Sunday, 13 May 2012

Chet Baker

Ultimamente ho poco tempo per scrivere cose nuove, ma questo forse mi da l’occasione per scrivere un post che mi ronza nella testa da qualche anno.
Un post sul mio musicista preferito: Chet Baker.
Da piccolo mio zio mi portava sempre a vedere concerti Jazz, ma si sa come sono fatti i Jazzisti, noi eravamo sempre al club verso le nove, ma il concerto spesso iniziava 2-3 ore dopo, col risultato che io mi addormentavo su quelle sedie. Dormivo bene, cullato da quelle musiche, ma dormivo.
Una sera, pero’ c’era un terzetto, piano, basso e tromba e rimasi sveglio, perso a seguire coi pensieri i saliscendi di note che si stagliavano chiare nel buio del fumoso nightclub.
Da li’ nacque la folgorazione per gli ottoni, e fra tutti i trombettisti, quella per Chet.
La tromba ha solo tre tasti, ma se sei bravo puoi riuscire a farle fare un ampia gamma di suoni e raggiungere vette d’espressivita’ che altri stumenti, con piu’ tasti possono solo sfiorare. La differenza sta nel trombettista.
E Chet era il piu’ grande dei trombettisti.
Molti Jazzisti si attaccavano alla qualita’ del suono di uno strumento: B.B. King con la sua chitarra Lucille (che poi fara' una brutta fine), Keith Jarrett che suona panoforti Steinway & Sons o Dizzy Gillespie con la sua tromba deformata con la campana verso l’alto.
Chet suonava qualsiasi tromba, riuscendo a metterci l’anima.
Chet aveva imparato a suonare la tromba nell’esercito, alcuni dicono che non sapesse leggere il pentagramma.
Ma la musica non e’ erudizione o bravura tecnica: e’ suono: sogno non segno.
Chet Baker non suonava solo la tromba in maniera Jazz: improvvisando. Lui viveva in maniera Jazz.
Aveva grossi problemi di droga che lo portarono a passare un anno in carcere a Lucca e ad essere cacciato da molti paesi Europei come l’Inghilterra.
Quando Chet torno' in America ebbe una rissa con degli spacciatori, che gli ruppero tutti i denti davanti.
La bocca per un trombettista e’ la capacita’ di modulare le note. Suonare la tromba con una dentiera e’ come suonare il piano con una protesi al posto della mano.
Ma Chet riusci’ a lavorare e metterci l’anima, dimostrando che nemmeno quello era importante per suonare. Non la tromba, non i denti.
Anche con la dentiera riusciva a esprimere il suo genio.
Poi una notte, esattament 24 anni fa, mori’ cadendo da una finestra del Prins Hendrik Hotel, di fronte alla stazione di Amsterdam.
Si e’ parlato di omicidio, suicidio, in realta’ e’ possibile che Chet volesse semplicemente chiudere la finestra, e la droga abbia fatto il resto e l’abbia spinto giu’.
Dopo aver dimostrato che nella vita niente puo’ abbattere un animo come il suo, la droga e’ riuscita a farlo precipitare.
Ma mentre il suo corpo appesantinto dalla droga s’e’ schiantato sul marciapiede, la sua musica vola alta, con quei i saliscendi di note che si stagliavano chiare nel buio.
Lo immagino, infatti, vestito di scuto, con la sua faccia d'angelo a cantare di "My Funny Valentine": di un amante che dice a Valentine che non la trova la piu' bella e che quando parla si chiede perfino se sia intelligente.
Ma non le chiede di cambiare niente, solo di rimanere com'e', per rendere ogni giorno un giorno speciale, a Valentine's day.

Ascolti suggeriti: 1, 2, 3, 4.

8 comments:

Lario3 said...

Grande!

Grazie mille per il commento, la tua risposta è giusta :-D

CIAO!!!

Anonymous said...

... per gli stessi motivi ho creduto che regalare una tromba per natale non sarebbe stato fuori luogo!
...avevo ragione.
ciao c.Ugo

;)
z.l.m.

xanthippe said...

Il jazz o lo si ama o.
O.
Ciò non toglie che il Chet abbia una biografia bella cazzuta.

(Ma alla fine in quale parte del mondo sei finito?)

D. said...

è un post quasi blu (http://youtu.be/taTtjLAXRcI)

yetbutaname said...

che bel leggere
vista l'ora, il bell'ascoltare lo rimando a domani
ciao

Chaperonrouge said...

sto ascoltando my funny valentine. e funziona. le altre non ce la faccio. non perchè non mi piaccia il jazz o chet. ho un problema con certe melodie...per quanto affascinanti, allegre o meno che siano..mi scatenano una tristezza infinita. mi scoccia perchè le ascolterei volentieri. ma poi mi si scatenano i mostri interiori e no. non è proprio il caso, non posso mica stare a piangere tutta la settimana. comunque, se conosci qualche localino che merita, a settembre vado a new york, si accettano consigli.
Chaperon

Paleomichi said...

amo molto i pochi musicisti jazz che conosco, Chet Baker non lo conoscevo, graze della segnalazione.
P.S.: m spieghi il commento degli autunni che (come prevedevi) non l'ho capito? ;)

Anonymous said...

Ogni artista come ogni persona comune puo scegliere la vita che vuole....chet baker nel bene e nel male rimarra una leggenda per la tromba un mito un talento senza fine....a noi interessa questo. poi nessuno e perfetto.grazie chet grazie per la musica che ci hai regalato, sottolinel di ascoltare la sua performance in un live a tokio in trio...suonano almost blue di e.costello...chet la resa ancor di piu un capolavoro.