Nel 1999 ho passato 6 mesi a Cordoba, in Spagna, per un Progetto Erasmus.
Quando, al secondo anno di univerista', feci la richiesta per una borsa Erasmus, non sapevo bene cosa aspettarmi da questa esperienza.
Quando si han venti anni, le cose vanno troppo velocemente e mi ritrovai sulla scaletta di un aereo con, forse, piu' motivi per restare in Italia che per partire.
Per fortuna partii. Fu un esperienza incredibile.
L'Erasmus rende rincoglioniti, ma in un modo bellissimo.
Avete presente i bambini piccoli, che quando vedono un altro bambino sorridono e iniziano a giocare senza coscienza alcuna di quelle differenze di classe, lingua, idee, che verrano dopo?
Qualche giorno fa una collega mi raccontava di un bassotto che aveva raggiunto sua figlia che camminava carponi e l'aveva leccata in faccia.
La bimba aveva osservato il bassotto un po' stupita, poi aveva dato una leccata al cane.
Con cio' non e' mia intenzione istigare al leccaggio di canidi, ma evidenziare che spesso, tutto cio' di cui abbiamo paura o che ingenera ansia, ci e' trasmesso da coloro che ci stanno vicini, o ci vogliono condizionare in maniera piu' o meno conscia.
L'Erasmus serviva proprio a questo: partire con dei preconcetti, sospenderli, sfidarli, scoprendo spesso che erano falsi.
Organizzare una festa Erasmus significa invitare un numero sconosciuto di persone in casa tua e di molte nazionalita'. Non ho mai sentito di nessun problema, se non qualche macchia di vino su qualche divano.
Comunicare con gente di tutta Europa in una lingua che non e' la tua, ne' la loro, puo' aumentare la possibilita' di creare incomprensioni. Le lingue non sono mai state delle barriere insormontabili.
Non posso dire che l'Erasmus sia servito per istruirmi: le lezioni universitarie erano molto diverse da quelle italiane.
Pero' l'Erasmus mi ha insegnato tanto.
Viaggiare in posti nuovi, apprendere una lingua nuova, dovrebbe fare confondere.
Invece l'Erasmus mi e' servito ad acquisire concentrazione e ha contruibuito a farmi capire chi sono.
Quando ho finito l'Erasmus sapevo cosa volevo fare: laurearmi e fare un dottorato all'estero.
Non avessi fatto quest'esperienza avrei cercato un posto vicino casa.
Oggi avrei una laurea in biologia con prospettive lavorative molto piu' limitate.
L'Erasmus mi ha insegnato a vedere in ogni persona straniera come una possibilita': un bagaglio di esperienze e di avventure. Piu' tardi scoprii che tra le persone piu' intellettualmente stimolanti v'erano el persone dell'Est Europa.
Mi hanno fatto scoprire tanti autori (Dovlatov in primis).
Non avessi avuto l'Erasmus, forse non avrei mai pensato che una cultura tanto geograficamente e storicamente lontana mi avrebbe potuto insegnare tanto.
Credo che l'Erasmus mi abbia fatto conosciere l'Europa e mi abbia fatto anche scoprire che noi Europei non siamo affatto male.
Da li ho poi' vissuto 4 anni e mezzo in Germania, 2 in Svizzera e 3 nel Regno Unito.
L'Erasmus mi ha trasformato da viaggiatore che attraversa l'Europa in cittadino Europeo.
Mi sentii molto triste per il mio paese. Mi sentii Europeo, non Italiano.
Oggi e' un momento importante per l'Europa e si parla molto se l'UE debba essere solo un sistema commerciale (come vogliono gli inglesi) o una federazione di paesi che si riconoscono in un unica politica di sviluppo.
Purtoppo, perdere il progetto Erasmus, mentre miliardi* vengono dirottati sugli aiuti finanziari alle banche significa dare un messaggio scoraggiante: non mi riconosco in Europa basata solo sulla finanza. I veri valori sono quelli che L'Erasmus mi ha insegnato.
L'Europa e' il paese delle differenze che arricchiscono, delle condivisioni che valorizzano, il posto dove si crede in obiettivi comuni.
Ps- e non e' vero che tutte le Scandinave sono facili.
* Che poi i soldi non sono tanto quelli delle borse (quelli non bastavano nemmeno a coprire l'affitto). L'Erasmus rende possibile avere il quadro legislativo che ti permetteva di convalidare materie sostenuto in universita' straniere. Una cosa burocraticamente impossible, al di fuori dello schema Erasmus.
Altri post che parlano dell'Erasmus: 1, 2, 3.