L’arte moderna non e’ copia fedele della realta’ ma sua reinterpretazione.
Nel secolo scorso acquisi' importanza il gesto artistico.
Tagliare le tele alla Fontana (il Lucio, non la Federica) segnava insieme alla tela, la fine della vecchia arte e l’inizio di una nuova comunicazione.
Di pari passo, si affermava la figura dell’artista.
La persona, il personaggio e la loro vita divenivano importanti quanto l’opera stessa (immaginate le opere di Dali’ senza conoscere i il baffuto creatore), la zuppa di Wharol senza Andy.
Ora, io ricordo che ai tempi del liceo classico ci si sentiva tutti degli esponenti di una qualche avanguardia artistica: noi ci consideravamo degli eccentrici artisti.
Quelli dello scientifico "T. Ferro", che facevano le stesse cose, invece non erano eccentrici, ma degli stronzi figli di papa’, (una sfumatura diversa d'artista).
Ricordo ancora le serate passate a discutere dell’arte cubista (una, in particolare, vista in una discoteca), insomma, a dissertare di Boccioni (che la suddetta cubista era procace e pettoruta con due boccioni cosi’).
Insomma serate e serate perse a poetizzare le sue forme uniche della continuita' dello spazio....che ancora oggi ogni volta che rivedo 20 centesimi di Euro mi viene da sorridere.
Per capire, noi si perdeva tempo a uccidere il chiaro di luna, discutere di Carra' (Carlo, non Raffaella) e Ligabue (Antonio, non Luciano).
Quelli dello scientifico che avevano piu’ soldi invece facevano il fantacalcio. Noi non e' che fossimo proprio senza soldi.
Eravamo artisti: una versione allegra di un quadro di Pellizza da Volpedo.
Quelli dello scientifico che avevano piu’ soldi invece facevano il fantacalcio. Noi non e' che fossimo proprio senza soldi.
Eravamo artisti: una versione allegra di un quadro di Pellizza da Volpedo.
Insomma la puberta’ la s'e’ passata con l’idea di crescere e portare la fantasia al potere non disdegnando il gesto artistico, l’happening, improvvisato e la cazzata stolida, propria della gioventu'.
Stamattina sono sceso. in strada. Ho aspettato che la macchinetta (Elisa) si scongelasse, ho spostato i pinguini dal posto di guida e ho iniziato a guidare verso casa di Rob, cui a volte do un passaggio al lavoro. Al semaforo m’e’ arrivato un SMS di Rob dove mi diceva che la sera prima aveva incontrato i suoi amici che lavorano in un supermercato ed avevano fatto a chi resisteva di piu’ nella cella frigorifera. Stamattina aveva la febbre a 39, ma ci teneva a farmi sapere che chi aveva vinto la gara a chi resisteva di piu'al freddo era stato lui.
Mentre giravo a sinistra, dirigendomi verso la M4; nella mia testa rimuginavo il seguente pensiero: "ma non sara' mica che Rob e' un po' dadaista?"
Mentre giravo a sinistra, dirigendomi verso la M4; nella mia testa rimuginavo il seguente pensiero: "ma non sara' mica che Rob e' un po' dadaista?"
* il titolo e’ impresso sulla facciata del teatro piu’ grande d’Italia (il teatro Massimo di Palermo).
Lo scrivo qua perche’ mi sembra che quelle genti abbiano poco di che dilettarsi e ancorameno di che programmare il futuro.