Tuesday 12 December 2006

Questa mattina, come ogni mattina, ho letto le notizie.

Ne ho trovate di belle, per esempio il papa dice che aborto e eutanasia minacciano la pace…effettivamente mandare truppe contro ad" eutanatizzare" quell’aborto di democrazia che c'era in Iraq ha nociuto alla pace mondiale.
Qualche settimana fa c’era stata un altra dura presa di posizione contro una soap di Lino Banfi, e persino un chiaro grido contro forze oscure che minacciano il Libano (Lino Banfi di nuovo?).

In mezzo a tutte questa confusione (e in attesa che si aggiungano verita’ quali quella che il divorzio nuoce grevemente alle dittature mentre I finanziamenti alle scuole private, specie quelle cattoliche fanno bene alla concordia fra I popoli), mi accorgo che manca una notizia importante.

E’ una storia ingnobile successa 37 anni fa, esattamente nel momento in cui aggiungo questo post: il 12 dicembre 1969, alle 16,37, una bomba fu fatta esplodere nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura di Piazza Fontana nel centro di Milano, provocando la morte di sedici persone ed il ferimento di altre ottantotto.
Il clima era quello degli anni di piombo, la societa’ era in fermento contro gli ordini costituiti e una strage di questo tipo era una sfida che richiedeva un risposta rapida ed efficiente….qualunque essa fosse.

Dovendo scegliere tra estremismo rosso e nero, il colpevole venne cercato nel mezzo: venne portato in questura un anarchico (la cui bandiera e', appunto rossa e nera.
Il 15 Dec, perdera’ accidentalmente la vita cadendo dal quarto piano.
La polizia sostenne che si era trattato di un suicidio, dichiarando in un primo tempo ai media che questo suicidio era un atto volontario (…) e quindi, indirettamente, indizio di colpevolezza, ma questa versione verrà smentita nei giorni successivi mentre l'alibi verrà confermato.
La versione ufficiale viene considerata inoltre, secondo le stesse fonti, contraddittoria ed incongruente: l'ambulanza sarebbe stata chiamata alcuni minuti prima della caduta, (…) Secondo una delle diverse versioni date dalla Questura, nel tentativo di trattenere Pinelli per impedire la caduta dalla finestra, nelle mani di un poliziotto sarebbe rimasta una scarpa del ferroviere, che sarebbe quindi una prova del fatto che i tentativi di trattenerlo erano avvenuti, ma in realtà quando l'anarchico fu raccolto sul selciato indossava ancora entrambe le scarpe.
Ho scelto questi due dati, ma altri li trovate qua.


L’anarchico si era o era stato suicidato? Nel dubbio qualche anno fa di notte, il sindaco  di Milano ha fatto togliere, una notte, dalla targa che lo commemora, la parola “innocente”.
La polvere alzata dalla caduta dell’anarchico fece alzare altri polveroni, al marcio si sommo’ marciume, altre persone morirono, movimenti d’indignazione scelsero la via sbagliata per ristabilire una giustizia  e a tutt’oggi c’e’ ancora chi marcisce in prigione per gli sviluppi di quella vicenda.
Oggi si crede che gli autori della strage vanno cercati tra gli estremisti di destra .
E' stato anche dimostrato che i servizi segreti avevano avuto un ruolo nel depistaggio delle indagini.
La storia spesso ripete se stessa, o sono gli uomini la fanno ripetere: 26 anni fa, 85 persone morte, un altra bomba, stavolta alla stazione di Bologna, un altra accusa a sinistra frutto di depistaggio, ancora una volta di terrorismo di destra.
La ragione per cui ho voluto ricordare tutto cio’ e’ che mi sembra che a furia di parlare di altre cose ci si scordi il passato aumentando la possibilita’ di ripetere gli stessi errori: sempre piu’ spesso vedo giovani che indossano, quasi con orgoglio, magliette fasciste senza sapere tutto cio’ che gli estremismi di destra (non meno di qulelli di sinistra) hanno provocato in passato.
Il revisionismo sta cancellando tutto.
Uno potrebbe dire che queste sono storie vecchie, ma c’e’ sempre un filo che lega ogni persona che si sente parte  di una nazione con la sua storia o, per dirla come Martin Niemoeller.

Prima vennero per i comunisti
e io non alzai la voce perché non ero un comunista. 
Poi vennero per i socialdemocratici 
e io non alzai la voce  perché non ero un socialdemocratico. Poi vennero per i sindacalisti
 e io non alzai la voce perché non ero un sindacalista.
Poi vennero per gli ebrei 
e io non alzai la voce perché non ero un ebreo. 
Poi vennero per me 
e allora non era rimasto nessuno ad alzare la voce per me.

33 comments:

Desmentera said...

Ricordo un bello spettacolo di Dario Fo in cui "scherzava" sul volo che Pinelli avrebbe fatto "preso da un raptus anarchico".

Anche solo parlarne aiuta ad evitare il revisionismo galoppante.

Ottimo post caro Falloppio.

Un saluto anti-revisionista.

Desmentera

lamaratonetaGio said...

Bravo Fallopio ,un post degno di un ragazzo che da un pò di tempo ritengo un amico. Purtroppo ho vissuto quei terribili anni di piombo e qui a Genova è stata dura. Il terrore mi levava il respiro, la speranza nella giustizia si allontanava e la rabbia saliva. Ero giovane, lottavo e speravo per un futuro migliore, ma oggi Missmeletta non vive certo nel mondo che avevo sognato per lei. Ti ringrazio e ti auguro una buona serata.

pieroC said...

Fai bene a rinfrescarci i ricordi, Quanti "poveridiavoli" massacrati perche non "tacciono".

Se lo fossero davvero, pensa che goduria a ritrovarsi un Pino...t, nell'inferno.

Lario3 said...

Ma grazie ;-)

CIAO!!!

isadee said...

ehi! nella colonna sx ho letto che questo blog può danneggiare le donne incinte. che devo fare il test, prima di entrare???

:O

cinas said...

d'accordissimo, falloppio.

di pinelli se ne dimenticano tutti.

andò in questura sul suo motorino, dietro l'auto di calabresi.

quando passo in via fatebenefratelli getto sempre uno sguardo nel cortile, dove "cadde".

isadee said...

stanotte, quando sono atterrata nel tuo mondo, poichè ero "fuori" per una serie di motivi, non ho letto il post ma ho lasciato un commento. adesso, tornando qui, e con la testa un pò meno dolorante mi sono resa conto di aver lasciato un commento un pò "sbarazzino" rispetto all'argomento trattato.

spero vorrai accettare le mie scuse. buona giornata. isabella

Lario3 said...

No, che non sono quello coi baffi :-D

CIAO!!!

yetbutaname said...

grazie, Falloppio, della rivisitazione

ero già adulta quando succedevano tutte quelle nefandezze

ritengo quei fatti sempre in agguato, pronti a ripetersi

la cancellazione della parola "innocente", ahimè, è un segnale in quella direzione

Todomodo said...

Eh, ma tanto, o si è suicidato o è stato suicidato, ma quel che contava era (è) che alla realtà non si giungesse. Che tanto gli estremisti di destra in Italia non hanno mai fatto male a nessuno, poveretti, vittime dell'egemonia partigiana dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Mah.

daisi said...

post molto interessante-alcuni episodi non li conoscevo

grazie!

daisi

gattarandagia said...

ti ringrazio, fratellino, per aver ricordato.

tu ancora non eri nato, io ci sono cresciuta in quegli anni.

per me son marchiati sulla pelle e nel cuore, non meno delle canzoni dei Who e delle camicette indiane.

finché ci sarà qualcuno a ricordare, a mantenere rabbia e ricordo vivi, possiamo sentirci autorizzati a sperare in un futuro migliore.

Supertriglia said...

grazie...

svolazzi said...

Dimenticare, in certi casi, è davvero molto, molto colpevole!

pieroC said...

Per non dimenticare

Ho postato nel mio blog.

Vi segnalo questo sito, chi non li vissuti quei tragici eventi:

http://www.reti-invisibili.net/piazzafontana/

pindarescamente said...

Se Pinelli potesse vedere il presidente della Camera che, commemorando l'evento, ci racconta come lo Stato cercherà di giungere alla verità con tutte le sue forze (alla prova dei fatti assai flebili). Se potesse vedere che per dalla sua morte è scaturito un bailamme per cui 3 soggetti stanno ancora penzolando tra grazia, non grazia e arresti domicialiari.

Pinelli, se ci sei, mettiti una benda sugli occhi: è un brutto spettacolo da vedersi.

Falloppio said...

Volevo annucniarvi che la cosa migliore contro l'AIDS e' la castita'.


La cosa migliore contro la carie e' il digiuno.


E questo bell'articolo che accrescera' la vostra fiducia nel domani e nella giustizia:


http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/cronaca/zorzi-proteste-anniversario/zorzi-proteste-anniversario/zorzi-proteste-anniversario.html

nameless10 said...

Ben fatto Fall!! Bel post, davvero. Interessante e 'istruttivo' per chi non sapeva.

Io non ho vissuto quegli anni(ero piccolina!!!), ma sono a conoscenza dei fatti... deplorevoli.

Se ci 'riempiono' la testa e ci 'offuscano' la vista con altre str.....ate, beh....... è proprio per non farci ricordare, no?!

Lario3 said...

Oddio, spero proprio di no :-D

CIAO!!!

utente anonimo said...

Domani sono fuori citta', se faccio in tempo vi cambio il post.....altrimenti dovrete aspettare sabato.


Sorry.

scraffy said...

Mbè, alla fine commentando questo tuo post me n'è venuto uno a mia volta e non volevo occupare troppo spazio qua. Grazie per le tue parole.

utente anonimo said...

Fortebraccio diceva più o meno, riferendosi agli scandali, che in Italia si seguono due strategie al riguardo: chi ha interessi a che questi vengano dimenticati o nascosti li insabbia sul nascere, e chissà dunque quanti ne abbiamo ignorati, oppure li allarga, li confonde, li dissemina di nuovi personaggi e sempre nuovi retroscena. Con il terrorismo hanno seguito la seconda via, non potendo evidentemente far finta che le bombe non fossero scoppiate (anche se non è che non abbiano fatto di tutto per insabbiare: a Brescia hanno anche fatto lavare la piazza poco dopo la strage). Così oggi abbiamo duemila piste, diversi colpevoli in primo grado, qualcun altro (non necessariamente gli stessi) in appello, un po' di contorsionismi della Cassazione. Ma non sappiamo niente, in fondo. D'altronde, che sarà mai? Centinaia di persone morte dilaniate in tempo di pace, in un paese democratico. Quello che è peggio, è che ormai non vuole più sapere nulla nessuno: hanno silenziato un Paese, che una volta era vivo. Io sono ottimista su tutto, ma questa cosa mi fa venir da piangere e stringere i pugni.


tamas

utente anonimo said...

Grazie Fall per aver ricordato quel periodo.

Per chi c'era, il 12 dicembre del '69 segna l'inizio di un periodo indimenticabile, di angoscia e di frustrazione, che ormai tende ad essere ignorato.

E non è necessario non parlarne per far dimenticare il passato prossimo, basta riempire la testa di notizie "non notizie" in quantità industriale, per far posto alle sciocchezze propagandate ogni giorno si è costretti a dimenticare, non c'è più spazio.

La strage delle stragi purtroppo resterà impunita, non sapremo neanche se e quando gli autori saranno schiattati senza aver subito nessuna forma di condanna.

gt

cristina13 said...

"morte accidentale di un anarchico" è il racconto preferito di Mr.Darkman.

Ha vent'anni tondi tondi.


Non tutto è perduto, direi.

fiorirosa said...


bel post Falloppio.

sono d'accordo, non bisogna dimenticare perchè gli eventi tragici non si ripetano.

i ragazzetti che girano con le scritte fascista addosso non sanno che significa, ignorano la storia passata ed anche quella attuale.

Sfinge3 said...

"Memoriam quoque ipsam cun voce perdidissemus si tam in nostra potestate esset oblivisci quam tacere"... Fortunatamente non ne siamo capaci... ma tu come il Lui che cito fai bene a richiamare alla memoria

Un bacio

Marina

tittiarpege said...

A volte si ha paura di sembrare saccenti e noiosi in un mondo che vuole parlare solo di cose divertenti,che poi non sono neanche divertenti, ma soltanto la celebrazione del nulla.

Non si tratta solo di ricordare, ma almeno provare a capire. Se non altro cercare di capire perchè cercano di riempirci la vita di stronzate e non cercano di abituarci a pensare.

Non mi collego da circa un mese (non sto bene), ma mi ha fatto piacere ritornando (non so per quanto) trovare questo post.

Titti

spinacina said...

Tra le persone che hanno un blog su splinder, vista la mia età (quasi 48) credevo stupidamente, di essere tra pochi (chiedo scusa x questo pensiero di onnipotenza) a ricordare quegli anni dove si respirava violenza. Ricordo ancora gli assedi al mio liceo, le notizie delle stragi, e tutto quello che ne seguì. Oggi , x certi versi, sembra di vivere nel paese delle meraviglie, dove la nostra "memoria" viene relegata in un dimenticatoio. Ero venuta a leggere e, non ho potuto non commentare. Grazie, spinacina.

Alicesue said...

pensare che c'è ancora chi crede che la strage sia stata causata dagli anarchici...

Falloppio said...

No: la pist anarchica va bene su tutto....anche su Ustica.

acerino said...

Sono tendenzialmente d'accordo con te (ero piccolo su piazza Fontana, ma ricordo benissimo lo sgomento per Bologna, è una delle pochissime cose che ricordo dov'ero quando ho saputo la notizia).

Però ... permettimi di esercitare un piccolo diritto di critica: l'incipit del post non c'azzecca niente (e la mia opinione è che siccome aborto e eutanasia hanno a che fare con l'uomo che decide di dare la vita e/o la morte c'entrano eccome con la pace e la guerra, ma dovresti fare un altro post per parlarne, qua si volevano commentare le stragi impunite, no?).

...e poi, qualcuno ha sparato al commissario Calabresi, vogliamo dirlo o no? Oppure quella è stata la 'giusta' morte data ad uno che se la meritava, e non vale la pena ricordarla?


Se l'uomo non può decidere arbitrariamente la morte di un altro essere umano, questo principio deve essere applicato sempre, senza nessuna eccezione. Altrimenti chi decide quando è giusto e quando non lo è?


Il mio professore di economia (Federico Caffè, forse ne hai sentito parlare) diceva che un errore non si cancella con un altro errore. La somma di due azioni sbagliate non è mai zero.

acerino said...

ok, il problema è che io sono 'papista' e ... precisino (per certe cose) :-), e .... uff, è un tema complicato (intendo 'il male nel mondo'), e per me è sempre importante sottolineare che la violenza genera violenza, non importa da quale sponda sia partito il primo colpo, bisogna che qualcuno rompa la catena !

GDebord said...

Poco mi importa se uno stato commemora la persona sbagliata, poco mi importa se la gente non impara dalla storia, non ha memoria.

Io ricordo per la mia dignità, per la mia onestà intellettuale, perchè mi voglio bene.


Guy