Monday 12 September 2011

Mediterraneo

Nel momento esatto in cui esco dall’aereo, un aria calda penetra i polmoni e li fa bruciare. Sento l’odore del mare, le voci gridate, un movimento caotico. Tutto e’ cosi’ "Mediterraneo".
Il caos e’ creato da uno sciopero in corso: la metro non funziona. Come faro’ ad andare al porto del Pireo?
Ho visto che ci sono vari autobus che si dirigono al Pireo, ma qual’e’ quello diretto?
Mi metto in fila per ricevere delle informazioni da un impiegato dell'ufficio informazioni.
L'impiegato e' anziano: immagino che non parli inglese.

Rimugino frasi dal “prontuario d’emergenza delle lingue morte” del liceo.
Dribblo “ubi est mensa pauperorum” e mi concentro sul greco: voglio dire “il bus piu’ veloce”.
Il piu’ veloce sara’ takustatos. Ma Bus? Come si diceva bus nell’attica dell’8 secolo a.C.? Che faccio? Provo a dire auto-carro? Alla fine dico “Bus direct Pireous”.
L’anziano impiegato mi risponde in perfetto inglese e mi da tutte le informazioni con un aria come a dire ”pero’ la prossima volta impariamolo st’inglese”.


Sono frastornato: perche’ ho pensato che non dovesse sapere l’inglese? Non e’ forse razzismo anche questo?
In realta’, in 10 giorni in Grecia non ho trovato qualcuno che non sapesse parlare un buon livello d’inglese.
Molto meglio che in Italia, dove ancora c’e’ chi vuole investire nel dialetto quando l’inglese lo conoscono in pochi, contr
ibuendo a fare apparire il nostro paese come un paese linguisticamente ignorante.
 Un altra considerazione sul tempo che ho investito per imparare le lingue....ma se ormai tutti parlano inglese. A che mi servono le lingue morte? a parlare con la gente morta?

Prendo un autobus e arrivo al porto, il mare e’ blu come solo nei sogni.
Sono arrivato tardi: ho perso l’aliscafo (che si chiamava qualcosa tipo “delfino curioso”), e dovro’ prendere il catamarano (cavallo goloso).
Devo aspettare. Prendo un Ouzo ghiacciato.
Bevo la bevanda, che con il ghiaccio diventa di un Bianco che perfettamente contrasta col cielo azzurro e il mare blu dello sf
ondo.
Che io lo so che il mare e’ cosi’, anche quando sono via e non lo guardo.
Solo che come un carcerato piace a pensare che fuori piova, per non sentirsi troppo fuori dal bello della vita, mi abituo a credere che sia sempre grigio e triste.
Invece almeno una volta all’anno torno a guardare il Mediterraneo, cosi’ non perdo l’anima, la mia cultura e ricordo chi sono.
Il tempo passa lento e nella mia testa riecheggiano le note di questo testo di Serrat:

"Sara’ perche’ la mia infanzia ancora gioca sul mare
E perduto tra i canneti dorme il mio primo amore
Porto il sapore e l’odore per ogni dove io vada
e perso nella tua arena guardo amori, giochi e pena.


Io che nella pelle ho il sapore amaro del pianto eterno
Che han versato a te in migliaia da Algeciras a Istambul
Con cui dipingi l’ azzurro, le lunghe no
tti d’inverno

A forza di sventure l’anima e’ fonda e scura
Ai tuoi tramonti piu rossi si adattarono i miei occhi
come la curva alla strada
Sono cantore e mercante, mi piace il gioco e il vino
ho un cuore da marinaio

e tutto questo perche’, sono del Mediterraneo.

E ti avvicini e vai via baciando il mio paese
Giocando con la marea che viene per ritorn
are
Sei come una donna che profuma di pece
Che si conosce e si teme

Che s’interroga e si ignora
Se un giorno per mia sventura verra’ la bianca signora
Mettero’ in mare la barca con un levante autunnale
Aspettero’ che il temporale apra le sue ali bianche
Per seppellirmi sereno la’ tra la terra e il cielo
Sul lato della collina, piu’ in alto dell’orizzonte
Voglio avere buona vista
Diventero’ sentiero, saro’ il verde del pino, il giallo della ginestra
Vicino al mare perche’ sono del Mediterraneo".
La canzone nell'MP3 e' cantata da Chiara Riondino con al microfono Mirko Guerrini, l'ho estratto dal Podcast del Dottor Djembe di Radio 3 rai del 6/01/2009 (che io sappia non esiste altra versione). Spero di non avere fatto torto a nessuno.

6 comments:

yetbutaname said...

il mare dei naufragi sperati
ripasserò per ascoltare la canzone
ciao Fallo'

utente anonimo said...

Aggiungi anche la versione originale in spagnolo, Falloppio!

Efkaristó y kalimera,
Sebastiano

laila81 said...

Ah... come ti capisco !!! Che sono sentimenti ed emozioni che le parole non possono descrivere... almeno io non riesco!!

P.S. Non dire che le lingue morte non ti servono eh!

xanthippe said...

E pure tu, però, miglioralo, 'st'inglese!

Falloppio said...

No, non hai capito: io l'inglese lo parlo bene, ma avendo supposto che il tizio non lo parlasse l'ho semplificato al massimo. Sbagliandomi.

Il testo in Spagnolo (in realta' Catalano), richiestomi da Sebastiano lo si trova qua:
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=5216&lang=it

xanthippe said...

Ehm... mi sa che non s'è capito che era una battuta, eh?
:o)