Qualche giorno fa mi sono ricordato una vecchia canzone che avevo sentito da bambino e parlava di Salvatore Giuliano, descrivendolo come un eroe.
Giuliano e la sua banda sono stati i responsabili della strage di Portella della Ginestra il 1 Maggio 1947.
Sembra esserci una contraddizione. Dipende.
Salvatore Giuliano era un tipo di eroe, ed era un assassino, ed una vittima, uno che scappava, uno che si fa trovare, uno che sognava, uno che era tradito, uno che combatte per la sua terra, uno che aiuta gli stranieri a soggiogarla. Contraddittorio? Dipende.
Iniziamo a raccontare questa storia (con la “s” minuscola).
Salvatore Giuliano era un ragazzo che per sopravvivere commerciava grano al mercato nero. Una volta, scoperto, provato a scappare, e’ colpito dai proiettili, gli stanno dando il copo di grazia, lui reagisce e uccide lo sbirro.
Da li’ in poi deve scappare e vivere come un brigante.
Cosi’ diventa un assassino, ma anche una vittima.
La vita di brigante andava avanti rapine, rapimenti e riscatti.
Le Forze Repressione Banditismo erano corpi speciali delle forze dell’ordine, incaricate di braccare gli ultimi briganti.
Ma non erano riusciti a prendere Giuliano e la sua banda, contribuendo ad accrescerne il mito di eroe.
Anche perche’ mentre non lo trovavano, Giuliano si faceva trovare da almeno 5 giornalisti/e e rilasciava interviste, girava filmati, la sua vita era quasi costatemente documentata.
In quel periodo in Sicilia c’era un forte movimento indipendentista il (MIS- Movimento Indpiendentista Siciliano) che arrivo’ ad avere mezzo milione di iscritti. Il braccio armato del MIS era l’EVIS.
Giuliano era visto come un eroe perche’ riusciva a deridere gli sbirri che imponevano la legge di Roma. Il MIS nomino’ Giuliano colonnello dell’EVIS e continuo’ a combattere contro le forze dell’ordine.
Sperava di potere vincere la guerra, e sognava di tornare alla vita normale che aveva prima. Gli avevano promesso l’amnistia di tutti i crimini “di guerra”.
Giuliano era diventato una figura politica, senza rendersi conto di quanto questo lo rendesse una pedina nelle mani di chi aveva interessi politici. Un pupo in piu’, nelle mani di tanti pupari.
Ora lasciamo la piccola storia e guardiamo che cosa succedeva nella Storia (“s” maiuscola).
Giuliano faceva il mercato nero del grano perche’ il grano scarseggiava sul mercato ufficiale. E il grano scarseggiava perche’ i terreni della Sicilia erano coltivati male, da grandi latifondisti aristocratici che vedevano la terra come potere, ma con nessun interesse a coltivarla con nuovi metodi o innovare quello che era stato fatto da secoli (Gattopardianamente parlando).
In quel periodo i decreti Gullo volevano che le terre coltivate male venissero ridivise fra gli agricoltori.
Fatta la legge, non era cosi’ chiaro come reclamare i terreni.
Per fortuna una classe di sindacalisti (spesso di formazione partigiana) erano riusciti a mettere pressione sui tribunali per l’assegnazione: le terre si occupavano, i contadini, riuniti in cooperative ne reclamavano il diritto. Molte manifestazioni venivano organizzate: dopo la fine della guerra si respirava un aria nuova, un vento di cambiamento e i poveri rialzavano la testa.
I latifondisti avevano chiesto alla mafia di uccidere e reprimere questi movimenti (in quegli anni vengono uccisi 36 persone tra cui sindacalisti Placido Rizzotto, Accursio Miraglia , Salvatore Carnevale e moltissimi altri.
Ma oltre alla mafia c’erano altri interessi che volevano che questo movimento smettesse.
Alle elezioni regionali del 1947 il blocco del popolo (PCI e PSI) avevano preso il 30% dei voti
La democrazia cristiana era scesa al 20%. Il problema non era da poco visto che nel l'accettare il piano Marshall il governo s'era impegnato a combattere il comunismo. Quel risultato elettorale andava ostacolato dal governo italiano e dai servizi segreti statunitensi.
Con gli anni a seguire la mafia abbandonera’ le campagne, le terre verranno distribuite e i mezzadri, divenuti imprenditori nel 2001 voteranno in massa Forza Italia che prese tutti i 61/61 seggi assegnati in Sicilia.
A ostacolare il movimento c’erano anche i fascisti che, finita la guerra volevano ostacolare in ogni modo l’ascesa dei movimenti di sinistra.
Insomma, si fa prima a dire che non c’era che chi c’era a sparare con Giuliano.
Fu cosi’ che mentre la gente si radunava a Portella della Ginestra per festeggiare la prime distribuzione di terre, Giuliano sparo’ sulla folla uccidendo 11 persone (di cui 2 donne, 4 bambini), 27 feriti.
La banda del bandito Giuliano sparo’ sulla gente secondo la versione semplice.
Salvatore Giuliano aveva sparato con l’aiuto della mafia latifondista, insieme ai fascisti della X-Mas legati con la complicita’ dei servizi segreti americani (mafia e Servizi segreti americani avevano spesso cooperato dal 1943) e il beneplacito del parlamento a Roma.
Poi la storia continua e Giuliano viene ucciso. Prima si crede dai carabinieri, poi si scopre ucciso dal cugino.
Il cugino viene condannato e dice che fara’ i nomi di chi gli aveva ordinato di farlo. Morira’ in carcere.
Poi la Storia (deviata) cerchera’ di cancellare tutto e fare tornare tutto alla versione semplice: Giuliano era un bandito e i banditi questo fanno: uccidono a caso.
...che cosi’ e’ tutto piu’ semplice.
Leggo i giornali di oggi, i comunisti sono cattivi, Roma e’ ladrona, i fascisti vengono copiati, la mafia (come sempre) non esiste, gli stranieri Föra da i ball e tutto e semplice: o Bianco e Nero.
La semplificazione e’ tipica della destra populista che trova soluzioni semplici a problemi complessi (alrimenti non mi spiego a che serva comprare casa a Lampedusa).
Ma la verita’ e’ che la storia di un uomo e la Storia giungono allo stesso destino.
Se la complessita’ del mondo vi infastidisce e preferite credere a un mondo dove tutto e’ semplice; accomodatevi pure: oggi c’e’ il sole, il tg1 rassicura tutti, il capitano sa dove condurre la nave e questo paese.
L’orchestrina del Titanic sta suonando (solo per voi) un’ allegrissima canzoncina scacciapensieri. Firuli’ firula’.
Giuliano e la sua banda sono stati i responsabili della strage di Portella della Ginestra il 1 Maggio 1947.
Sembra esserci una contraddizione. Dipende.
Salvatore Giuliano era un tipo di eroe, ed era un assassino, ed una vittima, uno che scappava, uno che si fa trovare, uno che sognava, uno che era tradito, uno che combatte per la sua terra, uno che aiuta gli stranieri a soggiogarla. Contraddittorio? Dipende.
Iniziamo a raccontare questa storia (con la “s” minuscola).
Salvatore Giuliano era un ragazzo che per sopravvivere commerciava grano al mercato nero. Una volta, scoperto, provato a scappare, e’ colpito dai proiettili, gli stanno dando il copo di grazia, lui reagisce e uccide lo sbirro.
Da li’ in poi deve scappare e vivere come un brigante.
Cosi’ diventa un assassino, ma anche una vittima.
La vita di brigante andava avanti rapine, rapimenti e riscatti.
Le Forze Repressione Banditismo erano corpi speciali delle forze dell’ordine, incaricate di braccare gli ultimi briganti.
Ma non erano riusciti a prendere Giuliano e la sua banda, contribuendo ad accrescerne il mito di eroe.
Anche perche’ mentre non lo trovavano, Giuliano si faceva trovare da almeno 5 giornalisti/e e rilasciava interviste, girava filmati, la sua vita era quasi costatemente documentata.
In quel periodo in Sicilia c’era un forte movimento indipendentista il (MIS- Movimento Indpiendentista Siciliano) che arrivo’ ad avere mezzo milione di iscritti. Il braccio armato del MIS era l’EVIS.
Giuliano era visto come un eroe perche’ riusciva a deridere gli sbirri che imponevano la legge di Roma. Il MIS nomino’ Giuliano colonnello dell’EVIS e continuo’ a combattere contro le forze dell’ordine.
Sperava di potere vincere la guerra, e sognava di tornare alla vita normale che aveva prima. Gli avevano promesso l’amnistia di tutti i crimini “di guerra”.
Giuliano era diventato una figura politica, senza rendersi conto di quanto questo lo rendesse una pedina nelle mani di chi aveva interessi politici. Un pupo in piu’, nelle mani di tanti pupari.
Ora lasciamo la piccola storia e guardiamo che cosa succedeva nella Storia (“s” maiuscola).
Giuliano faceva il mercato nero del grano perche’ il grano scarseggiava sul mercato ufficiale. E il grano scarseggiava perche’ i terreni della Sicilia erano coltivati male, da grandi latifondisti aristocratici che vedevano la terra come potere, ma con nessun interesse a coltivarla con nuovi metodi o innovare quello che era stato fatto da secoli (Gattopardianamente parlando).
In quel periodo i decreti Gullo volevano che le terre coltivate male venissero ridivise fra gli agricoltori.
Fatta la legge, non era cosi’ chiaro come reclamare i terreni.
Per fortuna una classe di sindacalisti (spesso di formazione partigiana) erano riusciti a mettere pressione sui tribunali per l’assegnazione: le terre si occupavano, i contadini, riuniti in cooperative ne reclamavano il diritto. Molte manifestazioni venivano organizzate: dopo la fine della guerra si respirava un aria nuova, un vento di cambiamento e i poveri rialzavano la testa.
I latifondisti avevano chiesto alla mafia di uccidere e reprimere questi movimenti (in quegli anni vengono uccisi 36 persone tra cui sindacalisti Placido Rizzotto, Accursio Miraglia , Salvatore Carnevale e moltissimi altri.
Ma oltre alla mafia c’erano altri interessi che volevano che questo movimento smettesse.
Alle elezioni regionali del 1947 il blocco del popolo (PCI e PSI) avevano preso il 30% dei voti
La democrazia cristiana era scesa al 20%. Il problema non era da poco visto che nel l'accettare il piano Marshall il governo s'era impegnato a combattere il comunismo. Quel risultato elettorale andava ostacolato dal governo italiano e dai servizi segreti statunitensi.
Con gli anni a seguire la mafia abbandonera’ le campagne, le terre verranno distribuite e i mezzadri, divenuti imprenditori nel 2001 voteranno in massa Forza Italia che prese tutti i 61/61 seggi assegnati in Sicilia.
A ostacolare il movimento c’erano anche i fascisti che, finita la guerra volevano ostacolare in ogni modo l’ascesa dei movimenti di sinistra.
Insomma, si fa prima a dire che non c’era che chi c’era a sparare con Giuliano.
Fu cosi’ che mentre la gente si radunava a Portella della Ginestra per festeggiare la prime distribuzione di terre, Giuliano sparo’ sulla folla uccidendo 11 persone (di cui 2 donne, 4 bambini), 27 feriti.
La banda del bandito Giuliano sparo’ sulla gente secondo la versione semplice.
Salvatore Giuliano aveva sparato con l’aiuto della mafia latifondista, insieme ai fascisti della X-Mas legati con la complicita’ dei servizi segreti americani (mafia e Servizi segreti americani avevano spesso cooperato dal 1943) e il beneplacito del parlamento a Roma.
Poi la storia continua e Giuliano viene ucciso. Prima si crede dai carabinieri, poi si scopre ucciso dal cugino.
Il cugino viene condannato e dice che fara’ i nomi di chi gli aveva ordinato di farlo. Morira’ in carcere.
Poi la Storia (deviata) cerchera’ di cancellare tutto e fare tornare tutto alla versione semplice: Giuliano era un bandito e i banditi questo fanno: uccidono a caso.
...che cosi’ e’ tutto piu’ semplice.
Leggo i giornali di oggi, i comunisti sono cattivi, Roma e’ ladrona, i fascisti vengono copiati, la mafia (come sempre) non esiste, gli stranieri Föra da i ball e tutto e semplice: o Bianco e Nero.
La semplificazione e’ tipica della destra populista che trova soluzioni semplici a problemi complessi (alrimenti non mi spiego a che serva comprare casa a Lampedusa).
Ma la verita’ e’ che la storia di un uomo e la Storia giungono allo stesso destino.
Se la complessita’ del mondo vi infastidisce e preferite credere a un mondo dove tutto e’ semplice; accomodatevi pure: oggi c’e’ il sole, il tg1 rassicura tutti, il capitano sa dove condurre la nave e questo paese.
L’orchestrina del Titanic sta suonando (solo per voi) un’ allegrissima canzoncina scacciapensieri. Firuli’ firula’.