Friday 11 August 2006

Amsterdam 2/II

In certi periodi arte fu pura accademia: bravura tecnica, senza concessione alcuna all’estro e alla visione personale. Ancora oggi, per esempio in musica, ci sono due diverse visioni dell’ arte: chi fa il conservatorio e chi impara e sviluppa la musica ad orecchio. Van Gogh e’ l’inventore della seconda scuola. Anche se non mi sembra gentile dire che Van Gogh fu l’inventore dell’arte ad orecchio….
Ad Amsterdam ci sono un sacco di coffee shop (anche se non ho bevuto un buon espresso che sia uno) <nella foto ci sono anche io, non quello rosa, questo qua>. Alcuni coffee shop non sembrano invitanti: uno, un po’ lontano dalla zone piu’ turistica e’ pieno di staue e idoli di tutte le religioni, mi piace: e’ strano. Entro. la mia  incoordinazione nella lavorazione della gangia viene considerata  effetto di un eccesso di uso di sostanza psicotropica…. Alla fine, spiegato l’equivoco, un nero grosso e amichevole mi illustra mentre si confrontiamo le nostre storie tra emigrazione e fumo.
Eccomi nel quartiere a luci rosse dove, dietro vetrine assisto all’immondo mercimonio delle carni, uno spettacolo degradante che offende la morale e l’etica….che bello: ho un posto in prima fila!
Sono quasi tutte giovani e bellissime….saranno studentesse… quanto costeranno le tasse universitarie ad Amsterdam? Bisogna salvarle.
Avessi un cavallo Bianco potrei irrompere nei loro pertugi….nel senso di locali di piccoli dimensioni e riscattare le principesse. Vado in giro, rinuncio: mi servirebbero troppi cavalli bianchi e non saprei cosa fare con decine di principesse….e se poi non vogliono essere salvate? Qua nessuno le obbliga, magari lo fanno per piacere….oh beh’ se lo fanno per piacere allora sarebbe giusto che loro pagassero I rispettivi chaperones.
L’atmosfera e’ cosi’ tranquilla, ma non riesce comunque a lavare il mio senso di disagio dovuto alll’episodio immorale di cui mi sono reso partecipe nel pomeriggio: la visita alla casa di produzione di una birra decisamente scarsa.
Saluto Amsterdam, il suo sole caldo, la sua gente socievole, gli zoccoli (maschile e femminile) prendo la mia valigia di cartone torno a casa. <la seconda foto e' del Gay pride del post precedente>
Torno a casa, prima mi dicono che c’e’ stato overbooking, alla fine mi sistemano in supreme class…. qua non ci sono poppanti ma business-men in giacca e cravatta. Mi danno il giornale, controllo la pagina economica come gli altri ma in realta' leggo i fumetti e mi lamento a voce alta del prezzo dei diamanti. Il personale di bordo e’ disponibilissimo con noi della prima classe, quasi flirta, purtroppo le due hostess bionde si occupano degli altri, mentre noi abbiamo lo stewart Pierre….
Epilogo: torno a casa. Ho ancora un pacchetto di sigarette quasi intonso. Decido di darlo a qualcuno: la mia carriera di fumatore e’ durata abbastanza. Vedo una mia amica che so fumatrice, le do il pacchetto….mi dice che ha smesso di fumare perche’ e’ in cinta!!!
Il padre e’ il mio amicone T. Sono contentissimo per loro. E’ grandioso.
Loro verranno nella mia stessa citta’, per cui saro’ una specie di zio….i bambini sono bellissimi. Immagino me stesso fra un anno o due, camminare col passeggino al parco.…..non c’e’ niente da fare: io I bambini li adoro….e continuo a passeggiare con la mente. In un parco, pieno di ragazze madri.

27 comments:

Ziby said...

Fall, non crederti che io abbia intenzione di differire la mia vacanza di 10 minuti solo per soffermarmi a leggere i tuoi pippardoni...


;-)


Qui sul mio petto, valoroso Maharatto.

Ci leggiamo al ritorno (tuo e mio).

cristina13 said...

Ecco lo zio con la segreta ma non tanto vocazione a padre.

Un altro vacanziero, sgrunt.

vistodalsud said...

la cosa più bella che conservo di amsterdam è il libretto che la polizia distribuisce ai turisti: si spiega come e dove fumare e andare a puttane...sono dei gran fighi quei poliziotti

Masso57 said...

Ma non si dice più "valigia di cartone", termine politicamente scorretto: adesso si parla di "bagaglio ecologico"......


(non farti traviare da Ziby, l'uomo dalla vacanza in pugno...)

Zebrastreifen said...

Serve anche una maglia della Spal, oltre al cavallo, se vuoi fare il principe biancazzurro.


Invece per insidiare le mammine vai bene anche al naturale.

Todomodo said...

Io una delle fanciulle la salverei a prescindere, e introdurrei la moka nei coffee shop, sbancherebbero (certo, prima forse dovrei andar ad Amsterdam)

StregaPT said...

ti leggo.

daisi said...

hai fatto bene a smettere di fumare-bravo!

per quanto riguarda Zidane-se davvero Materazzi l'ha insultato a causa del Burraco allora dovrò protestare affinchè italia rinuncia alla coppa del mondo-che gente però! ;-P

baci

daisi

kucciola81 said...

Ho capito ora che intendevi per "città del caffè".... ;-)

Lario3 said...

Viva il cordame ;-)

CIAO!!!

Shade76 said...

l'ultima frase mi impaurisce un po' oO'

un parco pieno di ragazze madri? e "le cause" delle loro gravidanze dove sono? rapite dagli alieni? oO'

lenticchia said...

descrivi bene. viaggiare con te dev'essere molto bello. certe cose le vediamo con gli stessi occhi. ci immagino, urlare entusiasti "guarda là" e "guarda lì" con un paro di zainoni giganti.

Sfinge3 said...

Ciao. Un saluto appena tornata operativa... saggia decisione quella dell'U.S. è una citazione sveviana non la sigla monca degli sgraditi coinquilini (ancora per poco..) della mia isola

Baci

Marina

rossballerina said...

:P...ttt mi hanno già rimproverato xkè scrivo a mò si sms...scusatemi tanto!PULTROPPO sono molto abituata al cellulare!!!

e comunque non ho bisogno di dipingere con i piedi e di imparare le lingue,xkè la mia vita è bellissima così com'è!infatti ho detto che sarebbe bello essere come loro,ma è ancora più bello essere così come sono...x cui..ciao..:p

artemisia80 said...

un buon ferragosto!!

Desmentera said...

Che bella Amsterdam! Una volta ci sono stata tra natale e capodanno e nevicava di brutto. Le bici andavano in giro lo stesso con 20 cm di neve per terra, il van gogh museum era così calduccio dopo la tempesta che ho fatto un pisolo davanti ai "girasoli". Coffee shop: ne trovai uno tutto giallo e piccolino, sembrava di stare nel rosso di un uovo sodo. Fantastica città. Bellissima anche l'architettura contemporanea del luogo, la "nave" di Piano in testa. Che invidia Fall!

;)

Lario3 said...

Mauro Repetto è nei nostri cuori :-)

CIAO!!!

patch_work said...

Insomma, se non ho capito male il viaggio ad Amsterdam non è stato il massimo .. ben ti stà: vai a bere il caffè li??? ;)

yetbutaname said...

principesse da salvare dunque ce ne sono

e ranocchi da baciare?

Lario3 said...

Sì, sì: viva viva Little Tony :-)

CIAO!!!

Zebrastreifen said...

Per tornare sulla trita questione della Zottarella: è bene conoscere un po' di vernacolo livornese per capire come, in realtà, il nome sia anche in questo caso un destino. Ti invito dunque a cercare il lemma "zotta", che ben definisce l'essenza e -ahimé- la consistenza della mozzarella tedesca.

MrsOlga said...

peccato...se fossi stato quello rosa c'avrei fatto un pensierino...la storia dell'obelisco invece mi interessa e vorrei approfondirla..

MrsOlga said...

ora che ci penso approfondirei anche la storia della ragazza madre...io sono solo una ragazza, e a te piace (oggesù) camminare col passeggino al parco...due + due....

gopaneel said...

ho seguito con una certa apprensione la tua saga amsterdamese:la è pieno di biciclette di ogni tipo-esse vengono regolarmente sottratte ai proprietari che,a loro volta,si premurano di sgraffignarle ad altri proprietari- ne consegue uno scambio di atomi e micromolecole che provoca un gran bailamme di pedivelle e catene-

però,quando ti serve un attrezzo per gonfiare una gomma,ti mandano al coffeeshop-

ti immaginavo intento a percorrere l'intero periplo che conduce alla perdizione,concupito da poppute olandesi zoccolute in vena di anacoluti in lingua indigena,quindi incomprensibili- il tuo colpo di reni salvifico in groppa ad un cavallo bianco mi ha commosso-

ti sei meritato la biscnessclass e la mia imperitura stima che,sfortunatamente,non è quotata in borsa-


p.s. non sapevo che avessi cominciato a fumare ed avessi anche smesso- vivo in una specie di distonia candìta,abbi pazienza-


pp.ss. sempre W Little Tony*

guillaume said...

A Amsterdam, il y a Dieu, il y a les dames.

J'ai vu les dames de mes yeux, j'ai pas vu Dieu à Amsterdam.

A Amsterdam, il y a les eaux, il y a les âmes.

J'ai vu les eaux dans les canaux, j'ai pas vu d'âme à Amsterdam.

A Amsterdam y a des vélos et y a des trams

et des bateaux qui font font l'amour au carrefour à Amsterdam.



Il y a Dieu, il y a les dames.

J'ai vu les dames, où donc est Dieu?


A Amsterdam, il y a Dieu, il y a les dames.

J'ai vu les dames de mes yeux, j'ai pas vu Dieu à Amsterdam.

A Amsterdam y a des florins avec des diams

et tout s'achète et tout se vend, même le vent, à Amsterdam.

A Amsterdam, il y a Van Gogh, il y a Van Dam.

Les chimpanzés sont exposés dans les musées à Amsterdam.



A Amsterdam la Chine, l'Afrique et l'Islam

sont réunis et toutes les races enfin s'embrassent à Amsterdam.

A Amsterdam les fourmis, les hippopotames

sont assemblés dans un baiser plutôt osé à Amsterdam.

A Amsterdam j'ai cherché le Dieu d'Abraham.

Jésus, est-il ce jeune bonze qui se bronze à Amsterdam?



A Amsterdam, il y a Dieu, il y a les dames.

J'ai vu les dames de mes yeux, j'ai pas vu Dieu à Amsterdam.

A Amsterdam, voici des pigeons qui s'enflamment

devant les belles qui ruminent dans les vitrines à Amsterdam.

A Amsterdam, dans les saunas, dans les hammams

Marcuse transmet son message dans les massages à Amsterdam.



A Amsterdam y a du haschich par kilogrammes.

Ma bien-aimée dans la fumée fut embaumée à Amsterdam.

A Amsterdam j'ai vu soudain monter mon âme

par le p'tit trou qu'un vieux couteau m'a fait dans l'dos, à Amsterdam.


A Amsterdam, il y a Dieu, il y a les dames.

J'ai vu les dames de mes yeux, j'ai pas vu Dieu à Amsterdam.





Guy Beart


;)

Falloppio said...

In the port of Amsterdam

Is a sailor who sings

Of the dreams that he brings

From the wide open sea

In the port of Amsterdam

Is a sailor that sleeps

While the river bank creeps

To the old willow tree


In the port of Amsterdam

There's a sailor who dies

Full of beer, full of cries

In a drunken town fight

And in the port of Amsterdam

There's a sailor who's born

On a hot muggy morn

By the dawn's early light


In the port of Amsterdam

Where the sailors all meet

There's a sailor who eats

Only fish heads and tails

And he'll show you his teeth

That have rotted too soon

That can haul up the sails

That can swallow the moon


And he yells to the cook

With his arms open wide

"Hey, bring me more fish

Throw it down by my side"

And he wants so to belch

But he's too full to try

So he stands up and laughs

And he zips up his fly


In the port of Amsterdam

You can see sailors dance

Paunches bursting their pants

Grinding women to porch

They've forgotten the tune

That their whiskey voice croaked

Splitting the night

With the roar of their jokes

And they turn and they dance

And they laugh and they lust

Till the rancid sound of the accordion bursts

And then out of the night

With their pride in their pants

And the sluts that they tow

Underneath the street lamps


In the port of Amsterdam

There's a sailor who drinks

And he drinks and he drinks

And he drinks once again

He'll drink to the health

Of the whores of Amsterdam

Who've given their bodies

To a thousand other men

Yeah, they've bargained their virtue

Their goodness all gone

For a few dirty coins

Well he just can't go on

Rubs his nose in the twinkling

Stars up above

And he pisses like I cry

On the unfaithful love


In the port of Amsterdam

In the port of Amsterdam

NerotheDark said...

Sei veramente simpatico..è divertente leggerti oltre che istruttivo!