Irlanda (versione per entusiasti)
L’Irlanda e’ una grande isola verde, con un cielo giocoso di cui stupisce il blu.
La sua gente e’ allegra e danza per le strade di casine rosse allineate.
Rosse sono i capelli delle sue donne, che ben si appaia alle lentiggini (che un viso senza lentiggini e’ come un cielo senza stelle), gote rosee e occhi verde foglia, sorridenti e maliarde.
Come le Banshee che danzano nei boschi e invitano a seguire le vie della pazzia un po’ tipica del piccolo popolo.
Che si sa che ala fine dell’arcobaleno suole celare un tesoro.
Se si sara’ capaci di estorcerlo superando in inganno il folletto che ne e’ custode.
Oh Irlanda, quanta fortuna in questa terra.
L’Irlanda versione per realisti.
L’Irlanda e’ un isola estesa 3.34 volte la Sicilia, da una connotazione metereologicagiocosa il cazzo, dove piove sempre, tranne quando si deve ripartire.
La sua gente e’ generalmente gioviale grazie all’utilizzo dell’oro rosso rubino (leggesi Guinnes) d’Irlanda che rende tutti piu’ socievoli.
La pratica non e’ di per se non disdicevole, ma va detto che la musica Irlandese, senza la corretta quantita’ di birra appare alquanto simile al country texano.
Visto che piove sempre conviene rifugiarsi nei musei (che sono gratis alla maniera dei musei britannici).
Le donne Irlandesi sono bellissime. Non so se son fate, ma spessissimo in mano tengono folletti: non nel senso dell’aspirapolvere ma nel senso dei giovani virgulti-gnomi (il piccolo popolo again?).
Questi piccoli uomini di certo hanno il piglio degli antichi mitologici nanetti: alcuni ridono, altri sono assorti a contarsi le dita, molti, infine, capricciosi e ingannevoli, scassano i cabbasisi.
Finalmente ho visto Dublino: 4 giorni di vacanza pieni di magia: le musiche, le persone, ma sopratutto l’incredibile magia dell’Euro che tutto fa levitare (nel senso dei costi).
La statua alla “grande fame”, la si trova di fronte al cuore economico della nazione. Come a ricordare come le vicende delle umane stirpi siano alterne e mutevoli.
Ed io, penso a tutto cio’ e pondero, ragiono, quantifico, misuro.....che tra due giorni devo essere a una conferenza in Andalusia, e non ho da parte abbastanza calze pulite.
Quand'ecco apparire, in verde. Un filone di calzini che credevo scomparsi: erano finiti dietro il cassetto. Una fortuna immensa per chi si accontenta di piccole cose.
Ora speriamo che il vulcano Islandese la finisca di fare lo stolido.
L’Irlanda e’ una grande isola verde, con un cielo giocoso di cui stupisce il blu.
La sua gente e’ allegra e danza per le strade di casine rosse allineate.
Rosse sono i capelli delle sue donne, che ben si appaia alle lentiggini (che un viso senza lentiggini e’ come un cielo senza stelle), gote rosee e occhi verde foglia, sorridenti e maliarde.
Come le Banshee che danzano nei boschi e invitano a seguire le vie della pazzia un po’ tipica del piccolo popolo.
Che si sa che ala fine dell’arcobaleno suole celare un tesoro.
Se si sara’ capaci di estorcerlo superando in inganno il folletto che ne e’ custode.
Oh Irlanda, quanta fortuna in questa terra.
L’Irlanda versione per realisti.
L’Irlanda e’ un isola estesa 3.34 volte la Sicilia, da una connotazione metereologica
La sua gente e’ generalmente gioviale grazie all’utilizzo dell’oro rosso rubino (leggesi Guinnes) d’Irlanda che rende tutti piu’ socievoli.
La pratica non e’ di per se non disdicevole, ma va detto che la musica Irlandese, senza la corretta quantita’ di birra appare alquanto simile al country texano.
Visto che piove sempre conviene rifugiarsi nei musei (che sono gratis alla maniera dei musei britannici).
Le donne Irlandesi sono bellissime. Non so se son fate, ma spessissimo in mano tengono folletti: non nel senso dell’aspirapolvere ma nel senso dei giovani virgulti-gnomi (il piccolo popolo again?).
Questi piccoli uomini di certo hanno il piglio degli antichi mitologici nanetti: alcuni ridono, altri sono assorti a contarsi le dita, molti, infine, capricciosi e ingannevoli, scassano i cabbasisi.
Finalmente ho visto Dublino: 4 giorni di vacanza pieni di magia: le musiche, le persone, ma sopratutto l’incredibile magia dell’Euro che tutto fa levitare (nel senso dei costi).
La statua alla “grande fame”, la si trova di fronte al cuore economico della nazione. Come a ricordare come le vicende delle umane stirpi siano alterne e mutevoli.
Ed io, penso a tutto cio’ e pondero, ragiono, quantifico, misuro.....che tra due giorni devo essere a una conferenza in Andalusia, e non ho da parte abbastanza calze pulite.
Quand'ecco apparire, in verde. Un filone di calzini che credevo scomparsi: erano finiti dietro il cassetto. Una fortuna immensa per chi si accontenta di piccole cose.
Ora speriamo che il vulcano Islandese la finisca di fare lo stolido.