Tutto comincio' all'incirca un anno fa.
Andavo al lavoro, m’ero scordato gli occhiali e c'era foschia.
A un certo punto, sul ciglio della strada un uomo che stava pascolando il suo bassotto alzo' un braccio.
Visto che questo e’ il mio primo post ufficiale sul nuovo blog, volevo ripercorrere brevemente la storia del vecchio blog, che presto scomparira', con la piattaforma che lo ospitava.Andavo al lavoro, m’ero scordato gli occhiali e c'era foschia.
A un certo punto, sul ciglio della strada un uomo che stava pascolando il suo bassotto alzo' un braccio.
Iniziai ad appassionarmi ai blog nel 2005, leggendone uno di Repubblica: Rimbalzi, di Maurizio Crosetti.
In origine il blog parlava di calcio ed era un ritrovo di tifosi che si offendevano creando un olimpo pieno di figure mitologiche quali i gobbi (che poi capii essere gli juventini), i nani (milanisti), beneamata (inter), benemerita (carabinieri), coppa orecchiuta (champions league), coppa trinariciuta (credo la coppa uefa).
Un bel giorno Crosetti decise di smetterla con quel bailamme calcistico e anziche’ parlare di sport posto’ un pezzo di letteratura.
Ovviamente questo’ getto' sgomento nelle orde di tifosi che fuggirono inorriditi verso altri lidi.
Per lo stesso motivo il gesto attiro’ persone veramente in gamba che misero insieme delle discussioni davvero affascinanti.
Poi un giorno, non ricordo bene perche’ tutti decidemmo di aprire dei blog.
Quegli spazi sono rimasti vitali ed hanno finito per assomigliarci molto piu’ di quanto noi stessi credevamo.
Finita l’era dei blog (in cui si ricevevano 60 commenti per post), tutti (tranne io) sbarcarono su second life (popolatasi con estrema velocita’ mentre ora rotolano le balle di sterpaglie)
Subio dopo inizio’ l’era di Facebook dove tutti migravano per metter la loro vita in vetrina e a giocare a chi aveva la lista di amici piu’ lunga, io decisi di rimanere sul blog a mirarmi l’ombelico e a raccontare le cose mie, ma cercandoci la chiave di capire il mondo, l'ombelico del mondo.
Forse perche’ per raccontarle a voi, levo tutte le cose inutile, e metto in evidenza le cose belle...tanto che alla fine, rilegggendo cio’ che ho fatto mi sembrano quasi delle belle avventure (nella foto Falloppio astronauta, Falloppio pirata ed un signore, professionista dell'amore).Per lo stesso motivo il gesto attiro’ persone veramente in gamba che misero insieme delle discussioni davvero affascinanti.
Poi un giorno, non ricordo bene perche’ tutti decidemmo di aprire dei blog.
Quegli spazi sono rimasti vitali ed hanno finito per assomigliarci molto piu’ di quanto noi stessi credevamo.
Finita l’era dei blog (in cui si ricevevano 60 commenti per post), tutti (tranne io) sbarcarono su second life (popolatasi con estrema velocita’ mentre ora rotolano le balle di sterpaglie)
Subio dopo inizio’ l’era di Facebook dove tutti migravano per metter la loro vita in vetrina e a giocare a chi aveva la lista di amici piu’ lunga, io decisi di rimanere sul blog a mirarmi l’ombelico e a raccontare le cose mie, ma cercandoci la chiave di capire il mondo, l'ombelico del mondo.
A distanza di anni, molti di questi blog sono rimasti vitali fino alla fine e spero che sorpavviveranno anche alla cancellazione della piattaforma di splinder e che questo cambiamento serva a fare pulizia e ricominciare, e serva a cambiare tutto (per non cambiare niente) per tenere in vita queste inutile pagine di ricordi.
Circa un anno fa m’ero scordato gli occhiali e c’era buio. Un uomo sulla strada con un cane biondo alzo’ un braccio. Pensai che mi salutava. Aprii il finestrino e agitai la mano salutandolo.
Avvicinandomi misi a fuoco l’uomo, non lo avevo mai visto.
L’uomo rispose al mio saluto e il cane scodinzolo’.
Da allora, ogni mattina, incontro l’uomo e il cane che mi salutano.
Non ho mai capito perche’ ma questo scambio di saluti con uno sconosciuto, originatosi da un errore, e quindi gratuito mi mette sempre di ottimo umore.
Non ho mai capito perche’ ma questo scambio di saluti con uno sconosciuto, originatosi da un errore, e quindi gratuito mi mette sempre di ottimo umore.
Il blog e’ lo stesso: gente piu’ o meno conosciuta passa, alcuni lasciano un saluto, altri leggono e vanno via.
Non cambia le nostre vie, ma son contento che ci sia.
Non cambia le nostre vie, ma son contento che ci sia.
10 comments:
Anch'io son contenta che ci sia.
Anche se hai traslocato in un altro condom-inio.
Alla fine il blog diventa il tuo specchio, il tuo riflesso, lo spazio delle tue idee, che condividi con chi più o meno conosci, con chi conosci di più, con chi non conosci per niente per niente.
E' un linguaggio, è un alfabeto per i pensieri, anzi è la traduzione di un pensiero, di un attimo della vita di ognuno di noi, che viene fissato con clic, che viene donato a chi ha il piacere di leggerlo, ad uno sconosciuto che riceve e dà.
Scrivi sempre dei gran bei post... e scegli sempre delle gran belle immagini.
Fra un po' dovrei migrare su www.lario3.blospot.com :-D
Grazie mille per il commento, CIAO!!!
Sono pure io una migrante id Splinder...bellissmo post che riassume il concetto di blog pr noi, che siamo rimati fedeli al blog, nonostantel 'avvento di FB e ammenicoli vari
mi piace un sacco la storia del saluto con lo sconosciuto!
e comunque, in linea con quanto hai detto tu, credo che la fine di splinder e di conseguenza i traslochi siano una sorta di "rinnovamento", che porta a nuova voglia di scrivere e, soprattutto, di scambiarsi opinioni.
appena torno dalla trasferta ti linko, juré, craché ! :-)
Oi ho cambiato indirizzo al mio blog... cancella ilcoloredelleparole e aggiungi http://lailaetuttoilresto.blogspot.com/
questo post mi piace moltissimo
è ragionevolmente giustificazionista e mi fa sentire meno petulante
ciao
yet...
http://appuntiamanolibera.wordpress.com
E grazie mille anche per il commento di oggi :-D
CIAO!!!
Dopo anni di silenzio e distacco dal blog, in una sera di sconforto profondo mi viene in mente di rileggermi. Ritrovo una persona che avevo dimenticato e sensazioni che avevo accantonato per correre in avanti senza avere il tempo di ragionare. E ritrovo persone che con i loro blog erano diventate una bella parte delle mie giornate. Poi l'email di Splinder e tutto il resto. Che bello ritrovare i tuoi racconti Fallò. Per ora sono emigrata sul più semplice iobloggo (non ho pc a disposizione per fare le conversioni varie...) e la fotografia di quegli anni me la tengo intatta così. Poi si vede.
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