Monday 23 November 2009

Analisi delle relazioni sociali dei gruppi ancestrali Neanderthal-Cromagnoidi.

L’altro di’, non vi spiego neanche perche’, ho dovuto assistere ad una lezione di antropologia evolutiva che qui riporto (che solo io devo soffrire?).
“Dall’analisi dei reperti fossili ridatati per mezzo di nuove tecniche proponiamo un approfondita analisi volta a trovare risposte ad annose questioni quali: l’uomo di Neanderthal e Cro-magnon si conobbero? Si riconobbero? Si salutarono?
-Perche’ il Neaderthal si estinse e venne soppiantato dai Cro-magnon?
Sebbene si siano rinvenuti nuovi indizi di co-presenza all’interno dello stesso areale e’ noto che, sebbene il piu’ sociale Cro-magnon abbia richiesto all’amicizia Neanderthal su Facebook*, costui non l’abbia mai accettata.
Questa palese anaffettivita’ vuole confermate le ultime scoperte che accreditano in maniera univoca all’uomo di Neanderthal graffiti ritrovati nelle grotte.
In tale contesto si nota che sebbene esso avesse iniziato a ritrarre sulle grotte scene di vissuto quotidiano, si sia sempre rifiutato di taggare le foto che ritraevano i Cro-magnon.
Oggi si crede che la differenza tra le due specie sia dovuto ad una diversa visione dei ruoli del maschio nella famiglia.
Il Cro-magnon pare sia riuscito a proteggere meglio la famiglia obbligando la donna a stare a casa con la prole.
La donna avrebbe pertanto iniziato a praticare l’agricoltura.
L’uomo si sarebbe dedicato alla caccia, alle trasferte di calcio, al commercio di risorse in eccesso e alla vendita di derivati bancari alle vecchine.
La donna e l’uomo di Neandertal, di contro, avrebbero proseguito con la parita’ uomo-donna e nella loro vita in comune da cacciatori nomadi, avrebbero accumulato poche risorse rimanendo svantaggiati nella nuova civilta’ liberista implementata dalla specie Cro-magnon.
Alla luce di questi fatti non stupisce che l’uomo di Neanderthal, lavoratore proletario con l’evolversi della societa’ si sia iscritto in blocco al partito comunista determinando cosi’ la propria estinzione (Homo Bertinottiensis).
Una subpopolazione sembra invece essersi mescolata a perfezione con la popolazione dominante dei Cro-magnon finendo per acquisirne caratteristiche fenotipiche molto simili come testimoniato  dal fatto che essi siano zompati da atteggiamenti radicali ad altri piu’ prettamente piu’ liberisti (vari esempi da homo Scissio Livornensis a homo di Cape zonis).
Origine dell’uomo.
All’antica ipotesi panafricana dell’origine etiopica dell’uomo, gli odierni schieramente geo-politici sembrano necessitare nuove teorie sull’origine della specie:
La nuova superpotenza Cina basandosi principalmente su dati genetici cerca di avvalorare una sua evoluzione indipendente da quella panafricana.
L’ipotesi padana immagina uno scenario in cui l’uomo venuto dall’ Etiopia sia stato respinto alla frontiera da un Uomo Europeo che si era evoluto precedentemente da un ceppo originatosi dalla penisola arabica.
Il gruppo “fan Padani di Giacobbo” ipotizzano che la popolazione si fosse originata a Sharm-el-sheik ma sia entrato in Europa (a Linate) tramite un volo charter.
Appurata l’indipendenza dall’origine africana e rinverditi i culti celtici del dio Po la lega ha pertanto lanciato operazioni quali la White Christmas che desidera la cacciata degli immigrati (in particolare quel mediorientale che si ostina ad aggrapparsi alla croce delle nostre chiese).
Va altresi’ riportata l’ipotesi creazionista che vuole la terra creata 5000 anni fa, come avvalorato da alcuni importanti libri quali la Bibbia, il libro di Mormon e la guida galattica per gli autostoppisti (pagina 42).
Un origine bianca indipendente viene rivendicata anche dai gruppi del KKK (che recentemente hanno aperto un franchising nella nostra bella Italia, da sempre terreno fertile per nuove idee e vecchie teste di cazzo).
Queste associazioni rivendicano oggi la difesa delle radici bianche. Una mia amica m’ha detto che volentieri piu’ che delle radici bianche lei si batterebbe per la difesa dei fusti neri (intesi come grossi omaccioni pigmentati).
Considerato infine che i primi luoghi di culto in Europa (sempre che ci si decida se Turchia sia Europa) sembrano essere delle costruzioni in pietra dedicate al culto della dea madre.
Ora, immaginiamoci quest’uomo dedito alla terra e al culto della mamma. Ma niente niente e’ che noi europei moderni di razza Caucasica di areale mediterraneo siamo tutti figli di un homo terronis?.
* A proposito di facebook, io non ci sono che c’ho i miei tempi e sto ancora cogitando l’avatar per sbarcare su second life. Quindi non chiedete l’amicizia ai miei omonimi e cognonimi che sono in giro.

Monday 16 November 2009

Nori me tangere

 La scorsa settimana mi sono imbattuto nel podcast di Radio Feltrinelli ed ho scaricato gratuitamente tutte le lezioni di “Scuola elementare di scrittura emiliana” di Paolo Nori.pianura nebbiosa
Paolo Nori e’ uno scrittore che inizia a scrivere e si perde dopo la prima curva.
Poi alla fine, (ma in realta’ non sempre c’e’ una fine), si arriva da qualche parte. Spesso non e’ una grande conclusione tanto, che quello che ti voleva dire te l’ha gia’ detto cammin facendo.
Quando finiscono i racconti che legge Paolo Nori, uno rimane un po’ piacevolmente sorpreso e un po’ si sente come se l’avessero fregato.
La sensazione e’ la stessa di quella che provavo all’uscita della scuola elementare in estate quando arrivava il gelataio con 3ruote (nel senso del motoape) e 4 gusti di gelato.
Vedeva arrivare un ondata di bambini che gridavano ai 4 venti i 4 gusti. Un mio compagno pur sapendo che c’erano sempre i soliti 4 gusti si ostinava  chiedere cose tipo gelato al puffo o banana. Oggi infatti lavora per il sindacato.
Il poveruomo non riusciva a stare dietro a tutti noi e allora si difendeva mettendo  dei gusti di gelato a caso e poi veloce ti prendeva la banconota da 500 lire e ti dava un cono. A caso.
Ecco io, quando finisco di ascoltare le cose che scrive Paolo Nori, mi sento un po’ come in quei momenti: che a volte beccavo il gelato che volevo mentre altre volte mi beccavo limone e cioccolato. Se capite cosa intendo.
Paolo Nori seguendo i fili dei pensieri che vanno via, senza filtro, come ghirigori di fumo. Almeno credo. che io non fumo, ne’ col filtro ne senza filtro, ma insomma l’avete capito....e allora io, mi sono ascoltato il corso di scrittura emiliana che a volte mi piaceva e a volte avrei preferirto piuttosto imparare a tirare la sfoglia.
Allora ho pensato che voi in Emilia state sempre li’ a ponderare sul quotidiano. Ma cosi’ in maniera un po’ approssimata, anche grammaticalmente, tanto son sempre e solo due chiacchiere tra amici, che tanto qua sia tutti Emiliani (tranne i Romagnoli) e giu’ che ti sversano il vino.
E la nebbia? e’ piu’ un velo dietro cui immaginare. E la pianura? e’ una opportunita’ di tela in cui sviluppare storie puntellate da rotoballe.
Ora io quando penso alla Sicilia, non vedo mai niente di sfumato.
I colori sono forti e non c’e’ spazio per approssimazione. Io cerco, ma non vedo proprio lo spazio per fare un minimo di manovra per cambiare qualcosa la realta’, troppo netta, grida troppo.
Prendete i treni: in tutte le zone disagiate se proprio non c’e niente da fare si guardano I treni (Irvine Welsh et al.)
Belli i treni, il viaggio, i ferrovieri e l’anarchia.
Io i treni li ho guardati.
I treni, nella mia citta’ non viaggiano. Si fermano e guardano il mare.
Che davanti hanno il mare e li’, ferroviariamente parlando, finisce un continente.
I giovani, da noi, non sognano i treni. I treni al massimo sognano noi o il nostro mare, che infatti quando i treni hanno vissuto abbastanza li mandano da noi al mare, vengono da noi per sognare.....infatti’ a fine carriera i treni li mandano a morire qua che la stazione sembra un po’  un cimitero di elefanti.
Immaginate tanti treni verde o quelli piu’ vecchi marroni, e li vicino il mare azzurro. Colori vivaci, precisi, belli. Tutto molto inutile.
Io cosi’ me la ricordo la Sicilia.
Altro che confortevole nebbia e rotoballe varie.

Wednesday 4 November 2009

All along the watchtower

Quando aprii la porta. Mi si presento’ una bellissima ragazza nera. Mi disse: “e’ dio che bussa alla tua porta”.
Io aspettavo un idraulico ma si sa che e’ piu’ facile trovare dio che un idraulico.
Feci entrare la dea (visto che cosi' s'era presentata).
Pensai, magari ora mi fa il miracolo; mi separa le terre dalle acque e risolviamo il problema della cucina allagata.
Inizio’ a parlare.
Aveva un bel sorriso. Ah il mio cuore vagabondo e avventuriero.
Vagabondo il cazzo- nella mia mente era apparsa la mia ragazza che con fare minaccioso aveva immediatamente trasformato il mio cuore vagabondo e avventuriero in un cuore stanziale da geometra del catasto.
Pero' avevo letto un suo messaggio per il mio compleanno, quella mattina.
Diceva: ”Passa una bellissima giornata(...)dedicala a tutte le cose che ti piacciono. Oggi e’ tutto per te”.
Il messaggio era chiaro.
Pray BOyAvrei potuto dedicarmi a tampinare i donnini. Ma dovevo sbrigarmi: avrei avuto solo 24 ore.
Io, materialista, illuminista e con cuore da geometra del catasto alle prese con le gomene e canapi a tirar su le vele dell'avventura.....insomma, nella confusione piu’ completa.
Annuivo. Ammiravo. Ecumenicamente comprendevo.
E la ragazza parlava. Il suo dio, i fratelli, le sue sorelle.
...io mi sarei anche accontentato di una cugina purche’ munita degli stessi occhi da antilope (cioe' tipo Bambi's eyes, ma piu' africani).
Continuava a parlare: ci teneva tanto a convincermi dell’esistenza di dio. Non c’era bisogno: una con il suo sorriso non poteva essere mica frutto del caso (que viva il creazionismo).
Lei parlava, parlava, parlava.
Non mi faceva parlare mai. Che tipetto. Nella mia fantasia avevamo gia’ litigato ma l’avevo perdonata e avevamo fatto pace quando si congedo’ lasciandomi una rivista.
Lessi il titolo.
The watchtower- la torre di guardia.
Attorno alla torre di guardia avevano discusso gia’ Robert Zimmerman e Jimi Hendrix.
Mi dissi: “Shomèr ma millailah?”.
Una parola antica che significa: “sentinella, a che punto e’ la notte? ma non e’ che a fuoria di stare tutti a parlare attorno alla torre di mantide-religiosaguardia, i buoi sono gia’ scappati”?

Mi sbrigai a finire le mie cose e ad uscire.
Che a parlare troppo di religione ci si perdeva a immaginare l’aldila' e ci si scordava di dovere vivere nell’aldiqua.
...la vita passava, ed io avevo un permesso di sole 24 ore per rendere il mio giorno degno di essere vissuto.
Uscii col chiaro intento di costruire il mio paradiso in terra.