Tuesday 14 November 2006

I’m just another brick in the wall-

Ho sbattuto contro un muro. Chi legge questo pensera’ stia usando una metafora, un doppio senso, un messaggio criptato di quelli che fan si che questo blog qualora letto in senso inverso, riveli un ode a Ruini e alla legge sulla procreazione medicalmente assistita.
Ma stavolta intendo un muro vero e proprio.


Incominciamo a raccontare dall’inizio. Sono andato, nonostante la mia eta’, recentemente avvetustatasi maggiormente, a giocare a calcio con gli stundentelli giuovini dell’universita’.

La mia squadra era formata da un Austriaco che era il capitano, un Inglese, un Russo e poi  vari sudamericani.
Diciamo anche che nella mia vecchia squadra il gioco era molto calmo, era un calcio teorico, quasi una partita a scacchi: quando mi stancavo, mi mettevo in difesa e chiamavo l’arrocco ad ogni apertura del nemico.
Qui, invece, e’ stato subito chiaro che si sarebbe corso tanto e con moto Browniano. La tattica era un po’ alla viva il parroco, o pope, o pastore, ma sopratutto alla viva S. Isidro.
Un calcio veloce, come ne "l’amore ai tempi del colera", quando, tra una cagata e l’altra non c’era troppo tempo per pensare.

I nostri avversari erano capitanati da un Francese, un tizio grosso, bolso con la faccia grande, un viso oblungo, un visone….una faccia di mink.
Costui imprecava e straparlava:  io intanto apprendevo il suo idioma, per esempio, gridare “oh Putan“ indicano un invito a una maggiore copertura difensiva.

Ad un certo punto il Russo mi passa una palla. Io inizio a correre, sono inseguito, provo ad andare piu’ forte, mi stanno raggiungendo, adrenalina e muscoli, mi sento come un cavallo al palio di Siena, sono primo, vicino al traguardo….CRASH. Il Francese con una spallata mi manda a sbattere contro il muro *.
Vedo le stelle, in particolare C. Theron. Mi passa tutta la vita davanti e mi dispiaccio di nuovo quando perdo la bici. Vedo che il capitano Radetzky  della mia squadra si avvicina….probabilmente mi vuole abbattere come un cavallo da corsa zoppo.
La costola mi fa male, vado a fare la doccia.

Il Francese mi dice qualcosa sulla cristallologia e sulla capacita’ di certi cristalli di alleviare il dolore (nella foto a Dx, dei cristalli di Insulina).
Mi prende in giro? Gli auguro che, in una crisi di dissenteria acuta, comprenda che l'unica azione che il cristallo possa svolgere nei suoi confronti per lenire le perdite sia che lo si usi come tappo.

Ecco fatto....stizzoso come un anziano (vedi vignetta).

* il muro non s'e' fatto niente, non vi preoccupate.

Tuesday 7 November 2006

Home, Homini Humus (o casa ☺!, dell’uomo concime).


Ai campi invernali scout faceva freddo, ma avevo accanto I mei amici, il suono della pioggia e l’odore di un fuoco spento. Alla fine della dura giornata, la scomoda tenda mi sembrava una piccola casa accogliente.
La casa che avevo in Spagna era una casa da studenti, pochi spazi privati e tante cose inutili sparse in giro a ricordare quanto gli ambienti siano belli o brutti in base alla quantita' di vita vissuta che vi si svolge.

Quando spiegai questo concetto alla mia saggia mamma lei rispose, indicando il disordine della mia cameretta che “Un uomo percorre il mondo intero in cerca di ciò che gli serve e torna a casa per trovarlo” (citazione da G. Moore). Ma  tutto il parlare sulle piccole case internazionali non ti esime dal rimettere a posto quel casino locale che e' la tua cameretta.

Quando ho salutato Dresda (foto col tramonto) per l’ultima volta m’e’ sembrato davvero di avere perso un posto che chiamavo casa: in cui potevo trovare gente semplice come me, le ragazze di Karl-Mark Stadt con le magliette a righe, la musica che ascolto e tutto il resto. Mi sono anche chiesto se in questi anni sia io che sia diventato come Dresda o viceversa…l’ho salutata per l’ultima volta…..ma sto cercando di convincere Thomas a sposarsi il 21 Novembre per andarlo a visitare, tra iI concerto dei “We are scientists” allo starclub e quello di “Nick Cave” al Kulturpalast.
Da questo punto di vista Ginevra mi fa un po’ paura: sembra piena di bancai eleganti e incravattati ed assolutamente priva di quel movimento indie (o se preferite indipendente) che c’era a Dresda. Ora, sapendo che l’adattazione ha portato pesci a sviluppare polmoni per vivere sulla terra, mi chiedo se a furia di fare il pesce fuor d’acqua anche io sviluppero’ nuovi organi vestigiali (quali la cravatta, per esempio) o se riusciro’ a trovare anche qua un mio microambiente in cui evolvermi (non ho parlato di riprodurmi).
Del resto se la principessa Sissi venne uccisa qua da un anarchico Italiano che odiava i suoi film, almeno nel passato ci deve essere stato un movimento indipendente.

Ora penso a quello che mi ha detto il mio capo dopo avere ricevuto il mio Ph.D:
<ebbene si: Falloppio de Falloppis, Ph.D> “hai lavorato bene ma ora devi imparare a fare tutto da solo e a insegnare agli altri”…..allora io, cosciente di questo, smetto di lamentarmi e di guardarmi I piedi, osservo solamente cio’ che e’ grande e lontano, cosciente di chi sono e di cosa posso fare, sguardo fiero, determinato, focalizzo sull’infinito oltre quel sole che ora tramonta sul lago, oltre le Alpi che ci circondano, oltre questo cielo che ci avvolge tutti e…..ecco lo sapevo, ho pestato una merda.

Monday 6 November 2006

I'm back: new post coming soon.


He vuelto y estoy preparando un nuevo post.
Ego sum ivi, nunc, ubi est mensa pauperorum?
Ich bin hier, next haltestelle Pirnasherplatz.
Je sois ici et je sois Chaterine Denueve

Domani connetto de neuroni e sostituisco sta cosa che ho appena scritto vi racconto cosa ho fatto in questi giorni.....a proposito grazie a tutti per gli auguri.

Friday 27 October 2006

-PANTA REI, shit happens e l’arte della navigazione nel frattempo.

L’unica maniera di lasciare un segno su questa terra e’ fare qualcosa che ci renda indimenticabili. La musica e’ la via piu’ facile, disse un mio amico di cui ora mi son dimenticato il nome.
Anche se ci piace raccontare la nostra vita come un romanzo d’avventura, io l’ho capito da tempo: la vita e’ in realta’ un fumetto di Paperino.

Uno di quelli in
cui, a un certo punto qualcuno (il caso? Dio?) interviene dicendo: se vuoi che tutto si risolva vai a pagina 17, se vuoi che Paperino finisca nella melma gira pagina….e  tu giri pagina.
Dentro di noi c’e’ un Paperino (che sopravvive nutrendosi del fanciullino del Pascoli) e la differenza tra uno c
he ha successo e chi non ne ha dipende solo da fattori secondari, ma non e' mai cosi' facile saltare alla pagina giusta..

Prendiamo un normosfigato A, diamogli per compito a casa all’universita’ di fare un concerto e lui inventera’ I Belle & Sebastian.
Ne prendiamo uno come il mio amico Mr.G, lo mandiamo all’universita’ ed avra’ assegnato come compito per casa, di catalogare le specie che si trovavano alla foce del “fiume” Oreto. Ovviamente….non ci mettera’ su nemmeno una trash band.

Al liceo avevo una band, ci ispiravamo ai Guns n’ Roses, ma visto che volevamo suonare tutti e quattro la chitarra, alla fine, eravamo piu’ simili ai Gipsy Kings. Sognavamo di spaccarle sul palco, le chitarre, ma avevamo gia’ grossi problemi a tenerle insieme con lo scotch. Decidemmo allora di investire nel look, io proposi di lasciarci crescere le barbe come gli ZZ top (foto a Sx) ma visto che avevamo 14 anni avremmo dovuto aspettare troppo e gli altri volevamo il successo subito. Alla fine sciogliemmo la band  per colpa di Yoko Ono (l’alternativa era fare uccidere il leader della band da uno squilibrato).....perche' le uscite vanno fatte con stile.

La musica non era facile. Cambiai pagina, la pittura non mi rese famoso, ma mi fece conoscere un sacco di ragazze. Non voltai pagina, ma fu una bella esperienza.
A teatro, a causa dell’accento Inglese del Sud (no….non Oxford….piu’ a Sud: Malta), dopo il ruolo di giardiniere, cameriere e operaio sto scalando lentamente la scala sociale…..ma l’arte di Tespi non mi ha ancora dato la notorieta’.

La fama, o meglio, la sensazione di essere bravi in qualcosa, la sensazione di essere saltato alla pagina giusta del fumetto deve ancora arrivare, ed io mi diverto a provarle tutte, nel frattempo.
Come? No: non penso proprio che fare Gesu’ Bambino nel presepe vivente del paesino Veneto in cui sono nato equivalgano gia' ai 5 minuti di notorieta' di cui parlava Andy Warhol.

Monday 23 October 2006

POST #50

Prendo il trenino in una giornata di sole. Comprero’ I mobili che mi accompagneranno per questi anni.

Per strada vedo una bici a cui qualcuno, nella notte ha sottratto ruote, sellino e tutto il resto.
Ginevra e’ come Palermo: una cosa simile successe a un mio amico che aveva lasciato il suo scooter, una notte, allo ZEN (Zona Espansione Nord: un quartiere di Palermo): un lavoro, veloce, pulito, da esperti. Chissa’, forse l'autore aveva letto e interpretato male “Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta”.

Arrivo al negozio, entrando vedo la stanza delle palle in cui decine di bambini, in preda a un raptus inspiegabile celebrano la vita come batteri nel brodo primordiale (foto a sopra).
Quella stanza m’ha sempre fatto impressione, non ho paura di morire per cause naturali. Ho paura di morire di una morte stupida (i.e. soffocato dalle palline).
I giochi per bambini sono pericolosi per gli adulti: provate a  saltare su un tappeto elastico, passati I 20 anni: verrete catapultati contro le reti metalliche a farete la fine poco decorosa di una zanzara su un vetro (un mio amico che chiameremo Mr.G me l'ha detto).

All’improvviso mi trovo a dovere andare in bagno. Un brivido: del resto tutti avranno provato almeno una volta nella vita, l’imbarazzo dato dalla scoperta di avere urinato in un bagno concepito solamente per esposizione e quindi non connesso con la fognatura….

Le cose attorno a me hanno nomi strani: mi affascina la rumorosa sveglia SFRÄNGIPÅLL o il cuscino gonfiabile a forma di zecca (foto a DX) ma infine, ritrovo, come una vecchia amica d'infanzia, la lampada a forma di Oloturia (a Sx).
Mi ricorda l'esame di zoologia.

Il professore mi diede 28 perche' mi rifiutai di dire il nome volgare dell'Oloturia che, secondo lui, era quello di “zucchina di mare”.
Chissa’ se il prof. avra’ poi scoperto che il nome volgare dell'essere vivente, per il popolo siciliano e' il piu' prosaico’ “minchia di mare”.
Motivo per cui mi viene difficile prendere in considerazione seriamente quella lampada.

Ho aperto un altro blog di musica. Lo curero' a tempo perso. E’ qua: http://youtubedifalloppio.splinder.com/

Tuesday 17 October 2006

Le istruzioni di montaggio dell'universo le ha lette nessuno?

Ho una pila di documenti che non finisce piu'. Per produrre la carta necessaria e’ stata disboscato l'estuario del Rio delle amazzoni ma negli uffici, dopo averli visionati tutti, finiscono col dirmi “sans papiers” ed io abbasso la testa e salutando vado a disboscare anche il “Mato Grosso” che, comunque, non m’era mai piaciuto.
Domenica sono andato al CERN, stanno costruendo un acceleratore di particelle di 27 km che riuscira’ a fare passare alle particelle subatomiche 11.000 volte al secondo la frontiera con la Francia (perdendo solo un po’ di tempo al loro rientro I Svizzera per controllare tutti I documenti). Infine i neutrini verranno inviati al Gran Sasso (perche’ qua la raccolta differenziata la fanno bene, mica come noi che mettiamo I neutrini e gli elettroni nello stesso posto).
Incredibili quanti passi abbia fatto la scienza. La fisica oggi inizia a capire come e’ fatto l’universo, domani forse potra’ arrivare a dimostrare l’esistenza di dio.
Personalmente mi basta guardare un batterio (qua sopra uno spirillo), e gli occhi da cerbiatto, la maglietta a righe e la voce di Isobel Campbell (a destra) per essere sicuro che ci deve essere un progetto sotto. A meno finche' qualcuno non mi mostrera' un batterio canterino e con la maglietta a righe e biondo senza averne l'aria.
Rimane pero'  da capire se questo sia uno dei progetti di quelli che funzionano o meno. Perche’ I progetti non si sa mai come vadano a finire.
Esempio: quando avevo 14 anni mi piaceva una ragazza, ma non riuscivo a conoscerla. Una sera ci ritrovammo alla stessa festa. Parlavo, lei rideva,  guadagnavo punti, tutto andava bene e incominciavo a fare progetti: dopo 5 sorrisi , nella mia mente, eravamo sposati, dopo 10 avevamo una bambina che le assomigliava, all’undicesimo…..mi ero mangiato una decorazione della torta a forma di uccellino che pensavo fosse di zucchero, invece era plastica dura. Lo dovetti sputare, persi 100 punti, lei chiese il divorzio.
I progetti che partono bene sono quelli che finiscono peggio (e viceversa).
Oggi fa freddo

Wednesday 11 October 2006

Ho ripreso a lavorare.

E’ incredibile: mi pagano per fare cose che mi piacciono.
C’e’ un grande progetto, a lungo termine, se va bene otterro’ dalla scienza cio’ che ho sempre voluto: sesso e fama….inoltre potrebbe anche salvare vite umane e blah blah blah etc.
A proposito di (ap)-pagamento.
Rispetto allo scorso mese, le mie tasse sono aumentate di 51 volte, il mio stipendio di 5 (lordo).
Vi ricordate quando dicevo la regola aurea e’ semplice: “da ciascuno secondo le sue possibilita’, a ciascuno secondo le sue esigenze?”.
Compagni, guardate che scherzavo.
Per fortuna che il costo della vita é molto piu’ alto, cosi’ non accumulo ricchezze terrene.

Al momento, pero’, sono in un vecchio ostello con la muffa sul tetto della doccia e le pareti di cartone da cui arriva la voce possente del mio vicino di camera.
Sara’ che in questa’ citta’ c’e’ l’ONU, ma ho deciso di chiamarlo Coffee Annan. Coffee, perche’ mi tiene sveglio, Annan, perche’ spero che si consegni presto tra le braccia di Morfeo (la divinita’ del sonno, non l’ex giocatore dell’Atalanta).
La scorsa settimana ero un po’ giu’.
Quando cambi vita pretendi che tutto veda bene, ma  l’ambientazione non e’ mai cosi’ facile.
Coelho dice “quando desideri fortemente qualcosa, l’universo intero cospira perche’ tutto si realizzi”.
Ma non mi fido troppo di Paulo e meno che mai dell’Universo.
Non si cambia mai completamente all'improvviso. Qualche anno fa ero un pesce felice perché convinto che l’oceano fosse la mia boccia.
Oggi so che non é cosi’ e nuoto contro le correnti e altri pesci piu’ grandi di me.
Intanto ho trovato Nemo.

Wednesday 4 October 2006

Ta-Dam: Arrivato.

 L’ultima settimana a Dresda é stata un sogno: tutti che mi invitavano a cena perchè non potevo piu’ cucinare….ho preso un paio di chili mangiando il meglio della cucina di tutto il mondo.
In piu’ ho scoperto che la mia Finnica ex, sa cucinare, anche bene.
Visto che in sei mesi che siamo stati insieme ho cucinato sempre io, non pensavo ne fosse capace.
Conoscermi l’ha resa una vera donna (nel senso che ora sa cucinare la pasta meglio della media degli altri Finlandesi).
Qui a Ginevra ho già capito un pö di cose:
Per esempio, il franco Svizzero è una moneta grande e forte, tanto che non riesco a infilarla nel mio portafogli.
Gli Svizzeri parlano la lingua Francese, ma non lo fanno per provocarmi, è che sono cosi’ a prescindere. Quando poi parlano le altre lingue….in realtà continuano a parlare Francese.
Avevo già messo in conto di dovere imparare la lingua del nemico.
La Svizzera è la patria del terziario: una nazione ricca non puö infatti basare la propria economia solo su  orologi a cucü e cioccolata, ma piuttosto sui servizi. Dove vivo temporaneamente, in Rue de Berne, in effetti elargiscono alla clientela (su richiesta) I servizi di cui parlavo nel quartiere a luci rosse di Amsterdam, ma in maniera molto piü discreta.
La discrezione è una costante in Svizzera.
Quando ho prelevato in banca con il bancomat, mi è stato richiesto di inserire “discretamente” il PIN. La cosa m'ha lasciato basito:la macchina si sarà detta: meglio specificare, si sa come sono st’italiani che digitano il PIN facendo roteare una pizza e un mandulino e fischiettando funiculi' funiculà…..
Ho anche capito che il tempo di Londra deve essere proprio brutto.
Questo mi é divenuto chiaro seguendo il seguente sillogismo: qua piove spessissimo, eppure nessuno ha mai sentito parlare male del tempo di Ginevra, se tutti si lamentano di Londra, questo significa che il tempo li’ deve essere anche peggio.
Lo stesso sillogismo, in passato mi ha fatto comprendere che le Hawaii devono essere un postaccio: se il Kebab con l’ananas si chiama Hawaii cosi’ come la pizza con l’ananas…allora questo luogo va associato con cose terribili.
Ginevra, per vari motivi, mi sembra una Palermo con la pioggia.
Quelli che chiedono l’elemosina selezionano le persone e a me non chiedono niente. Questo essere selezionato negativamente mi fa pensare ad un episodio avvenuto ai tempi dell’ università a Palermo: due energumeni mi fermarono in una via scura e mi chiesero di dargli quello che avevo nel portafogli (allora 10.ooo lire), poi mi chiesero il cellulare (che non ho mai avuto), la catena d’oro al collo (risposi che l’avevo sempre trovata di cattivo gusto) e l’orologio (che avevo, ma non lo vollero perchè dissero che non incontrava I loro gusti).
Qui ci rimasi un pö male. Anche perchè quant’è importante l’apparenza?
Mi guardo attorno. Tutto è grigio e un pö decadente. Certe città hanno una bellezza  meno evidente, ma non meno profonda. Mi tiro su il berretto della felpa e vado alla ricerca della bellezza nascosta.

Friday 29 September 2006

Ciao.

Sono ancora bloccato dagli scatoloni del trasloco.

Non ho tempo di riaggiornare il blog per cui vi rimando a questo vecchio post che ben descrive il momento:
clicca qui.

Ci risentiamo Lunedi' cosi' vi racconto se sono riuscito ad avere il visto per la mia nuova patria.

Sunday 24 September 2006

Pianti di donne, stridor di denti.

Bimbi che cercano madri scomparse fra le macerie di corpi abbandonati. Genti straniere per ogni dove, mura macchiate da un liquido rosso, scuro, denso.
Adoro le feste.

Aiuto il piccolo Brian (detto anche Brian Eno) a ritrovare la mamma. Cerco di levare un po’ di macchie di vino dai muri…..perche’ stavolta la festa e’ la mia: e' il mio leaving party, la mia festa d'addio <scongiuri>.

Lin mi da un braccialetto. Dice che mi portera’ fortuna. Viene da un tempio animista. C’e’ disegnata una coppia, simboleggia la fortuna/fertilita’. A me? Fertilita’ a me? Che me ne faccio? Poi ci sono due spirali. Rappresentano la vita. Ma spero rappresentino anche l’ anti-concezionale. Altrimenti immagino gia’ la scena con me che tento di dare la responsabilita’ di una fertilizzazione a dei vecchi trapassati Cinesi.
Non bisogna sottovalutare la cultura Cinese: che ha una saggezza antica. Per ulteriori informazioni, chiedete a Seb che, dopo avere fatto I complimenti per il sushi a Lin ne ha ottenuto un corso accelerato di cultura Cinese vs Giapponese.

Bollettino del Baccanale: 4 m2 di pizza, 8 torte, 37,5 l d birra, 13 di vino, 2,5 l di acqua (maledetti viziosi), altre bevande n.p.
La gente va via verso le 5.00. Alle nove di mattina Jean-Yves e Cuba vengono per aiutare il mio coinquilino a portare via I mobili. Sono buoni amici: si sono subito offerti di aiutarlo. Proprio questi sono I miei pensieri mentre mi alzo per aprire la porta in boxer (io, non la porta) e con 4 ore di sonno.
Io li odio I buoni amici di prima mattina: il vero amico e’ quello che ti inizia a parlare dopo la colazione e la colazione non va mai fatta prima di dieci ore di sonno.

Ora scrivo questo post circondato dagli scatoloni per il trasloco.
Non riesco a trovare 2 calzini dello stesso colore: alla fine mi accontento di una coppia blu-nero. Strani animali I calzini: nati per e’ stare insieme, fanno di tutto per non trovarsi.
Il frigo, l’ho quasi svuotato. In questo momento ho due uova e 8 rullini fotografici.
Fortuna che non ho tanta fame.
S’e’ fatto tardi: devo ridipingere la casa. E voi? Cosa fate ancora li’? Prendete, O AMICI (notare l’uso del vocativo in un tentativo di captatio benevolentiae/paraculatio non petita) il vostro rullo e date un mano, che la vita mica aspetta, e' questi periodi di transizioni vanno vissuti il piu' in fretta possibile.

Monday 18 September 2006

Inusitata Vetusta’ e altre storielle.

Precisazione: del bimbo/a di cui parlavo nel post precedente non ho altra responsabilita’ che l' esserne “zio”. Per il momento del concepimento ho un alibi inattaccabile.
La scorsa settimana sono stato ad una conferenza in Svizzera e nel mezzo della conferenza c’e’ stata un escursione su una montagna.
Alla partenza la guida dice che si possono raggiungere due localita’, la prima e’ facile, la seconda e’ solo per I piu’ giovani e atletici.
Ovviamente, io dichiaro vanaglorioso alla biondina che mi sta di fianco di volere guidare la presa della cima piu’ alta.
Non si finisce mai di imparare: le montagne Svizzere sono incredibilmente tutte in salita. I monti Siciliani,  vanno su, poi indugiano in altipiani, poi un po’ di su e giu’ per farti riprendere….sulle Alpi, invece, sempre salita.
Dopo avere scalato 5 tornanti mi appaiono nell’ordine Walter Veltroni, Capitan Futuro, nostra signora del Gatorade, la mia velina preferita e infine un montanaro autoctono che mi invita a combattere l’altitudine secondo l’antico metodo degli alpini: masticando foglie di coca (!!!) Al quinto tornante rinuncio a definirmi atletico, al sesto a riconoscermi fra i giovani, al settimo alla biondina, a prescindere.
Ho raggiunto il bar del rifugio e sorseggio grappa….la mia autostima mi raggiungera’ piu’ tardi con la seggiovia.
Un ulteriore segnale della mia senilita’ e' che mi alzo all’alba. Alle sei e mezza ammiro il sole che si specchia all’Aurora sul lago. A dire la verita’ questa magia non e’ proprio dovuta all’insonnia senile, ma a questa contribuisce il mio compagno di camera che, venendo da Melbourne, abituato al suo fuso orario, si alza all’alba e, saltando come un canguro mi risveglia.
Ammiro l’alba dieci secondi, penso che sono fortunato a vedere questo spettacolo della natura. Poi mi riaddormento.

L’albergo e’ un centro new age, ma il giardino zen mi stressa perche’ ci vorrei mettere I nani con gli occhi a mandorla. Il cammino per caricarsi di energia positiva lo faccio in senso inverso perche’ non ci credo (ma si sa che noi Scorpioni ascendente Scorpione diffidiamo di cio’ che non e’ scientificamente provato =)) ). La raggiunta veneranda eta' mi mette sotto pressione: capisco ora la frase che un saggio aveva scritto sulla tavolozza del gabinetto del liceo: "non scherzare. Ora hai il tuo futuro in mano".
Il ritorno richiederebbe un post a parte, magari il prossimo.
In aeroporto c'e' da aspettare due ore, compro quattro libri. Inizio a leggere Camilleri. Mi appassiono. Voglio silenzio. Decido di sedermi nel bel mezzo di un gruppo di sordi-muti sapendo che non mi disturberanno, infatti prima di raggiungere Berlino finisco il libro. Li osservo gesticolare e provo a indovinare I loro discorsi. Due formano una coppia tenera, sembrano felici, si guardano negli occhi e direi che si amano. A volte si puo' gridare amore anche senza emettere suono. A volte si puo' gesticolare a inutilmente, altre volte, infine, si puo' amare a vanvera.

Saturday 9 September 2006

L’uomo nasce Libero.

Vado a trovare degli amici, mi siedo su una cadrega  e guardiamo un dvd.
Sullo schermo un esserino viene fuori da una donna e, dilaneandone tessuti, ne guadagna l’uscita.
Chiedo se si tratti di “Alien 5”, mi rispondono che e' un documentario sul parto.

Parliamo di come sia l'aspettare un bambino. Lei, una mia amica, mi dice che vai incontro a continui picchi ormonali che cambiano l' umore. Penso che sia grandioso. Esempio: Tizio ti fa arrabbiare, lo stress fa aumentare l’adrenalina in circolo, dandoti la forza supplementare necessaria per ribaltargli la macchina.
Ma Lei mi dice che in realta’ non e’ proprio cosi’ ma qualcosa del tipo: Tizio ti chiede una cosa,
Lei non sa che rispodere e piange per mezz’ora.

Una volta appurato che la gravidanza non conferisce superpoteri ma solo grandi responsabilita’ (diversamente da cio’ che e’ vero per l’uomo ragno), parliamo di come sara’ bello crescere lo gnomo.
Ci mettiamo dissertare dell’educazione dello gnomo, a quali concerti ska portarlo, come inculcargli il culto di scat cat  (il gatto che suona la tromba ne “gli aristogatti”) e come tenersi lontano dalle donne profumiere tipo duchessa (la gatta aristocratica nel suddetto film), insegnarli le tecniche di seduzione per le bambine
e cose del genere. Io e T. parliamo felici: e’ chiaro che sappiamo come fare felice uno gnomo.
Ma
Lei dice: “e se e’ una bambina?”

Cala il silenzio. Potremo giocare con la pupa con le macchinine? Con i caschi blu e I pacifisti al sit-in (la versione moderna dei soldatini)?
Le potremo ugualmente comprare la maglia della Dynamo o farla venire con noi a giocare a calcio?
Come ci comporteremo coi bambini che proveranno a concupirla?
Lei dice di smetterla di pensare queste cose….allora io racconto la seguente storia.

Acrisio, re di Argo, seppe da un oracolo che sarebbe morto per mano di suo nipote. Quindi (giustamente, direi io) fece rinchiudere la figlia Danae in una camera di bronzo. Tuttavia, siccome il destino non puo’ essere eluso, Zeus (che a queste cose ci tiene) si sacrifico’ per fare avverare la profezia, entrò nella camera sotto forma di una pioggia d'oro fecondando Danae e permettendo la nascita di Perseo”.

S’e’ fatto tardi, saluto Lui, che sta cercando su Google la voce “infiltrazioni e sotto tetti”, mentre Lei, nella dagherroscopia o come cavolo si chiama la foto dello gnomo/a, cerca di intravedere la presenza di un timido pipino.
Con questo post mi unisco ai festeggiamenti per la nascita di Libero e mi congratulo coi genitori per il nuovo acquisto (vedi anche 1,2,34).

Monday 4 September 2006

Back to rot

Giochiamo a Scarabeo e guardiamo la tv.
Un tizio aristocratico dal doppio cognome (qualcosa tipo “Coibrogli Pigli, non ricordo bene”) fa dichiarazioni con faccia inespressiva. Scherziamo sul fatto che I nobili accumulino tare genetiche fecondandosi fra loro.
Mio fratello serio dice ”ho messo il nostro cgnome su google” mi concentro sul gioco: il mio avversario ha 1500 punti di vantaggio per avere composto le parole Pinelli (+ 500) e Zapatero (+ 1000).

E’ passato del tempo. Ora ho cercato il cognome su Google ed ho trovato su un sito straniero: “De Falloppis” famiglia di origine Milanese, segue titolo nobiliare e stemma con animali rampanti, piante, e altro, che ci manca solo una bella pin-up.
Io ho sempre immaginato per me, anche in virtu’ del mio apparire (fenotipo) mediterraneo, un antica origine ai tempi della Magna Grecia) o tutt’al piu’ arabo, ma certamente non Milanese. Niente di male, per carita’, ma non mi ci vedo proprio ad adorare il dio Po, si, insomma, a fare il Po-po’ boys.
Poi, notate la nemesi: uno che sta a parlare di liberta’ e uguaglianza ha origine da uno che nel medioevo praticava lo “jus primae noctis”. Il chiamarlo Jus indica un diritto “divino”, mentre quello “umano” si sarebbe chiamato “fas”, quivi trovo la traccia della genialita’ degli avi: le migliori ingiustizie e meglio compierle in conto terzi.
E ora? Cosa cambia? Direi niente, ma anche tanto, altrimenti perche’ I figli adottati si dannano tanto a cercare le proprie radici?
Ecco, ora che le conosco, verra’ piu’ difficile ttenermele dentro.
Ecco che arriva Alessio dall’Islanda. Mi chiede com’e’ andata giu’ in Sicilia.
Vorrei farne l’elogio delle meraviglie naturalistiche che ho visto (alcune rigogliose di natura, altre ancora, invece, in bikini).
Ma le mie radici si fanno senitre ed esclamo con grappica voce: “OSTREGHETA BOCIA CHE SGNAPA E CHE SBORNIE CHE AVEMO CIAPA'".

Tuesday 29 August 2006

VACCANZA Ovvero voglio vivere stravaccato come mi si confà.

A casa trovo la vespa Argo e i cugini Ettore ed Elena (in famiglia si fa in molti il classico) Vado in giro con Argo, è incredibile: raggiunti i 30 km/h si guida come un Jet. Non nel senso dalla velocità, ma nel senso che, le vibrazioni sono pari a quelle di un aereo che spera la barriera del suono.
Vado a trovare la mia vetusta nonnina. Mi dice che si sente stanca come una vecchia di 80 anni…immagino significhi che si senta bene….visto che lei, di anni ne ha 83.
Incontro un altro parente. E’ stato assunto all’ESA. Sono contento per lui (anche se mi chiedo cosa se ne faccia, l’Agenzia Spaziale Europea di un contadino).
Quando scopro che l’acronimo indica l’Ente Sviluppo Agricolo, i miei dubbi hanno una risposta.
Quest’anno abito dove passavo le vacanze da piccolo. Mi ricordo quando con mio cugino ci convincemmo di raggiungere il centro della terra scavando un pozzo (prima di conoscere gli scritti del Francese Julio Verne).
L’impresa, come potete immaginare, non andò a buon fine: venne troncata dalle sibilline-ermetiche parole di mio nonno: “ma proprio li’ dove avevo piantato le cipolle, dovevate scavare?”.
Il posto è come allora, ma non ci sono più tutte quelle piante tra cui giocare. Un giorno, dopo S. Lorenzo, con mio cugino (che era quello furbo, in famiglia) vi andammo alla ricerca di stelle cadute nei nostro campi.
Ora non ci sono più viti e forse i trattori han portato via anche le stelle che quel giorno non trovammo. Per fortuna i miei desideri non si sono avverati, per cui, non tutto è perduto.
Dalla veranda si vede il mare, il mio mare blu e il cielo azzurro e viceversa. E’ grande, infinito. Però quando ero piccolo, per non spaventarmi o perdermi nella sua grandezza. Pensavo vi fosse un muretto di mattoni rossi proprio li’ dove il cielo finisce e il mare incomincia….e il cielo qui è vicino. Forse perché l’umidità crea una lente che ingrandisce ela luna. Ma guardo le stelle e mi chiedo se anche Lei, in questo momento le stia guardando. Non dovrei pensare queste cose. Ma quando si è vicini alla perfezione è umano (o almeno tipico per me) pensare a ciò che manca, a quanto sarebbe meglio dividere la bellezza con qualcuno.
Un canto si alza. Sembra un Muezzin che richiami alla preghiera. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, quando un Islam diverso produceva giardini, fontane e stanze dello scirocco dove ora la siccità (purtroppo non solo reale avanza).
La canzone triste continua, non capisco le parole e il ricordo torna una volta ancora all’AlhAmbra, l’opera umana più bella che finora abbia mai visto. Mentre penso tutte queste cose, viene mia madre, mi guarda pensieroso ed esclama: “la signora Lina, la nostra vicina, le piace ancora cantare le canzoni in dialetto”. Il sapere che la muezzin è la nostra vicina e che l’arabo sia il dialetto che non ho mai imparato rovina un po’ l’atmosfera. Anche le stelle alla cui luce mi beo, magari non esiston più, ma forse, a volte è meglio non sapere le risposte alle domande che non si son fatte.

Sunday 20 August 2006

Holy holidays-

 Tra qualche giorno andro’ in vacanza. Tuttavia, fear not, il blog continua con la frequenza usuale.
Anzi, per dimostrare che questo blog e’ avantissimo <suspence, effetti speciali, fuochi d’artificio, flap flap di Nazgül> eccovi il resoconto della vacanza prima ancora di partire.
Magia? No: questo pezzo l’ho scritto un anno fa, ma allora non avevo dove metterlo.
Siccome i luoghi sono gli stessi, eccovi il post su Falloppiolandia-summer version.
“Parte l’aereo, ritorno. Ritorno perche' ad essere incantati dal mondo ci si scorda le origini. Si dimentica che il cielo possa essere, nonostante tutto, cosi’ blu e che, sulla terra gialla, esistano templi possenti e antichi piu’ magici degli immensi grattacieli. Ancora una volta rimango affascinato dalla ricchezza che gli Arabi espressero nei mosaici a Monreale e nei dedali dai profumi antichi della Kalsa. Vedo i tramonti sulle saline di Trapani dove inoperosi mulini sembrano essere li' solo perche' il sole vi tramonti dietro quando non vuole dormire su scure montagne. E sono davanti a questo mare verde che abbraccia tutto.
I cibi, che finalmente mangio con la mia bocca e non attraverso le “mangiate” narrative di Montalbano. Le mie mani sono unte, sorrido e penso che tutto questo si accumulera’ dentro di me a lungo; la mia terra lascia un segno, anche sulla mia linea.
Torno a casa come un turista, mi stupisco di tutto. Ma non e’ la curiosita’ di chi passa. Provo a capire i percorsi non sempre semplici, della mia gente.
Mi emoziono per ogni filo d’erba che fiorisce dove un tempo era deserto, e sento un colpo al cuore a ogni ferita inferta a una terra che definisco mia perche’ fissata per sempre nei miei ricordi: “Come osano lasciare cadere la torre saracena della tonnara?
La stessa che in un angolo della mia mente e’ indistruttibile?”
Da li’ vicino ho imparato a tuffarmi, a buttarmi nel vuoto capendo che nel mare ci si puo’ annullare, cosi’ come nella vita, ma non per questo si deve temere di osare.
Vedo i turisti che danno soldi alla mia terra, ma non la comprano, la affittano per un po’: la mia terra sa essere anche un prostituta e a me, fa pensare  che per parcheggiare dove ho sempre vissuto debba pagare. Alla fine, questo viaggio dentro me, attraverso la mia terra, diventa un lusso di felicita' e tristezza.  La mia terra troppo piena di ricordi per potere essere dimenticata, troppo vuota di prospettive per essere considerata seriamente "casa".

Monday 14 August 2006

Un inciso sull'albero

L’albero davanti alla mia finestra sente freddo ed e’ confuso. La meta’ destra sta virando al rosso ed ha deciso che e’ autunno. Quella sinistra spera ancora nell’estate. Intanto  l’arcobaleno si bagna
Gli alberi sono forti, solitari, silenziosi, pensierosi, introversi. Come me. Del resto anche loro sono umani: me lo raccontava mio padre prima di addormentarmi da piccolino.

Ermes e Zeus scesero sulla terra p
er vedere come vivessero gli uomini, si travestirono da mendicanti e cominciarono così irriconoscibili il loro viaggio.
I due trovarono solo accoglienze scortesi, nessuno voleva dar loro cibo ne accoglierli sotto il proprio tetto.
Un giorno arrivarono ad una piccola capanna, dove abitavano una coppia di anziani: Filemone e Bauci. I due erano molto poveri ma
ricevettero i mendicanti accogliendoli in casa e dividendo con loro il poco cibo che avevano.
Commossi dalla loro bontà, Zeus ed Ermes, rivelarono la loro identita’.
Zeus chiese ai due vecchi quale fosse il loro desiderio più grande e loro pregarono di non essere mai separati, nemmeno dalla morte.
Filemone e Bauci vissero poveri e felici e, quando fu giunta la loro ora, morirono insieme: Filemone fu tramutato in quercia e Bauci in tiglio. Due alberi dai rami intrecciati, che spuntavano da un unico tronco.


Quando abitavo in Spagna si raccontava ancora la storia del romantico Califfo di Cordoba che, per la sua sposa  intristita dalla lontananza dalla Sierra Nevada innevata sopra Granada fece diventare la sua citta un giardino di aranci in modo che, da Novembre a Maggio tutte le strada di “Medina Al-Zahara” si ricoprissero di candidi fiori.

Gli alberi sono esseri magici ed eterni: se un diamante e’ per sempre e un verme sotto formalina si conserva anche per parecchio tempo, regalate alla vostra donna un albero e capira’ quanto la amate.

C’e’ nessuno che puo’ annaffiare tutti I bonsai centenari che tengo per me, quando andro’ in vacanza?

Friday 11 August 2006

Amsterdam 2/II

In certi periodi arte fu pura accademia: bravura tecnica, senza concessione alcuna all’estro e alla visione personale. Ancora oggi, per esempio in musica, ci sono due diverse visioni dell’ arte: chi fa il conservatorio e chi impara e sviluppa la musica ad orecchio. Van Gogh e’ l’inventore della seconda scuola. Anche se non mi sembra gentile dire che Van Gogh fu l’inventore dell’arte ad orecchio….
Ad Amsterdam ci sono un sacco di coffee shop (anche se non ho bevuto un buon espresso che sia uno) <nella foto ci sono anche io, non quello rosa, questo qua>. Alcuni coffee shop non sembrano invitanti: uno, un po’ lontano dalla zone piu’ turistica e’ pieno di staue e idoli di tutte le religioni, mi piace: e’ strano. Entro. la mia  incoordinazione nella lavorazione della gangia viene considerata  effetto di un eccesso di uso di sostanza psicotropica…. Alla fine, spiegato l’equivoco, un nero grosso e amichevole mi illustra mentre si confrontiamo le nostre storie tra emigrazione e fumo.
Eccomi nel quartiere a luci rosse dove, dietro vetrine assisto all’immondo mercimonio delle carni, uno spettacolo degradante che offende la morale e l’etica….che bello: ho un posto in prima fila!
Sono quasi tutte giovani e bellissime….saranno studentesse… quanto costeranno le tasse universitarie ad Amsterdam? Bisogna salvarle.
Avessi un cavallo Bianco potrei irrompere nei loro pertugi….nel senso di locali di piccoli dimensioni e riscattare le principesse. Vado in giro, rinuncio: mi servirebbero troppi cavalli bianchi e non saprei cosa fare con decine di principesse….e se poi non vogliono essere salvate? Qua nessuno le obbliga, magari lo fanno per piacere….oh beh’ se lo fanno per piacere allora sarebbe giusto che loro pagassero I rispettivi chaperones.
L’atmosfera e’ cosi’ tranquilla, ma non riesce comunque a lavare il mio senso di disagio dovuto alll’episodio immorale di cui mi sono reso partecipe nel pomeriggio: la visita alla casa di produzione di una birra decisamente scarsa.
Saluto Amsterdam, il suo sole caldo, la sua gente socievole, gli zoccoli (maschile e femminile) prendo la mia valigia di cartone torno a casa. <la seconda foto e' del Gay pride del post precedente>
Torno a casa, prima mi dicono che c’e’ stato overbooking, alla fine mi sistemano in supreme class…. qua non ci sono poppanti ma business-men in giacca e cravatta. Mi danno il giornale, controllo la pagina economica come gli altri ma in realta' leggo i fumetti e mi lamento a voce alta del prezzo dei diamanti. Il personale di bordo e’ disponibilissimo con noi della prima classe, quasi flirta, purtroppo le due hostess bionde si occupano degli altri, mentre noi abbiamo lo stewart Pierre….
Epilogo: torno a casa. Ho ancora un pacchetto di sigarette quasi intonso. Decido di darlo a qualcuno: la mia carriera di fumatore e’ durata abbastanza. Vedo una mia amica che so fumatrice, le do il pacchetto….mi dice che ha smesso di fumare perche’ e’ in cinta!!!
Il padre e’ il mio amicone T. Sono contentissimo per loro. E’ grandioso.
Loro verranno nella mia stessa citta’, per cui saro’ una specie di zio….i bambini sono bellissimi. Immagino me stesso fra un anno o due, camminare col passeggino al parco.…..non c’e’ niente da fare: io I bambini li adoro….e continuo a passeggiare con la mente. In un parco, pieno di ragazze madri.

Tuesday 8 August 2006

Amsterdam 1/II

Antefatto: Lunedi’ sera sono nel mio candido lettino e mi rendo conto che questo fine settimana non ho niente in programma. Non riesco a dormire.
Trovato: domani organizzo un viaggio. Ora posso dormire tranquillamente.
Il giorno dopo guardo la mia cartina personale e vedo la mia meta: la', a nord est dell’isola Iberica, e a sud di Blondeland: Paesi bassi, arrivo.
Post:
Amsterdam e’ terra di tulipani (600.000 bulbi), la citta’ del caffe’ e delle biciclette (una per bulbo) di pianure sottratte al mare. Gli Olandesi hanno una cultura avanzatissima in ogni campo: Van Gogh  inizio’ l’arte moderna, Cruijff  il calcio moderno e, se guardiamo con attenzione I quadri dell’olandese Bosch possiamo chiaramente distinguere che il vecchio Hieronymus aveva gia’ previsto l’avvento dei coffee shop con 5 secoli di anticipo.
Partenza: Il sole sorge, lentamente in un cielo monocolore e grigio. Chissa’ perche’ l’alba vista tornando a casa appare piu’ calda di quella livida che mi vede lasciare la mia magione sull’Elba. Sull’aereo vorrei dormire ma un bambino di pochi mesi, seduto accanto a me, piange. Passa mezz’ora, il bimbo continua a piangere…..dopo un ora l’hostess chiede alla gente accanto se vogliono qualcosa per il mal di testa. Vorrei chiedere, piuttosto degli anticoncezionali da dare alla signora….nel caso avesse l’idea di donare alla creatura urlante un fratellino/sorellina.
Quando, dopo un ora e mezza la signora scende dall’aereo c’e’ solidarieta’ tra I passeggeri: le hostess dovrebbero essere dotate di cloroformio da utilizzare in questi casi. Ho imparato qualcosa che non sapevo: i bambini per quanto gnomi possono avere tanta potenza nei polmoni da piangere 90 minuti ininterrottamente....maledetti embrioni ipertrofici.
Arrivo in centro, la citta’ e’ costruita nello stile Backsteingotick: tra il secolo XIII e il XVI le citta’ crebbero e si dovettero costruire molti edifici. In queste zone in cui marmo e pietra scarseggiavano si invento’ il Gotico Backsteingotick. Gli edifici in questo stile hanno le forme imponenti del gotico, ma sono costruiti di mattoni rossi.
L’effetto finale e’ qualcosa serioso come il gotico, ma divertenti come le riproduzioni costruite coi LEGO.
In citta’ c’e’ movimento: vedo tante bandiere colorate (manifestazione pacifista?), da lontano vedo donnone pettorute, colori e sui canali passano tanti barconi che sembrano carri allegorici (carnevale di Rio?). Purtroppo no: e’ il gay pride.
Il purtroppo e’ dovuto al fatto che, nonostante l’atmosfera sia allegra e scanzonata che fa apprezzare la manifestazione (anche se sono di gusti sessuali ben diversi)….la musica techno-house e’ davvero terribile.
Si cammina per le calli….di tanto in tanto trovi un italiano che ti chiede una cartina: c’e’ un sacco di gente che si perde ad Amsterdam.

Non perdete la prossima puntata che contiene gli affascinanti episodi: "Falloppio nel negozio del caffe’" e "Falloppio e l'immondo mercimonio delle carni".

Sunday 30 July 2006

1- DA DOVE VENIAMO?

L’universo all’inizio era un corpo denso, un po’ come il polpettone che fa mia madre. In principio c’erano solamente idrogeno ed Elio.Le esplosioni delle stelle crearono altri atomi (carbonio, ossigeno, silicio...) e quindi la vita.
Questo teoria e’ stata brillantemente spiegata dal Sorrenti (vedi qui).

Margherita Hack (gran donna), in una conferenza a Palermo spiego’ la stessa teoria, finendo con un piu’ scientifico: siamo prodotti di scarto di reazioni chimiche….praticamente siamo spazzatura cosmica.
Per quanto mi riguarda, ho risolto il conflitto tra le due teorie accorpandole al concetto di materia e anti-materia: io, che indubbiamente sono polvere di stelle, sono controbilanciato da un essere contrario, Francese, ladro di biciclette e immondizia dell’universo.

Da cosa sia composta la materia e’ una questione che ognuno risolve a modo suo: si puo’ pensare a una cosa e al suo contrario:
In Fisica, la teoria delle stringhe dice che siamo composti da stringhe. Da piccolo odiavo le stringhe perche’ non riuscivo mai ad allacciarmi le scarpe, ancora oggi questo fatto mi fa guardare con sospetto la suddetta teoria.
Avessero postulato la teoria del velcro, l’avrei accettata piu’ facilmente.
Per I filosofi naturalisti di Mileto siamo formati da acqua, o fuoco, o aria.
Il confronto su questi temi, porto’ a lunghi dibattiti su quale elemento fosse piu’ forte. Avete mai visto I bambini giocare a carta, sasso, forbice? Credo che quei dibattiti non fossero molto dissimili.
Anassimandro penso’ che fossimo fatti di infinito quindi Plotino, per ripicca, penso’ all’ Uno come origine della vita. Ok, sono d’accordo: a nessuno verrebbe in mente di essere composto da tanti “uno”, ma l’idea venne ritenuta geniale dai paludati filosofi di Heidelberg che immaginarono la monade (monos=uno) e vi costruirono su un complesso sistema (abusivamente).
Alla domanda su cio’ che compone la materia vivente, il pre-socratico, tuttora vivente  Paco, taglio’ corto asserendo: “pizza e birra. La risposta non la so, ma se mi passi quella birra prima che si riscaldi mi fai felice. Ed e’ meglio essere felici che saggi.”

A sottolineare il concetto emise un sordo barrito che accelero’ il moto del sole che, quella sera, indugiava a posarsi oltre il fiume e il biergarten.
Ho deciso di mettere gli argomenti filosofici sotto il tag (I miei tag prendono il nome da persone o personaggi) Cesare Cremonino. Esso fu uno filosofo della corrente degli Aristotelici-Padovani che comprende anche Galileo-Galiliei.
I Luna Pop vennero molto dopo.

Wednesday 26 July 2006

….e due fanciulli chiesero a Falloppio.

RAIN
Lo so che non si dovrebbero iniziare I post con I puntini di sospensione, pero’ fa tanto testo sacro che non ho saputo rinuciare.
Capo Falloppio (l‘ episodio avvenne al tempo in cui egli ero aiuto capo nei lupetti n.d.r.). Qual’e’ l’animale piu’ forte sulla terra? Il pipistrello o il ragno?

Falloppio si racchiuse in un silenzio meditativo, indi rispose:
Il pipistrello e’ l’unico mammifero in grado di volare, ha avuto un evoluzione incredibile: non ha sacrificato gli arti superiori come I goffi uccelli per librarsi in aria. Eppure quasi a reputarsi indegno dell’onore ricevuto ha sacrificato la vista come il sognatore che ha paura di sognare per il dolore che porta lo scoprire, al risveglio, che cio’ che si e’ visto non e’ la realta’.
Il ragno, aracnide, insetto, come si puo’ definire intelligenza minore un animale che sfida la gravita’, non con I mezzi dell’evoluzione, ma con la grazia e la capacita’ architettonica del suo creare?
…e pura arte e’ la sua tela in cui racchiude grazia e leggerezza, ma anche diabolica nel  racchiudere le mosche troppo curiose.
Probabilmente Ismaele argomenterebbe che il pipistrello e’ un platonico, quanto il ragno e’ stoico. (cap.75 di Moby Dick).
Come si potrebbe definire il piu’ forte nella contrapposizione tra sogno smorzato e una pragmatica’ bellezza votata alla crudelta’…..
I bimbi mi guardano, sono perplessi, mi interrompono aggiungendo: “guarda, non fa niente: volevamo solo sapere se secondo te e’ meglio Bat-man o Spider-man?”.….e se ne vanno lasciandomi coi miei pensieri.
L’animale piu’ bello del mondo e’ il kebab, io non so che forma abbia, ma le sue gambe di certo sono ben  tornite.

Thursday 20 July 2006

Sono in un giardino incantato

 illuminato da torcie parlo con una donna eterea e sensuale, ma chi sara’? E’ Titania la regina delle fate…ed ecco che arriva il di lei sposo Oberon, hanno appena finito di raccontare il “sogno di una notte di mezza estate” ma non per questo si spogliano dei loro ruoli, forse non sono attori, ma quelli veri, chissa’.
Un mio amico grida “duck!”, abbasso la testa in tempo per scansare un uovo gettato da un clown maldestro e colorato che, sparge allegria, ma….non solo. I dark si sono presi l’uovo addosso…si sganasciano dalle risate….pensavo dovessero essere romantici con tendenze suicide, da oggi mi sono piu’ simpatici.
Ad un certo punto mi trovo nella zona pelati: nel senso di un gruppo di uomini e donne senza capelli. Capisco che appartengono al gruppo teatro-danza dei
Derevo. Ma stavolta loro sono spettatori, non le star, e anche loro ridono tantissimo.
La musica viene dalla tenda indiana accanto e’ bella e confusa: ha una base reggae, ma e’ veloce, le trombe sono decisamente ska, ma I tamburi no….si canta in esperanto, capisco la meta’ delle parole, sembra una storia triste, ma la musica e’ allegra. Anche la mia musica preferita, lo ska, spesso si mescola con il punk, il rock & roll e il Jazz (Ziby non scrivere che da origine a Skunk, Skroll e allo Skazz).
Mi piace questa Babele di musiche e genti e parole, colori e cibi.
Ma il
festival e’ fatto non solo dagli artisti: anche tra le persone che assistono si vedono delle cose belle.
La ragazza con biondi dreadlocks, veste di rosa e pizzo nero, fa le giravolte, il suo ragazzo fa cerchi col fuoco….non vogliono soldi, non chiedono niente: un sorriso puo’ bastare, l’importante e’ che il disordine continui….altrimenti cosa ci farebbero quelle meduse, pesci e cavallucci marini attaccati al soffitto? Cosi’ vicino alle stelle?

Il tempo passa, e’ piu’ difficile capire cosa sia reale e cosa illusione, quando lascio il festival, un uomo vestito da congilio rosa mangiando una carota mi attraversa la strada….saranno I
38 gradi, sara’ il pessimo vino francese o questa bocca sorridente che e’ la bianchissima luna….ma in questo momento mi sembra che tutta la pazzia che mi circonda sia la cosa piu’ savia che abbia visto da un po’ di tempo a questa parte.
Da lontano tante lucciole seguono il fiume: sono bici che tornano a casa dopo qualche concerto sul lungo Elba. Ora sono quasi a casa….abito in un posto che e’ patrimonio dell’umanita’. Ma a volte credo che l’umanita’ sia il patrimonio di questo posto.
Mi tuffo sul letto….pronto a congedarmi anche da questa giornata.

Se noi ombre vi siamo dispiaciuti,
immaginate come se veduti
ci aveste in sogno, e come una visione
di fantasia la nostra apparizione.
Se vana e insulsa è stata la vicenda,
gentile pubblico, faremo ammenda;
(…)
A tutti buonanotte dico intanto,
finito è lo spettacolo e l'incanto.
Signori, addio, batteteci le mani,
e Robin-Falloppio v'assicura che domani
migliorerà della sua parte il canto.

Wednesday 12 July 2006

La mamma e’ una persona metafisica.


Dopo avere sentito tutte le ipotesi sul diverbio Materazzi-Zidane  <riassunte qua>  credo che la piu’ probabile sia l’offesa alla madre….anche se trovo intrigante l’ipotesi di un Materazzi fine conoscitore della storia coloniale francese che dice “Harkis” a Zidane.
ItaliansUna cosa va spiegata: sui campi di periferia la madre e’ un entita’ metafisica, il giocatore di campetti utilizza metasememe e maledicendo la persona che da origine alla vita, maledice l’atto della nascita in generale. Come lo so?
1-    Giocavo sui campetti di periferia.
2-    Mio padre era un arbitro, mia madre una bravissima persona.
L’offesa alla madre per quanto disdicevole, va presa per quello che e’: la prima volta che ascoltai “The Toaster” inconcerto, il percussionista, continuava a dire: “you, motherfucker!”. All’inizio ci rimasi male poi lo perdonai perche’:
1-    Capii che lo ultizzava come interloquire, per prendere tempo, insomma era un ragazzino insicuro
2-    Il ragazzino era un ragazzone di 150 kg, che avrebbe potuto fraintendere le mie intemperanze.

Insomma, sui campetti di calcio, la mamma non e’ una persona. E’ un entita’ metafisica, e’ dappertutto, ma non significa niente…come il verbo puffare che di per se, non e’ male: “ieri ho puffato le puffbacche, oggi mi sono puffato in piscina, domani ti mando a puffare in culo”. Nessuno si offende al verbo puffare.


Ora Gallas dice che noi Italiani provochiamo sempre e che vorrebbe spaccare la faccia a Materazzi. Nessuno gli ha fatto notare che una persona non e’ un campione rappresentativo, e se si va per sillogismi Materazzi : Italiani : provocatori = Gallas : Francesi : Violenti e malmostosi? albertone
Forse e vero: possiamo essere dei provocatori, ma sappiamo anche dare le risposte migliori alle provocazioni. 

Il genio italico dice: “Yes spaghetto ammeregano mai provogado e mo me te magno”.
Quando la madre di Zidane dichiara: “
allora voglio i suoi genitali su un piatto
Mi fa davvero paura. Un bel piatto di savoir faire non guasterebbe....ma per una volta lasciate stare la nouvelle cousine.

Saturday 8 July 2006

Back by popular demand

eccomi qua.
Dov’ero finito? Ma come sempre, il vostro cavaliere errante (nel senso che sbaglia molto) stava combattendo, una volta ancora, l’inequita’ e l’ingiustizia.ansa84854870807144653_big
La teoria dice che qualunque persona può essere collegata a qualunque altra persona nel mondo attraverso una catena di conoscenze che non necessita di più di 5 intermediari.
Ultimamente, Gisele Bundchen (foto- non quella con la bandiera, l'altra) si e’ lamentata : "A 25 anni già non piaccio più. Forse non sono più bella come prima? Non lo so. Forse gli anni si iniziano a notare".
In questi giorni ho cercato senza successo di procurami l’indirizzo e-mail di uno/a, che conosce a uno/a, che conosce a uno/a, che conosce a uno/a, che conosce a uno/a, che conosce a uno/a che mi possa mettere in contatto con Gisele.
Se potete aiutarmi in questa missione ve ne saro’ grato ….mi sacrifichero’ per farLe riacquistare fiducia nei suoi mezzi.
A proposito di sacrifici: domani sera c’e’ la finale Italia- Francia.
La gazzetta titola: “tutto il mondo tifa Italia”.GISELE_BUNDCHEN
I Tedeschi (specialmente quelli dell’Ovest) sono passati dalla tristezza  alla rabbia per la storia di Frings.
Per Italia-Germania ero l’unico Italiano in mezzo a un centinaio di indigeni, quando abbiamo segnato. ho esultato….quando hanno acceso le luci ho tenuto un profilo basso, ma ancora non m’hanno perdonato.
Gli Australiani pensano che gli abbiamo rubato la partita, anche se fino a due settimane fa facevano confusione tra football e soccer.
Gli Americani dicono in giro che siamo dei violenti….no comments.
Insomma, qua a Dresda le cose stanno cosi’:
Gli italiani saremo un centinaio scarso, poi c’e’ un Argentino che tifa per noi e anche un Bulgaro del mio laboratorio. Il che fa 102 persone. Le altre 490.658 tifano Francia....meno male che la gazzetta dice che tutto il mondo e' con noi....
Quando si vinse nel 1982 avevo 4 anni, non ne capii un granche’ uscimmo fuori e vidi solo tante gambe (ero piccolo e basso), mi dissero di essere felice ed io obbedii.
Stavolta, mi piacerebbe essere felice di mia spontanea volonta'.