Saturday 27 July 2013

To the Little Fluffy monsters that live in my head

Years ago a local Welsh company got warned to change the name of their "Dragon Sausages" because it could mislead customers and confuse them about the origin of the meat.
You may not believe it, but I found the article (link).
I thought that it was brilliant!
 This evidence revamped  my believes that there must be some dragons, hidden somewhere...not just in my head.

Having said that, last week I called a local Taxi. 
The company is called Dragon Taxis so my expectations were high (link).
I was disappointed when I saw that they sent me a car and not an actual dragon.

The cab driver said that the dragon temporarily unavailable: it was sent to a garage for the annual revision, so I still believe that dragons do exist.
Space Ducks "fighting all the evil" exist too (ask Daniel Johnston), as well as the Susuwataries that appear in many Miyazaky's movies.

I have a scientific mind, but I remember that when I was a kid I always wanted to find acceptable explanations for phenomena that I could not understand.
Someone once told me that shooting stars were angels throwing away their cigarette butts before God could catch them smoking.

Fascinating explanation. More interesting than "visible path of a meteoroid that burns as it enters the atmosphere".  
What explanation do you prefer?
Are you also starting to wish that dragons exist?

Tuesday 16 July 2013

Per Elisa


Allora era vero: anche nella perfida Albione puo’ fare caldo e non piovere per piu’ di 15 giorni!
Mi era stato detto, ma non lo avevo mai sperimentato in questi 4 anni di vita Gallese.
Ora, e’ chiaro se se uno toglie il piumone e inizia a dormire con la finestra aperta, c’e’ un aria di cambiamento.
Dopo tanta pioggia questo caldo accecante stordisce….e infatti la povera ELISA (la mia macchinina c’e’ rimasta).
Enzyme-Linked Immuno Sorbent Assay, per comodita’ detta ELISA era la mia macchinina dal 2009.
Comprata con pochi soldi, speravo mi trasportasse per un paio di anni, ha continuato fino ad oggi.
Certo ultimamente aveva problemi con l’aria condizionata.
Certo problemi c'erano con l’aria condizionata, e anche il riscaldamento non funzionava.

Problemi con l’aria condizionata, il riscaldamento, e lo sportello di sinistra che non si apriva, una freccia non funzionava sempre, la batteria si scaricava quando c’eran sbalzi di temperature e l’autoradio aveva smesso di suonare e c’era un ragno che viveva dietro lo specchietto retrovisore, i licheni sotto l’alettone posteriore, i nemici invisibile dell’igiene visibili compagni di viaggio e a dirla tutta la ruggine ormai aveva fatto dei grossi buchi nella carrozzeria.
Pero’ a parte questo, il resto funzionavano benissimo.
Alla fine aveva fatto 205,000 Km. Pari a 32,4 volte giri della terra. Mi manchera’.
Quindi ho dovuto fare due conti e, considerate che stave arrivando la revision annuale, ho deciso di cambiare la piccolo Elisa con una macchina diversa. L’ho data al rivenditore che mi ha detto che useranno i suoi organi per trapianti di altre FORD. 
Ma questo e’ il passato.
E cosi’ che da ieri e’ arrivata la piccola Column Agglutination Technology, per gli amici CAT, una SKODA argentea.
Stamattina, quando guidavo, pensavo che il motore e’ piu’ potente ma silenzioso, guidare non da le stesse sensazioni. La vecchia Ford Fiesta, quando toccavo 70 miglia, iniziava a tremare e fare rumori strani. Ti dava la vera ebbrezza della velocita’: quella sensazione di compiacente brivido del potere che viene dall’orgoglio della tecnologia umana, coniugata con la coscienza della fragilita’ umana (tutti quei rumorini non erano belli, sapendo che da un momento all’altro potevi perdere pezzi*).
Insomma, portare ELISA a 70 miglia orarie significava al tempo stesso celebrare i successi della tecnologia umana e ponderare la filosofica caduca fragilita' dell’essere biologico.

La macchinina nuova, niente di tutto questo: parte, va, funziona. Questa e’ come un mulo: massiccia, imperturbabile, continua sempre, senza lamentarsi.
Coniuga il disegno spartano dell’Europa dell’Est, con l’affidabilita’ Germanica. 
Ha un carattere diverso. 
Ci vorra' un po' di tempo per capirla. Certe macchinine per bene, sono introverse.Vi faro' sapere quando la conosco meglio.

* Per esempio sono sicuro che se avessi perso l’alettone mi sarei trovato senza aderenza....credo.

Sunday 16 June 2013

Cappellini e cilidri: lo sposalizio all'inglese.

Qualche settimana fa, vi avevo raccontato del mio ruolo di usciere al matrimonio di Ben, un mio collega australiano.
I matrimoni sono la rappresentazione di una cultura (immaginate, per esempio,
i matrimoni indiani), la regola vale anche per quelli inglesi.
Il giorno dello sposalizio e' una giornata stupenda, con un cielo blu che mette in risalto il verde del parco nazionale del
Breacon Beacon.
Arriviamo alle 11.00, anche se la cerimonia e' alle 14.00.
La sposa (che per cmodita' chiameremo "la generalessa"), ci tiene a passare in rassegna le sue truppe, prima del grande passo.

Verso le 13.00 inizia la vestizione.

Tight con le code, camicia bianca, fusciacca rossa al collo, rosa rossa sul risvolto della giacca, panciotto, orologio cipollone e cappello a cilindro. L'Inghilterra celebra la passata opulenza del suo impero, facendoci vestire in maniera Vittoriana, nei suoi giorni piu' importanti.
Mi guardo all specchio, mi ricordo quando facevo teatro a Dresda. Eccomi pronto per la messinscena (prendo anche la pipa, per immedesimarmi meglio nella parte).

Quasi pronto. Perché' ovviamente ho dimenticato che qua si usano le camicie con i gemelli, ed io, i miei gemelli i ho dimenticati a casa.
La generalessa, non si sa come, aveva previsto anche questo, ed ecco che arrivano i gemelli per la mia camicia.
Esco fuori, vedo la mia ombra, non posso fare a meno di ricordare "papa gambalunga".

La cerimonia non e' religiosa, pertanto e' breve, toccante e intensa.
Seguono un pranzo leggero per una cinquantina di invitati più' intimi (parenti e amici piu' stretti).
Il pranzo si caratterizza per 3 discorsi: il padre della sposa, che ricorda la nascita della generalessa, Ben che
emozionatissimo parla della moglie, il best man (il migliore amico) che ci racconta i lati piccanti della storia facendoci ridere alquanto.
Intanto si son fatte le otto: arriva un altra cinquantina di amici e colleghi.
Iniziano le danze. La tradizione vuole che i novelli sposi aprono le danze.
Capisco perché' Ben mi avesse confidato che, più' dello stress da matrimonio sentiva, lo stress del primo ballo.
E' una complicatissima coreografia, danzata in maniera simmetrica.
Il tutto ha un che di bello, ma non posso non immedesimarmi nel povero Ben, che balla a tempo, ma con la tipica faccia di chi gli e' appena morto il gatto. Concentrato, non rilassato.
Dopo il primo ballo la serata scorre via tra balli, bar, birra e bagordi.
Verso le due me ne vado a nanna.
Il matrimonio si e' svolto in un castello.
Il castello di Crai-Y-Nos insulta essere il castello più' infestato del Galles. Vieppiu' si dice abitato da un fantasma di origine siciliana: la cantate lirica Adelina Patti.
Alla morte accidentale, la cantante chiese di essere imbalsamata e inumata nel cimitero Parigino di Pere Lachese, dove riposava il suo artisticamente "amato" Rossini.
Che pero' nel frattempo era stato trasferito a Santa Croce a Firenze.
Abbastanza per fare incavolare un fantasma (che in
Ignhilterra e in Scozia sembrano essere particolarmente irascibili, dato il gran numero di castelli che si dice infestato).

Io, comunque ero troppo stanco per notare niente di anormale o paranormale, e dormo bene.
Della bella giornata rimangono: foto ridicole con cappello a cilindro a guisa si Phileas Fogg (quello de "il giro del mondo in 80 giorni"), un leggero malditesta e una coppia di amici, da oggi, sposati.

Sunday 26 May 2013

Progetto (a lungo termine) per costruirmi una piramide.

Ultimamente mi hanno affidato un gruppo da guidare, per qualche mese, per un progetto.
Alla prima riunione, si dovrebbe fare qualche esercizio di team building (i soldi che pagano il progetto vengono dall'America e loro, a queste cose, ci tengono).
Alla prima riunione, ho detto: "team building": vi ho portato dei cioccolatini, siatemi devoti e siate leali gli uni con gli altri. Deal?
La cosa sembra funzionare: il gruppo lavora bene. L'unico problema e' che noto che, quando mi vedono, mi associano all'idea dei cioccolattini e scateno la salivazione (riflesso Pavloviano).


Il mio gruppo e' proprio carino.
Ho potuto scegliere alcuni, mentre altri mi sono stati affidati.
Io porto avanti il progetto e copro la parte scientifica.

Mike l'ho scelto io.
Mike viene da generazioni di rompicoglioni di scozzesi.
La sua famiglia e' stata promotrice dei movimenti luddisti nel 19esimo secolo. I luddisti distruggevano la macchine che rimpiazzavano il lavoro umano.
Sarebbe un sindacalista di sinistra, se in questo paese i sindacati non li avesse asfaltati la Tatcher e la sinistra i Tony Blair.
Io l'ho scelto, perché' Mike e si luddista, ma e' anche un favoloso nerd.
Mike odia le macchina, ma ama i software. Adora smontare le macchine, capirle e perfino migliorarle, purche' non tolgano il lavoro agli uomini.
Secondo me non tutti lo apprezzano per come si presenta. Ma e' un grande acquisto.


Nicole si occupa della parte legale, non la conoscevo prima.
Mi hanno detto che ha un sacco di doti nascoste ed e' Easygoing.
Una dote non e' poi così' nascosta, visto che tutti sanno che fa l'istruttrice di lap dance.
Andremo d'accordo: io ho un gran rispetto per chi si dedica all'insegnamento delle si giuovin virgulte.


Paul e' un ingegnere con esperienza.
Gran lavoratore, da qualche anno sta vivendo una seconda giovinezza.
Appena i suoi figli han fatto sedici anni e, come si usa da queste parti, son stati messi alla porta.
S'e' sentito prima triste, quindi felice. Ha capito che aveva risorse (tempo e soldi) per fare cio' che aveva sempre voluto fare.
Ora, tutti i soldi che guadagna li spende in viaggi con sua moglie, che ama tantissimo.
Vogliono vedere tutti gli hard rock cafe' del mondo e son già' ad oltre 150.
In realtà' a lui i cafe non interessano. Gli piace avere una scusa per andare in posti che altrimenti non visiterebbe. 

2 mesi fa ha finito un dottorato in astrofisica. Che non gli serve a niente, nemmeno per vantarsene.
Io volevo fare il cosmonauta perché' pensavo che rispondere alla domanda: "e tu cosa fai?" "il cosmonauta" facesse colpo sulle ragazze.
Lo ammiro.

Poi ci sono anche altri tre…ma il post diventerebbe troppo lungo.
 
Mi piace avere la responsabilità' di guidare un gruppo.
E' un po' strano, perché' spesso si discutono argomenti e raramente sono la persona che ne sa di più', o son chi ha più' esperienza, o che ha più' capacita' per portare avanti ile singole parti del progetto.
Ma sono l'unico che riesce ad integrarle tutte fra di loro, e con progetti simili che son sviluppati in America.
E' una grande responsabilità', ma e' anche molto divertente.
Se va bene, probabilmente mi daranno un gruppo più' grande e per più' tempo.
Quando ci sono giornate tristanzule, ripeto a me stesso: "per costruire una piramide, mi servono solo 20.000 persone per 10 anni. O viceversa".
Mi serviranno solo pazienza e molti, molti cioccolattini.

Wednesday 15 May 2013

Io speriamo che me la cavo....

Ultimamente ho scritto tanti post, ma non ho trovato il tempo di fissarli e si sono persi.
Un post era sul matrimonio, non mio, ma quello di Ben, che e' un mio amico Australiano.
Una mattina viene e mi chiede se posso fare l'usciere al suo matrimonio.
Dico: "Certo: ti apro tutte le porte che vuoi".
Qualche settimana dopo, quando mi ha chiesto il diametro della testa, per il cilindro mi sono preoccupato.
Ho capito che l'usciere richiede piu' di aprire una porta, ed e' un onore (come fare il testimone).
Praticamente io in quanto usciere, il best man (il migliore amico dello sposo) e lo sposo ci vestiamo uguali.


Qualche settimana fa ho provato l vestito da pinguino (frac con code e cappello a cilindro).
Vestito da pinguino sembro un pinguino. Financo ho freddo.
Nel frattempo rivedo "4 matrimoni e un funerale, e gli episodi di Pingu", così' per non sbagliare.
Speriamo di sopravvivere.



Sabato c'e' l'addio al celibato.
Mi sono detto contrario alle solita cena con ballerine sui tavoli perché' non mi e' mai sembrata una cosa igienica: non si mettono i piedi sul tavolo.
Alla fine abbiamo organizzato tiro al piattello (clay-pidgeon), visita a una birreria, tiro con l'arco e infine quad biking nella selva, quindi pub.
Alcuni dicono che puo' essere pericoloso: mettere un gruppo di inglesi, prima a bere birra, poi a tirare con l'arco.
Speriamo di sopravvivere.


Da qualche giorno una delle pupille mi si e' dilatata.
Nessuna uso di sostanze strane o problemi di vista. Solo una pupilla nera, mentre l'altra e' rimasta marrone.  
Come David Bowie....si chiama anisocoria.
Domani mi fanno un controllo approfondito per capire cosa la provoca....
Speriamo di sopravvivere.

Wednesday 1 May 2013

La differenza tra Bersani e Keith Jarrett

Keith Jarrett ' un gran pianista Jazz, ed allo stesso tempo un uomo che, se lo incontrassi per strada, me ne starei alla larga. Scontroso egocentrico, megalomane e  irascibile.

Il 24 Gennaio del 75 Keith Jarrett si trovava a Colonia per un concerto.
Ando' su tutte le furie quando vide che al centro del palco c'era un pianoforte diverso da quello che aveva richiesto.
Keith era arrabbiato. Inizio il concerto in maniera quasi svogliata: se ci fate caso c'e' un po' di gente che ride.
Il pianista aveva iniziato il concerto con il suono che veniva usato dal teatro per chiamare la gente in sala, alla fine dell'intervallo.


Poi il concerto inizio' e cil' che venne fuori fu un pezzo della storia della musica moderna.
Fa impressione pensare che tutto questo sia stato improvvisato. 

Pierluigi Bersani e' un politico del PD, ed allo stesso tempo uno zio buono, se lo incontrassi per strada ci andrei a guardare i lavori in corso, con le mani dietro la schiena, bevendo una birra e con la pipa accesa.
Da quando ci sono state le elezioni, dall'euforia smacchiagiaguara s'e' passato a una insicurezza che non ha fatto altro che aizzare la politica colpevolmente incapace di esser costruttiva dei grillini e i sorrisi sornioni del nano che sa che per fare autodistruggere il PD basta fare finta di lasciargli il potere. Sedersi sulla riva del fiume, aspettare la dissoluzione e poi governare sulle macerie.


Secondo me Bersani ha improvvisato un bel po'. Seguendo i consigli di d'Alema non ne ha fatta una giusta.
Ci che ne e' venuto fuori e' la cortezza che s'e' persa un occasione storica e che chiesa per quanti altri anni in parlamento non sara' presente nessuno in grado di
proteggere i diritti dei lavoratori, dei precari, delle fasce piu' deboli.
La prossima volta chiediamo a Keith Jarrett di fare il governo, magari improvvisando, senza essere un professionista della politica, ci riesce pure.
 

Tuesday 16 April 2013

Il primo raggio di sole.

E' arrivata la primavera….e scusate se e' poco.
C'e' un certo giorno dell'anno in cui metti via la giacca e ti accorgi di non soffrire più' il freddo.
Allora chiudi gli occhi e senti il sole caldo sulla faccia e la luce che si vede anche con gli occhi chiusi.


Siccome ragiono per contrasti, nel sole ricordo la neve d'inverno, il freddo, l'umido delle case studentesche e dei vestiti che non si asciugano mai. Penso a certi serate Bohémienne, caotiche e strane, a volte tristi, come quella volta che avevamo messo in balcone le birre, la temperatura scese a meno 20 e le bottiglie iniziarono ad esplodere con la birra congelata.
Spettacolo terribile, ma che bello che era. Pensai che quando lo avrei raccontato ai miei nipoti, nessuno ci avrebbe creduto.


Anni prima appena arrivati a Dresda, non conoscevamo ancora l'inverno vero.
Ricordo che Laura aveva steso il maglione fuori per scoprirlo, dopo un poco completamente congelato. C'era una foto in cui lei sorride tenendo il maglione per una manica. Il maglione sta dritto, congelato.
Noi tutti ridiamo. Ingenuita', a volte mi manca.


Inverni prima agli scout, avrò' avuto 14 anni.
Avete presente quando di notte in tenda si sentono i rumori della foresta e degli animali (fra gli animali annovero alcuni dei miei compagni scout che emettevano petoversi selvaggi). Una notte, all'improvviso si fece silenzio. Un silenzio innaturale.
Aprimmo la tenda. La neve scendeva silenziosa. La neve i Sicilia ha qualcosa di innaturale.
Il paesaggio imbiancato dona  pace e serenità' a quei campi che erano arsi pochi mesi prima nell'inferno dello scirocco. Ho saputo che il bosco della Vaccheria non esiste più. Un piromane lo ha distrutto.


Avro' avuto 3-4 anni, avevo già' una sciarpa rossa e un montgomery blu scuro con i bottoni di legno e gli alamari di legno chiaro. Mio padre allora aveva 30 anni.
Facemmo un pupazzo di neve che era gigantesco (anni dopo capii che il pupazzo era normale, ero io che ero piccolo).
Mio padre rideva tanto. Creo il corpo', 2 ciottoli neri per occhi, sali' sopra e torno con un naso arancione in mano.
La sera salutai il pupazzo che avevamo battezzato "Ippolito Nevo".
Il giorno dopo tornai e trovai al suo posto, solo una carota.

Tutto questo ho pensato oggi. Pensieri felici ma anche tanto freddo.
Ogni eta' ha le sue storie ed ogni stagione ha il suo tempo.
Oggi non sono più' ingenuo. So molte cose. Non rimpiango il freddo. Mi godo il primo raggio di sole.