Il sole e’ appena tramontato ma fuori c’e’ ancora un sacco di luce.
Avete presente tutto cio’ che si dice della Svezia? Moltiplicatelo per due ed avrete un pallida idea di cio’ che e’ davvero questo incredibile paese.
Da dove incominciare? Dalle donne. Sono bellissime: sono come piacciono a me. Tutte: bionde, brune, rosse, con dei lineamenti eleganti e gli occhi grandi e con in piu’ qualcosa che qui non trovo: e' possibile comunicare con loro in inglese. Stoccolma e’ una citta’ molto internazionale (ma questa e’ l’ultima volta che lo dico perche’ ho capito che qualunque citta’ e’ piu’ internazionale di quelle Italiane).
Gia’ sull’aereo noto una biondina che presenta qualcosa che non vedevo da un po’: una quarta che lei "contiene" con un reggiseno a veranda (dicesi di reggiseno a balconcino quando le dimensioni del contenuto possono godere della qualifica di terreno edificabile.
Fossi stato un Agrigentino davanti a cotanto monumento storico ci avrei costruito sopra una villetta.
Vado in giro per la citta’, due bimbi montano le porte e giocano su campetto pubblico in erba (dove sono cresciuto io I campetti liberi erano solo in polvere o fango a seconda delle stagioni) forse sono queste le cose che innalzano la qualita' della vita.
Poco lontano altri bimbi montano una canadese, un cane monta una cagnetta, io mangio una cioccolata con panna montata….del resto, siamo o non siamo nel paradiso dei mobili componibili, terra madre dell’ikea?
Ci sono un sacco di genitori giovani e spesso sorridenti, in giro. Ad ogni semaforo scattano tre-quattro passegini….largo ai giovani, anche perche’ altrimenti ti mettono sotto.
Stoccolma e’ decisamente una bella citta’ e anche ragionevolmente poco costosa, il centro storico e’ un elegantissimo salotto con palazzi antichi, ricchi e decorati in maniera diversa che si susseguono. Guardano il mare mille isole con castelli e torri di guardia che, seppure non antiche come le torri saracene o normanne dei paesaggi mediterranei, ispirano rispetto perche’, come le loro sorelle, sfidano nemici invisibili ….. qui il gelo quotidiano, li’ i terribili pirati che si sono estinti prima delle torri. C’e’ anche il palazzo reale con il suo cambio della guardia, e delle guardie con uniformi baggiane. Le similitudini con Londra finiscono qua: un gruppo di turisti buon temponi vuole fare qualche foto “simpatica” ma non sanno una cosa: le guardie svedesi, a differenza di quelle inglesi, si possono muovere e possono rimproverare duramente I turisti con risultati alquanto divertenti.
Falloppio all’improvviso si trova davanti al museo dei Nobel. Falloppio (se non s’era notato) ha un ego smisurato, Falloppio decide di entrare per studiare il profilo migliore da assumere nella foto per il gran giorno in cui la sua foto sara’ qua.
Quanto si paga? La donna dice I prezzi. Per studenti oggi e’ gratis: prendo la mia stundent card….lei dice: “se sei studente non hai bisogno di una tessera che lo dimostri”.
Falloppio pensa che quella e’ una bella frase: richiede un azione che attesti la sua studentita’. Falloppio vaglia le seguenti opzioni: A- prendo carta e penna e le dimostro il teorema di Bernoulli, B- le recito le Georgiche in latino. C- apro lo zaino, esco una bottiglia di birra da mezzo litro e la bevo tutta d’un sorso.
Vedo il museo. Rivedo le foto di quello che io considero un incredibile furto di premio Nobel: quando il poeta Francese Sully Prudhomme (sempre loro!) lo vinse scippandolo a Leo Tolstoj.
L’indomani faccio l’intervista. Il gruppo (due Inglesi, una Cinese, una Estone, un Ungherese) e’ bello, la sera esco con loro a mangiare sushi e poi, perche’ c’e’ ancora fame, pesantissime bombe ipercaloriche dolci. Mi trovo bene. Anche troppo.
E’ tempo di decidere cosa faccio ora? Dove vado? Di cosa mi occupero’ nel mio futuro?. Dresda, Stoccolma, Ginevra o Londra? Dite pure la vostra, tanto poi decidero’ indipendentemente da quello che scriverete =))).