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Friday 24 December 2010

Com’è triste Venezia....e figurati quella del nord.

La compagnia è variegata e allegra, costituita per la maggior parte da Siciliani emigrati in UK. La cosa è resa evidente: oltre che dall’applauso all’atterraggio, dal fatto che, attendendo che vengano messe le scalette, si sente una voce che richiede l’apertura delle portiere al grido di “Bussola Capo!!!” proprio come sui peggiori autobus di Palermo.

Vediamo il museo di Van Gogh.
"Van Gogh tanto geniale quanto incompreso in vita, si formò sull'esempio del realismo paesaggistico dei pittori di Barbizon e del messaggio etico e sociale di Jean-François Millet"….aspè lasciamo stare le wikipedia: ve lo spiego a parole mie.
Van Gogh era un poveraccio che in tarda età aveva deciso di diventare pittore.
Essendo autodidatta riusciva a vedere le cose in maniera molto personale e lontana dalla visione accademica che era un po’ quello che facevano gli espressionisti che sarebbero arrivati dopo di lui.
Ora ci fu un momento che ebbe la consapevolezza che stava creando qualcosa di grande (e qui citerei il grande Cesare Cremonini…il filosofo, non il lunapop).
Dicevo che aveva capito che poteva formare una scuola pittorica.
Allora aveva chiamato Gaugin gli aveva tempestato la casa di girasoli che a lui piacevano (e anche a me).
Dopo qualche tempo i due litigano, e Van Gogh alla fine della discussione si taglia un orecchio.

C’è chi dice che Gauguin gli avesse rinfacciato di dipingere in maniera troppo spontanea….insomma di andare ad orecchio.
Sta di fatto che seguono dipinti tristi, come la camera vuota, piena di colore ma senza l’amico. Quindi viene rinchiuso in manicomio, alla fine tetri corvi (quadro a fine post) e il suicidio tramite pistolettata.
Rimane l’amaro di questa triste storia. E la consapevolezza che se per caso Gauguin gli avesse rinfacciato di disegnare a cazzo (anziché a orecchio), forse la storia sarebbe potuta divenire ancora più trista.


Uscendo dal museo, passeggiando per i canali arriviamo alla casa di Anna Frank.
Anna Frank era una bambina tedesca ed ebrea che, per fuggire alle persecuzioni ebree dei nazisti si sposta prima ad Amsterdam e poi entra in clandestinità, nascondendosi con altre 8 persone in un appartamento.
Di giorno quando la gente viveva negli uffici di sotto, Anna doveva riuscire a non fare rumore, quasi ad annientarsi fisicamente.
Allora sognava e immaginava una vita diversa.
I suoi sogni erano cose piccole: sentire il sole, l’aria aperta, andare in giro liberamente. Tutti questi pensieri venivano scritti nel diario che teneva.
Quando gli alleati stavano per liberare Amsterdam il nascondiglio venne svelato (non si sa da chi) alle SS e Anna e la sua famiglia vennero presi e portati nei campi di concentramento dove tutta la famiglia (ad eccezione del padre) moriranno.
 Anna muore di tifo a sole tre settimane dalla liberazione del campo di concentramento.

Dopo questi due musei eravamo abbastanza giù e inizavamo a comprendere perchè in giro ci fossero tante bici che tentavano il suicidio gettandosi nei canali (vedi foto).
Amsterdam, coi suoi canali è troppo  ricca di storie e Storia.
Case oblique e i canali giù al porto che raccontano vite passate.
Sentivamo addosso il peso di quelle storie, della memoria storica, dei dolorosi passaggi che hanno portano l’uomo a divenire ciò che è ora (nel bene  enel male).
Dopo la prima giornata decidiamo che s’è sofferto empaticamente più di quanto lo si possa fare (considerando anche che s’era senza arancine a S. Lucia). Pertando si decise di cambiare registro e, pur mantendo la meoria delle cose viste si disse: si disse basta con le cose triste.
Da domani solo
donnini allegri.
Ma questa è un'altra storia.

Nel Frattempo Buon Natale. Di cuore.

Wednesday 10 September 2008

Paper tiger

Ottavio continuo' a narrare: finiti i test, giunta la sera, fu tempo di andare ad Amburgo.
Cosi’ con un gruppetto di candidati astronauti, prendemmo la S-Bahn con meta centro citta’.
Ad Amburgo c’e’  il quartiere a luci rosse detto "Reeperbahn" dietro vetrine si assiste all’immondo mercimonio delle carni, uno spettacolo degradante che offende la morale e l’etica….che bello! Ho un posto in prima fila!
Sono quasi tutte giovani e bellissime….saranno studentesse… quanto costeranno le tasse universitarie ad Amburgo? Bisogna salvarle.Adorazione degli Ottavi
Avessi un cavallo Bianco potrei irrompere nei loro pertugi….nel senso di locali di piccoli dimensioni e riscattare le principesse. Vado in giro, rinuncio: mi servirebbero troppi cavalli bianchi e non saprei cosa fare con decine di principesse e  cavalli che mi scagazzano in giro"

Queste le parole che Falloppio userebbe in questi casi (v. Amsterdam)

Gente, leggendolo penso’ che fosse un pensiero e una visione molto romantica.
In realta’ Falloppio non e’ romantico, e’ che la visione di donnine che proffergono il loro corpo in cambio di riconoscenza professionale e/o monetaria gli ricordano tanto una sua ex, il che ha ben poco a che vedere col romanticismo.
Nella piazza centrale, c'e' il municipio. Qualcuno disse che l’edificio assomigliava a quello di Bruxelles (cfr 1 & 2). L’avere pronunciato la parola Bruxelles basto' per fare provocare un temporale estivo.
Ci trovammo, pertanto in una birreria.
Si torno’ a parlare dei test. Qualcuno osservo' che l'ESA richiedeva non tanto qualcuno capace di eccellere in un tipo di test, ma qualcuno capace di fare un po' di tutto. Falloppio si senti' confortato, pensando che di certo non era stato eccelso in nessun test in particolare.
Forse perche’ di fronte alla vastita’ dello spazio un uomo deve cercare di sentirsi grande si inizio’ a parlare di cio’ che questi supereroi facevano.
Falloppio, in cui cresceva la convinzione, di essere stato selezionato per errore, cercava di controbattere ogni affermazione:
il "Male": “Io faccio paracadutismo e volo acrobatico” –
F- Io una volta sono andato a cena con una ragazza che aveva la sesta di reggiseno e un altra volta ho mangiato pollo fritto su una low cost asiatica.
il "Male": “Io faccio sub e posso raggiungere profondita’ incredibili respirando pochissimo”
F- Io, in un giorno di scirocco ho annullato il mio io su un divano, ho smesso di respirare per un giorno, poi, a sera, mio padre mi ha portato una granita.

Falloppio senti' tutta la differenza tra il volere realizzare un sogno e l'avere i requisiti per farlo.

Ottavio, allora narro': C'erano una supposta e un missile su una base di lancio.
La supposta pianse, inconsolabile, il missile la guardo' e chiese perche’ piangesse.
La supposta, alza gli occhi bagnati di pianto e disse: “Almeno tu vai in cielo”.

Ognuno ha il destino che si merita.
A proposito: il fatto che oggi circa 300 persone siano finite sul mio blog cercando di “acceleratori di particelle” mi fa subodorare che vi stiate cagando addosso (il che non e’ affatto bello).
Non perdete il prossimo numero dal titolo “histoire de 'O".
(La seconda chiave di ricerca e' "Napo Orso Capo, segue a ruota 7dwarfs"). Perche' non posso avere un accolita di erotomani come tutti gli altri?

Friday 11 August 2006

Amsterdam 2/II

In certi periodi arte fu pura accademia: bravura tecnica, senza concessione alcuna all’estro e alla visione personale. Ancora oggi, per esempio in musica, ci sono due diverse visioni dell’ arte: chi fa il conservatorio e chi impara e sviluppa la musica ad orecchio. Van Gogh e’ l’inventore della seconda scuola. Anche se non mi sembra gentile dire che Van Gogh fu l’inventore dell’arte ad orecchio….
Ad Amsterdam ci sono un sacco di coffee shop (anche se non ho bevuto un buon espresso che sia uno) <nella foto ci sono anche io, non quello rosa, questo qua>. Alcuni coffee shop non sembrano invitanti: uno, un po’ lontano dalla zone piu’ turistica e’ pieno di staue e idoli di tutte le religioni, mi piace: e’ strano. Entro. la mia  incoordinazione nella lavorazione della gangia viene considerata  effetto di un eccesso di uso di sostanza psicotropica…. Alla fine, spiegato l’equivoco, un nero grosso e amichevole mi illustra mentre si confrontiamo le nostre storie tra emigrazione e fumo.
Eccomi nel quartiere a luci rosse dove, dietro vetrine assisto all’immondo mercimonio delle carni, uno spettacolo degradante che offende la morale e l’etica….che bello: ho un posto in prima fila!
Sono quasi tutte giovani e bellissime….saranno studentesse… quanto costeranno le tasse universitarie ad Amsterdam? Bisogna salvarle.
Avessi un cavallo Bianco potrei irrompere nei loro pertugi….nel senso di locali di piccoli dimensioni e riscattare le principesse. Vado in giro, rinuncio: mi servirebbero troppi cavalli bianchi e non saprei cosa fare con decine di principesse….e se poi non vogliono essere salvate? Qua nessuno le obbliga, magari lo fanno per piacere….oh beh’ se lo fanno per piacere allora sarebbe giusto che loro pagassero I rispettivi chaperones.
L’atmosfera e’ cosi’ tranquilla, ma non riesce comunque a lavare il mio senso di disagio dovuto alll’episodio immorale di cui mi sono reso partecipe nel pomeriggio: la visita alla casa di produzione di una birra decisamente scarsa.
Saluto Amsterdam, il suo sole caldo, la sua gente socievole, gli zoccoli (maschile e femminile) prendo la mia valigia di cartone torno a casa. <la seconda foto e' del Gay pride del post precedente>
Torno a casa, prima mi dicono che c’e’ stato overbooking, alla fine mi sistemano in supreme class…. qua non ci sono poppanti ma business-men in giacca e cravatta. Mi danno il giornale, controllo la pagina economica come gli altri ma in realta' leggo i fumetti e mi lamento a voce alta del prezzo dei diamanti. Il personale di bordo e’ disponibilissimo con noi della prima classe, quasi flirta, purtroppo le due hostess bionde si occupano degli altri, mentre noi abbiamo lo stewart Pierre….
Epilogo: torno a casa. Ho ancora un pacchetto di sigarette quasi intonso. Decido di darlo a qualcuno: la mia carriera di fumatore e’ durata abbastanza. Vedo una mia amica che so fumatrice, le do il pacchetto….mi dice che ha smesso di fumare perche’ e’ in cinta!!!
Il padre e’ il mio amicone T. Sono contentissimo per loro. E’ grandioso.
Loro verranno nella mia stessa citta’, per cui saro’ una specie di zio….i bambini sono bellissimi. Immagino me stesso fra un anno o due, camminare col passeggino al parco.…..non c’e’ niente da fare: io I bambini li adoro….e continuo a passeggiare con la mente. In un parco, pieno di ragazze madri.

Tuesday 8 August 2006

Amsterdam 1/II

Antefatto: Lunedi’ sera sono nel mio candido lettino e mi rendo conto che questo fine settimana non ho niente in programma. Non riesco a dormire.
Trovato: domani organizzo un viaggio. Ora posso dormire tranquillamente.
Il giorno dopo guardo la mia cartina personale e vedo la mia meta: la', a nord est dell’isola Iberica, e a sud di Blondeland: Paesi bassi, arrivo.
Post:
Amsterdam e’ terra di tulipani (600.000 bulbi), la citta’ del caffe’ e delle biciclette (una per bulbo) di pianure sottratte al mare. Gli Olandesi hanno una cultura avanzatissima in ogni campo: Van Gogh  inizio’ l’arte moderna, Cruijff  il calcio moderno e, se guardiamo con attenzione I quadri dell’olandese Bosch possiamo chiaramente distinguere che il vecchio Hieronymus aveva gia’ previsto l’avvento dei coffee shop con 5 secoli di anticipo.
Partenza: Il sole sorge, lentamente in un cielo monocolore e grigio. Chissa’ perche’ l’alba vista tornando a casa appare piu’ calda di quella livida che mi vede lasciare la mia magione sull’Elba. Sull’aereo vorrei dormire ma un bambino di pochi mesi, seduto accanto a me, piange. Passa mezz’ora, il bimbo continua a piangere…..dopo un ora l’hostess chiede alla gente accanto se vogliono qualcosa per il mal di testa. Vorrei chiedere, piuttosto degli anticoncezionali da dare alla signora….nel caso avesse l’idea di donare alla creatura urlante un fratellino/sorellina.
Quando, dopo un ora e mezza la signora scende dall’aereo c’e’ solidarieta’ tra I passeggeri: le hostess dovrebbero essere dotate di cloroformio da utilizzare in questi casi. Ho imparato qualcosa che non sapevo: i bambini per quanto gnomi possono avere tanta potenza nei polmoni da piangere 90 minuti ininterrottamente....maledetti embrioni ipertrofici.
Arrivo in centro, la citta’ e’ costruita nello stile Backsteingotick: tra il secolo XIII e il XVI le citta’ crebbero e si dovettero costruire molti edifici. In queste zone in cui marmo e pietra scarseggiavano si invento’ il Gotico Backsteingotick. Gli edifici in questo stile hanno le forme imponenti del gotico, ma sono costruiti di mattoni rossi.
L’effetto finale e’ qualcosa serioso come il gotico, ma divertenti come le riproduzioni costruite coi LEGO.
In citta’ c’e’ movimento: vedo tante bandiere colorate (manifestazione pacifista?), da lontano vedo donnone pettorute, colori e sui canali passano tanti barconi che sembrano carri allegorici (carnevale di Rio?). Purtroppo no: e’ il gay pride.
Il purtroppo e’ dovuto al fatto che, nonostante l’atmosfera sia allegra e scanzonata che fa apprezzare la manifestazione (anche se sono di gusti sessuali ben diversi)….la musica techno-house e’ davvero terribile.
Si cammina per le calli….di tanto in tanto trovi un italiano che ti chiede una cartina: c’e’ un sacco di gente che si perde ad Amsterdam.

Non perdete la prossima puntata che contiene gli affascinanti episodi: "Falloppio nel negozio del caffe’" e "Falloppio e l'immondo mercimonio delle carni".