Sveglia all’alba e via. Direzione Monaco per l’ennesima conferenza.
Bella quest’alba, la cui luce si suffonde sul lago e le montagne, da un senso di pace, di speranza.
Quando tutto e’ cosi’ tranquillo cosa puo’ farci male?
Mentre pondero cio' la mia compagna di lab estrae una serie di cd di Prince (foto a Sx).
Mentre si scende al Nord, incomincio a odiare il sexy nanetto e a immaginare posti dove mettere la sua preziosissima chitarra.
Dopo 3 ore di urletti e schitarrate campionate, perso fra le montagne Austriache fra mucche e Tirolesi in costume tipico penso di essere fottuto (e infatti vedi gia’ le indicazioni per Fucking), finalmente si passa la frontiera, siamo in Bavaria.
Der kleine Prinz imperversa e, quasi quasi mi convinco che la sua visione sessuocentrica del creato possa non essere errata (infatti vedo l'uscta autostradale che porta a Petting.)
Decido che d'ora in poi potrei farmi chiamare “l’artista un tempo noto come Falloppio”, dopo esserci persi un altro paio di volte, arriviamo.
Mi registro in albergo firmando
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Vado a pranzo. Dove mi siedo?
Allora ci sono un americano, un francese un tedesco.
Se mi siedo al loro tavolo siamo in 4 e possiamo raccontarci tante di quelle barzellette dove infine lo spirito italico ha la meglio sulle altre barbare genti.
Il secondo tavolo e’ da sei ed e’ piu’ difficile decodificarne le nazionalita’ e quindi e’ piu’ interessante.
Ci sono una Norvegese (questa l’avevo indovinata), un Israeliana, un Australiana e un Americana, uno ha i baffi e dei capelli crespi, spessi.
Ha proprio la faccia a pastore siciliano. Invece e’ Irlandese.
Invece l’Americana e l’Australiana sono figli di emigranti Siciliani, seconda generazione.
Che girandola di DNA e storie!
Certo che gli Irlandesi sono uguali ai Siciliani. Non mi stupirei nello scoprire che nell'entroterra vicino Akragas parlano il gaelico.
Al ritorno guido verso casa, sono stanco ma contento perche’ saro’ a casa in tempo per fare una pastazza come si deve che rassicuri il mio fegato che per tre giorni ha ricevuto vitamine, verdurine e altre cose a cui non e’ abituato.
Qua attorno le francesine del lab dormono, io ascolto un pezzo jazz e un po' mi commuovo.
Forse sarebbe piu’ appropiato commuoversi col blues, ma io sono cosi’ mi commuovevo anche tagliando semplici spicchi di aglio che confondevo con cipolle non cresciute. Non sono sensibile: sono ignorante, e' diverso.
Mentre penso tutto cio’ ci dobbiamo fermare nel traffico per un ora vicino Zurigo.
Scopro che il traffico e' causato dai curiosi che guardano un incidente nella corsia opposta.
La gente brama vedere budella e sangue...ma cosi' fa tardi per vedere Grey's Anatomy.
L'autostrada va lenta (qui il limite e' 120 km/h), scavalca montagne e laghi.
Io ora vorrei solo essere a casa, dormire tanto, sognare di piu'.
Pulire il mio piccolo pianeta dai terribili Baobab (che e' un bel modo per dire che devo pulire la cameretta prima che i nemici invisibili dell'igiene mettano il contratto dell'appartamento a loro nome).
Riordinare tutti i mondi che ho conosciuto, le storie che ho sentito.
E' strano come per dare un senso ai mondi serva solo un po' di silenzio e il piccolo spazio che ci piace definire "nostro", (anche se poi e' solo in affitto).