Si era dunque deciso di tornare al vecchio porto.
La vista di cio' ch'era divenuto m'aveva shockato: turisti dappertutto, luci colorate e mille localini nuovi che si sfidavano a chi potesse mettere la musica peggiore, a piu' alto volume.
...e noi eravamo li' per infierire, che a qualcuno era venuto in mente di giocare al karaoke. Entriamo in un locale: proprio quello dove una volta avevo stravinto una partita di scarabeo componendo la parola "corifeo", solo che visto che giocavo con gente ignorante credevano che avessi inventato una parola, solo per vincere.
E in un attimo mi ricordo di quella volta che al mattino presto (o a notte tarda) avevamo sentito un canto lontano portato dal vento e, seguendolo con le vespe avevamo raggiunto il molo opposto dove attraccavano i pescherecci che vendevano il pesce appena pescato.
E ricordo di quando si prendevano i cornetti e si andava a vedere sorgere il sole vicino al Segesta. C'era sempre un silenzio irreale che i colori dell'alba, la tranquillita', l'uomo la natura facevano sembrar d'essere in un posto magico (come l'Islanda dei Sigur Ros).
E penso che sarebbe bello, se per un momento si ripetesse, ora quel silenzio.
Ho deciso il pezzo che vorrei eseguire: e' 4'.33'' del grande compositore John Cage.
Un pezzo senza musica e senza parole: puro silenzio.
Ma un silenzio che nel porto sarebbe pieno: all'improvviso si risentirebbero le onde sulla banchina, le barche che rientrano lente e i pescatori che cantano.
...e noi eravamo li' per infierire, che a qualcuno era venuto in mente di giocare al karaoke. Entriamo in un locale: proprio quello dove una volta avevo stravinto una partita di scarabeo componendo la parola "corifeo", solo che visto che giocavo con gente ignorante credevano che avessi inventato una parola, solo per vincere.
E in un attimo mi ricordo di quella volta che al mattino presto (o a notte tarda) avevamo sentito un canto lontano portato dal vento e, seguendolo con le vespe avevamo raggiunto il molo opposto dove attraccavano i pescherecci che vendevano il pesce appena pescato.
E ricordo di quando si prendevano i cornetti e si andava a vedere sorgere il sole vicino al Segesta. C'era sempre un silenzio irreale che i colori dell'alba, la tranquillita', l'uomo la natura facevano sembrar d'essere in un posto magico (come l'Islanda dei Sigur Ros).
E penso che sarebbe bello, se per un momento si ripetesse, ora quel silenzio.
Ho deciso il pezzo che vorrei eseguire: e' 4'.33'' del grande compositore John Cage.
Un pezzo senza musica e senza parole: puro silenzio.
Ma un silenzio che nel porto sarebbe pieno: all'improvviso si risentirebbero le onde sulla banchina, le barche che rientrano lente e i pescatori che cantano.
E nel miracolo si spegnerebbero anche i neon e questo Bianco maledetto ritornerebbe ad un oscurita' bellissima, dove le om
bre disegnano la forma delle persone, e le luci delle lampare, darebbero un senso di serenita'.
- Pensavo tutto cio'. pensavo a quanto la semplicita' ci faccia apprezzare il complesso e c'era un che di artistico in tutto cio'.
Ma se avessi spiegato tutto questo, si sarebbe perso il senso del momento.
Avrei voluto scrivere un post vuoto che dicesse: non dedicare tempo a cio' che dico ma fai cio' che vuoi: apri la finestra guarda oltre quel palazzone tremendo e immagina cio' che ti fa stare bene, cio' che ti ha fatto stare bene.-
Ho finito di pensare tutto cio' e i neon sono ripresi ad abbagliare e la musica a stordire.
Il mare era ancora la', ma ormai smetteva di essere mare, che sarebbe potuto essere una piscina con il nano e le ballerine (laureate) e nessuno si sarebbe scandalizzato.
E poi sentivo il mio amico che mi sfanculava dicendo: "4'.33'' al karaoke? ma perche' devi sempre rovinare tutto?".
Ed io pensavo lo stesso. Pero' di loro.
Il mare era ancora la', ma ormai smetteva di essere mare, che sarebbe potuto essere una piscina con il nano e le ballerine (laureate) e nessuno si sarebbe scandalizzato.
E poi sentivo il mio amico che mi sfanculava dicendo: "4'.33'' al karaoke? ma perche' devi sempre rovinare tutto?".
Ed io pensavo lo stesso. Pero' di loro.
In foto: il vecchio porto (con la "t", non con la "c").
11 comments:
caro Falloppio, quello che più vorrei rivedere sono i cieli notturni a luna nuova della mia infanzia
così belli neri e lucidi e con le stelle nitide
e il silenzio tutto intorno
ciao
Cavolo...
Io credo che un pò tutti abbiamo il nostro posto in cui il silenzio non è vuoto, non è niente, ma pienezza d'essere.
Hai descritto così bene ciò che sei riuscito a sentire e a vedere nonostante la musica sparata e le mille lucine al neon, che mi è sembrato di udire e vedere.
E' questo fa di un post il post dei post!!
Uno dei post più belli che i abbia mai letto.
Grazie
A.
meno male che il 5 aprile non è successo nulla
Bel post, sì sì.
Se dovessi aprire la finestra, guardare oltre il palazzo che ho di fronte e immaginare ciò che mi ha fatto stare bene, tornerei alle estati da bambina, di notte, in campagna, circondata dalle lucciole.
Sono anni che non vedo le lucciole.
Xanti sulla strada a casa mia ve ne sono un sacco.
se vuoi te le mando. Sono 50 a botta.
Non QUELLE lucciole.
Un post vuoto e del tempo regalato...se questo non è meraviglioso!!
Sballo!
Grazie mille per il commento, CIAO!!! :-D
Il grosso problema di chi dipinge è che deve ficcarsi in testa che non tutto funziona come con i colori acrilici. Ieri ad esempio tentavo di fare dei cupcakes azzurrocielo, ma non ci avevo mica pensato che dopo la cottura il colore si sarebbe alterato. E infatti sono di uno strano marroncino viola. Cazzo.
io a Scarabeo, l'altra sera, ho battuto mio padre scrivendo EZIOLOGIE beccando ben due 3P lungo la verticale.... sodddddiSPAzzzzzzZZZioni!
=)
sì sempre u' miegghiu!
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