Wednesday 21 February 2007

Nessun posto e’ lontano.

La vita e’ una strada da attraversare.
A un certo punto della vita c’e’ da scegliere se imparare le arti del trivio o del quadrivio.
Una scelta importante per non restare fermi al bivio, in mezzo alla strada.
Quando una persona e’ insoddisfatta, pero’, in accordo con una lettera a Lucilio di Seneca, inziera’ inutilmente a viaggiare.
Immagino il buon Lucilio che parte da casa mia, immettendosi sulla Palermo-Messina, inaugurata in pompa Magna prima delle elezioni nonostante l’altra corsia, la Messina-Palermo non sia ancora stata completata.
La Palermo-Messina continua poi con la Reggio Calabria-Salerno.
A quel punto, il buon Lucilio che gia’ prima era insoddisfatto entra in una profonda depressione, molto prima di giungere in vista dell raccordo anulare con le sue megnificenti belta'.
Per fortuna mi trovo nel cuore dell’Europa (accanto al ripieno del cioccolatino) ed ho deciso di viaggiare.
Avevo deciso di comprare una moto alla morte di Woodstock...la mia vespa. Ma come sapete, le vespe hanno un anima immortale e indistruttibile, tant’e’ vero che sono molte sono sopravvisute ai Mod che le guidavano negli anni '70.
Cosi’ alla fine ho deciso: mi sono comprato una moto per andare in giro com in "Latinoamericana"...pero’ in Europa e con 150 cc in piu' della della poderosa del Che (che era una Norton 500).
Purtroppo servira’ un mese prima che possa montarla: assicurazione, targhe e il fatto che la maggiorparte del prossmo mese mi trovero’ per lavoro nella perfida Albione. Gia’ ora, comunque, si accettano suggerimenti per un nome.
Spero, finalmente di poter viaggiare come ho sempre voluto fare: zaino, tenda e moto, conoscere nuove persone, fermarmi in posti non turistici ma con una bellezza non indifferente e godermi il sole in faccia (ma da sotto il casco).
E per questa accelerazione nella  vita il mio papa’ mi ha comunicato via e-mail che ho avuto una benedizione speciale:
“La mamma si raccomanda: compra pure la moto ma non accenderla.
Vai sempre a spinta e non ti succederà mai niente di male”.
Se anche la mia mamma e' con me. Chi sara' contro di me?
Vi ho aggiunto un MP3 congruo al post e la foto della puffolinosa foto, sperando che vi suggerisca dei bei nomi (clicca qua).

Friday 16 February 2007

Vieni avanti Kyotino.

Oggi ricorre l’anniversario della firma del protocollo di Kyoto.
Questo documento si propone di ridurre le emissioni di CO2  che stanno causando un surriscaldamento globale.
Questo fenomeno portera’ degli inverni tiepidi e rendera’ fertilizzabile la Scandinavia, anche da gente del Sud Europa come noi che sa solo che quando una Svedese ti chiedede di passare la notte con lei....saranno 6 mesi di vita intensa.
Tuttavia l’amore che sento per tutte le creature in via d’estinzione, dalla foca monaca (che non si riproduce per un suo voto di castita’), alle bionde amazzoni Scandinave (se non ci credi clicca qua), mi spinge a invitarvi ad un migliore utilizzo delle energie.
Bisogna iniziare a pensare seriamente a come ridurre gli sprechi d’energia e a come rendere piu’ critico il nostro consumo.
Anni fa, era facile scegliere i prodotti secondo la nostra convenienza. Oggi, dobbiamo aggiungere al calcolo della “nostra convenienza” anche il rispetto dell’ambiente. Per esempio premiando forme di consumo meno inquinante (CH4) e continuando a boicottare le compagnie petrolifere piu’ spregiudicate .
Purtroppo anche il risparmio energetico non offre a tutti le stesse possibilita’. Se vivete nella Barbagia e avete convertito la vostra vettura  a Metano, trovere seccante lo scoprire che il primo distributore e’ a Genova.
Vieppiu’, figli di Titiro, non so quanto vi potra’ fare piacere scoprire che le mucche producono 40 l di Metano al giorno (ebbene si, il surriscaldamento del pianeta e’ causato ache dalle loro flatulenze), ma ancora non si e’ riusciti a sfruttare questo giacimento.
Risparmio energetico significa anche rispetto delle risorse a tutto tondo e, per esempio, introdurre un regolatore di flusso che mette aria nel flusso dell’H2o permette di diminuire il suo consumo.
Ovviamente chi vive in Sicilia e’ dispensato da tutto cio’. Noi abbiamo un regolatore di flusso negli acquedotti stessi. Un acquedotto che perde piu’ di meta’ dell’H20 che trasporta non necessita altre riduzioni.
Il nostro governo, con l’ultima finanziaria, si sta spendendo a fondo per il rispetto del protocollo, purtoppo altri governi non fanno lo stesso.
Secondo me, una certa economia di cui non voglio fare il nome per non essere tacciato di antiamericanismo cerca anche di peggiorare la situazione. Se fra qualche anno le cose peggioreranno al punto da doversi introdurre norme molto restrittive, i paesi “avanzati” che producono elettodomestici ad alta tecnologia (classe energetica A), ne trarranno vantaggio ma i paesi come Brasile e Cina che, pur avendo un economia in espansione ancora non producono questo tipo di bene, subiranno un arresto....ma possiamo noi, forse, fare rattristare la ragazza di Ipanema? -Domanda retorica, la risposta e' no-

Pero’, oltre all’impegno politico, e’ importante dare il nostro contributo. Oggi (vi si chiede di fare un ora di silenzio energetico dalle 18.00) e nel futuro.
Basta adottare piccoli accorgimenti: non chiamare due ascensori o meglio, almeno in discesa, fare le scale a piedi, spegnere i led delle tv e favorire il trasporto pubblico a quello privato.
Visto che io vado a piedi e sono anche un po’ bastardo, lo favorisco a modo mio: quando vedo un autobus, non lo faccio rallentare (40 persone arriveranno un po’ prima al lavoro).
Stamattina ho visto vicino alle striscie un hummer americano con una targa francese.....e’ stato piu’ forte di me: zoppicando, fermandomi per riallacciare una scarpa,  ho impiegato 5 minuti ad attraversare.
Se al Big Jim che lo guidava e’ rimasto un neurone, la prossima volta prendera' l’autobus.
Altre informazioni sulla campagna “m’illumino di meno” le trovate nel link qua  a Sx. Se avete 29 secondi date un occhiata al viseo su questo sito. La prossima settimana post su “disco, gioia e rivoluzione”.
Aggiornamento dalla manifestazione d Vicenza:
16:02 Applausi agli "Americani contro la guerra"
Con lo slogan ''Not in our name'' è in piazza anche un gruppo di cittadini statunitensi "per contestare che esista solo l'America della guerra". La loro presenza a Vicenza è tra le più applaudite del corteo.
Un altro mondo e' possibile.

Monday 12 February 2007

Under the (Blackfriars) Bridge

Il papa parla dalla sua finestra. Ora sta preparando un diktat dei doveri del buon cristiano, dimenticando che le leggi sono fatte per tutti i cittadini, credenti, atei e di religioni diverse.
Io ho questa piccola finestrella sul mondo e questa volta, voglio dire la mia.

Il mio dio non fa differenza tra coppie sposate in chiesa e non, perche’ egli e’ dappertutto.
Forse per voi chi non genera figli non e’ un buon cristiano. Mi dispiace. Io non mettero’ su una famiglia.
Forse non era la mia vocazione, forse non era il mio destino, ma ognuno ha il suo cammino e quando crolla tutto all’improvviso non ti senti libero di ricominciare da capo. Non siamo animali: scegliere e’ la nostra liberta’. Il vostro giudizio su questo non puo’ aggiungere dolore, per cui risparmiatevelo.

Le ragazze che ho conosciuto sono state compagne di viaggio. Non giudicatele male: non credono nel vostro dio e, grazie a dio, non capirebbero la vostra accidia.
Le ho amate come il viaggiatore ama le stelle che lo guidano, ma poi abbiamo continuato i nostri percorsi. Quanto patetico puo’ essere un viaggiatore che prova a catturare le stelle che viaggiano lontane?
Continuo il viaggio, e mi sforzo di sorridere a chi incontro sperando che questo lo renda migliore. Le monache di clausura si propongono lo stesso fine, ma non e’ dato sapere se lo facciano sorridendo.

Il dio in cui credo sorride spesso. E’ contento di vedere come, nonostante ci abbia creato a sua somiglianza, ci siamo diversificati mescolandoci e creando tantissime bellissime varianti.
Si fa un po’ triste solo quando riceve quelli che sono stati uccisi “nel nome del padre”.
Essendo stato padre, sa cosa significa perdere un figlio e pensa che sia contro natura che i giovani possano morire prima di chi li ha messi al mondo.

Il paradiso che ha creato, lo immagino come un gran prato verde, non pietre preziose, ma fiori coloratissimi. Forse un posto cosi’ non dispiacerebbe ad “Aquila della notte” che crede in Manitu', il che mi fa anche sospettare che tu e molti degli altri dei vi conosciate bene e siate d’accordo su molte cose.

L’uomo che hai creato e’ fragile. Ma con l’allungarsi della vita ci sono piu’ malattie da fronteggiare. Se ci hai fatto evolvere fino ad avere un cervello pensante penso che ti faccia piacere che si provi a usarlo. Qualora ci volessi dare il libretto delle istruzioni di come siamo fatti sarebbe anche meglio.
Non so dire davvero se ti piaccia o meno che utilizziamo gli embrioni per capire come si producano i tessuti, ma so di certo che quei milioni di embrioni che lentamente si spengono nel freddo dell’azoto non stanno gridando la tua lode e che quando entravo in chiesa vicino al referendum mi facevate sentire sporco.

Quando si disse che non potevo essere scout perche’ poco cattolico e troppo di sinistra sorrisi stupito. Non sapevo che i due concetti fosseri incompatibili. Le prime comunita’ erano formate da poveri pescatori che mettevano tutto in comune.
Oggi del pescatore e’ rimasto l’anello. Alcuni dei piu’ solerti nel baciarlo fanno parte di organizzazioni e “famiglie”, mai di comunita’ nonostante abbiano molto da mettere in comune.
A Dresda si ricordano bene di come Putin fosse un uomo del KGB.
Oggi, i vostri che sono bravi a giudicare dicono che e’ un anticomunista.
Prendero’ esempio da lui: chiudero’ i rubinetti del gas destinando l’8 per mille a chi vuole una societa’ di eguali senza differenze fra cittadini.

Qua vicino c’e’ un prato pieno di papaveri rossi. A volte, mi sdraio li’ e chiudo gli occhi. Allora sento le trombette che suonano gli angeli in paradiso. Gli ottoni non sono nella nostra bibbia, ma vengono dalla traduzione in tedesco. Me l’ha detta Thomas, lui suona il trombone. Forse si mette avanti col lavoro: non sia mai che il giorno in cui si faccia il paradiso in terra, manchino gli angeli.

Da questo sito qua potete ascoltare e downloadare “il testamento di Tito” chi sa di cosa narra, capira’ perche’ lo aggiungo.
Questo post non vuole essere commentato: perche’ ognuno sente il suo dio dentro e non e' un argomento di discussione.

Thursday 8 February 2007

Contro il logorio della vita moderna

Il cerbiatto Bambi zampettava allegro nella foresta, giubilante anima di quel boschetto, e zampettava e zampettava.
Saltellava  ancora, l'altro di, nella mia fantasia, visto che quel film ce lo facevano vedere all’asilo un giorno si e un giorno no (il secondo erano "gli aristogatti”).
L’altro giorno, quando l’ho trovato nel mio piatto, non zampettava piu’, ma forse ancora mi sorrideva coi suoi occhioni verdi. Poi, nel mio stomaco niente piu’.
Il cuoco, li’ a Dresda amava la cucina esotica. Fu proprio contento quando preparo’ lo stufato di muflone.... io ho pensato a quelle notizie sul ripopolamento degli ungulati agli scout.
Poi ho chiesto il bis. Mi fermai solo davanti all’orso Bruno (foto a Sx)
e all’uovo di Dodo (foto a Dx).
Oggi, anda
vo di fretta (anzi e’ la prima volta nella settimana che ho avuto tempo di mangiare).
A mensa ho preso la carne. Quando hanno preso il piatto dorato (che si accompagna ai menu da 15 CHF) ho letto cosa fossa.
La scritta diceva “Civet”.
Dapprima ho temuto di avere ingurgitato il civettuolo strigide caro ad Atena.
Poi ho guardato su google picture....ed e’ andata peggio.
Ma che cavolo avro’ mai mangiato oggi?
Comunque mi dicono da casa che quest’anno il sud e’ circondato da carciofi infestanti. Speriamo di farci qualche buon amaro e che digerisca tutto.
Potrei cucinare io, come gia' feci una volta.
Sopratutto da quando ho scoperto che per fare il fumetto di pesce non servono matite e pastelli.

Aggiornamento: Acerino chiede il sapore del "Civet"..era dolciastro, acidulo, stoppaccioso.

Tuesday 6 February 2007

Prendete. ne avrete bisogno:, . ; " ,, " . ! , " , . : : '.

Guardate oltre le colline brulle, dove olivi radi crescono e, poco prima di tuffarsi nel mare, la terra si fa piu’ dolce e si riempie di case bianche.
E’ la citta’, e al suo centro v’e’ l’agora’, quivi troviamo giuovini che camminano (peripatetici) e discutono di filosofia, mentre piu’ avanti, un gruppo discute di geometria e delle ultime notizie giunte dalle colonie dove, si dice, Archimede abbia messo appunto il suo teorema.
Volgiamo ora lo sguardo proprio verso quelle terre, aspettiamo che il sole velocemente rincorra la luna e ci porti, se non proprio ai nostri giorni, a pochi anni fa; sempre che il lettore ci segua in questo gioco di spazio e tempo assecondando in questo la sua ubris di essere pari a un dio.
Quivi, troviam una volta ancora giuovani che discorrono, e, praticando l’arte della retorica, discutono di filosofia e donne (non necessariamente in quest’ordine) con lo scopo di classificare i sistemi filosofici in "interessanti e non" e le ragazze in "peripatetiche e non". Praticano cio’ che per i mediterranei si definisce otium e che i barbari traducono con le loro pragmaticita’: “pigrizia”. Piu’ avanti un altro gruppo (che frequenta una scuola differente) rinchiude triangoli in cerchi e calcola fantacalcio ripetendo a memoria i pezzi della gazzetta, quest’uso ancora sconcerta le nostre menti piu’ avezze al classico che allo scientifico, ma lo giustifichiamo col fatto che essi, come in “fahrenheit 451”  cerchino di salvare da un possibile oblio postatomico le gesta dei loro eroi minori che siedono lassu' all’olimpico.
In questa piazza tutto passa fisicamente e non: si discute. Filosofia, politica e vita comune hanno diritto di cittadinanza, meglio se mescolate le une alle alte. Ecco, infatti giungere Deuterio che ci narra della sua storia: Lunedi, iniziai a stare insieme alla procace Tritia, a suggello del nostro patto d’amore, sapete com’e’ fatta lei, andammo a protestare davanti al consolato Americano, poi Martedi’ fu quello Inglese, quindi al palazzo della regione. Giovedi la lasciai: non sono pronto essere fidanzato con Che Guevara.
E li’, ponderando le parole, gli astanti esprimono con uno “Staminchiazza” il loro pensiero. La meta’ di loro, lo avranno pensato con un moto di solidarieta’ sorpresa. L’altra meta’, nella sua versione tradotta che recita ±: “Siamo in piazza” che sarebbe come a dire Panta rei, ma i tempi non sono piu’ maturi abbastanza per parlare in idiomi classici. Alloraci si limita a constatare che stiamo nell’agora, dove tutto scorre.
Perche’ la piazza non e’ mai ferma, ne ha tempo: la piazza e’ il luogo dove si incontrano e decidono le nostre vite,
ma con l’usuale decisionismo frettoloso dell’ultimo momento.
Cosi’ ci si vede ogni sabato la’ e si aspetta, si fa la conta dei giuovini e e delle proposte di avventure che potranno essere narrate il giorno dopo e si sceglie la piu’ allettante.
Se si andra’ con i fantacalcidi si potrano conoscere nuove persone a una festa, se si andra’ , invece, a prendere un gelato al porto si potra’ gioire della bellezza di un tramonto sul mare e importunare quella ragazza profumiera che ti sorride tanto.
Cosi’ e' e cosi' sempre sara’, quale divinita’ potra’ turbare il fato che la parca Lachesi fila ogni giorno? Un fato deciso e libero come la favella di questi giovani gia' sapienti, ma ancora alla ricerca. Cosa potra ' mai turbarli?
Uno squillo, sara’ il corno di Amaltea venuto a portare abbondanza copiosa nel futuro di costoro? No. E’ un piccolo messo che recita: “Asaramagooo ke fate sto sabato? Xke nn k’ho prpr niente da fr”.

Monday 5 February 2007

Sono un po' indaffarato...per domani potrei riuscire a finire un post su cui lavoro da un po'
Se volete leggere qualcosa di breve e bello, antico e attuale, vi rimando a questo bellissimo post di RADIOBEBA.

Tuesday 30 January 2007

Langue d’Oc et d’Oil vs l’homme D.O.C. & oil

Per discutere con coloro che parlano i linguaggi neolatini, in particolare i Francofoni, e’ necessario imparare i loro idiomi. Quelli che invece parlano le lingue di origine Sassoni (Sassofoni?), ad esempio i tedeschi, in genere parlano un buon inglese.
Visto che con l’Inglese non posso comunicare con non-scienziati, commesse del supermercato etc. ho intrapreso lo studio della lingua autoctona.
Al momento, dopo meta’ corso, parlo Francese come Zola, il calciatore, non l'  Emile.
La gente che frequenta il corso viene da tutto il mondo.
Una ragazza dello Zimbabwe indossa eleganti tallieurs, ma con treccine etniche. Una pelle nerissima e bellissima. Come l’ebano. Una pantera. Rappresenta la bellezza esotica dell’Africa piu’ nera. Il suo nome e’ Bianca.

C’e’ anche un giornalista Australiano. E’ un po’ diverso dai giornalisti Australiani che siamo abituati a vedere: durante le lezioni non molesta coccodrilli, ne’ importuna cetacei. Forse i giornalisti Australiani hanno imparato che anche gli animali apparentemente piu’ innocui, se vogliono, sanno difendersi....e pensare che ci fu chi promulgo' perfino leggi in difesa della razza.

Ogni lingua ha le sue peculiarita’. In Tedesco, il verbo va alla fine della frase nelle principali. La cosa puo’ sembrare illogica. Ma ha un suo scopo: avete mai visto un tedesco interrompere l’altro?
Stranamente, anche il dialetto Siciliano segue la regola del verbo alla fine, ma li’, nelle discussioni piu’ animate si assistono a continui interrompimenti di fronte.
Con frasi sempre piu’ brevi e serrate e da allocuzioni quali
“Cchiu curnutu di na cartedda di babbaluci, si” (porti piu' corna in capo che un grosso contenitore riempito da lumache), alla fine le discussione si  sintetizza in  elenchi di parole con funziona aggettivale, di cui si prega di notare il climax fino allo spannung: "‘nfami (traditore), sbirru (birro) e curnutu (vedi le escargot) etc.
La cosa piu’ difficile nel Francese non e’ la grammatica ma la la pronuncia della “R” che deve essere schiacciata sul palato con la lingua che batte sui denti, poi sbattuta contro un muro e colpita con un maglio d'acciaio. La persona che la pronuncia meglio e' una Texana dalle vocali un po' troppo aperte, ma con una "R" perfetta: come se ci avesse posteggiato sopra un bufalo.
Comunque, le lezioni continuano e prego (vedi foto con "me" andato in Bianco) di avere presto abbastanza vocabolario per convinvere le indigene a concedermi le di loro grazie. Putroppo dovro’ aspettare un po’: e’ difficile conversare con le damigelle potendo contare solo sul presente dei verbi della prima coniugazione....
Vi ho messo un file audio con una canzone degli Offlaga Disco pax, dal CD "Socialismo tascabile (prove tecniche di trasmissione)" (vedi qua a Sx, nella sezione ultimi media/fotine e fotone) mi piacciono molto le parole.
Sappiate che il primo minuto puo’ lasciare basiti, ma poi si sviluppa. Buon ascolto.
Riflessi sull'attualita': dall'archivio di Reponline vi ricordo quest'articolo.