Ho passato il primo Maggio a Portella della Ginestra.
E' stato un evento molto particolare che bene rappresenta cio' che succede all’Italia e alla sua memoria storica.
A Portella c'e' un sindaco PdL che rifiuta di fare partecipare il gonfalone del comune alla manifestazione di commemorazione del massacro perche' dice che e' strumentalizzata dalle sinistre e che e' diventata quasi una manifestazione di partito (ovviamente non del suo).
La cosa e' provocatoria visto che quando accadde il massacro il ministro degli interni Scelba rifiuto' di aprire un indagine per motivi politici perche' secondo lui, chi festeggiava il primo Maggio non era di un solo partito e pertanto non poteva essere un delitto contro la sinistra.
Questa puo' sembrare una differenza sottile ma il peggio deve ancora venire: mentre sempre piu' prove sembrano inidicare che a sparare a Portella ci fossero forze neo-fasciste ed eleementi della X-Mas riconducibili a Junio Borghese (quello del golpe) , il sindaco cosa fa?
Invita Lele Mora, noto fascista in citta' (articolo di "Repubblica").
In piu’ sposta l'evento "Cannoli & friends" a ridosso della commemorazione.
In altri paesi si difende la memoria e si discute sulle teorie revisionistiche.
Da noi, non serve neanche quello basta molto meno: una tetta di qualche starlette televisiva, un cibo cotto e mangiato (sebbene anche i cannoli facciano parte della cultura) e tanti sorrisi finti.
Il metodo "mandarla in vacca" funziona sempre di piu’ ed e' frutto di questa cultura politica arrafazzonata, approssimativa e qualunquista e caciarona.
Il tutto per ammassare informazioni contraddittorie e confondere la memoria.
Cosicche' oggi il primo Maggio a Portella della Ginestra diventa un occasione per mangiare cannoli con Lele Mora (?), quello a Roma un evento mediatico per la chiesa (pagato dai contribuenti di tutte le religioni e non credenti), Fede continua a chiamare il 25 Aprile la festa della liberta’ (trasformandola quasi in una festa di partito), mentre la liberazione dall’antifascismo viene sempre meno menzionato.
Per fortuna che le nebbie che avvolgono il picco, luogo dell’eccidio quel giorno erano avvolte da nebbie che aiutavano a conservare un clima di silenzio pieno di rispetto.
Molto diverso da tutte quegli schiamazzi che si sentono pochi km piu’ in basso: di chi avendo perso la memoria e il rispetto per se stesso non ne ha piu’ per coloro cui e’ dovuto.
E' stato un evento molto particolare che bene rappresenta cio' che succede all’Italia e alla sua memoria storica.
A Portella c'e' un sindaco PdL che rifiuta di fare partecipare il gonfalone del comune alla manifestazione di commemorazione del massacro perche' dice che e' strumentalizzata dalle sinistre e che e' diventata quasi una manifestazione di partito (ovviamente non del suo).
La cosa e' provocatoria visto che quando accadde il massacro il ministro degli interni Scelba rifiuto' di aprire un indagine per motivi politici perche' secondo lui, chi festeggiava il primo Maggio non era di un solo partito e pertanto non poteva essere un delitto contro la sinistra.
Questa puo' sembrare una differenza sottile ma il peggio deve ancora venire: mentre sempre piu' prove sembrano inidicare che a sparare a Portella ci fossero forze neo-fasciste ed eleementi della X-Mas riconducibili a Junio Borghese (quello del golpe) , il sindaco cosa fa?
Invita Lele Mora, noto fascista in citta' (articolo di "Repubblica").
In piu’ sposta l'evento "Cannoli & friends" a ridosso della commemorazione.
In altri paesi si difende la memoria e si discute sulle teorie revisionistiche.
Da noi, non serve neanche quello basta molto meno: una tetta di qualche starlette televisiva, un cibo cotto e mangiato (sebbene anche i cannoli facciano parte della cultura) e tanti sorrisi finti.
Il metodo "mandarla in vacca" funziona sempre di piu’ ed e' frutto di questa cultura politica arrafazzonata, approssimativa e qualunquista e caciarona.
Il tutto per ammassare informazioni contraddittorie e confondere la memoria.
Cosicche' oggi il primo Maggio a Portella della Ginestra diventa un occasione per mangiare cannoli con Lele Mora (?), quello a Roma un evento mediatico per la chiesa (pagato dai contribuenti di tutte le religioni e non credenti), Fede continua a chiamare il 25 Aprile la festa della liberta’ (trasformandola quasi in una festa di partito), mentre la liberazione dall’antifascismo viene sempre meno menzionato.
Per fortuna che le nebbie che avvolgono il picco, luogo dell’eccidio quel giorno erano avvolte da nebbie che aiutavano a conservare un clima di silenzio pieno di rispetto.
Molto diverso da tutte quegli schiamazzi che si sentono pochi km piu’ in basso: di chi avendo perso la memoria e il rispetto per se stesso non ne ha piu’ per coloro cui e’ dovuto.