Quando ero piccolo mio padre mi regalo’ un libro in cui si vedevano monumenti del mondo antico come sono oggi: rovine morte.
Eppure, almeno in questo libro, per magia, si potevano sovrapporre dei lucidi che aggiungevano le parti mancanti rivelando lo splendore e i colori di quando quel monumento era stato appena costruito.
Eppure, almeno in questo libro, per magia, si potevano sovrapporre dei lucidi che aggiungevano le parti mancanti rivelando lo splendore e i colori di quando quel monumento era stato appena costruito.
All’improvviso, nella magia comparivano fontane e giardini attorno alla Zisa che fu costruita nel Giannat al-ard ovvero "giardino- paradiso della terra” ma oggi e’ assediata da case e terra secca, l’Acropoli riacquisiva I pezzi persi quando il partenone venne usato come polveriera; l’austero Colosseo tornava a essere uno stadio vociante con tanto di bandiere e statue…..e improvvisamente volevo bene a genti mai conosciute, mi sentivo orgoglioso di discendere da loro e pensavo alla bellezza dell’essere umano.
Mi guardo attorno, vedo nebbia (quindi non vedo niente) e mi chiedo se sotto la neve ci siano o meno i semi che creeranno i segni per il mondo che lasceremo a quella massa indefinita (e un po’ grigiolina) che chiamiamo posteri.
Ora chiudo gli occhi e quando li riapro voglio un mondo migliore, non una finta magia di lucidi, ma una descrizione di quei semi, un motivo per cui sperare, anche se oggi la nebbia copre tutto.