Sono su uno Shuttle che fa rotta su Jupiter*.
Konstantin Ziolkovsky una volta disse: “” La terra e’ la culla dell’umanita’, ma non si puo’ vivere nella culla per sempre...ed io in questo momento lo capisco.
Vedere il lento innalzarsi di un razzo da Cape Canaveral, vedere le fiamme che bilanciano con inane sforzo la gravita’ e alla fine giungono sopra le nuvole portando su la cosa piu’ bella che l’uomo abbia mai prodotto: la sua intelligenza.
C’e’ chi vede l’eccellenza dell’uomo nell’arte o nella capacita’ dell’astrazione che si riflette nella letteratura.
Sara’ che sono nato nel mio tempo, dove il massimo dell’arte e’ una zuppa Campbell e i libri piu’ venduti parlano di cucina...
Io vedo l’affermazione dell’uomo nella sua scienza. Che porta a vedere gli elementi del microscopico e oggetti a volare nell’infinito, al di la’ di ogni astrazione letteraria.
Si, lo spazio e’ freddo e senza limite visibile, e tende a schiacciare l’uomo mostrandone la sue capacita’ limitate.
Ma il cosmonauta rappresenta qualcosa di ben piu’ grande del singolo uomo: e' la capacita’ di ideare e mettere in pratica piani, il coraggio di mettere la propria vita nelle capacita’ dei propri simili come gli ingegneri e i tecnici che costruiscono le astronavi.
E all’improvviso, non si e’ piu’ cosi’ insignificanti, nell’universo.
Guardando giu’ la terra sembra piccola e fragile...eppure cosi’ bella.
Il 96% delle specie che ha popolato la terra non esiste piu’. L’estinzione di massa e’ una regola e per quanto ci ostiniamo a dimostrare il contrario non siamo nemmeno la specie dominante sul pianeta, visto che gli insetti hanno dimostrato l’evoluzione piu’ sofisticata, colonizzando e adattandosi a tutti gli ambienti, e visto che sopravviverebbero perfino a un nostro olocausto nucleare.
Pero’ stasera questo non importa.
Perche’ sto guardando l’oceano, e il mare ha lo stesso identico canto di quel piccolo lago che chiamano Mediterraneo, e che io conoso cosi’ bene.
Sembra piu’ grande e scuro, ma ha la stessa voce, per cui che importa...
E le stelle appaiono strane, viste dall’equatore, sono tutte spostate, ma sono le solite benevole lanterne nel buio di quando giocavo da piccolo, o di quando le cercavo nel giardino, il giorno dopo la notte delle stelle cadenti, per cui che importa...quando hanno lo stesso sguardo.
La spiaggia e’ buia perche’ le tartarughe marine attraversano l’oceano per deporvi le uova.
Per ritrovare il posto dove sono nate, si orientano col campo magnetico terr estre, una cosa che e’ molto piu’ grande di loro, e su cui non hanno nessuna influenza.
Che era li’ molto prima della loro esistenza e creava aurore boreali fin dalla notte dei tempi, quando nessuno ancora poteva vederle.
Eppure questo non disturba le tartarughe che lo usano per deporre le uova, e perpetrare il ciclo della vita.
Proprio come l’uomo, che compie prodigi e s’innalza oltre la termosfera per capire l’universo e spesso trova solo se stesso comprendendo la sua natura.
Come me che in questo momento, davanti a un mare sonosciuto, circondato da stelle mai viste, cosciente della mia fragilita’, incuriosito da cio’ che non capisco, non mi sento fuori posto.
Affronto cio’ che viene, dando risposte a una domanda alla volta....per esempio, sulla spiaggia di Jupiter (Florida) ho una birra fredda nella mia mano destra, ma non trovo piu’ il cavatappi che avevo in tasca fino a qualche minuto fa.
Konstantin Ziolkovsky una volta disse: “” La terra e’ la culla dell’umanita’, ma non si puo’ vivere nella culla per sempre...ed io in questo momento lo capisco.
Vedere il lento innalzarsi di un razzo da Cape Canaveral, vedere le fiamme che bilanciano con inane sforzo la gravita’ e alla fine giungono sopra le nuvole portando su la cosa piu’ bella che l’uomo abbia mai prodotto: la sua intelligenza.
C’e’ chi vede l’eccellenza dell’uomo nell’arte o nella capacita’ dell’astrazione che si riflette nella letteratura.
Sara’ che sono nato nel mio tempo, dove il massimo dell’arte e’ una zuppa Campbell e i libri piu’ venduti parlano di cucina...
Io vedo l’affermazione dell’uomo nella sua scienza. Che porta a vedere gli elementi del microscopico e oggetti a volare nell’infinito, al di la’ di ogni astrazione letteraria.
Si, lo spazio e’ freddo e senza limite visibile, e tende a schiacciare l’uomo mostrandone la sue capacita’ limitate.
Ma il cosmonauta rappresenta qualcosa di ben piu’ grande del singolo uomo: e' la capacita’ di ideare e mettere in pratica piani, il coraggio di mettere la propria vita nelle capacita’ dei propri simili come gli ingegneri e i tecnici che costruiscono le astronavi.
E all’improvviso, non si e’ piu’ cosi’ insignificanti, nell’universo.
Guardando giu’ la terra sembra piccola e fragile...eppure cosi’ bella.
Il 96% delle specie che ha popolato la terra non esiste piu’. L’estinzione di massa e’ una regola e per quanto ci ostiniamo a dimostrare il contrario non siamo nemmeno la specie dominante sul pianeta, visto che gli insetti hanno dimostrato l’evoluzione piu’ sofisticata, colonizzando e adattandosi a tutti gli ambienti, e visto che sopravviverebbero perfino a un nostro olocausto nucleare.
Pero’ stasera questo non importa.
Perche’ sto guardando l’oceano, e il mare ha lo stesso identico canto di quel piccolo lago che chiamano Mediterraneo, e che io conoso cosi’ bene.
Sembra piu’ grande e scuro, ma ha la stessa voce, per cui che importa...
E le stelle appaiono strane, viste dall’equatore, sono tutte spostate, ma sono le solite benevole lanterne nel buio di quando giocavo da piccolo, o di quando le cercavo nel giardino, il giorno dopo la notte delle stelle cadenti, per cui che importa...quando hanno lo stesso sguardo.
La spiaggia e’ buia perche’ le tartarughe marine attraversano l’oceano per deporvi le uova.
Per ritrovare il posto dove sono nate, si orientano col campo magnetico terr estre, una cosa che e’ molto piu’ grande di loro, e su cui non hanno nessuna influenza.
Che era li’ molto prima della loro esistenza e creava aurore boreali fin dalla notte dei tempi, quando nessuno ancora poteva vederle.
Eppure questo non disturba le tartarughe che lo usano per deporre le uova, e perpetrare il ciclo della vita.
Proprio come l’uomo, che compie prodigi e s’innalza oltre la termosfera per capire l’universo e spesso trova solo se stesso comprendendo la sua natura.
Come me che in questo momento, davanti a un mare sonosciuto, circondato da stelle mai viste, cosciente della mia fragilita’, incuriosito da cio’ che non capisco, non mi sento fuori posto.
Affronto cio’ che viene, dando risposte a una domanda alla volta....per esempio, sulla spiaggia di Jupiter (Florida) ho una birra fredda nella mia mano destra, ma non trovo piu’ il cavatappi che avevo in tasca fino a qualche minuto fa.
* Jupiter e’ una cittadina della Florida, e lo shuttle e’ solo un treno....ma che importa.