.
Sabine mi racconto' che quando la
Volkswagen arrivo’ agli stabilimenti dove producevano le Trabant nel 1990, presero i macchinari ancora in funzione e li
misero in un museo.
Poi gli operai giovani vennero istruiti
su come usare i macchinari di nuova generazione prodotti nella
Germania Ovest. Il padre di Sabine e molti altri, operai piu' anziani invece,
vennero prepensionati.
Cio’ creo’ frustazione negli operai letteralmente
buttati fuori dai posti di lavoro, ma anche un po’ nei tedeschi dell’Ovest che decisero di cambiare con un valore di 1:1 i marchi dell’est,
accollandosi la differenza tra le due valute.
Il risultato dei loro sforzi pago’
molti anni dopo, con le due Germanie, finalmente riunite a costituire il motore
dell'Europa dove la ricchezza reale viene prodotta.
I tedeschi avevano fatto dele scelte
dolorose e programmato il ripianamento di 50 anni di differenza accumulate fra
le due Germanie fino ad esserne ripagati con un economia solida come quella
attuale.
Io sogno ancora che qualcuno vada nell’Italia
del sud e investa seriamente in infrastrutture economiche creando vera
occupazione e tagliando tutti i posti inutili che anni di politica
assistenziale han creato per gente senza merito e capacita’.
Per questo motivo io rispetto i
tedeschi, anche la Merkel che con la sua lentezza e i suoi salvataggi all’ultimo
minuto fa ingenti danni per tutti (tenere la Grecia in sospeso per mesi
accresce i debiti togliendo fiducia al mercato). Eppure per una certa
visione economico-culturale e' impossibile elargire i soldi finche’ il
ricevente non abbia capito il loro vero valore e quanto costi meritarseli.
E’ quasi una punizione, ma va dato atto loro che
alcune democrazie non danno garanzie: per esempio i governi Berlusconi hanno
distribuito i soldi pubblici senza un progetto per la crescita e favorendo i
soliti amici di amici (confindustria prima non si lamentava) contribuendo alla
rovina economica del paese (vedo grafico sulla crescita del debito Italiano).
Il popolo italiano e quelo tedesco sono due
popoli opposti e per questo, in qualche maniera, hanno bisogno gli uni degli
altri, essendo complementari.
Entrambi con dei pregi spettacolari e
dei difetti giganteschi.
Stranamente il calcio sembra mettere in
evidenza tutto cio’: la Germania ha saputo programmare il vivaio ed e’ negli
ultimi anni e’ sempre ai primi posti.
Ha creato una squadra fortissima che
contiene al suo interno elementi perfettamente integrati di tutte le maggiori
comunita’ di emigrati (polacchi, turchi, Iraniani). Gli italiani di seconda generazione preferiscono giocare nell’Italia, ma
questa e’ un altra storia.
L’Italia non ha una seria
programmazione giovanile, ma in qualche modo riesce sempre ad affrontare i
tornei al massimo del suo potenziale (Lippi2 a parte). Son contento che
Balotelli abbia contribuito al successo. Non male per uno che due anni fa,
secondo la legge non era italiano (non sarebbe ora di smetterla con questa
legge assurda e dare diritti ha chi e’ nato in Italia o chi vi paga le tasse da
anni?).
Quando Italia-Germania si
scontrano vengono sempre fuori delle bellissime partite. Lo sosterrei, anche se
avessimo perso.
I tedeschi una volta, prima delle
partite prendevano i giro gli italiani con accostamenti di dubbio gusto
sulle copertine dei giornali. Li faceva impazzire la nostra opposta filosofia
di vita, ma il calcio e' bello perche' non sempre chi merita, alla fine vince le partite.
Questa volta lo hanno fatto molto meno, segno
che le sconfitte hanno insegnato che il rispetto dell’avversario passa
anche da queste cose.
Pensavo questo l’altra sera al pub,
vedendo la partita indossando la mia maglietta azzurra vicino a un tavolo pieno
di studenti con le maglie della nazionale tedesca.
Quando abbiamo vinto, nonostante avessi
voluto esultare e fare gesti dell’ombrello a 360 gradi, ho coperto la maglietta
con una felpa e sono uscito dal pub senza dire niente, rispettando la loro
tristezza.
Tornando a casa pensavo che siamo due
grandi popoli, con molte differenze e molti aspetti comuni.
Scuola, assistenza medica e stato
sociale sono parte di un nucleo di valori comuni che sono la base comune di
molti stati d’Europa. Al contrario di altri posti come Inghilterra e USA dove trasporto,
istruzione e spese mediche sono state privatizzate rendendole accessibili solo
ai pochi ricchi che se lo possono permettere.
Trovo davvero offensivo che quelli che
hanno messo l’Italia in questa situazione oggi facciano finta di niente
parlando come se niente fosse di uscita dell’Euro e ostentando una volta di piu' ignoranza e razzismo.
Esempi come: 1, 2, 3, 4, 5, 6 sono gli ultimi rigurgiti di un passato che verra’ spazzato via
dalle nuove generazioni Europee, giovani di tutti i colori che credono negli
stessi valori.
Scusate se ultimamente trascuro il blog
ma ultimamente sono spesso fuori: ieri ero in Irlanda, domani in Scozia fino a
mercoledi'. Appena decido che lavoro fare da grandi vi dico di piu' di tutti
questi colloqui.