Wednesday, 5 February 2014

Cerco un centro di gravita' permanente....

Dicono che il matrimonio dia stabilita’: chi si sposa trova un centro di gravita’ permanente.
Questo e' un modo di dire che il matrimonio fa ingrassare (l’aumento di massa crea il centro di gravita’ permanente).
Eppure cio’ che non si dice e che gli sposi non riescon a prendere parte al proprio banchetto.
Appena arrivati in sala, parte l’assalto agli antipasti, allo stesso tempo partono il parentame assalta gli sposini.
Cosi’ mentre tutti mangiano, gli sposi a turno devono salutare, stringere mani, ricevere congratulazioni e regali.
La lotta e' impari 2 sposini contro 250 invitati, non ci sara' modo di mangiare.

Per fortuna la giornata procede veloce con un solo intoppo: il primo piatto e’ troppo buono e i  parenti voraci. Cosi’ I cuochi devono calare la pasta….ma i parenti son estremamente voraci…e la calano una terza volta.
Intanto gli sposini girano continuano a sorridere  sempre, ebeti d'amore, si fanno fotografare, filmare, insomma come delle star (ma senza le grupies).
A rompere la monotnonia ci pensa un bambino.
Il nonno lo ha portato a amngiare I confetti e lui ne ha ingurgitati 20 di seguito.
Quando gli dicono basta, lui inizia a piangere, va in anossia, diventa paonazzo, inizia a vomitare….non e’ la prima volta che lo fa, quindi non mi preoccupo (tanto piu’ che il bimbo non e’ mio).
Faccio cio’ che una persona dovrebbe fare, di fronte a una reazione cosi’ esagerata e ingiustificata.
Faccio esorcizzare il bambino. Chiedo ai musicanti di alzare il volume degli amplificatori per coprire il pianto del bimbo.
La festa continua (almeno finche’ non riconosceremo la paternita’ a bimbi nostri).
Ad un certo punto ci chiedono di ballare.
Io, come frequentatori di concerti conoso due balli: pogo e shoegazing.
Questa volta ci tocca il ballo lento...troppo lento….non finisce mai.
Ecco, questo e’ il momento che vorrei dimenticare in fretta. Ma alla fine ricordo che il matrimonio non e’ il giorno degli sposi…quindi ballo, sto zitto e faccio contenti tutti. Dentro di me medito vendetta come un elefante.

Finalmente arriva la sera. Tutti se ne vanno. Finalmente siamo soli, quindi sarebbe il momento giusto per attendere I doveri coniugali.
Invece ci addormentiamo come sassi (che poi I sassi mica dormono, ma questa e’ un altra storia).
Alle 23,00 vengo svegliato.
Rossella non ha mangiato niente ed ha una fame…..capisco quail sono i doveri coniugale a cui si alludeva.
Metto dei jeans e una camicia di flanella e esco al freddo a procacciare del cibo. Come tanti uomini prima di me (mi immagino uomo di Neanderthal a cacciare Mammuth per la donna).
Dato l’orario, non trovo Mammuth, ma dei dolci alle mandorle. Dormiamo.

Il giorno dopo e’ un altra bella giornata di sole.
Finalmente c’e’ silenzio e il mare invernale e’ tranquillo e con bellissimi colori.
Potrei stare a guardarlo tutti il giorno.
Solo che Rossella ha chiamato casa. Chiede cosa si mangi a pranzo e dice che stiamo arrivando.
La differenza piu’ grande rispetto a quando si e’ fidanzati, e’
che una volta discutevamo, prima di prendere le decisioni. Ora, da sposati, decide lei per tutti.
Faccio notare lo iato tridente e faccio le mie rimostranze.
Rossella mi fa parlare, poi dice: “mia madre ha fatto le lasagne”. Taccio. Il mio silenzio si compra con poco.
E’ comunque il dopo matrimonio serve per mangiare di piu’ trovare un centro di gravita’ permanente.

Wednesday, 15 January 2014

Il mio matrimonio

Ho preso un po’ di tempo prima di raccontarvi del giorno del mio matrimonio.
Aspettavo che, col tempo, acquisendo la giusta prospettiva, le immagini si mettessero a fuoco...non e’ successo.
Sara’ perche’ il matrimonio e’ un giorno unico di una vita e non c’e’ niente di normale.

Cosa rende un matrimonio memorabile?
Requisito fondamentale  sono le donne piangenti.
Non potendo assoldare delle prefiche, mi limito a guardare mia madre e,  coi Bambi’s eyes, ricordarle che quella sara’ l’ultima notte sotto il tetto natio.
Mi viene rinfacciato che avevo gia' lasciato quella casa nel 2002, quando 24enne partii per il dottorato in Germania.
Capisco che non ci sara’ verso di avere gente che versa lacrime e che, di contro, la maggioranza si appresta a prender parte all'evento con uno spirito di immotivata ilarita'.

Ho scoperto che il giorno del matrimonio il futuro sposo puo' attaccare la sua volonta’ a un chiodo.
Mi sveglio, alle 8 AM. Ancora assonnatissimo faccio colazione coi cornetti, mentre vedo Peppa Pig in tv.
Arriva il fotografo e mi chiede di sorridere, apparire accigliato, contrito, radioso, ora corrucciato.
Faccio del mio meglio, ma in realta’ il mio sentimento maggiore e’ “l’assonnato”.
Ce chi ha problemi con l’anestesia generale, a volte vomitano. Nel mio caso, a me e’ rimasto solo una gran voglia  di dormire.


Arrivo in chiesa alle 10.30. il  tutto iniziera’ alle 11.00, ma a quanto pare lo sposo deve essere la’ in anticipo (o era la sposa in ritardo? Boh). 
Fa parte della tradizione.
In quella mezz’ora ogni persona (parenti, conoscenti, curiosi) dicono la stessa battuta: “sei ancora in tempo per fuggire”.
Un mezzo sorriso ebete, quello che in 12 anni di emigrazioneho imparato a fare quando mi dicono “Italia, Mafia, Berlusconi, Lega Nord razzista, Pizza buona”.
Mia madre fulmina con lo sguardo l’ennesima battuta di complicita’: “scappa finche’ sei in tempo”.
Fosse per me, io scapperei. Con mia moglie. Su un isola deserta. Senza nessuno che faccia battute.
Poi pero' mi dispiace per le 800 rose che hanno dato la vita per questo giorno e rimetto sui il sorriso ebete, senza rispondere.

Sono le 11.00....finalmente arriva.
Scende dalla macchina, minuta, col vestito rosso (non e’ la sposa, ma La Valletta o come si chiama).
Poi arriva anche lei. Bella come un raggio di sole in un giorno di pioggia....e questo nonostante oggi ci sia un sacco di luce e sole. Riguardo Rossella, penso a quanto sia fortunato.
Abitiamo a 200 metri di distanza e abbiamo dovuto girare mezza Europa per incontrarci....ma ne valeva la pena.

Piccola parentesi aperta.
In quel momento penso che a me piace tanto, mia moglie. Ma a me piace anche senza sveglia all’alba, parrucchiere, trucco e vestito elegante.
Ecco, mi piace vestita da sposa, ma anche la domenica di tarda mattinata, appena alzati, col pigiamone e il viso assonnato.
Mi piace anche in tutte le sfumature intermedie....e anche quelle che che ancora non ho visto, che verranno in futuro.
...e mi dispiace di essermi perso quelle passate, specie quella di  quando era teen ager e si era fatta bionda coi capelli corti.
Piccola parentesi chiusa.

Entriamo in chiesa accompagnati da mamma e papa’.
Uno alla mia destra, al’tra alla sinistra. Ci prendiamo sottobraccio e camminiamo lentamente con velocita’ (tipo camminata sui carboni ardenti), fino all’altare.
Poi arriva Rossella. Suo padre mi consegna la sua mano, e aggiunge qualcosa tipo: “da qui in poi te la vedi tu”.
Si allontana con un sorriso beffardo che se, non avessimo convissuto per anni. Avrei trovato inquietante.
Invece so gia’ cosa mi aspetta (w la convivenza =)).

La cerimonio religiosa procede senza intoppi. Il prete sbaglia il nome della sposa chiamandola Antonella.
Le dico: “questo potra’ tornare utile nel caso la Sacra Rota dovesse decidere”.
Si scherza tanto....il che conferma cosa io ho sempre pensato: il giorno del matrimonio e’ tutta una carnevalata.
Quando usciamo i nostri amici hanno messo su un arco di palloncini. Che bella idea.
Usciamo dalla chiesa, un mare di riso ci inonda il capo, i vestiti e tutto il resto (trovero’ del riso anche nei boxer).
Quando finisce il riso, qualcuno, nell'eccitazione del momento, decide di continuare e mi tira anche le foglie di banana in cui erano contenuti i chicchi.

Vale tutto in quell giorno. Tutto e permesso, purche’ sia allegro.
Sara’ perche’ il matrimonio e’ un giorno unico di una vita....e meno male che e' unico.

Continua

Tuesday, 17 December 2013

Playlist per un matrimonio


Artista
Titolo della Canzone

1
Sigur Ros

2
Florence and the Machine
3
Beirut

4
Radiohead

5
Colapesce (feat. Meg)

6
Magnetic Fields

I Think I Need a New Heart

7
Talking Heads

8
C.S.I.

9
Daughter

10
Vampire Weekend

11
Arcade Fire

12
God helps the girl

13

Devendra Banhart

Carmensita

14
I am from Barcelona

15
Fleet Foxes


Mancano un paio di giorni al matrimonio.
Appena il tempo di riprendermi dall'operazione.

Oggi mi ha beccato il fotografo. Mi ha chiesto una lista di canzoni da mettere nel filmino dello sposalizio.
Ho buttato giu' questa lista senza pensarci troppo.
Alcune canzoni signifiicano molto per entrambi, altre vengono da concerti che abbiamo visto in questi anni.
Devendra Banhart piace solo a lei (quel lungagnone vegetariano non mi convince).
Un paio servon solo a far numero.
Non tutte sono d'amore, ma forse e' meglio cosi', che nella vita matrimoniale c'e' di tutto, mica solo puccipucci tenerone.
Se avete altre idee, scrivete!

PS- Il filminaro (film-maker mi sembra eccessivo), vuole intervistare i miei amici....son contento che Alessio non sia riuscito a lasciare Stanford....

Friday, 13 December 2013

Paralipomeno della batracomiomachia

Ecco e' fatta, con quest'ultima puntura anti-trombo, posso archiviare questo ultimo periodo.
Tutto e' iniziato qualche settimana fa, quando sono finito all'ospedale dove mi han detto che avrebbero dovuto operare.
Scappato dal terribile sistema pubblico sanitario inglese, sono tornato in Italia che, avra' mille problemi, ma ha ancora un sistema sanitario e delle professionalita' degne di un paese civile.
L'ospedale e' un luogo di sofferenza, ma anche teatro di tante piccole cose che fanno ridere.

E' il caso di Fatima, una signora che assisteva il marito, nella mia stanza.
Fatima ha lasciato il Marocco 40 anni fa ed ora parla il maniera colorita usando indistintamente l'italiano e l'arabo.


Una sera, parlava col marito, Dice una cosa in arabo, il marito, stordito dai farmaci, non capisce.

Ripete la frase con piu' veemenza. Il marito non capisce.
Ripete la frase in arabo una terza volta, e' arrabbiata e aggiunge: "oh, ma che parlo arabo?".
Si rende conto dell'ironia della situazione e si mette a  ridere.
A volte basta davvero niente per stemperare una grande tensione.
Un giorno, arriva un vecchietto battagliero, accompagnato da una moglie minuta.
Ci informa che lui sara' velocissimo, operato in day hospital, se ne tornera' a casa.
Mette il vestitino verde e va in sala operatoria.
Dopo appena venti minuti arriva un letto,la moglie guarda il degente. L'infermiere intima alla moglie di spostarsi, rimette il letto al suo posto e dice sorridente: "ora puo' prendersi cura di suo marito".
La donnino lo guarda e dice: "ma questo non e' mio marito!".
Avevano sbagliato persona. In effetti avevo notato qualcosa di strano: com'e' che per un intervento alla gamba gli avevano rasato il capo rendendolo calvo?

Il momento piu' brutto di tutta quest' avventura e' stata poche ora dopo la mia operazione.
L'infermiere dice: "o riesci a urinare col pappagallo, o dovro' metterti un catetere".
Penso tra me e me, il catetere no: sara' dolorissimo.
Chiudo le tende attorno a me e rimango solo col pappagallo.
Purtroppo oltre le tende ci sono i miei compagni di camerata e i loro parenti (e tutta la loro razza) che, essendo del palermitano, tendono a fare una vucciria.
Non essendoci la giusta atmosfera, non c'e' modo di riuscire a buttare via la maledetta anestesia.....proprio in quel momento arriva un SMS.


E' un mio amico che si scusa di potere essere presente nel momento del bisogno.

Penso tra me e me che nel momento del bisogno, in realta', meno gente c'e', meglio si sta.
Poi per fortuna riesco nel mio intento.
Dopo qualche giorno sono di nuovo a casa, in perfetta forma, anzi, meglio di prima.


Archiviato l'intervento, rimane solo un pizzico della puntura anti-trombo (serve a prevenire che almeno oggi si trombi), ma domani e' un altro giorno.

Thursday, 31 October 2013

Non vi ho dimenticati, sono finito all'ospedale.

Datemi un po' di tempo.
Poi, dopo l'operazione (non cambio sesso, mi tolgono un altra cosa), avro' molto tempo per scrivere e raccontarvi.



Sunday, 29 September 2013

Assolto al processino (se mi condavvano non facevo cadere il governo)

Processino, istruzioni per l'uso.
Arriviamo dal prete-fratacchione che ci sposera'.

Stavolta ho imparato: incontrandolo dico "Pace e Bene", anziche' "Buonasera", come la penultima volta. + 10 punti.
Andiamo in una stanza e sbrighiamo le formalita' burocratiche.
Poi iniziamo il processino.
Io rimango nella stanza, mentre Rossella va in un altra stanza.
Come nei film di Perry Mason, mi viene chiesto di giurare su una bibbia che, a giudicare dalle dimensioni sara' la Bibbia a fumetti in lingua tedesca.
Iniziano le domande:
- Qualcuno vi obbliga a sposarvi (a questa domanda non vale la lista dei parenti), basta dire di no.
- Perche' volete sposarvi in chiesa (a questa non basta dire "perche' ci tiene Rossella"), conviene dire un molto piu' paraculo: per continuare il percorso di fede iniziato col battesimo. Questa risposa dovrebbe valere sui 1000 punti.
- Credi nel matrimonio, come evento unico e irripetibile. Ripondete di si, pensate pure: "ci vuole solo andare 2 volte attraverso 'sta carnevalata e decidere un altra volta i confetti, i musicanti, le bomboniere, il menu' etc.".
- Pensi chein futuro potranno insorgere problemi alla coppia? 
Qui dico no, ci conosciamo bene da 6 anni (ometto il dettaglio della convivenza). Non credo ci saranno problemi. Il prete dice che 6 anni per conoscersi non sono poi cosi' tanti.
E' la prima vlta che uno dice che in fondo potrei anche aspettare: che sposarsi a 36 anni e' una tenera eta'......quasi quasi ci casco, ma so che e' un trucco per vedere se voglio scappare. Ma io rimango seduto.
Sei a conoscenza di impedimenti fisici o psichici che possono cmpromettere il matrimonio?
Io lo so che questa e' una delle formule usate dalla "Sacra Rota" per annullare i matrimoni.
Per come la vedo io, il matrimonio va bene, per chi lo vuole, il divorzio pure, per chi ne ha voglia. L'annullamento delle Sacra Rota e' un ipocrisia per tutti (la chiesa e chi vi ricorre).
Tornando alla domanda penso: "certo che una persona psichicamente equilibrata non sara', se accetta di essere la mia compagna, per una vita intera, a parte questo, mi sembra una personcina proprio a posto, mica come me".

Posso uscire, mi da un libro da leggere mentre lui fa le domande a Rossella.
Io lo leggo distrattamente, quando lo ritorno al prete gli faccio notare che le edizioni chiesastre hanno attribuito la cattedrale di Praga (che tutti sanno essere dedicata a San Vito) a San Guido (credo che il traduttore abbia tradotto dal francese Saint Guy).
Mentre lo dico sono un po' triste pensando che una volta la chiesa era anche custode della cultura, si vede che questo livellamento al basso non risparmia neanche le loro fila.



Alla fine ci salutiamo, il processino dell'inquisizioncina e' finito.
Si raccomanda un ultima cosa....qui inizio a  preoccuparmi. Che mi illuda di essere passato sotto le forche caudine per colpirmi all'ultimo metro come un Dorando Pietri qualsiasi?
Con un filo di voce, quasi scusandosi: dice "mantenete la dignita' fuori dalla chiesa, dopo la cerimonia". Chiedo che intenda....dice che una delle ultime coppie s'e' fatta portare una barca davanti alla chiesa ed e' andata via su quella.
Capisco che intende. Immagino sia dura fare il frate umile, circondato da una tamarria imperante. Mi sento quasi spiritualmente affine. 
Come cacciatori d'elefanti d'altri tempi, oggi circondati da turisti che girano su SUV con l'aria condizionata. Io e Rossella andiamo via. Lui sta li' nel suo sorriso, a guardar passare i tram, vecchia pista di elefanti, stesa sopra il macadam.